Archivi del mese: gennaio 2020

Whirpool – quali sono i motivi per cui se ne va dall’ Italia?

…Whirpool – quali sono i motivi per cui se ne va dall’ Italia?

Operai di Napoli in sciopero. In una zona di Camorra se la Whirpool se ne va il lavoro lo daranno i camorristi. Quali saranno quindi i ”risvolti” nella società civile? Fatevi una domanda e datevi una risposta!

Mah … secondo me non sono poi così difficili da capire. Ecco che cosa dice il Forex Tradind Italia:

– Lo stipendio medio in Polonia, è di 774,54 euro netti al mese (3.307,90 zlotly polacco),
– Lo stipendio medio in Italia è di 1.550 euro netti al mese.
Quindi?

Quindi, va da se che le Multinazionali vadano dove più fa loro comodo. Questo vale sia per la produzione, dove ovviamente sceglieranno un posto dove il costo del lavoro – quindi gli stipendi degli operai – è  più basso;  o per le ”tasse”, dove ovviamente sceglieranno un ”paradiso fiscale”.

A questo punto però sorge spontanea la domanda:

”Ma … gli ”Stati” che cosa fanno per evitare questi scempi”? Perché di ”scempi” si tratta! Quando una fabbrica chiude significa famiglie su lastrico!

Che cosa fa la ”politica” per mantenere i posti di lavoro? E qui c’è da pensare perchè le risposte tendono ad essere di due tipi e diametralmente opposte:

– La prima, sarebbe quella di chiudersi a riccio e di praticare l’autarchia;
– la seconda quella di unirsi ed uniformare i sistemi.

Cose difficilissime entrambe. Il fatto drammatico è che la politica ”dovrebbe” esser in grado di mettere ”regole ferree” impedendo, ad esempio alle Multinazionali di diventare degli Higlanders che dettano legge, ma non ne sono capaci!

Gli Stati ormai si ”inchinano” ai Novelli Imperatori … li coccolano e gli lasciano fare quel che vogliono. Eppure … nel passato … agli Imperatori ed ai re assoluti, gli si tagliava la testa! Ci sono state rivoluzioni per impedire che il ”potere” rimanesse nelle mani di pochi. Oggi  vengono messe  a ”capo” dei Governi,  delle marionette o colluse, o talmente idiote da poter esser facilmente manipolate. L’importante comunque è che costoro ”piacciano” alle Multinazionali o che per lo meno non le infastidiscano.

Povera misera ”politica” asservita all’economia in toto!

Alla prossima

Elena 

Il Principe Harry ambisce a diventare come … Fedez?

Un tempo ormai lontano esistevano i ‘’principi azzurri’’ che erano dei giovanotti belli ed intelligenti. Costoro  si innamoravano e sposavano la fanciulla più buona e più bella del villaggio. Dopo di che, vivevano per sempre felici e contenti. circondati dai loro figli con i capelli color dell’oro e gli occhietti azzurri! 

Adesso ci sono invece le ‘’fanciulle imprenditrici’’ che, sposano i principi, fanno abiurare loro la famiglia reale. Ed il tutto al solo scopo di potersi mettere a fare i ‘’pirla’’ sui social con l’obiettivo sfacciato di fare quattrini!

Quattrini che noi ”popollo” gli assicureremo senza ombra di dubbio. In quanto noialtri non vediamo l’ora di andare sui profili social di Harry e Megan, per vedere come si sono vestiti, che cosa hanno mangiato, e se i loro bambini vanno o meno ”di corpo”! Ogni nostro ”clic” sono quattrini per loro. Non è nemmeno un lavoro difficile no? Grazie alla nostra ”smisurata intelligenza” costoro, forti del fatto di esser dei personaggi, guadagneranno miliardi.

Ma vi rendete conto? I reali che scimmiottano ‘sti due pirla! E la gente va a curiosare sui loro profili, assicurandogli in tal modo fior di quattrini.

Insomma il Principe Harry Henry Charles Albert David Mountbatten – Windsor, duca di Sussex, nato a Londra il 15 settembre 1984, principe della famiglia reale britannica, sesto in linea di successione al trono del Regno Unito e dei reami del Commonwealth … è diventato come Fedez! 

Mah …  che la cosa che conti di più in questo mondo ‘’malato’’ siano i quattrini? Cosa ne dite?

Alla prossima

Elena

Ostinatamente contro il/la TAV …

Quanti personaggi in cerca d’autore hanno ”sposato” questa causa?  Quanti lo hanno fatto con uno spirito razionale, ragionato e con i ”piedi ben ancorati a terra”?  Mah … va a sapere.

Molti però, sposando la ”causa” hanno potuto vendere dei libri e farsi conoscere dai No Tav, come degli illuminati rispettosi del pianeta!

Vero è che ci si senta tutti un pò come ”Turi” (°)  quando si grida NO contro lo scempio della montagna! No contro un mondo che si ostina ad arrabattarsi per ”andare avanti” in qualche modo, cercando di creare economia e lavoro. Ci si sente tanto  ”eroi” quando si dice basta!

Ma … sono veramente ”rispettosi del pianeta” costoro?

Eppure … in un mondo inquinato come il nostro, il cui unico futuro sostenibile,  sarà quello del trasporto su rotaia … continuano imperterriti ad incaponirsi sulla NO TAV privilegiando di conseguenza il trasporto su ‘’gomma’’ o aereo che, come  tutti sappiamo, è altamente inquinante. 

Leggo sulla pagina FB del mio ”amico” Guido Imanon quanto segue:

”DENUNCIATO FOIETTA!

”Avernino Di Croce, sindaco di Venaus, ha inviato una lettera di denuncia contro Paolo Foietta alla Procura della Repubblica di Torino, per il reato di “Usurpazione”. Infatti Foietta, noto losco figuro, da anni è dedito ad attività socialmente ed economicamente dannose, quali serie analisi e valutazioni tecniche assolutamente inattaccabili dai tecnici del trasporto e delle valutazioni ambientali, nonché lo smontare le pseudo-analisi costi benefici totalmente farlocche. Ora il suddetto, non pago di queste sue manifeste cialtronerie, ha addirittura osato riunire in una sede informale, con una convocazione su carta non intestata e come semplice “portavoce” i membri del comitato sulla TAV, per un commiato generale e per presentare una sintesi scritta di tutto il lavoro relativo alla TAV, svolto dal 2006 in avanti, sintesi che, pubblicata e gratuitamente distribuita, permetterà a chi lo vorrà, di documentarsi seriamente su un progetto che permetterà a Torino di ”non cadere in un totale isolamento internazionale”.  Attendo, spero, numerose proposte per iniziative a favore di Foietta e io mi impegno a comunicare e proporre eventuali passi che magari con altri enti e comitati, potessero rivelarsi utili per salvaguardare la sua immagine e il suo lavoro. Per intanto , penso non sarebbe male testimoniare la nostra solidarietà, sia sui social, sia con lettere ai Media”.

Conosco personalmente Avernino Di Croce, in quanto siamo stati entrambi tesserati IDV, ai tempi di Di Pietro e, onestamente,  lo ritenevo più ‘’lungimirante’’. 

Contro questa galleria è stato detto e fatto di tutto di più, compreso il contestare l’annullamento delle tratte ferroviarie notturne sul territorio italiano ed il ridimensionamento dei treni dei pendolari.

Vorrei sommessamente ricordare a chi contesta queste realtà che sia le automobili private sia le compagnie aeree low cost hanno fatto al trasporto ferroviario una concorrenza enorme.

Far viaggiare un treno di pendolari con magari soli otto passeggeri, voi mi insegnate che non è propriamente ”economico” … o no?

Far viaggiare un treno notturno con cuccette a 200/euro quando su un aereo Low cost se ne spendono 80 per lo stesso tragitto voi mi insegnate che non è proprio ”economico” o .. no?

Eppure … oggi come oggi tutti sappiamo che gli aerei inquinano no? Quindi che fare? La risposta da ‘’asilo infantile’’ sarebbe quella di ‘’limitarne’’ l’uso vero?

Quindi … in tutta Europa sarà necessario privilegiare il trasporto su treni ‘’veloci’’ sia per i passeggeri che per le merci. E’ decisamente meglio usare un treno veloce che non inquina per andare dal centro di Milano a quello di Parigi o dal centro di Torino a, per esempio, il centro di Marsiglia,  invece che usare un aereo … che non solo inquina, ma ti obbliga ad arrivare in un aeroporto lontano comunque dal centro della città, aumentando di conseguenza i tempi di trasporto.

Va da se che da cosa nasce cosa e quindi, se le ferrovie smetteranno di esser in perdita, ne verranno fatte di nuove e/o migliorate quelle esistenti, e i costi per gli utilizzatori scenderanno.

Signori … che vi piaccia o no il treno tornerà ad essere il trasporto del futuro. Se non volete ”bucare” le montagne rimarremo isolati dal resto d’Europa, e questo grazie alla nostra conformazione geografica. 

Abbiamo, se non ve ne siete accorti, delle montagne che ci dividono dal resto d’Europa … in compenso siamo molto più ”vicini” al Maghreb! 

E non solo ‘’geograficamente’’ …

Alla prossima

Elena

Cucini tu o … preferisci l’abbonamento mensile al ristorante?

E’ interessante osservare come, nell’arco di una sola esistenza,  il ‘’mondo’’ cambi.

Ma d’altronde, le esigenze di vita si modificano in base al ritmo della vita stessa.

Oggi le donne lavorano tutte, quindi il tempo dedicato alla ‘’cura della famiglia’’, diminuisce per forza di cose.

Le donne di oggi poi … non sono più quelle di 30/40 anni fa. 

Oggi le donne che lavorano pretendono, giustamente, che il loro compagno condivida con loro i ‘’carichi’’ della casa e della famiglia.  Ecco quindi che i papà odierni sono tanto diversi da quelli dei ‘’miei’’ tempi.

Ho lavorato per tanti anni ed ero Assistente di Direzione in una grande compagnia automobilistica. Il mio orario era ‘’pesante’’, sapevo quando entravo in ufficio ma mai quando ne sarei uscita. Utilizzavo, l’ora di intervallo che mi era concessa, per correre al mercato poco lontano, per fare la spesa. Per fortuna avevo un frigorifero in ufficio, il cui scopo principale era quello di ospitare dei ‘’rinfreschi’’ da utilizzare durante le riunioni.  Il mio ‘’Capo’’ però ci trovava dentro, quando andava ad aprirlo per bere qualche cosa:  pesce, carne, formaggio e frutta. 

Mi guardava … ci facevamo una risata e la cosa finiva lì. Spesso mi chiedeva che cosa contavo di cucinare la sera, glielo spiegavo e passavamo tranquilli qualche minuto, prima che al ”Grande Boss” all’ultimo piano, venisse in mente qualche cosa.

Ma non voglio parlare del mio lavoro, ma bensì del fatto che oggi, la ‘’cucina’’ di casa, quella di ‘’tutti i giorni’’ sembra essere diventata merce rara.

Il dramma è che questo non è, come dovrebbe essere, il ”lavoretto” degli studenti per arrotondare. Sta diventando un lavoro vero e proprio.

Oggi si telefona a ‘’qualcuno’’, si ordina quel che si vuole mangiare e ‘’qualche povero disperato’’, sia estate che inverno,  sia che piova o faccia sole, arriva in bicicletta e te lo consegna direttamente in casa tua, davanti alla tua porta di casa, abitassi anche al 10° piano!

A questa persona, spessissimo non si dà nemmeno una ‘’mancia’’ in quanto è ‘’tutto compreso’’!

Personalmente mi vergognerei di fare una cosa simile, soprattutto sapendo come sono ‘’inquadrate’’ sindacalmente queste persone!

Considerata l’accoglienza del locale ovvio che preferirei ordinare telefono e farmi portare i ”pasti” a casa …

Considerato questo ‘’andazzo’’ al ristorante Weedoo di Limena –  in provincia di Padova –  nel Veneto, hanno avuto un’idea!  Visto che la gente non ha voglia di cucinare e fare la spesa, ecco che, i titolari di questo ristorante,  si sono inventati la formula:  ‘’abbonamento mensile’’ per mangiare a volontà al ristorante.  Cioè, i clienti, pagando una tariffa fissa di 149 euro al mese,  potranno mangiare e bere a volontà.

L’esperimento durerà 6 mesi, dopo di che si vedrà se continuare l’esperimento oppure no.

 In fondo, in un mondo in cui si usano ‘’tariffe mensili’’ per tutto, vedi per esempio:  telefono, Internet, ‘’Pay TV’’ , auto in leasing … perché mai non farlo anche per il pranzo o la cena?

Da un punto di vista prettamente economico,  specie se ”single”,  sarà anche conveniente. In fondo fare la spesa costa, sia in termini di tempo che economici. 

Pensate allo stoccaggio di alimenti base a lunga conservazione che teniamo in casa come: olio, burro, zucchero, farina, pasta, etc …utilizzando questo sistema non si è più vincolati alla spesa alimentare al supermercato.

Basta cucinare! A casa all’ora di pranzo o cena si alza la cornetta e via … qualcuno ti porta tutto a casa belle e fatto!

Che dire? Mah … non saprei. 

Trovo strano che, in un mondo in cui, accendendo la TV , non si vedono altro che personaggi come ‘’Giorgione’’ che spignattano dal mattino alla sera, le persone normali abbiano invece smesso di farlo. 

Forse sarà perché appartengo ad una generazione ‘’morta e passata’’ ma, nonostante lavorassi, non mi sarei mai sognata di chiedere a mio marito, che lavorava con orari ancora peggio dei miei, di fare la spesa, o di fare i letti, o di stendere, o di stirare, o di cucinare.

Per quanto su quest’ultimo punto, lo avrebbe fatto sicuramente meglio di me, visto che come ‘’cuoca’’ non è che io sia poi chissà che cosa. 

Erano ‘’compiti’’,  quelli sopra elencati, che spettavano a me e, anche se aspettavo con ansia il week-end, mi sembravano normali. 

Mi domando: ‘’Ma che cosa se ne fanno le famiglie odierne di cucine galattiche con tre forni: elettrico, microonde,  vapore se non cucinano una cippa?  A cosa servono immensi frigoriferi-congelatori di ultima generazione se dentro ci tengono il sacchetto delle patatine?

Oggi trovare una donna che sappia fare un orlo ad una gonna o ad un paio di pantaloni in maniera decente è merce rara, tra un pò non sarà nemmeno più capace di far bollire un uovo sodo.

Mah … 

Proprio vero che i ‘’vecchi’’ tendono a ‘’frenare’’ l’innovazione. Eppure, noialtri, all’ora di cena, ci si sedeva tutti assieme attorno alla tavola, io mettevo nel centro quello che avevo preparato e, davanti ad un piatto cucinato in casa, ci si chiedeva l’un l’altro come aveva passato la giornata. Noi non abbiamo mai avuto la TV in cucina, proprio per poter parlare tra noi. La TV la si guardava assieme in un’altra stanza.

Poi i figli sono cresciuti e se ne sono andati ognuno per la propria strada, ma noi due continuiamo a sederci a tavola, all’ora di pranzo o di cena, senza televisione e ci scambiamo le idee della giornata davanti ad un piatto cucinato o da me o da mio marito. 

Quando saremo ‘’vecchi’’ e ‘’rimbambiti’’ forse … telefoneremo a qualcuno per farci portare il pranzo o la cena.

Alla prossima

Elena 

 

Stoccaggio energia … quali batterie?

Buongiorno a tutti,

Questa mattina, leggendo i giornali, la mia attenzione è andata su un articolo che parlava di ‘’auto elettrica’’. 

Il concetto di ‘’vettura autonoma’’ ci piace, dobbiamo ammetterlo. La nostra automobile ci assicura una libertà che i mezzi di trasporto collettivi non possono certamente fare.

Detto questo però, rimane il fatto che l’auto elettrica sia ancora nella sua ‘’fase embrionale’’ e che, per quanto la si stia sponsorizzando, siamo ancora parecchio lontani dal poterla considerare il mezzo di trasporto più comune.

Eppure per salvare ‘sto pianeta – l’unico che abbiamo – noi dobbiamo affrancarci, il prima possibile, da quelli che sono i combustibili fossili, quindi ben vengano studi e nuove tecnologie per avere batterie che riescano a ‘’stoccare’’ l’energia.

E qui … casca l’asino! Perchè vi chiederete? Ebbene il problema enorme è che al giorno d’oggi uno dei materiali usati nelle batterie più performanti è il ‘’cobalto’’. 

Vi domanderete: ‘’E allora? Dov’è il problema’’? 

Il problema grave è che le più grandi miniere di Cobalto esistenti al mondo sono nella Repubblica Democratica – ‘’democratica’’ si fa per dire – del Congo. (RDC) un paese instabile politicamente e dove il lavoro viene svolto in condizioni disumane sfruttando addirittura bambini di 4 anni!

Invece di andare a scuola ecco che cosa fanno per sopravvivere! Ma … che stiano a casa loro vero? L’ipocrisia umana è senza limiti! 🙁

Ecco … adesso dovremmo renderci tutti conto del motivo per cui il Cobalto è un ‘’problema’’ e anche molto serio.

Tra l’altro, vista la domanda in crescita esponenziale di questo minerale, il prezzo  è quadruplicato dal 2016 e oggi costa circa 95 dollari la tonnellata.  

Questi aumenti,  la difficoltà futura di approvvigionamenti e … una ”sana vergogna” han fatto si che la stessa Tesla, leader dell’auto elettrica, stia cercando sistemi per batterie alternative. 

Vagando in ‘’Santa rete’’ ho scoperto che esiste un’azienda, la SONNEN, fondata nel 2010, produttrice di batterie, che ha da sempre utilizzato solo batterie al litio-ferro-fosfato che, oltre a non prevedere l’uso del cobalto, presentano molti vantaggi, tra cui una maggiore stabilità del ciclo, una lunga durata e una maggior sicurezza, tutte caratteristiche che aumentano la sostenibilità di questi prodotti.

Non sono ovviamente io in grado di disquisire se, a livello tecnico, la faccenda sia vantaggiosa/funzionante o no, ma mi sembra una buona cosa il fatto che vogliano evitare il Cobalto, fonte di lavoro minorile, sfruttamento e tumori tra i minatori. 

L’Amministratore delegato della Sonnen, Christoph Ostermann, spiega: ” La sostenibilità è un concetto cardine per la nostra azienda ma anche per molti utenti che cercano prodotti che siano il più possibile ”verdi” .  Proprio da qui nasce il desiderio di coinvolgere anche gli altri produttori a scegliere la tecnologia agli ioni di litio, pur sapendo bene che “in molti settori il cobalto non è facilmente sostituibile, ma laddove abbiamo maggiori possibilità, dovremmo farlo. E questo è proprio il caso delle batterie utilizzate per i sistemi domestici di accumulo, in cui l’uso del cobalto non è necessario”.

Ecco quindi che, per incentivare l’uso delle batterie agli ioni di litio, la Sonnen ha creato il LOGO ‘’COBALTO FREE’’ .

Ecco il logo gratuito che troviamo sulle batterie che non contengono cobalto

Questo logo fa si che installatori e utenti sappiano che il sistema di accumulo scelto è sostenibile, dura a lungo nel tempo e non include l’uso di cobalto.

Il logo non identifica i vari produttori ma è un simbolo ‘’neutro’’ che tutte le aziende possono utilizzare gratuitamente, posto che scelgano di usare batterie agli ioni di litio.

La scelta delle batterie agli ioni di litio inizia a influenzare anche le politiche di incentivazione: recentemente infatti a Monaco di Baviera è stato presentato un programma a sostegno dei sistemi di accumulo che esclude in modo esplicito dagli incentivi le batterie al litio-nickel-manganese-cobalto (NMC).

Direi questa sia una buona notizia no? Il fatto che si stia cercando disperatamente di muoverci senza inquinare e senza schiavizzare esseri umani mi sembra un’ottima cosa. Stiamo facendo ”passi avanti” dell’evoluzione …

Alla prossima

Elena

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https://cosamipassaperlatesta.myblog.it/2019/12/18/il-cobalto-maledetto-e-la-nostra-ipocrisia/ 

A noialtri l’Africa va bene solo se …

Libia e Italia … un pò ci somigliamo …

La Libia, indipendente dal 1951, è un Paese ricchissimo, o meglio, lo sarebbe se non continuassero a combattere tra loro come i beduini del deserto! 

Noi italiani abbiamo bazzicato in quella zona già dal 1911, ed abbiamo ottenuto il controllo della Tripolitania e della Cirenaica. Nel 1931 il 13% della popolazione libica era italiana. Nel 1934 Italo Balbo fu il primo Governatore della Libia e, durante il fascismo, i cittadini libici autoctoni erano italiani a tutti gli effetti. Siamo onesti, che differenze ci sono tra noi e i libici? Dal punto di vista ‘’somatico’’ nessuna … e da quello ‘’organizzativo mentale’’ forse nemmeno! 

Nel 1943 la Libia fu occupata dagli ‘’alleati’’ (Inglesi e Frances). A noialtri non spettava più visto che la guerra l’avevamo persa in quanto alleati dei tedeschi. Gli alleati vi rimasero fino al 1951 quando venne proclamata la Monarchia ereditaria del Regno Unito di Libia.

L’Africa spinge …

I giacimenti di petrolio, durante la monarchia,  venivano gestiti però dalle grandi compagnie petrolifere ed il Regno libico usufruiva solo il 50% degli introiti, che tra l’altro, finivano quasi tutti nelle mani della famiglia regnante. Quindi per i libici ‘’ciccia’’! Nel 1960, un colpo di stato militare metteva al potere Muammar Gheddafi. 

Gheddafi nazionalizzò le grandi imprese e confiscò i beni degli italiani che furono costretti a lasciare il territorio. Poi però Gheddafi iniziò a dare ‘’fastidio’’ – visto che tendeva a sponsorizzare terroristi e quindi nel 2011 venne ucciso. Da allora in Libia non hanno ancora trovato un ‘’capo’’ in grado di sostituirlo. Perchè quello cercano! Un ‘’capo’’, mica una democrazia. Pure noi cerchiamo l’uomo forte’’ no? D’altronde noialtri siamo più ‘’vicini al Maghreb’’ che alla Norvegia e non solo in termini ‘’geografici’’ ma anche in quelli ‘’mentali’’. 

Eppure … basterebbe un Governo democratico ‘’decente’’ e tutto sarebbe risolto.

Forti del fatto che sul loro terreno e sul mare adiacente abbondano sia il  gas che petrolio, dovrebbero esser dei ‘’Signori’’ in grado di  ‘’dettar legge’’ nella zona … E invece? Invece continuano le ‘’lotte tribali’’ per il potere. Quanta idiozia c’è a ‘sto mondo? Mah …

Ormai da quelle parti mettono il ‘becco’’ tutti e sicuramente favoriranno il ‘’meno democratico’’ dei due. Perché si sa … più sono ‘’primitivi’’ più sono facilmente ‘’manovrabili’’. 

La Libia attualmente è contesa tra il militare Khalifa Haftar,  l’uomo forte della Cirenaica e  che è appoggiato da: Egitto, Emirati Arabi Uniti, Russia e Francia, dall’altra parte c’è Fayez al-Sarraj, Capo del Governo di Accordo Nazionale (GNA) sostenuto dall’ONU ma il cui unico amico pare essere Erdogan. 

Come se ne uscirà da ‘sto caos? Va a sapere …

Alla prossima

Elena 

Un mondo di debiti …

Ciao a tutti quanti, come state? 

Io sono un pò ‘’provata’’ sia dalle vacanze di Natale sia dalla precaria salute della mia mamma che, vivendo sola in Italia,  è fonte di viaggi e di preoccupazioni da parte mia. 

Invecchiando la salute non è che ‘’migliori’’ quindi spetta a me, sua unica figlia, occuparmi di lei. Ho scelto di vivere all’estero e mi sento in colpa nei suoi confronti. Lei è rimasta in Italia e non vuole assolutamente muoversi, non solo dalla sua città, ma addirittura dal suo quartiere, visto che conosce praticamente tutti ed ha visto crescere i sessantenni di oggi. Come obbligarla a venire in un Paese dove parlano una lingua diversa dalla sua? Lei, la mia mamma, questo fatto non lo contempla nemmeno. 

Non volevo annoiarvi con questo argomento ma …  con un altro.

Stamattina leggendo il giornale sono rimasta colpita dall’ammontare dei ‘’debiti’’ che esistono nel mondo di oggi.

Un tempo, avere debiti era fonte di problemi e preoccupazioni da parte delle famiglie. Anche le aziende ‘’indebitate’’ non è che stessero poi tanto serene. Non essere in grado di ‘’onorare’’ un debito era una ‘’macchia’’ pesante sulla propria coscienza.

Oggi invece si ‘’vive’’ sui debiti.

Le recenti  informazioni emesse dall’IIF (Institute of International Finance) hanno dato vita al grafico che incollo qui sotto. 

Fonte: Grafinomix Sole24ore

Non lo trovate inquietante il fatto che tutto il mondo sia indebitato? Stiamo parlando di 253mila miliardi di dollari di debiti! Il 322% del PIL mondiale! Chi è indebitato con chi? Cribbio a me, solo a pensarci, viene il mal di fegato. 

Il fatto è che, considerati i tassi di interesse praticati dalla banche oggi, la tendenza all’indebitamento molto probabilmente continuerà a salire. 

Nel corso del 2020 andranno in scadenza bond da rifinanziare per un controvalore di 19mila miliardi di dollari, di cui il 30% nell’area dei Paesi emergenti (soprattutto Cina, India e Brasile). Nei mercati “maturi”, i Paesi che saranno chiamati al più ampio rifinanziamento del debito saranno Usa, Giappone e Germania. Speriamo che continuino a rifinanziare ‘sti debiti, senza batter ciglio, altrimenti la situazione potrebbe precipitare. 

D’altronde, se il futuro deve essere ‘’verde’’, se dobbiamo affrancarci dai combustibili fossili a brevissimo termine, per salvare il pianeta oltre che noi stessi, il denaro per chi ha nuove e buone idee deve essere a disposizione no? 

E quindi avanti con i debiti. Possiamo solo augurarci che questi danari vengano usati per il benessere futuro e non per un’economia ‘’mordi e fuggi’’. 

Che dire? Coraggio e … speriamo in bene.

Alla prossima

Elena 

Donald Trump … l’uomo ”giusto” al posto ”giusto” ?

E come volevasi dimostrare, l’uccisione di Suleimani, voluta da Donald Trump, sta iniziando ad avere delle ‘’risposte’’. 

  • L’Iran ha deciso l’arricchimento dell’uranio senza limiti e, tramite Rezai, il responsabile della mediazione tra le istituzioni dello stato iraniano ha fatto sapere che: ‘’Se un nuovo attacco dovesse arrivare dagli USA cancelleremo Israele’’!
  • L’Iraq ha chiesto l’immediato ritiro delle truppe americane sul suo territorio. 
  • La Coalizione Internazionale anti Isis ha sospeso tutte le sue attività per paura di attacchi contro i propri soldati. 
  • Il Ministro degli esteri iraniano convoca l’ambasciatore americano per denunciare, con l’attacco a Suleimani, il disprezzo della sovranità dell’Iraq sul proprio territorio. 
  • Secondo testimoni due razzi sono già stati fatti esplodere vicino all’ambasciata americana a Baghdad.
  • Il comandante delle Guardie della Rivoluzione dice che metterà fine alla presenza americana e che già 35 obiettivi sono stati identificati.
  • Trump, su Twitter, (su Twitter vi rendete conto?) risponde che loro di siti ne hanno già identificati 52 – riferendosi agli ostaggi americani presi dall’Iran nel 1979. 
  • E … dulcis in fundo, si è sparsa la voce che il drone che ha ucciso Soleimani sia partito dalla base americana di Sigonella in Sicilia! 

Che bella situazione di pace ed armonia vero?

Non posso fare a meno di chiedermi se Trump sia l’uomo ‘’giusto’’ al posto ‘’giusto’’ nel momento ‘’ giusto’’…  e la risposta che mi viene spontanea è: ‘’Se la fine di tutto deve essere l’Apocalisse … bè allora forse Trump è l’uomo ‘’giusto’’! 

Buon 2020! Lo avete voluto Trump? Godetevelo! 

Alla prossima

Elena 

Fusione  PSA – FCA … ma a noi …

iuTutti che si preoccupano degli accordi futuri di ‘sta fusione, ma … noialtri, cittadini italiani, come siamo coinvolti? 

La PSA – acronimo che mette assieme: Citroen, DS Automobile, Peugeot, Opel, Vauxall  e FCA –  acronimo per: Fiat, Chrysler,  devono trovare un corretto equilibrio nell’azionariato.

Ecco la composizione azionaria di PSA:

  • L’azionariato di PSA è della Famiglia Peugeot per il 12,86%
  • Della Cinese Dongdeng Motor Corporation per il 12,86%
  • Della BPI per il 12,88 (Banca pubblica francese che, tramite una corretta politica industriale, aiuta le Imprese)
  • Un altro 55,49% è composto da investitori istituzionali francesi ed italiani
  • Autocontrollo 1,13%
  • Dipendenti salariati 2,37%

La sede sociale della PSA è in Francia .

Ora guardiamo l’azionariato della FCA, in rete non è facile da trovare ecco le uniche informazioni parziali:

  • Exor  N.V. che è un’ Azienda di diritto OLANDESE controllata dalla Famiglia Agnelli al 29%)
  • Tiger Global Management LLC (5,09%)
  • Baillie Giffor & Co. (4,67%)
  • Harris Associates LP (3,75%)
  • BlackRock Fund Advisors (2,98%)
  • Altri (6,48%) 
  • A questo link ci sono altri ‘’azionisti’’ : https://it.finance.yahoo.com/quote/FCA.MI/holders/

La sede principale di FCA è ad Amsterdam e quella fiscale a Londra. (Tanto per capirci … guardate dove si trova la sede della PSA) 

Vedete forse da qualche parte lo Stato Italiano nell’azionariato di FCA? Non mi pare … quindi, per farla breve, come al solito lo Stato italiano è assente, mentre, quello francese, è presente con la ‘’Golden share’’.

Che cos’è la ‘’Golden share’’?  

Indica l’’Istituto giuridico, di origine inglese grazie al quale uno Stato, durante e a seguito di un processo di privatizzazione e/o vendita di parte del capitale di un’impresa pubblica si riserva poteri speciali che possono essere esercitati dal Governo durante il processo medesimo. Fra questi poteri si segnalano quello di riservare allo Stato stesso un certo quantitativo azionario, nonché quello di nominare un proprio membro nel Consiglio di Amministrazione della società oggetto di privatizzazione che, a differenza degli altri componenti dell’organo di governo dell’impresa, goda di poteri più ampi. E Macron, che ha una preparazione economico-finanziaria altissima, (visto che era un avvocato al top del free-trade) ha preteso la Golden Share per: PSA Group, Renault, Air-France, Energy Group Engie. 

Ora quali saranno gli effetti degli equilibri rappresentativi di ‘sta fusione per l’Italia? Nulli! Perchè? Perchè il termine ‘’politica industriale’’ a noialtri ci fa un baffo! Lo Stato italico ha sempre delegato alla Fiat la politica industriale del paese, ed essendo la Fiat, un’azienda privata che, come primo scopo, aveva quello di garantire ottimi dividendi per la ‘’Famiglia Agnelli’’ si è fatta gli affari propri. Punto! Come mai hanno permesso che la Fiat facesse il bello ed il cattivo tempo? Semplice … al governo ci vanno degli incapaci che si fanno mangiare in insalata dal ‘’cattivo mondo circostante’’! 

Quindi, ribadisco, se il suffragio DEVE essere e rimanere universale, le CANDIDATURE non devono esserlo.

Chi siede su quelli scranni deve essere in grado di capire qualche cosa e di muoversi in un mondo che è sempre più complicato.

Lo sputo e la stretta di mano, andava bene per il mercato delle vacche! 

Alla prossima

Elena 

Dati azionariato presi in rete. 

Prescrizione: lunga … corta … fine mai …

Garantisti e/o giustizialisti?

Oggi, 1° gennaio, scatta l’abolizione della prescrizione dopo la sentenza di primo grado, grazie alla legge spazzacorotti, varata dal Governo ”giallo-verde” (M5S e Lega) ma con decorrenza differita ad oggi.

La riforma Orlando, in considerazione del sovraccarico di procedimenti che affligge il sistema penale italiano, riconosceva nella prescrizione ‘’un fatto funzionale” alla tutela della ragionevole durata del processo penale.

Noi cittadini siamo ovviamente stufi di vedere gente che, grazie ai propri avvocati (l’Italia ne possiede il numero più alto pro-capite rispetto al resto dell’Europa) che ”tirandola per le lunghe’’ fanno arrivare a prescrizione la causa ed i loro clienti la fanno franca. Ma … c’è anche l’altro lato della medaglia, speriamo che la ”spazzacorrotti” non diventi un ‘’fine processo mai’’. Una legge simile dovrebbe, come minimo, essere coadiuvata da assunzioni di personale. 

Già non siamo ‘’famosi’’ per la tempistica dei nostri processi … se la prescrizione si arresta del tutto … quanto dureranno? A vita? Ma vi sembra normale? 

Quindi per quale motivo discutere tanto della durata della prescrizione piuttosto del cercare invece di accelerare l’iter dei processi? Perché non assumere, ad esempio, personale nei Tribunali?

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A parità di organico, già carente di suo,  pretendiamo una giustizia più veloce? Mah …  Ma quali sono i ‘’tempi’’ della nostra giustizia? Non lo so e quindi sono andata su ‘’Santa Rete’’ a documentarmi, ed ecco che cosa ho trovato:

La giustizia civile in Italia – Un processo civile in Italia, che attraversi tutti e tre i gradi di giudizio (Tribunale, Appello e Cassazione) dura in media otto anni. Servono infatti 514 giorni, in media, per concludere il primo grado, quasi mille giorni  per il secondo e ben 1.442 giorni per il terzo. In totale, dunque, poco meno di tremila giorni (2.949), corrispondenti a otto anni. La media dei Paesi membri del Consiglio d’Europa è invece, udite udite,  di 233 giorni in primo grado, 244 giorni in secondo grado e 238 in ultima istanza. In totale, dunque, si arriva a poco meno di due anni (715). Quindi, ricapitolando, a noi servono per la giustizia civile 8 anni agli altri 2.

Ci sono pochi Paesi europei che fanno peggio di noi: Cipro, Grecia e Portogallo. L’Italia rimane quindi la lumaca europea per la lunghezza delle cause civili e commerciali.

Facciamo un esempio:  immaginate uno che vende camion e che il camion che ha venduto a rate, non gli venga più pagato. Il creditore vorrebbe recuperare il camion immediatamente, invece, grazie alle ‘’nostre tempistiche’’ il camion che non gli viene pagato gli verrà restituito, bene che vada, dopo 8 anni. Secondo voi un camion dopo 8 anni ha lo stesso valore? Vedete un pò voi. Tra l’altro questa ‘’inefficienza’’ favorisce una ‘’gestione recuperi crediti’’, se non ‘’malavitosa’’ almeno tanto ‘’aggressiva’’, o no?

La giustizia amministrativa in Italia  – La situazione è leggermente migliore per l’Italia se guardiamo ai dati sulla giustizia amministrativa, cioè quella branca del sistema giudiziario che si occupa della tutela dei diritti dei cittadini nei confronti della pubblica amministrazione. In Italia un processo amministrativo “completo”, che ha due soli gradi (Tar e il Consiglio di Stato), dura in media 5 anni abbondanti: 925 giorni in primo grado e 986 in ultimo grado. In Svezia, ma anche in Ungheria, Estonia, Bulgaria, Slovenia e Polonia servono circa 100 giorni in media per risolvere un procedimento amministrativo (cioè che veda opposti cittadini ad autorità locali, regionali o nazionali) in primo grado, in Italia ne occorrono dieci volte tanto, ben 1.000 giorni, vale a dire quasi tre anni, contro i tre mesi dei Paesi citati. Quindi 3 anni per noi tre mesi per gli altri. 

La giustizia penale – Il settore più rapido della giustizia italiana è quello penale: qui un processo che attraversi tutti e tre i gradi di giudizio dura in media 3 anni e 9 mesi (310 giorni in primo grado,  876 in secondo e 191 in Cassazione)

Siamo comunque tra i peggiori nella Ue. Solo Cipro e Malta fanno peggio di noi.

La media dei Paesi membri del Consiglio d’Europa è infatti di 138 giorni in primo grado, 143 giorni in secondo grado e ancora 143 in ultima istanza. In totale, dunque, si arriva a poco più di un anno.

Quindi pur ammettendo, in ambito europeo,  differenti ‘’regole’’ nel somministrare la Giustizia, ci rendiamo conto che il problema non può limitarsi alla ‘’bandiera della prescrizione’’ ma dovrebbe essere affrontato in maniera più completa ed organica, magari anche assumendo personale, magistrati e giudici e facendo una completa revisione del codice di procedura civile, utilizzando finalmente anche le possibilità fornite dalle nuove tecnologie informatiche. Possibile mai che un’ ingiunzione debba essere fatta tramite consegna personale? Ovvio che chi non vuole farsi trovare troverà il modo di farlo no?

Se poi non siamo capaci di organizzarci … copiamo quello che fanno i paesi più civili no? Santo cielo che cosa ci vuole a ”copiare”? 

Invece … piuttosto di migliorare/accelerare l’iter dei processi cosa facciamo? Mettiamo una prescrizione infinita? Ma quanto siamo scemi da 1 a 10?

Ma si sa, quando il dito indica la luna, alcuni guardano solo il dito! 

La prescrizione usata solo come ‘’bandiera’’ elettorale, senza un pò di cervello …  a che cosa serve? Mah ..

 Alla prossima

Elena 

 

Fonti:  European Commission for the efficiency of justice o Cepej), V edizione del Justice Scoreboard della Commissione Europea