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26 Febbraio 2023 tragedia di Cutro…

Il 26 febbraio 2023 alle 4 del mattino, a quaranta metri dalle coste di Cutro, il caicco Summer Love in balia delle onde e della risacca, si infrange in centinaia di pezzi. I 180 migranti a bordo, partiti dalle coste della Turchia, si ritrovano in pochi secondi a nuotare nell’acqua gelida, molti bambini muoiono di freddo immediatamente.

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Quell’alba del 26 febbraio sono morte 94 persone, di cui 35 minori e 10 sono i dispersi.
Ad un anno da quella strage non si sa ancora come mai, nonostante la segnalazione dell’agenzia europea per le frontiere (Frontex) trasmessa alle autorità italiane alle 23:03, non fu lanciata un’operazione di ricerca e soccorso in mare.
Perché fu sottovalutato il pericolo, considerando le cattive condizioni meteorologiche.

I primi a soccorrere i migranti furono dei pescatori locali presenti per pura coincidenza.
Nelle ore seguenti la tragedia, Frontex e le autorità italiane (guardia di finanza e guardia costiera) si sono accusati a vicenda.
E’ colpa tua! No è colpa tua… Morale, ad un anno di distanza non si sa ancora cosa sia successo di preciso in quelle ore.
La procura di Crotone ha aperto due fascicoli di inchiesta. Il primo è contro i presunti scafisti (sono quattro le persone a processo), il secondo, invece, è per accertare tutte le falle nella catena di comando e vede per ora sei indagati.
Il 9 marzo del 2023, il governo ha tenuto a Cutro una conferenza stampa a termine del Consiglio dei ministri. E’ stato un gesto prettamente ‘’simbolico’’, sull’onda emotiva della disgrazia, e soprattutto per far vedere a noi ‘’popollo’’ quanta era la loro empatia in merito alla tragedia. Abbiamo visto, a favore delle telecamere, occhi umidi e voci tremule… ma poi hanno partorito il Decreto Cutro!

Quell’obbrobrio che non prevede più la conversione automatica del permesso di soggiorno per cittadini che provengono da paesi ‘’non sicuri’ in permesso per motivi di lavoro. Quindi costoro non possono nemmeno lavorare per mantenersi e, se lo fanno, sono abbligati ad essere in ”nero”.
Quello che prevede, tra gli altri orrori, il pagamento, da parte dei disperati richiedenti asilo che vogliano evitare di finire nei lager Cpr, una ‘’garanzia finanziaria’’ di 4.938 euro.
In pratica, a gente disperata che cerca una vita migliore lo Stato Italiano chiede il ‘’pizzo’’?
Ma poi, di una legge che obbliga le navi ad intervenire per salvare solo un naufragio per volta? Che cosa ne dite? Ne vogliamo parlare?
Mettetevi nei panni di un capitano che, dopo aver salvato dei disperati, nel caso ne trovasse altri che annegano è obbligato a lasciarli annegare perché non può, grazie al decreto Cutro, fare più di un salvataggio per volta?
Inoltre, quando finalmente ‘sto Capitano ha a bordo dei disperati che han perso magari moglie e figli, e li ha salvati per esempio, vicini alle coste siciliani, lo costringono ad andare a Genova per farli sbarcare?

Ma chi è che partorisce simili obbrobri? Che menti bacate hanno costoro? Fosse per loro darebbero dei giubbotti di salvataggio in piombo a ‘sti disperati! Mah…

A muoversi ormai è, per fortuna, la società civile che si è riunita nella Rete ‘’26 febbraio’’.
Per il primo anniversario della strage la Rete ha organizzato una tre giorni di eventi e dibattiti, sulle politiche migratorie anche per chiedere giustizia su cosa è accaduto un anno fa.
L’appuntamento finale è dato alle 5 del mattino si oggi, con una fiaccolata a cui tutti sono chiamati a partecipare.

Quel che mi lascia perplessa è che in Italia c’è gente che va alla Santa Messa tutte le domeniche ma, quella stessa gente, ha scelto di votare per un Governo di ‘’destra’’.
Inutile piangere, commuoversi, partecipare emotivamente se poi, alla fin dei fini, si vota per una politica che prende queste decisioni.

Carità cristiana? Ma dove?

Alla prossima

Elena

Le manganellate agli studenti che manifestano…

Pensierino del mattino…

E’ intervenuta persino la massima carica dello Stato italiano sui fatti avvenuti venerdì 23 febbraio a Pisa, tra via San Frediano e piazza dei Cavalieri, una sorta di budello in cui i ragazzi erano bloccati e non potevano evitare manganellate a non finire.

Ma come? E’ questo il modo di garantire il diritto di manifestazione?

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in una nota al Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi  ha fatto presente, in maniera educata come sempre, che: ‘’L’autorevolezza delle Forze dell’Ordine non si misura sui manganelli ma sulla capacità di assicurare sicurezza tutelando, al contempo, la libertà di manifestare pubblicamente opinioni. Con i ragazzi i manganelli esprimono un fallimento”.

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Mi vien voglia di ringraziarlo e di abbracciarlo.

Il fatto che Mattarella sia l’unico che si renda conto della deriva fascistoide di chi ha il “manico” della situazione, è grave!

Che nessuno nel Governo in carica si sia indignato della cosa, ci sta. Sono fatti così. Loro sono per l’ordine e la mano pesante.
Ma…pure noialtri ”popollo” come abbiamo reagito a queste bastonate? In troppi hanno scosso le spalle pensando: ‘’’Sti ragazzi fanno solo casino’’.

Non è così! I ragazzi che partecipano, si interessano e manifestano sono il sale della vita!

I giovani sono il nostro futuro, e hanno paura del futuro che si prospetta loro e, onestamente, avrei paura anche io se avessi venti anni oggi!

Inutile girarci intorno minimizzando e scrollando le spalle, la ‘’destra’’, lo sappiamo tutti, ha la mano ‘’pesante’’ con chi si oppone! Punto! Parlano tanto di libertà ma siu direbbe si riferiscano solo alla ”loro” di libertà.

Non dimentichiamo che i ‘’celerini manganellatori’’ non agiscono di loro spontanea volontà, ma rispondono a degli ordini precisi. Il loro comportamento dipende quindi da chi dà loro gli ordini.

Ora, non per essere i soliti ‘’pignoli’’ rompiscatole, ma noialtri ‘’popollo’’ abbiamo forse dimenticato che i fatti della Diaz sono avvenuti durante uno dei governi Berlusconi?

Ma soprattutto noi ”popollo” non dobbiamo dimenticare che sarebbe stato tanto bello sapere che cosa caspita ci faceva Gianfranco Fini, all’epoca Vicepremier e Ministro degli Esteri, nella sala operativa della Questura di Genova di quel maledetto 21 luglio 2001 !

Vigliacco se ce lo ha mai spiegato.

Poi non vogliono che noialtri si faccia ”uno più uno”. Grrrrr…

Alla prossima

Elena

No al Deposito – Livorno è con TriNO ..

Ieri sera, 23 febbraio 2024, a Livorno Ferraris c’è stata davvero una bella partecipazione.

Quando possiamo andiamo anche noi, mio marito e la sottoscritta ad ascoltare, che ci fa solo bene. Vero è che quando si invecchia la sera è piacevole stare al calduccio sul divano a guardare un bel film, ma se si ”delega” sempre tutto agli altri, si finisce… come si finisce.

Noi ”popolo” abbiamo il dovere di partecipare e di conseguenza di informarci. A furia di delegare stiamo perdendo ”democrazia” e ci stiamo consegnando in mano a dei presunti ”uomini/donne forti” che di forte non hanno proprio nulla.

Ma torniamo a noi…
Ieri erano presenti oltre al sindaco anche i consiglieri sia di maggioranza che di minoranza.

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L’incontro è finito all’una ma ne è valsa la pena. Persino il mio cane ascoltava con attenzione.
La politica deve imparare a fare la politica e non sostituirsi ai tecnici. Decisioni che richiedono specifiche capacità scientifiche NON le si possono lasciare ai ‘’politici’’.

Tutti sappiamo che il deposito va fatto, tutti sappiamo che l’’Europa ‘’preme’’ affinché ‘sto benedetto deposito si faccia, tutti sappiamo che la Meloni sarebbe felice di ‘’risolvere’’ ‘sta rogna e di far bella figura, sul genere: ‘’Avete visto quanto so brava’’?

Ma questo NON significa che, pur di farlo, la politica scenda in campo e faccia tutti i truschini possibili ed immaginabili, affinché noialtri si digerisca passivamente questa auto-candidatura, in una zona che presenta problemi sia di faglia in movimento che di falda acquifera troppo in superficie.

Questa decisione non ha niente di democratico e se noi non riusciamo a percepirlo, allora abbiamo dei problemi e anche gravi.
Pane è stato si votato da parecchi trinesi ma non ha mai detto a quei trinesi che lo han votato che cosa aveva intenzione di fare.
Tra l’altro è legittimo o no, da parte nostra, pensare che questa sua auto-candidatura sia anche il frutto dell’amore e/o sintonia che questo Signore porta per il suo partito?

Non facciamoci mettere i piedi in testa per favore. Alla prossima manifestazione dobbiamo essere in tantissimi. La politica capisce solo i ‘’numeri’’. Sono i ‘’numeri’’ a farla vivere e a farla ‘’muovere’’.
Se noi passivamente accettiamo questa auto-candidatura, nascondendoci dietro al pessimistico: ‘’Tanto fanno quello che vogliono’’… ebbene sappiate che NON è vero.
Se i numeri sono ‘’alti’’ la politica si piega.

Vivono di ‘’voti’’ e, se sospettano che per questo motivo, non glieli daremo più ‘sti voti, tornerà sui suoi passi.
Ma dobbiamo essere in tanti e convinti!
Quindi?
Quindi forza!

Nonostante si sia imboccata una strada che è ormai solo in mano alla politica, non buttiamo la spugna.

Chi si arrende ha già perso.

Alla prossima

Elena

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A questo link alcune foto della serata, fatte da me quindi fanno un pò pena, ma tanto per rendere l’idea. Tra l’altro il link, per qualche strano motivo non è attivo, quindi per vedere le foto, è necessario copiarlo ed incollarlo sul vostro browser. Grazie.

https://www.facebook.com/media/set/?vanity=elena.saita&set=a.10224474781033284

Putin, la Signora Navalnaya e ‘’la macchina del fango’’…

La Signora Navalnaya, moglie di Alexey Navalny, l’unico vero oppositore di Putin, infatti per questo motivo non è più tra noi, ha immediatamente puntato il dito proprio su Putin, accusandolo della morte del compagno.

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La Signora ha anche poi dichiarato di voler assumere l’eredità politica e di continuare la battaglia del consorte. Si è detta quindi pronta a prendere il testimone lasciato dal marito.

Ed ecco che, come per magia, è entrata nel mirino della propaganda russa: sui social e sui media filogovernativi si moltiplicano fake news che la dipingono come “la vedova allegra” tra amanti e spiagge.

Questa signora invece vive da due anni con i suoi due figli in Europa, lontana dalla sua città natale, Mosca.
E lo fa per ovvi motivi. Se fosse in Russia sarebbero già tutti morti.
Eppure… il fatto di vivere all’estero è, per la propaganda russa, un grave peccato.

Le vengano affibbiati amanti in serie. Sono fake news ovviamente, ma stuzzicano la morbosità popolare e si espandono a macchia d’olio. Questo nonostante siano state regolarmente smontate dai diretti interessati.

La Signora è più che mai nel mirino della propaganda russa, e questo nel tentativo di screditarla, come nuovo volto dell’opposizione, anche perché ormai sono vicine le elezioni presidenziali di marzo e Putin ha fretta di zittirla.
 
L’obiettivo del Cremlino, come in altri casi, è quello di isolarla dal popolo russo.
Come riferisce nel dettaglio La Repubblica, alla cosiddetta “vedova allegra” sono stati affibbiati amanti che si sono presi la briga di smentire la relazione architettata ad arte. 

E’ il caso del miliardario russo Evgenij Chichvarkin, esule in Gran Bretagna dal 2008 ma finanziatore dei progetti di Navalny. 
Il Min Cul Pop russo, sostiene che il giorno della morte di Navalny, Yulia si divertisse in spiaggia con l’amante, ma la foto che la ritrae con Chichvarkin, amico di famiglia, risale all’agosto del 2021, quando erano a Jurmala, in Lettonia.

Insomma, la propaganda russa ha iniziato a coprirla di fango e ci si mette di buona lena a denigrarla pure il ‘’delfino lacchè’’ Medvedev’’.

Le Fake news si moltiplicano in rete sui social e sono purtroppo tantissimi ad abboccare. Gente che, per qualche strano motivo, crede ancora che la Russia sia la ‘’Grande Madre Comunista’’, che sia il ‘’sol dell’avvenire’’.

Come diceva Umberto Eco: ‘’I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. È l’invasione degli imbecilli’’.

Non mi sento offesa dalle parole di Eco, sono ben conscia dei miei limiti, ma comunque prima di abboccare e sparare a zero, condividendo becere fake news, provo a chiedermi: ‘’A chi giova’’?

E comunque, d’altronde si sa, la ‘’rete’’ serve a prendere ‘’pesci’’ no?

Alla prossima

Elena

Navalny e il ”Pugno sul cuore”

Secondo alcune fonti Navalny potrebbe anche essere stato ucciso con ”un pugno sul cuore”.
Dopo averlo lasciato ore ed ore a temperature bassissime un forte pugno sul cuore potrebbe averlo fermato per sempre.

Immagino che il personale del Gulag non sia poi imbevuto di carità cristiana anzi, molto probabilmente il sadismo fa parte del ”mestiere”.

Un lavoro simile non è che stimoli una filosofia filantropica di amore per il prossimo.

Picchiare uno poi che è inviso al Potere costituito è una dimostrazione di fede che, nella mente bacata di un sadico, è sinonimo di far bene il proprio dovere.

RUSSIA NAVALNY TRIAL

RUSSIA NAVALNY TRIAL

Navalny faceva con le mani il ”segno del cuore” alla propria famiglia e qualcuno lo ha punito anche per questo.

Alla prossima

Elena

Come funziona l’elezione del Presidente in Russia?

Dato che non so una cippa e sono ignorante come una scarpa, sono andata a cercare un pò di informazioni in rete e, in base a quel che ho letto, direi che ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere.

La prossima tornata elettorale russa è prevista per il 15/17 marzo 2024.

In Russia per essere eletti alla carica di Presidente sono necessari almeno 35 anni di età, e si deve risiedere stabilmente in Russia da almeno 25 anni e non si deve avere mai avuto in precedenza né una cittadinanza straniera né un permesso di soggiorno straniero.

Questo, secondo me, lo hanno fatto per ‘’eliminare’’ dalla corsa presidenziale quei ”concorrenti cattivi” che abbiano goduto di permessi di soggiorno all’estero. Come quei permessi in Germania per essere curati dall’avvelenamento di Novichok. Questo ”cattivo concorrente” però è morto nel Gulag in Siberia pochi giorni fa.
Speriamo che, almeno per carità cristiana, ne diano presto il corpo alla mamma affinché possa dargli una degna sepoltura e che la terra gli sia leggera.

Torniamo a noi, Putin ha voluto fortemente un referendum per cambiare la Costituzione pro domo sua e, grazie all’esclusivo pugno di ferro esercitato dal Governo sui media russi, è riuscito a lavar le meningi al ”popolo” e a cambiare a proprio piacimento la Costituzione.

Oggi il presidente viene eletto direttamente dal ‘’popolo’’ – si fa per dire – per un mandato di 6 anni. (Nel periodo 1996 – 2008 erano solo 4 gli anni).
Se nessun candidato arriva alla maggioranza dei voti si passa al ballottaggio tra i primi due.
La Costituzione russa impedisce a chiunque di essere eletto per un terzo mandato consecutivo, ma consente ad un ex presidente, di essere rieletto dopo aver saltato un mandato completo, come fece Vladimir Putin. Al suo posto ci aveva messo il suo ‘’delfino’’ Medvedev.

A seguito del referendum costituzionale del 2020, la costituzione russa limita il numero di mandati che un Presidente può servire a massimo due di sei anni ciascuno a persona.

Tuttavia… i candidati eletti ‘’prima del 2020’’, guarda caso, non sono toccati da tale modifica costituzionale e questo consente sia a Vladimir Putin che a Dimitri Medvedev di essere rieletti per due mandati di sei anni ciascuno a partire dal 2024.

”Giri costituzionali’’ che si direbbero tagliati ‘’su misura’’ per favorire Vladimir Putin

Comunque, leggendo qua a là, pare che a rivendicare il titolo di leader del Paese, siano in nove.

Già dall’inizio di gennaio la Commissione elettorale centrale russa aveva registrato le candidature di tre rappresentanti di partiti parlamentari: 

– Leonid Slutskyj (Partito liberaldemocratico di Russia), 
– Vladislav Davankov (Nuova Gente)
– Nikolaj Kharitonov (Partito comunista).

‘Sti tre sono membri di partiti che siedono tutti in Parlamento: sono ufficialmente di opposizione, ma di fatto non hanno mai ostacolato le politiche del Cremlino, anche perché NON gli conviene. Il sistema politico russo ha ormai relegato all’illegalità ogni forma di dissenso.
E il dissenso viene punito, se gli va bene con il carcere, se va male con il veleno. Quindi… perchè rendersi la vita difficile?

Per quanto riguarda invece i candidati delle formazioni extraparlamentari costoro devono raccogliere almeno 100 mila firme a proprio favore.

Ci è riuscito il leader del partito ‘’Comunisti della Russia’’, Sergej Malinkovich, il cui programma, intitolato “10 colpi stalinisti contro il capitalismo e l’imperialismo statunitense”, prevede il “completamento vittorioso dell’operazione militare speciale in Ucraina”.

L’unico candidato che si è finora espresso contro l’operazione speciale in Ucraina è stato Boris Nadezhdin, sostenuto dal partito di destra Piattaforma civica. L’ex deputato della Duma di Stato, che ha consegnato 105 mila firme a suo favore alla Commissione elettorale centrale, ha definito la decisione di iniziare le ostilità in Ucraina un “errore fatale”, affermando anche che l’attuale leader del Paese sta guidando la Russia “verso un disastro”.
Tuttavia, come ha detto il quotidiano indipendente russo “Meduza”, una fonte vicina al Cremlino, Mosca non sarebbe ”pronta” a consentire alla Commissione elettorale centrale russa di registrare la candidatura di politici con una posizione contro la guerra”. 
Non si può essere contro la guerra! Oops, la ”manovra speciale” in Ucraina, non è previsto.
Siamo ormai al: ‘’Radio Mosca dice che fa caldo, toglietevi i cappotti’’!

Nonostante avesse raccolto il numero sufficiente di firme, ha invece ritirato – chissà come mai – la sua candidatura il presidente del partito Unione nazionale russa, Sergej Baburin. 

Il fondatore del Partito russo per la libertà e la giustizia, Andrej Bogdanov anche.

La candidata del Partito Democratico di Russia, Irina Sviridova, ha comunicato invece di non essere riuscita a raccogliere abbastanza firme a suo sostegno e quindi, ‘’ciccia’’.

Comunque sia la Sviridova che Baburin hanno esortato i cittadini russi a votare per l’attuale capo dello Stato, Vladimir Putin, che la Commissione elettorale ha registrato come candidato indipendente.

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Vladimir Putin ha 71 anni, guida la Russia dal 1999: ha ricoperto sia la carica di presidente sia quella di premier.
L’attuale mandato presidenziale è il quarto per Putin.
È stato eletto capo di Stato per la prima volta il 26 marzo 2000 e poi nel 2004, 2012 e 2018. Dopo la riforma costituzionale e l'”azzeramento” dei mandati, ha potuto ricandidarsi per un terzo mandato consecutivo.

In teoria potrebbe rimanere al potere fino al 2036, diventando il leader russo più longevo della storia.

Morale? Morale Putin verrà rieletto!

Timidamente qualcuno ci prova ma poi il salvar la pelle diventa il problema maggiore e quindi…

Alla prossima

Elena

Fonti: AGI – Nova News – Meduza

Libertà di Stampa? Ma dove?

Pensierino del mattino …

Sono sempre più numerosi i sintomi di peggioramento.

A proposito di ‘’bavaglio’’, il giornale Domani scrive: ‘’abbiamo ricevuto una querela da parte del sottosegretario Giovanbattista Fazzolari per un articolo firmato da Stefano Iannaccone. (°)
Dopo le minacce di querele: Durigon, Santanchè, Crosetto, Giorgetti e Meloni, si tratta dell’ennesimo attacco di un esponente del governo al nostro giornale. Continueremo a fare il nostro lavoro come sempre’’.
Ovviamente la direzione del giornale conferma che continuerà a fare il proprio lavoro come sempre ma, a che prezzo?
Oggi i giornali, dal punto di vista economico, faticano a sopravvivere, e difendersi dalle ‘’querele’’ costa un sacco di quattrini. Specie da querele e da minacce fatte da personaggi che ricoprono ‘’posti di comando’’e che dispongono di conoscenze e quattrini sufficienti per gestire la cosa a proprio vantaggio. Quelli tanto per intenderci del: ‘’Lei non sa chi sono io’’!

Essere ‘’liberi’’ di dire quel che si viene a sapere è diventato una sorta di atto ‘’eroico’’.
Già informare una popolazione, assorbita completamente dal dover ‘’tirare la carretta’’ per sopravvivere, è un’impresa difficile, se poi a questa impresa difficile ci si mettono pure le pastoie delle minacce di querele costanti, bè… vedete un pò voi.

E’ mai possibile che i giornalisti debbano vivere in questa maniera? Con le spade di Damocle delle denunce sulla testa?
Se non sei allineato e coperto ti rendono la vita difficile.
Che ne è stato della libertà del famoso ‘’Quarto potere’’?
Stanno forse costringendo la categoria, per il quieto vivere, a pubblicare notizie che non vadano contro il ‘’potere costituito’’ e che quindi non disturbino il ‘’manovratore’’?

Qui le cose peggiorano a vista d’occhio invece di migliorare.

Alla prossima

Elena

(°) https://www.editorialedomani.it/politica/italia/fece-un-contratto-doro-a-fazzolari-il-governo-lo-piazza-direttore-della-3-i-spa-uknr29m9

I giovani, il malessere, la paura del domani…

Pensierino del mattino …

I giovani e la paura del domani.

Sono vecchietta, ho 68 anni compiuti e la mia vita, bene o male, l’ho vissuta in modo tutto sommato, sereno.
Non si navigava nell’oro, c’eran tante difficoltà, la tv era una cosa da ricchi, così come le automobili, ma, eravamo tutti sulla ‘’stessa barca’’ e quindi grandi differenze tra noi ragazzini, alla fin dei fini, non ce n’erano.
Pur non essendo un genio ho avuto la fortuna di essere assunta, nella stessa città in cui sono nata, Torino, negli uffici della più grande industria italiana dell’epoca, dove ho fatto la mia piccola carriera. Quando ho smesso di lavorare ero ‘’Segretaria Assistente di Direzione’’ , niente di che ma, stipendio e tipo di lavoro mi permettevano di vivere dignitosamente.
La domanda che mi pongo è: ‘’Possono i giovani di oggi, con lo stesso mio impegno, avere le mie stesse possibilità’’?
Non credo proprio.
Prima di tutto, ai miei tempi, angosce relative a guerre, a pandemie, a cambiamenti climatici, a inquinamento, alle crisi economiche non pesavano sulle nostre teste come spade di Damocle.
Spade di Damocle che pesano invece sui giovani di oggi, sempre più spaventati e sempre meno capaci di trovare una ‘’via d’uscita’’ che riesca a salvare ‘’capre e cavoli’’. Mi riferisco a Pianeta ed Umanità.
La domanda che mi pongo è: ‘’noialtri vecchietti, che abbiamo avuto una vita, rispetto a loro ‘’serena’’, li aiutiamo fare il ‘’salto’’?
Li aiutiamo a cambiare il mondo in ‘’meglio’’ oppure tendiamo a criticare la loro indifferenza e la loro abulia, che altro non sono se non ‘’una paura folle’’ che blocca loro qualsiasi iniziativa?
Invece di aiutarli tendiamo a criticarli. Noialtri è vero che non avevamo le guerre, ma siamo cresciuti con chi la guerra l’aveva fatte. Alcuni, come i nostri nonni, persino due. Ci hanno passato questi nonni e questi genitori gli ‘’anticorpi’’ per certi orrori.

Possiamo dire che gli stessi ‘’anticorpi’’ siano nelle generazioni di oggi?
O di quelle cresciute con il Grande Fratello? Che dal 2000, mi dicono sia ancora in produzione! Non credo il GF sia stato particolarmente ‘’vantaggioso’’ a livello di crescita personale per le generazioni che l’hanno seguito e vissuto come un modello da imitare.

Noialtri la TV l’abbiamo conosciuta con il Maestro Manzi, quel Signore che insegnava a leggere e scrivere ai nostri nonni. La TV considerata un mezzo per ‘’crescere’’.
Poi è arrivato Silvio Berlusconi e la TV è diventata… cosa esattamente? Ai posteri l’ardua sentenza.

Comunque, resta il fatto che le generazioni odierne siano spaventate. Il modello passato non funziona più e sarebbe più che ora di ‘’fare il salto’’.
Per ‘’salto’’ intendo cambiare completamente il modo con cui si fa economia oggi. Una sorta di economia da ‘’rapina’’ in cui le multinazionali dettano legge ed hanno quattrini per condizionare le scelte strategiche di paesi interi.

Gli agricoltori per esempio oggi scioperano prendendosela con chi? Con l’Europa che non gli permette di avvelenare il terreno con i pesticidi!

Ma… sarebbe quello il problema degli agricoltori? Non sarà che le Multinazionali li stiano strangolando pagando le loro produzioni tanto poco da affamarli? Ma ‘’nessuno’’ ha il potere di bloccare le Multinazionali! Quindi diamo la colpa all’Europa che si spende per NON continuare ad inquinare il Pianeta e depauperare i terreni produttivi, come invece li obbligano a fare le Multinazionali!

Abbiamo lottato tanto nel passato per eliminare i re assoluti e gli Imperatori ma… oggi? Oggi ‘’Novelli Imperatori’’ controllano il mondo intero, sotto forma di poche Multinazionali che, tutte collegate tra loro decidono le sorti del Mondo intero.

Possiamo davvero permetterlo? Possiamo permettere che in nome della sola economia, mascherandola, una volta da ‘’sacrosanto ritorno all’Impero’’, una volta da Supremazia religiosa, ci siano nel 2024 guerre di invasione e genocidi?

Se non saremo capaci di ‘’fare il salto’’ il mondo andrà verso un futuro distopico che porterà solo disgrazia.

Eppure qualche cosa mi dice che i giovani l’han capita questa antifona e che vorrebbero davvero fare qualche cosa di diverso. Noialtri ci avevamo provato con il ‘’mettere dei fiori nei nostri cannoni’’, ma poi: età che avanza, pigrizia e routine avevano preso il sopravvento e avevamo concluso poco.

Saremo in grado di collaborare con le nuove generazioni, guardando al futuro, con un occhio più simile al loro? Oppure ci culleremo nella nostra miopia dettata da un’età che ci consiglia di: ‘’goderci in santa pace gli ultimi anni’’?

Visto e considerato che Greta Thumberg, l’attivista ambientale è sotto processo a Londra, con l’accusa di avere arrecato disturbo alla quiete pubblica, dopo avere protestato durante una importante fiera dell’industria petrolifera e del gas nella capitale britannica, lo scorso ottobre, si direbbe che la nostra ‘’miopia’’ aumenti invece che diminuire.

Mah… alla prossima

Elena

Trino – autocandidatura per la discarica nucleare d’Italia…

Buongiorno, pensierino del mattino…
Parliamo dell’autocandidatura della Città di Trino Vercellese per ospitare, sul proprio territorio, la ‘’discarica nucleare di tutta Italia’’.
Abito a Trino solo da alcuni anni, prima abitavo in Francia, in Costa Azzurra. Non vi sto a spiegare il motivo di questo trasferimento ma ci tengo a dire che Trino mi è piaciuta subito. E questo nonostante lo stato di abbandono di molte abitazioni, alcune delle quali, un tempo sicuramente belle.
Abbandono dovuto alla diminuzione delle popolazione che da più di 10.000 abitanti è sprofondata a 6.500, nonostante l’apporto di 700 immigrati, fuggiti dai loro Paesi.
Detto questo Trino è una cittadina tranquilla e ben organizzata, grazie anche ad un un notevole volontariato sociale e culturale svolto dai cittadini stessi.
E’ a misura d’uomo e, in pochi minuti, si è nella campagna a respirare pace e silenzio, oppure a passeggiare nel magnifico Bosco della Partecipanza e/o a godersi lo spettacolo delle colline del Monferrato.
Recentemente la cittadina, quella che io considero un’oasi di pace, è stata scossa dall’autocandidatura per ospitare il Deposito Nazionale delle scorie radioattive esistenti sul territorio italiano.
Il primo fastidio è che la città di Trino, intesa come popolazione, non si è mai sognata di autocandidarsi.
Questa ‘’autocandidatura’’è stata un’iniziativa del solo Sindaco e della Sua giunta. Non si è discusso affatto della questione con la popolazione.
L’unico e solo ‘’esercizio democratico’’ sull’argomento è stato fortemente voluto dai Consiglieri di Minoranza,dove 3 tecnici – 3 per parte – hanno comunicato al pubblico i dati tecnici e le loro opinioni in merito.
Il confronto si è tenuto sotto forma di ‘’Adunanza Aperta’’ l’11 gennaio 2024 alla Biblioteca Brunod di Trino.
Eppure… una popolazione così presente e partecipativa avrebbe sicuramente meritato un pò più di considerazione da parte del Sindaco. O no?
Queste decisioni calate dall’alto ricordano troppo il Marchese del Grillo.
Ci si lamenta di aver perso dialogo e fiducia tra la popolazione e le Istituzioni, cosa questa che spalanca, pericolosamente, le porte al populismo più becero ma… di chi è la colpa?
Ma torniamo ai dettagli tecnici.
Oggi le regole per questi impianti sono dettate dall’IAEA – International Agency for Atomic Energy e dall’ISIN – Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione, quindi NON dai sindaci o da politici di ogni livello.
Questi Enti sono nati per evitare errori fatti nel passato.
Errori commessi anche a Trino, che ha sul proprio territorio i “cadaveri” delle due centrali dismesse che, a conti fatti, pare abbiano prodotto più ‘’politici’’ che KW!
Cadaveri che ci hanno lasciato un’eredità poco invidiabile come:
– il consumo inutile di territorio agricolo;
– il consumo di territorio destinato allo sviluppo industriale;
– i residui di materiale radioattivo stoccati in modo provvisorio;
– un numero di manufatti industriali abbandonati, fatiscenti e mai sanificati grava ancora sul territorio deturpandolo.

Possibile che, alla luce di quanto sopra, oggi si voglia nuovamente aggiungere un altro mastodontico manufatto?
Una discarica nucleare di 150 ettari, per la quale, le analisi fatte in base ai requisiti dettati dagli Enti di sicurezza nucleare, hanno dichiarato la zona NON IDONEA?
Possibile che non si riesca ad immaginare un futuro diverso per queste zone?
Tra l’altro qui NON stiamo nemmeno parlando di energia nucleare di ultima generazione! Macchè!Stiamo parlando solo ed esclusivamente della discarica nucleare di tutta Italia!
Discarica per la quale, sono stati identificati dagli enti competenti, ben 51 siti idonei, tra i quali Trino non esiste!
Quindi la domanda che sorge spontanea è: ‘’Per quale motivo vogliono costruire ‘sto catafalco in un sito giudicato NON idoneo?
Cambieranno le regole cosiddette ‘’amministrative’’ pur di dimostrare che il territorio è adatto? Magari, per questioni di spazio, dividendo le due costruzioni tra il deposito vero e proprio e il cosiddetto ‘’Polo tecnologico’’? (Centro che si occuperebbe della ricerca sui sistemi di stoccaggio delle scorie).
Certamente questa candidatura è una ‘’manna’’ per il Governo Meloni che, nella seduta del Consiglio dei Ministri del 27 novembre 2023, ha approvato il testo dell’ennesimo decreto – legge in materia energetica.
Fra le varie norme ne spicca una in particolare: “la possibilità di autocandidature da parte di enti territoriali a ospitare il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi, per promuovere la possibilità di una più celere individuazione dell’area di stoccaggio”. (°)
Candidature a prescindere dalla compatibilità ambientale e territoriale del sito? Sembrerebbe proprio di si anche se noialtri speriamo proprio di no!
Se Trino non è mai stato considerato, dai tecnici, un luogo adatto da un punto di vista idrogeologico per quale motivo dovrebbe diventarlo per motivi politici?
Quindi? Quindi tutto il lavoro fatto dai tecnici Sogin, l’azienda creata dallo Stato proprio per gestire lo smantellamento delle vecchie centrali nucleari ed individuare i siti adatti per la discarica, lo si butta al vento?
L’obiettivo del Governo è ovviamente quello di risolvere l’attuale stallo causato dal fatto che tutti i comuni individuati finora si oppongono alla costruzione del deposito.
Facciamoci una domanda e diamoci una risposta! Se si oppongono ci sarà pure un motivo no? Come mai in Italia il fenomeno NIMBY (acronimo inglese per: ‘’non nel mio gardino’’) è così marcato? Forse che la fiducia tra le parti sia ai minimi storici?
Forse perchè Governo e popolazione non sono in grado di comunicare? Forse perchè ormai l’impressione che si ha è che la politica si limiti a sparare slogan ma si guardi bene dal consultare/coinvolgere la cittadinanza su istanze che li riguardano?
Ci raccontano, per farci digerire la faccenda, che in Francia uno dei depositi di scorie sia nella Regione dello Champagne. Come se fosse in mezzo ai vigneti. Ma… qualcuno ha mai attraversato la Regione della Champagne? E’ grande quanto il Piemonte, e la discarica è in mezzo ai boschi, nascosta agli occhi di tutti. Qui sarebbe nel bel mezzo delle risaie! Un altro catafalco immenso, che non gioverebbe affatto a quella che vorrebbe definirsi la ‘’Porta del Monferrato’’. Il territorio della ciclovia VENTO.
Un ulteriore aspetto di questa faccenda che mi deprime è che oggi, 2024, la generazione che attualmente occupa posizioni strategiche, non sia in grado di immaginare un sistema di crescita economico più a ‘’misura d’uomo’’ ma continui a sfruttare l’esistente, anche a discapito di una depauperazione agricola, paesaggistica e turistica. Quindi una sorta di coazione e ripetere gli stessi errori fatti dalle generazioni precedenti.
Un’economia senza visione futura, si limita al triste ‘’prendi i soldi e scappa’’. Ad un poco lungimirante: ‘’Sfruttiamo le compensazioni e quello che c’è da prendere oggi, poi… si vedrà’’. Non dimentichiamo che questo sistema, utilizzato nel passato, ci ha lasciato con un pugno di mosche in mano.  
Per farla breve, al momento si direbbe che in tutta Italia l’unico sindaco favorevole sia Daniele Pane di Trino Vercellese e che la nuova regola introdotta dal governo sembra pensata apposta per il suo comune.
Noi cittadini italiani, con le nostre tasse, abbiamo pagato tutti ‘sti studi per stabilire dove fare ‘sta discarica per anni e adesso? Adesso arriva il Sindaco di Trino e decide lui per Governo e Paese!
Sembrerebbe proprio di sì e quindi? Quindi qui si rasenta la follia!
Sicuramente ‘’qualcuno’’ ci guadagnerà, ma molti, tra i quali la vocazione turistica ne subiranno solo le conseguenze.
Alla prossima

Elena
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(°) Fonte: GrIG – Gruppo Intervento Giuridici