Archivi del mese: agosto 2019

L’ingerenza della Piattaforma Rousseau nell’Iter costituzionale …

Ma roba da matti …

Mattarella, Conte, l’Italia intera è in attesa delle decisioni della Piattaforma Rousseau, quella ”cosa” che fa credere agli iscritti del M5S che saran loro a decidere, peccato che le domande, molto probabilmente, saranno poste in maniera tale da ‘’pilotare’’ le risposte, e comunque, in ultima battuta, sarà la Casaleggio&Associati a decidere quali sono le ‘’risposte’’ della base.

La Piattaforma Rousseau in sintesi …

Conflitto di interesse? Ma noooooooo … figurati! Quello ce lo aveva solo Berlusconi! la Casaleggio ha trovato nel M5S, sua creatura tra l’altro, una gallina dalle vuota d’oro, visto che ogni parlamentare grillino le dà mensilmente 300 euro del proprio stipendio.
Ma, conflitti di interesse a parte, non dimentichiamoci che quando Ponzio Pilato chiese al popolo, per lavarsene le mani: ‘’Preferite Gesù o Barabba’’? Il ‘’popolo’’ non ebbe la benché minima esitazione. Il che la dice lunga sul ‘’popolo’’.

Ma comunque, noi abbiamo un Costituzione, che prevede, in casi come questi, un iter ben specifico, mò i grillini hanno aggiunto unilateralmente nei vari passaggi previsti, la Piattaforma Rousseau. Che ci vada bene oppure no è così! Contenti?

Di Maio, in tutto questo, cerca solo di salvarsi la ‘’poltrona’’, perché da quando han paventato l’ipotesi che nei Ministeri ci dovrebbe essere qualcuno che capisca qualche cosa, è impallidito ed ha iniziato a fare la voce grossa.
L’Italia è proprio in ‘’buone mani’’ … nelle mani di ‘’dilettanti allo sbaraglio’! ’:-(

Alla prossima

Elena

Affrancarci dai combustibili fossili. Quando? Ora!

Oggi fa un caldo torrido, non riesco nemmeno a lavorare un pò in giardino. Le rose sono veramente ”miserabili”, patiscono questo clima opprimente. Non posso fare a meno di pensare che ‘sto clima è proprio esagerato. Fa troppo caldo e qui, tra l’altro, non piove e l’aria è ”pesante”.

Secondo il libro di Greta Thunberg il nostro credito ambientale è finito quando abbiamo superato le 350 parti per milione di anidride carbonica nell’atmosfera. E questo è avvenuto nel 1987! Si avete capito bene … nel 1987!  Sono quindi ben 32 anni che viviamo a ‘’credito’’ nei confronti di Gea e che cosa abbiamo fatto per porvi rimedio? Niente di niente, a parte grandi discorsi e grandi promesse.

Abbiamo fatto così poco che oggi la concentrazione mensile media di anidride carbonica in atmosfera ha superato ormai 410 parti per milione. (Fonte Focus) 

Mai prima d’ora gli esseri umani hanno respirato un’aria così schifosa e piena di Co2.  Sull’ultima volta che si sono toccati valori simili, gli studiosi non sono proprio d’accordo, ma, a grandi linee, parlano di Pliocene – tra i 4,6 e i 2 milioni di anni fa, o Miocene – 14-10 milioni di anni fa –  quindi non c’eravamo né noi né i dinosauri. 

Che siamo al centro di una crisi climatica a ‘sto punto lo abbiamo capito tutti, ma porre rimedio a ‘sto disastro è un altro paio di maniche.  Lasciamo perdere Trump, che tanto è un incosciente. Cosa possiamo fare noi cittadini nel nostro piccolo? Mah …

Dovremmo smettere di mangiar carne, per esempio, visto che si genera più Co2 per produrre un chilo di carne che per un chilo di fagioli. Se smettiamo di mangiare carne magari gli allevamenti intensivi, tristi sotto tutti i punti di vista, non avrebbero più senso in essere. Chissà, magari si torna al maiale libero che vaga in un grande recinto vicino alla cascina e che mangia gli ”avanzi” di casa. Ma non avrebbe nemmeno senso in quel caso, visto che nessuno avrebbe il coraggio di uccidere uno che ormai è alla stregua di un cane da compagnia.

Potremmo tornare a vivere in campagna ed allevare polli e conigli. Prendendo energia da pannelli solari. Farci un orto e mangiare frutta e verdura di stagione.

Poi non dovremmo più usare automobili, aerei, navi … tutta roba che consuma combustibili fossili. 

Visto che siamo in una svolta epocale … perché non usare questa svolta per cambiare sistema economico? 

Per esempio cambiamo il concetto di ”ricchezza”, diciamo che un Paese è ricco solo se ha tanti alberi! E lì gli Arabi ce l’avrebbero nella giacca, come si suol dire. 

Piantiamo alberi ovunque! Sono gli alberi che mangiano l’anidride carbonica e ci restituiscono ossigeno!  Noialtri invece che piantarli gli diamo fuoco per fare i mobili dell’ikea, oppure per cercare petrolio! Ma siamo proprio cretini. 

Mò faccio un pò di ‘’voli pindarici’’.  Per esempio, le poche auto private dovrebbero essere assolutamente tutte elettriche; sulle autostrade dovrebbero esserci , perché no … trasporti elettrici collettivi e,  alle uscite, nei parcheggi prossimi ai caselli, stuoli di auto elettriche, da prendere in affitto per il tempo che ci serve.

Gli aerei dovrebbero essere a propulsione solare, le navi pure. Se volessimo potremmo fare un sacco di cose. 

Non sarebbe più semplice mettersi d’accordo per fare qualche cosa di utile, per salvare ”capra e cavoli” invece che minacciarci con nuove ‘’guerre nucleari’’? 

Mah …

Alla prossima

Elena 

PD un partito che perde pezzi! Eppure …

Nel PD se ne sono andati nell’ordine: Rutelli, Adinolfi, Civati, Fassina, D’Attorre, Speranza, Scotto, Rossi, Bersani e solo ieri, ultimo della lista, Calenda.

Il primo a lasciare il Pd, due anni dopo la sua fondazione, fu Francesco Rutelli. Già presidente della Margherita e candidato premier dell’Ulivo nel 2001, lasciò il partito dopo l’arrivo alla segreteria Pd di Pier Luigi Bersani a fine 2009. E qui non ci siamo lamentati perché tanto non era mica di ‘’sinistra’’ … 

Il secondo, nel 2011 è un altro esponente dell’area cattolica a lasciare il Pd. Il giornalista e blogger Mario Adinolfi, già candidato alla segreteria nel 2007. Anche la sua è una critica contro Bersani.  Adinolfi lascia il Pd, ma allo stesso tempo appoggia “da fuori” l’azione di rinnovamento dell’emergente Matteo Renzi, il che la dice lunga … Il blogger e giornalista fondò nel  2016 un suo partito politico, Il ”Popolo della Famiglia”, caratterizzato per la battaglia contro ‘’le unioni civili omosessuali’’. Questa non è stata poi una ‘’gran perdita per ilPD visto che Adinolfi di ‘’sinistra’’ non era… 

Il terzo ad andarsene, in seguito alla vittoria di Renzi e la sua conquista della segreteria Pd a fine 2013 fu Beppe Civati  la sinistra interna del PD. Pippo Civati era quello che proprio con Renzi aveva dato vita ai rottamatori del Pd, ma la goccia che fa traboccare il vaso per Civati fu l’approvazione dell’Italicum nel 2015. E qui noialtri abbiamo pensato: ‘’Ma, che strazio,  Civati è come Bertinotti’’ … 

Poi  se ne sono andati anche Stefano Fassina,  Alfredo D’Attorre, deputati della minoranza di Bersani.  L’accusa al Pd è sempre la stessa, quella di aver cambiato natura e di essere diventata una forza centrista. Questa volta la separazione è più dolorosa, perché dà vita a Sinistra italiana un nuovo gruppo parlamentare della sinistra, composto da 31 deputati (i 25 di Sel e 6 ex Pd). Anche qui abbiamo pensato che fossero ‘’troppo di sinistra’’ … 

La sconfitta di Renzi al referendum costituzionale del 4 dicembre 2016, con le sue dimissioni da premier e da segretario e la successiva ricandidatura a leader del Pd, portano alla definitiva rottura con la minoranza bersaniana e il 25 febbraio 2017 nasce – Articolo 1 – Movimento Democratico e Progressista, i cui leader sono Roberto Speranza, Arturo Scotto, Enrico Rossi e Pier Luigi Bersani. A questi si uniscono anche Massimo D’Alema e Guglielmo Epifani. Entrano anche esponenti di Sel: in tutto sono 42 deputati e 16 senatori. Il gruppo appoggia ufficialmente il governo Gentiloni, ma con fibrillazioni continue soprattutto per i provvedimenti che devono passare al Senato, dove la maggioranza si regge su pochi voti. Questa ‘’fuga’’ come è stata letta dall’elettorato PD? Come una vera e propria scocciatura, e che cavolo cercano solo ’’visibilità’’ … oppure vivono nel passato. L’uscita specie di Bersani però, aveva fatto male a tanti, me compresa.

La meteora Liberi&Uguali (LeU) lasciamola perdere, Parlare del movimento politico con a capo Pietro Grasso, che aveva riunito: Articolo uno, Sinistra Italiana e Possibile, movimento nato nel 2017 e sciolto nel 2019 non fa testo.  Sono tuttora in Parlamento ma ‘’vagano’’.

E mò, pure Calenda , iscritto solo da pochi mesi, se ne è andato, asserendo che convivere con il M5S è impossibile.  Che dire?

Mi verrebbe da rispondergli che la ‘’politica’’ la si fa con quello che c’è e non con quello che non c’è. Ci andava forse meglio un Governo con M5S e Lega? 

Che i ‘’piedi per terra’’ bisogna che qualcuno li tenga, altrimenti la baracca va a rotoli! C’è una finanziaria da varare a settembre e noi stiamo qui a ‘’pettinare le bambole’’? C’è l’aumento dell’IVA al 25% da scongiurare e noi facciamo gli schizzinosi? Ce ne andiamo scocciati? Giochiamo con la Piattaforma Rousseau? Mah …

Avete presente quelle madri di famiglia che si fanno il mazzo per cercare di mediare tra figli fannulloni e i padri maneschi? Ecco … la politica dovrebbe essere anche capace di fare quello. Mediare! Per tirare avanti aspettando tempi migliori! 

Eppure anche il Pd, l’unico partito a cui continuo a dare il mio voto,  un partito nato nel 2007 con l’obiettivo di unire l’anima post-comunista e quella cattolica della sinistra italiana, in dodici anni di storia è diventato come i ‘’frattali’’! 

Oggi trovare una ‘’quadra’’ in un mondo così complicato non è facile. Si accusa il PD o di non essere abbastanza  di ‘’sinistra’’ oppure di esserlo troppo. Ovvio che in un partito dove c’è un ‘’padrone’’ che detta legge e dove quindi:  ‘’o si fa come dice lui oppure ‘’fuori dai piedi’’ la convivenza è meno complicata, basta adattarsi alle regole antidemocratiche, cosa che il PD si rifiuta categoricamente di fare, e già solo per questo motivo mi sta simpatico.

Non venite a parlarmi del M5S e della sua ‘’democrazia’’ diretta per favore. Il M5S è un partito con a capo Beppe Grillo e la Casaleggio&Associati, che impongono i loro ‘’punti di vista’’ dopo essersi inventati, per consolare il ‘’popolo’’,  la partecipazione diretta dei propri iscritti in rete tramite la Piattaforma Rousseau.  Una piattaforma tramite la quale chiedono ai propri iscritti il parere, con domande non lontane dal famoso: ’’preferisci essere bello, ricco, giovane e sano oppure brutto, povero, vecchio e malato’’? 

iu

Il PD si rifiuta di avere un despota ed ecco quindi che sta perdendo ‘’pezzi’’ in continuazione. La democrazia è un’arte che vive meglio nel benessere e nella cultura. Oggi, purtroppo,  i tempi sono ‘’duri’’ per la democrazia per ovvi motivi e noi ‘’popollo’’ non lo capiamo. Quando lo capiremo … sarà troppo tardi. 

Alla prossima

Elena 

Di Maio: ”Decide la Piattaforma Rousseau e Mattarella aspetta …” ??????

Mò, Luigi Di Maio, il ‘’capo politico’’ del M5S, dice a Mattarella: ‘’Non rompere, noi decidiamo in rete, e tu aspetti’’! Il Presidente della Repubblica aveva detto di voler una risposta entro mercoledì ma i pentastellati se ne sbattono le ‘’00’’!  

Sembra di essere a scuola, quanto la prof. vuole il tema per questo giovedì e lo studente lo porta il giovedì successivo. Se ti va è così … se no ”ciccia”!

Come mai tutto ‘sto tempo? Se volete far votare la vostra base su Rousseau, fatelo nei tempi richiesti dal Presidente della Repubblica no? Di direbbe che voialtri decidiate il da farsi ora per ora. Vorreste governare anche il Paese con ‘ste tempistiche? 

Oppure dobbiamo pensare che quelli della Casaleggio siano imbranati?

La base grillina vuole votare sulla Piattaforma Rousseau e dov’è il problema? 

Questi vogliono votare per tutto! A loro piace l’idea che ‘’decida il popolo’’ e allora fateli votare no? 

Il fatto che il ‘’popolo’’,  quando gli venne chiesto: ‘’preferite Gesù o Barabba’’, non ebbe la benché minima esitazione …  a ‘’loro’’ non importa un fico secco.

A fateli contenti, fateli votare dov’è il problema? Tanto i ‘’vertici’’ del M5S, che sono stati eletti, non si prendono mica troppe responsabilità. Funziona così ‘sto movimento: gli eletti, da disoccupati/sotto-occupati,massaia, si sono trovati di colpo ad essere strapagati, senza portare poi un determinante ‘’valore aggiunto’’, ma in compenso, sulle ‘’rogne serie’’  fanno decidere ‘’il popolo’’! Quindi se qualche cosa va storto è ‘’colpa del popolo’’! Che geni! 

E comunque sarebbe bene che la Casaleggio, che gestisce la Piattaforma Rousseau, si dia da fare. Una settimana per un voto in rete? Ma dai, ci mette di meno Avaaz.org! 

E che cavolo, la Casaleggio&Associati, prende 300 euro al mese per ogni parlamentare!

Alla faccia del conflitto di interesse di Berlusconi! Costoro dal momento in cui hanno messo in piedi ‘sto accrocco di ”partitomovimentofacciounpòquelchemipare” hanno risolto tutti i loro problemi! I ”loro” NON i ”nostri”! 🙁

Dunque … facendo i conti della serva, i parlamentare grillini alla Camera sono 216,  al Senato sono 107 per un totale quindi di  323 parlamentari che, moltiplicato per 300, fa 96,900 euro al mese per la Casaleggio! 

Praticamente costoro, da quando esiste il M5S, hanno trovato la ‘’gallina dalle uova d’oro’’! 

Ma la domanda è: ‘’Possibile mai che con tutti ‘sti soldi non riescano a far funzionare ‘sta piattaforma alla veloce’’? E che cavolo sono proprio imbranati! Mattarella non ha tempo da perdere e nemmeno l’Italia! 

Dov’è il problema? Avete forse bisogno di ‘’tempo’’ per mettere a punto le domande in maniera tale da ‘’dirigere’’ l’espressione del ‘’popollo’’? 

Tranquilli, il vostro ‘’popollo’’ non se ne accorge … come non si accorge dell’enorme conflitto di interesse che avete! Si sono fermati al ‘’conflitto di interesse di Berlusconi’, ma due più due, il vostro elettorato non lo sa fare, quindi, tranquilli … qualsiasi porcata diciate, a loro va bene lo stesso! 

Resta il fatto che la Casaleggio&Associati prende ogni mese denaro dai parlamentari del M5S, denaro che deriva dalle nostre tasse!  Denaro che è pagato da noialtri tutti, elettori vostri o meno, quindi noialtri, con le nostre tasse, manteniamo anche la Casaleggio&Associati! 

Ma che strazio … 

Alla prossima

Elena 

 

Conte sa fare un discorso … ma dai?

Conte è capace di ‘’fare un discorso’’! Ma dai? Visto che è un avvocato, mi pare che la cosa non sia poi tanto ‘’assurda’’ no? Ma sapete ‘’CHI’’ prepara i canovacci dei suoi discorsi? Sareste stupiti nel conoscere il ”suo” capo ufficio stampa! 

Mò tutti osannano per quel che ha detto a Salvini … dopo che è stato ‘’sfiduciato’’ dallo stesso ma … prima andava tutto bene? Mah …

Comunque il ‘’cane da guardia’’ nonché portavoce di Conte è ‘sto Signore qui- Rocco Casalino che, per qualche strano mistero guadagna più Conte.

Pappa e ciccia, il razzista portavoce di Conte. Ma Conte non si vergogna?

Rocco Casalino è un ex concorrente del ‘’Grande Fratello’’ – il che la dice lunga – ed ora è il capo ufficio stampa del presidente del consiglio,’’prima’’ era, guarda caso,  il numero uno della comunicazione dei 5 stelle. Ergo, non bisogna essere dei ”geni della lampada” per capire che Conte è ”uomo del M5S”. Quindi che ”svolta” sarebbe di nuovo un Governo con Conte? Mah …

’Sto ‘’Signore’’ , il Rocco, ha uno stipendio annuo lordo di 169.556,86 euro. Una cifra che supera quella del capo dell’esecutivo, che si ferma a 114mila euro (parliamo di lordo per entrambi), come si legge nella tabella delle retribuzioni dei membri dello staff di Palazzo Chigi pubblicata sul sito del governo. Nel dettaglio, il compenso di Casalino è composto da tre voci: 91.696,86 euro di ‘trattamento economico fondamentale’, al quale si sommano ‘emolumenti accessori’ per 59.500 euro e una ‘indennità di diretta collaborazione’ pari a 18.360 euro.

Mò se volete ‘’godervi’’ appieno il personaggio ‘’Rocco Casalino’’ guardate qui, prima che lo censurino del tutto … e poi provate a farvi anche voi delle domande,  Grazie. 

https://www.youtube.com/watch?v=bwN2B3O7GM4

Considerato l’individuo trovate ancora ”strano” che Zingaretti abbia parlato di ”svolta”? Rocco Casalino è razzista tanto quanto Salvini …è visto che è ”un 5 stelle” capirete il motivo per cui il PD ha bisogno di un ”manico diverso” per riportare il timone del Paese in acque pulite! Zingaretti non bucherà lo schermo ma, vivaiddio,  ha  la testa sul collo! Peccato che a noialtri piacciano gli uomini ”carismatici” quelli che ”comunicano” bene. Poi se sanno fare qualche cosa o meno, se hanno dei valori a noi non importa.

E comunque sappiate che all’estero ‘’sanno’’ benissimo chi è Casalino, in quanto li vedono assieme in continuazione visto che Rocco non molla Conte di un passo … vedete un pò voi, a chi stiamo consegnando il Paese, ma evidentemente, a noi ”popoll0′, a Grillo e alla Casaleggio&Associati va bene così!

Alla prossima

Elena 

Fonte: Quotidiano Net. 

Noialtri popolo … la politica … la rete …

Spesso mi faccio delle domande, a cui non so dare risposte. Troppo spesso mi rendo conto di quanto poco so, di quanto poco tempo mi resta per conoscere e di quanto tempo ho sprecato quando ero ragazzina. Ma, come giustamente diceva mia nonna: ”inutile piangere sul latte versato”.

Eppure come non porsi delle domande tipo: ”Noi ‘’popolo’’ dobbiamo essere informati nel dettaglio o ci bastano gli slogan”? Quando ci rifilano uno slogan, siamo capaci di ”leggere che cosa c’è dietro”?

E’ solo colpa nostra se non ”capiamo”, perché non abbiamo studiato abbastanza,  oppure lo fanno apposta a parlarci in questo modo? Ma poi … chi ci parla così, è al corrente dei ”risvolti” complicati che l’applicazione semplicistica dello slogan che ci propina potrebbe provocare?

Insomma chi si rivolge a noi, tramite la rete, creando spesso dei ”casus belli” , grazie a ”slogan” e frasi fatte a tavolino, ha rispetto di noialtri o gli serve solo il nostro consenso/voto?

E’ meglio un popolo con una cultura tale da permettergli di ragionare in proprio o è sufficiente un popolo che creda a chi gli racconta la fiaba migliore? 

I giornali, che devono vendere,  fanno da ‘’gran cassa’’ a quanto in ‘’rete’’ fa scalpore ma … chi decide che cosa in rete ‘’fa scalpore’’? 

La televisione da ‘’mostro sacro’’ qual era l’abbiamo fatta diventare una sorta di Grande Fratello, sdoganando malcostume e ignoranza. 

La politica, grazie alla rete, è diventata parte integrante del dibattito pubblico, dove ognuno racconta quel che vuole e da ‘’mostro sacro’’ qual era è diventata una sorta di Grande Fratello sdoganando di tutto di più. 

Una volta ci si confrontava al ‘’bar’’ e lì tutto rimaneva … adesso è un ‘’dominio pubblico’’ tanto che nemmeno il Presidente della Repubblica ha un attimo di ‘’tempo bianco’’ per pensare con calma. 

Ma tutto ciò è ‘’voluto’’ da ‘’qualcuno’’ oppure siamo proprio noi ‘’popolo’’ che diamo importanza alle ‘’cose sbagliate’’? Mah …

Pensare che un tempo ero fermamente convinta che la ‘’rete’’ fosse il ‘’salto’’ di cui avevamo disperatamente bisogno. Il ‘’mezzo’’ che avrebbe permesso a noi cittadini di tutte le fedi politiche di intervenire in ‘’prima battuta’’, di organizzarci liberamente per far ‘’pressione a chi di dovere’’. Adesso, che la ‘’politica’’ si è impossessata della ”rete”  penso che serva solo più a prendere ‘’pesci’’.

Detto questo, conosco giovani, i miei figli per primi, che sono positivi e che pensano e progettano per un futuro migliore, quindi mi consolo e penso che tutto sommato, la mia pessimistica visione sia dettata più che tutto dal confronto con l’epoca in cui sono vissuta – anni 70/80 – dura e non facile come tutti pensano, ma con ”prospettive” differenti da quelle attuali,  e dalla mia età, che non mi permette più di ”cambiare nulla” ma di subire quello che mi circonda, che, quasi mai mi piace.

Quando sono nata eravamo 2 miliardi e mezzo … oggi siamo quasi 8 miliardi ed il Pianeta ci sopporta tanto quanto io sopporto Salvini e/o Di Maio!

Mah … 

Alla prossima

 

Elena

Telenovela Governo italico …

Buon giorno mondo – considerazioni sulla ”telenovela Governo italico” …

Il PD ha messo come dogma irremovibile tra i cinque punti dell’eventuale accordo con il M5S,  il fatto che, se formeranno un Governo assieme, il M5S deve riconoscere in pieno la democrazia rappresentativa.

Mò come faranno i grillini ad accettarlo visto che per anni hanno blaterato di ‘’democrazia diretta in rete’’? 

Come faranno ad accettarlo visto che il Casaleggio profetizzava addirittura la scomparsa del Parlamento e che tanto, prima o poi, avrebbe governato il ‘’popolo’’ tramite referendum?
Con Salvini andavano d’accordo in quanto Salvini di ”democrazia parlamentare rappresentativa”, se ne fa un baffo, visto che tende a decidere ”da solo” in nome del ”popolo”! Quindi …
Gli altri punti sono condivisibili:
– Europa innanzi tutto, e nonostante i grillini in Europa facciano parte del Gruppo del sovrasta Nigel Farage – il che la dice lunga – hanno votato a favore della Ursula Von Der Leyen.
– sviluppo sostenibile. Qui ci siamo …
– ridistribuzione del reddito. E pure qui dovremmo esserci.
Zingaretti però ha anche chiesto ‘’discontinuità’’ con il precedente Governo, il che significa no ad un Conte bis e no ai ministri attualmente in carica …
Vedremo …

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Telenovela Governo Italico … segue …

Eh bè … certo che senza Conte dalla ”loro parte”, si sentono un pò ‘’persi’’. E poi Grillo lo ha imposto per ‘’placare’’ la base elettorale dei 5stelle, che è in fermento contro l’accordo con il PD. (Lega si PD no …) 

E poi l’imposizione/slogan/populista della ‘’riduzione dei parlamentari’’, che se fatta alla ‘’oiseau de chien’’ – come vogliono fare loro – serve solo ad esautorare ulteriormente il senso del Parlamento, che rimarrebbe alla fin dei fini, con ‘sta legge elettorale che ci ritroviamo, non rappresentativo del tutto. Ma tanto a loro cosa gliene frega? Loro vogliono la democrazia diretta in rete! Ergo il Parlamento lo si potrebbe pure chiudere del tutto, tanto … decide il popolo.
Ricordiamoci che al ‘’popolo’’ quando venne chiesto: ‘’Preferite Gesù o Barabba’’ ? Non ebbe dubbi di sorta.
E comunque non sarà Mattarella ma bensì sarà quel ‘’caos’’ di rete a decidere il da farsi. Costoro le decisioni vere le pendono tramite gli algoritmi della Casaleggio&Associati. Tastano il polso e rispondono di conseguenza.
Si direbbe che non abbiano idee proprie, se non un marasma di confusi ‘’desiderata’’ e che rispondano in base alla ”pancia del popollo’’!
Sapete una cosa? Ormai potremmo solo sperare in Huawei che sta lanciando sul mercato il ‘’chip di intelligenza artificiale’’ più potente al mondo!
Mah …

Alla prossima

Elena

 

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Qui si prova a spiegare del perché il PD vuole mettere dei ”paletti” … il che non significa che non siano d’accordo, ma che le cose vanno fatte per bene e non alla ”oiseau de chien”! Ovvio che il solo slogan è più comprensibile ai più … ma uno slogan serve solo per ottenere consenso e non a risolvere il problema. Quindi sforziamoci di capirle le cose e non limitiamoci a ”fidarci” del ”pirla” di turno quando dice: ”Mi auguro che si chiariscano le idee sul taglio dei parlamentari”! Dovrebbe essere ”Lui” (Di Maio) a chiarirsele e non viceversa!

Il taglio dei parlamentari rimane in testa all’agenda politica, sopravanzando anche il tema della manovra economica che pure ha scadenze più incalzanti. Il dimezzamento della rappresentanza di Camera e Senato ha tenuto banco anche nel primo incontro tra M5S e PD; ma nonostante la riforma (che è costituzionale) abbia già ottenuto 3 dei 4 voti parlamentari necessari il rimpicciolimento del parlamento non sarà cosa immediata. Come da più parti è stato fatto notare il taglio dovrà essere accompagnato anche da una riforma della legge elettorale, altrimenti rischia di avere effetti deformanti sul voto. In particolare sarebbero fortemente penalizzati i partiti più piccoli mentre quello di maggioranza relativa potrebbe ottenere un numero di seggi molto superiore alla sua effettiva forza. Proviamo a capire perché.

Il punto di partenza
L’attuale legge elettorale italiana (il cosiddetto «Rosatellum») prevede di assegnare sia a Montecitorio che a Palazzo Madama il 37% dei seggi con un meccanismo maggioritario e il 61% con il proporzionale. Con uno sbarramento del 3% minimo di voti necessari a un partito per varcare la porta delle Camere. La riforma su cui spinge il M5S diminuisce i deputati a 400 e i senatori a 200, tagliando complessivamente 345 seggi. Se questo assetto divenisse legge sarebbe necessario innanzitutto ridisegnare tutti i collegi elettorali con due effetti immediati: da un lato calerebbero i costi della politica (e questo è il primo obiettivo dei promotori) ma dall’altro ogni eletto diverebbe la «voce» di un numero di cittadini di gran lunga superiore dell’attuale. Ogni deputato rappresenterebbe oltre 151-.000 cittadini, contro i 96.000 attuali: la proporzione più alta d’Europa.

Cittadini più distanti
Il 28 marzo scorso durante un’audizione alla Camera Gabriele Natalizia, ricercatore dell’Università la Sapienza ha messo in luce un primo effetto di questo cambiamento: «Come conseguenza della maggiore distanza tra cittadini ed eletti presso le due Camere, il Parlamento potrebbe essere gradualmente percepito come un’istituzione ‘distante’ dalle esigenze, dalle aspirazioni e dai problemi che emergono dai territori. La sua percezione di simbolo, ma anche di luogo, della rappresentanza e della coesione nazionale si potrebbe, dunque, affievolire». In secondo luogo rimarrebbe vivo il cosiddetto «bicameralismo perfetto», l’iter che costringe una legge ad essere approvata nella medesima versione da entrambi i rami del parlamento e che è una delle cause del malfunzionamento della politica italiana.

Una regione, un partito
Ma gli effetti maggiori si avrebbero sulla rappresentanza politica. Il mix di meccanismo maggioritario e proporzionale e il minor numero di seggi a disposizione favorisce i partiti più grandi a danno dei minori, specie al Senato. Secondo i calcoli di Federico Fornaro, parlamentare di Leu e considerato un «mago» di questi numeri la soglia per entrare in Senato in Piemonte e in Veneto non sarebbe più del 3% ma dell’11, in Friuli del 25, in Abruzzo e Sardegna del 33; in molti casi dunque una intera regione finirebbe per essere rappresentata a Roma da un solo partito. In generale Lega, M5S e Pd farebbero la parte del leone e chi dei tre dovesse prevalere «schiaccerebbe» gli altri due su posizioni minoritarie. In pratica l’intero sistema elettorale prenderebbe una svolta fortemente maggioritaria.

E per eleggere il capo dello Stato?
Alfonso Celotto, docente di diritto costituzionale, ha fatto notare un’altra conseguenza forse non voluta del taglio dei parlamentari. In una dichiarazione all’agenzia Agi ha sottolineato che in occasione dell’elezione del presidente della Repubblica il peso dei parlamentari diminuirebbe a favore invece dei delegati delle regioni. (fonte: Corriere della Sera)

Ferragosto 2019 – Governo giallo-verde in cascata …

Pensierino del mattino sulla promessa di Conte: ‘’Sarà un anno ‘bellissimo’’! 

Ve lo ricordate no? Ecco … invece la situazione non è proprio come aveva promesso/previsto Conte ma anzi, senza contromisure ‘’pesanti’’  l’anno prossimo l’aliquota ordinaria IVA, oggi del 22% salirà al 25,2%, e quella ridotta al 10% passerà al 13 per cento.  Inutile spiegare che l’aumento dell’IVA colpisce tutti indistintamente e che, grazie a questo aumento le famiglie italiane, secondo uno studio del sole24ore avranno un aumento di 500 euro medi l’anno. (calcolato su una spesa mensile di circa 1.200 euro/mese)

Il “valore” degli aumenti Iva messi in programma dal governo Conte non ha precedenti: 23,1 miliardi per il solo 2020 (mentre sono 28,8 i miliardi che incombono dal 2021).

Perché ci sono gli aumenti ‘’automatici’’ dell’IVA? 

L’eredità delle cosiddette ”clausole di salvaguardia” risale all’estate del 2011, quando la crisi dei conti pubblici – unita all’impennata dello spread – aveva spinto il governo Berlusconi a varare la manovra correttiva di luglio (Dl 98) e poi il “decreto di Ferragosto” (Dl 138) ed a proporre all’Europa le cosiddette ‘’clausole di salvaguardia’’ , che per chiarire significano: ‘’Se non raggiungo certi risultati (tipo: maggiori entrate, taglio della spesa pubblica, aumento del PIL) automaticamente alcune imposte aumenteranno’’! Ovviamente questo era una rassicurazione per i mercati e per Bruxelles, che ci accusano,  a ragione,  di spendere soldi che non abbiamo, ma anche, ovviamente, un segnale di debolezza da parte nostra.

Quindi questi aumenti automatici partono dal Governo Berlusconi che, nel “decreto di ferragosto” di otto anni fa (firmato dalla sua coalizione che comprendeva la LEGA NORD) menziona per la prima volta la possibile ”rimodulazione delle aliquote delle imposte indirette, inclusa l’accisa”, quale alternativa al taglio lineare delle  agevolazioni fiscali,  con l’obiettivo di recuperare 4 miliardi nel 2012 e 20 miliardi a regime dal 2013. Intanto, però, si sancisce già un primo rincaro ufficiale dell’Iva: il 17 settembre 2011 l’aliquota ordinaria passa dal 20 al 21 per cento.

Il governo dei tecnici di Mario Monti, subentratogli nel novembre 2011, riesce via via a disinnescare le clausole piazzate dall’esecutivo Berlusconi, ma non a eliminarle data la drammatica situazione economica.  Dopo gli interventi “Salva Italia” e “Spending review-bis”,  la legge di Stabilità 2013 dispone che dal 1° luglio l’aliquota Iva del 21% sia rimodulata nella misura del 22 per cento, se non arrivano risparmi per almeno 6,5 miliardi con il riordino della spesa e la sforbiciata ai bonus fiscali.

Il nuovo passaggio dal 21 al 22% è segnato: viene solo posticipato di qualche mese dal successivo governo Letta (Dl 76/2013) e scatta il 1° ottobre del 2013. Ma si apre un secondo capitolo. Perché Enrico Letta, perso l’appoggio dell’ex Cavaliere, si trova a dover innescare un’altra “tagliola” con la legge di Stabilità 2014: senza maggiori entrate o risparmi, dal 2015 ci sarà il taglio delle tax expenditures e «variazioni delle aliquote di imposta» per garantire 3 miliardi per il 2015, 7 miliardi per il 2016 e 10 miliardi a partire dal 2017.

Arriva quindi i Governo Renzi e sotto la spada di Damocle va a sedersi Matteo Renzi, che in due anni – anche grazie alla flessibilità europea – sterilizza le clausole per il 2015 e 2016 e le riduce per gli anni seguenti. Comprese quelle (aggiuntive) che lui stesso ha piazzato nella legge di Stabilità 2015, a copertura dei suoi provvedimenti (cioè 12,8 miliardi sul 2016, 19,2 sul 2017 e 22 miliardi dal 2018). Le clausole cominciano a sommarsi. E aleggia il pericolo che l’Iva possa salire ancora, non solo nell’aliquota più alta.

Dopo l’ultima manovra di Renzi (legge di Bilancio 2017), che azzera il peso dei 15,3 miliardi per l’anno in corso, il nuovo premier Paolo Gentiloni eredita un fardello da 19,5 miliardi per il 2018, sempre coperto dall’aumento automatico dell’Iva e delle accise.

Gentiloni avvia una prima ripulitura con la manovra di primavera (Dl 50/2017), che neutralizza 3,8 miliardi e porta il conto a 15,7 miliardi. Il successivo decreto fiscale (Dl 148/2017) e la legge di Bilancio 2018 sterilizzano poi gli eventuali rincari Iva del 2018, ricorrendo all’aumento del deficit per il 70% dei 15,7 miliardi necessari. E riducono anche di 6,4 miliardi l’ipoteca del 2019, che passa a 12,4 miliardi.
Il conto da pagare viene quindi sforbiciato da Gentiloni, ma resta nel complesso sostanzioso: 31,5 miliardi. Di cui 12,4 da reperire nel 2019, e altri 19,1 che pesano sul 2020 (pena l’aumento dell’Iva e delle accise sui carburanti). Sulla carta resta questa previsione: in assenza di interventi, l’aliquota Iva del 10% salirà al 11,5% nel 2019 e al 13% nel 2020; quella del 22%, invece, passerà al 24,2% nel 2019 e al 24,9% nel 2020, per assestarsi al 25% nel 2021.

E siamo all’esecutivo giallo-verde, guidato da Giuseppe Conte. Che neutralizza i rincari previsti per il 2019, ma per il 2020 mette un carico dello 0,3% sull’aliquota ordinaria (che così arriva al 25,2%, poi destinata a diventare 26,5% dall’anno successivo) e conferma il 13% di quella ridotta. Ecco spiegato il peso di una clausola così rilevante: 23,1 miliardi per il 2020 e 28,8 miliardi dal 2021.

Alla luce di quanto sopra ci arriviamo tutti a capire che promettere flat tax e Reddito di Cittadinanza erano, data l’italica situazione, due misure irrealizzabili e che l’unica soluzione che hanno costoro è quella di abbandonare il governo per lasciare i guai e le colpe agli altri e poi rivincere  nuovamente criticando gli altri e l’UE … 

Mah … il dramma è che a noi, non interessano i ‘’fatti’’,  ma solo i ‘’personaggi che ‘bucano lo schermo’ promettendo mari e monti! Quello che ci serve invece è un Governo serio, magari fatto da personaggi che non ‘’buchino lo schermo’’, ma che abbiano un cervello funzionante, in grado di capire gli effetti a ungo termine di quel che i ‘’tecnici’’ propongono per ‘’tamponare i buchi ’. 

Un Governo che, passettino dopo passettino, ci porti ad avere fiducia e che ci permetta di avere una visione positiva e magari di tornare ad investire nel nostro paese. Sarebbe chiedere troppo?

Le bacchette magiche non esistono, esiste il lavoro a testa bassa, nella giusta direzione, tutti assieme, con un occhio al sociale e l’altro alla realtà dei mercati. 

Ce la faremo? Speriamo … 

Alla prossima

Elena 

I dati economici e le leggi sono tratte da un articolo del Sole24ore

Migranti – decreto sicurezza e il ”vuoto” dei partiti

Pensierino del mattino …

Siamo un paese cristiano cattolico ma … lasciar morire della gente annegata non ci disturba affatto. Complimenti ai grillini che, grazie ai loro 101 voti – la lega ne ha solo 56 quindi da sola non avrebbe potuto far passare una cippa – hanno, di fatto, garantito il decreto sicurezza bis.

Il ”popollo” cristiano cattolico che li vota è felice. Ma … quali sono i confini morali del M5S? In base ai click che riceve in rete? E i nostri? Quali sono i ”nostri confini morali”? Mah … A chi mi dice che i migranti potrebbero esser portati in in Francia, in Spagna, in Portogallo … etc … vorrei ricordare che le navi che soccorro questi disperati, non navigano nell’oro come credono molti, ma che sono quasi tutti dei volontari che tirano la cinghia e, dato che il carburante costa e che quindi per loro, visto che i migranti partono dalla Libia, i porti più vicini e più sicuri quali sarebbero? Fatevi una domanda e datevi una risposta!

Bacino Mediterraneo …

Che squallore … chiudere gli occhi davanti a gente che annega mentre cerca solo di ”sopravvivere” è ancor peggio di quando il ”popolo” chiudeva gli occhi nonostante l’odore che usciva dai camini dei campi di concentramento!

Per quanto riguarda i grillini … sono anni che sostengo che costoro semplicemente tastino in rete, grazie agli algoritmi della Casaleggio&Associati, il polso della situazione e che agiscano di conseguenza. Sono loro d’altronde che sostengono di essere i ”portavoce del popolo” no? Ebbene lo fanno! Fanno i nostri portavoce. Ma ”noialtri” come siamo? Tutti ”stinchi di santo”? Avrei dei dubbi in proposito …

Quando la gente capirà che costoro non hanno né idee né ideali propri ma che le ”loro” idee le prendono dalla ”pancia” del popolo in rete, sarà troppo tardi. Chi li ha votati non ha votato un partito, ha comprato un prodotto pubblicizzato in rete tramite la contraerea della Casaleggio, della stampa affiliata, vedi FQ,  e sponsorizzato direttamente nelle piazze da un comico … e a noi gli spettacoli gratuiti dei ”comici arguti” piacciono un sacco.

Ed ecco che il sogno si è avverato! Con il M5S governa il ”popolo” e noi sappiamo che il popolo è il meglio che ci sia sulla piazza no? Fa sempre le scelte giuste vero? Alla domanda: ”Preferite Gesù o Barabba”? Il ”popollo” non ebbe dubbi di sorta!

Buon proseguimento

 

Elena

Telenovela Tav …

Toh … uno ”studio” diverso da quello fatto fare da Toninelli, Ministro dei Trasporti del M5S, notoriamente contrari al Tav, ha dato risultati molto diversi … Chissà come mai? mah …

”Gli ingegneri di Lombardia e Piemonte stroncano le analisi costi-benefici sulla nuova linea ad alta velocità Torino-Lione e sul terzo valico dei Giovi. Analisi che bocciavano le due infrastrutture. Una presa di posizione ‘’costruttiva’’, come la definiscono l’Ordine degli ingegneri di Milano e di Torino, la Consulta regionale della Lombardia e la Federazione interregionale di Piemonte e Valle d’Aosta dei professionisti.

Ma una presa di posizione, anche, che arriva significativamente a pochi giorni dal via libera formale da parte del Governo italiano alla Tav e anche a ridosso della discussione in Parlamento delle mozioni relative alla realizzazione della nuova linea ferroviaria ad alta velocità tra Italia e Francia. Un appuntamento delicato, quest’ultimo, perché vede su posizioni contrapposte le due forze di maggioranza: la Lega è favorevole al completamento dell’opera, il M5S è fortemente contrario e metterà al voto un testo per bloccarne l’iter, nonostante l’OK del presidente del Consiglio Giuseppe Conte e la conseguente lettera ufficiale all’Unione Europea.  Nei giorni scorsi la presidente del Senato, Elisabetta Casellati, ha annunciato che le mozioni sulla Tav saranno discusse tra il 6 e 7 agosto prossimi, come stabilito dalla conferenza dei capigruppo. Per la tenuta del Governo giallo-verde potrebbe essere un passaggio cruciale, viste le tensioni sul tema.

Il documento degli ingegneri – firmato da Augusto Allegrini presidente della Consulta della Lombardia, Sergio Sordo presidente della Federazione Piemonte e Valle d’Aosta, Bruno Finzi presidente dell’Ordine di Milano e Alessio Toneguzzo presidente dell’Ordine di Torino – si inserisce in questo contesto. In una serie di punti i professionisti sollevano obiezioni alle due analisi costi-benefici (Acb), ne sollecitano il completamento e ricordano come le due tratte si inseriscano nella più vasta rete di interconnessione europea dei trasporti.

Il modello di analisi costi-benefici, scrivono gli ingegneri, ‘’non è adeguato per mettere in discussione l’opportunità di opere già rispondenti a programmi strategici di politica economica nazionale e internazionale, di coesione territoriale europea, e persino con lavori in corso’’, come nel caso, appunto della Torino-Lione e del Terzo valico. Il modello, semmai, può servire ‘’eventualmente, solo per individuare – tra più soluzioni fattibili – quella che presenta il miglior rapporto tra i costi e i benefici per la collettività e per il territorio interessato’’.

Secondo gli ingegneri lombardi e piemontesi, le previsioni sulla domanda di traffico per Terzo Valico e ancora più per la Torino-Lione sono state determinate in modo affrettato. Gli ingegneri imputano alle due Acb di aver ‘’trascurato di considerare dati più precisi già disponibili o facilmente ricavabili, e adottando così in modo molto discutibile alcuni “scenari” che non tengono in debito conto le modalità di sviluppo dei volumi che si possono facilmente ottenere sia dal trasferimento modale sia dalla nascita di nuova domanda.

La metodologia scelta dagli esperti che hanno stilato le due analisi costi-benefici «non permette di utilizzare – scrivono i professionisti – in particolare come riferimento per le analisi Acb, il cosiddetto “costo generalizzato” del trasporto. Questa scelta porta con sé «effetti distorcenti evidenziati dai risultati paradossali dell’analisi sull’alta velocità Torino-Lione: più l’opera viene utilizzata, peggiore diventa il suo risultato economico! Mentre nell’Acb del Terzo Valico la tassazione elevata introdotta da Svizzera e Austria per disincentivare il trasporto stradale si trasforma in un fattore assai negativo che abbatte il risultato economico di un’opera che viene costruita in Italia proprio per offrire una valida alternativa al trasporto delle merci su strada». Pertanto ‘’tasse e pedaggi non possono essere in questo contesto conteggiati come costi, ma semplici trasferimenti di cui si può tenere conto adattando i sistemi fiscali all’evolvere dell’economia’’.

Per gli ingegneri che hanno steso il documento critico-costruttivo sulle due Acb «i criteri adottati per il calcolo dei benefici ambientali (esternalità) si fondano su presupposti volti a mettere in discussione (volutamente o no) gli obiettivi stessi stabiliti dalle politiche nazionali e comunitarie», con il risultato di «sottostimare fortemente» i benefici ambientali rispetto a quelli ottenibili dalla corretta applicazione delle Linee Guida, e anche «in netto contrasto con gli obiettivi fissati dalla collettività europea in tema di miglioramento della qualità dell’ambiente e della vita».

«La nuova linea Torino-Lione è un link fondamentale nella rete di collegamento transnazionale» scrivono i professionisti, «perché permette di attrarre traffico da tutti i valichi dell’arco alpino occidentale e di costituire un’efficace alternativa, oggi quasi inesistente tra Italia e Francia, al trasporto delle merci su gomma». La linea si collocherebbe sulla rotta di persone e merci «da e per il sud della Francia, la Penisola Iberica, il Nord della Francia e il Regno Unito» sottolinea il gruppo di ingegneri, «favorendo tutta la Pianura Padana come è nelle aspettative del progetto europeo del “Corridoio Mediterraneo” Ten-T».

Al contrario della recente “narrazione” da parte dei detrattori dell’alta velocità Torino-Lione, «la domanda di trasporto merci già oggi presente sul quadrante ovest (Francia) è – in base alle rilevazioni ufficiali disponibili – molto rilevante, persino leggermente superiore a quella presente sull’asse con la Svizzera». Nonostante questo, come evidenziato in passato più volte, della domanda verso la Francia «solo il 7% delle merci oggi in transito può adattarsi a utilizzare un servizio ferroviario che è oggettivamente inadeguato e non competitivo (per le limitazioni della linea storica del Frejus in termini di capacità, di tipologia dei treni e di prestazione legate alla sicurezza), mentre il 93% deve muoversi su strada». La Svizzera è il più chiaro esempio di una politica volta a trasferire su rotaia il trasporto merci: grazie anche alla disponibilità di due tunnel di base (Loetschberg dal 2007 e Gottardo dal 2016) verso la Svizzera, il 70% delle merci già oggi utilizza la ferrovia. Vale la pena ricordare che è su questo “asse” che si inserisce la valenza strategica del Terzo Valico.

Nel documento, gli ingegneri piemontesi e lombardi definiscono «non realisticamente praticabile» l’utilizzo della ferrovia verso Ventimiglia al posto della nuova Torino-Lione. «Non basterebbe – rilevano – completarne il doveroso raddoppio, ma sarebbe necessario riqualificarla integralmente (sagoma limite, lunghezza treni, sicurezza) per adeguarla agli standard richiesti dal traffico merci intermodale internazionale, intervenendo anche su lunghe tratte in galleria».

Le conclusioni del documento sono che il sistema economico dell’Italia «ha bisogno di queste importanti infrastrutture, che possono consentire di superare, senza le attuali difficoltà, la catena delle Alpi e rendere più accessibili i nostri porti, ottenendo così maggiore competitività per le nostre imprese che potranno sfruttare meglio le potenzialità derivanti dalla posizione strategica dell’Italia nel Mediterraneo». Torino-Lione e Terzo Valico, però, da sole potrebbero non bastare, come sottolineano i professionisti: servirà sviluppare un efficiente sistema industriale logistico, la cui presenza è in grado di attrarre l’insediamento di nuove imprese, ottenendo così sia consistenti ricadute economiche e occupazionali. (Articolo di Carlo Andrea Finotto Sole24ore). 

Checché ne possano pensare i grillini, infrastrutture ed opere ad ampio respiro vanno fatte. Le opere ”grandi” sono finanziate dall’Europa, ma creano lavoro in Italia, quindi per quale motivo non approfittarne? Tra l’altro il trasporto su ferrovia è meno inquinante di quello su gomma, fatto da camion che vanno avanti e indietro su autostrade obsolete, creando inquinamento e pericolo.  Questo non significa che non si debbano fare delle piccole opere riguardanti il nostro Paese. Possibile che per fare una ferrovia interna, ad esempio,  in Sicilia noi si debba pretendere il denaro dall’Europa? In Sicilia … dove il suo parlamento ”autonomo” costa più del Parlamento inglese? Ma dai su …

Alla prossima

Elena

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