Archivi tag: Antonio Di Pietro

Pier Camillo Davigo … e le ”malelingue” …

Prima di parlare del ”caso specifico” di questi giorni, vorrei tentare di fare, serenamente,  il punto sulla situazione delle ”correnti” nella Magistratura italiana.  

I magistrati sono persone come tutti gli altri – con una cultura e preparazione giuridica decisamente più alta di noi ”comuni” cittadini – ma hanno delle idee ed opinioni come tutti i cittadini italiani.

Tutti sappiamo che esistono ”correnti” in Magistratura, queste ‘correnti’ non sono certo dei partiti, ma in queste correnti i magistrati si riconoscono.

Per cercare di capire del perché esistono ”le correnti” … bisognerebbe tornare indietro al periodo della Costituente e alla Costituzione, che hanno riorganizzato completamente  nel 1948, la ”magistratura repubblicana” , così come la conosciamo noialtri, nati dopo il fascismo.  Dopo il fascio infatti per la prima volta finalmente la Magistratura era ”autonoma e indipendente”!

Era quasi naturale che una magistratura, che fino a quel momento aveva dovuto dipendere in tutto e per tutto dal Governo,  iniziasse a discutere al proprio interno per capire come comportarsi … dove collocarsi.

Ci hanno messo un sacco di tempo a discutere,  La Corte costituzionale infatti è nata solo nel 1956 mentre il Csm (Consiglio Superiore della Magistratura) solo nel 1958!  Non erano …  e non sono ancora tutti in ”sintonia”!

Vediamo le due più importanti: Magistratura democratica (progressista) e Magistratura indipendente (conservatrice), sono nate nel 1964, in concomitanza con i primi arrivi in magistratura, di giovani ”cresciuti” con la Costituzione in mano!

Giovani e vecchi, avevano e forse hanno tuttora ”visioni diverse” secondo l’evoluzione della società esterna. Queste visioni diverse non potevano non riflettersi in ”chi” doveva giudicare.

Avevano aderito a Magistratura indipendente, prevalentemente i più anziani, convinti che la legge andasse soprattutto ”applicata”, mentre i più giovani, erano convinti dell’ ”interpretazione della norma” .  I più giovani non potevano certo non tener conto dell’evoluzione dei diritti … per cui si sentirono più vicini  a Magistratura Democratica.

Torniamo ora al caso di questi giorni, sulle affermazioni di Pier Camillo Davigo:  ”Non hanno smesso di rubare, hanno solo smesso di vergognarsi”!  Affermazioni che, se non avessero avuto tutto il clamore mediatico che giornalisti e rete si sono affannati a creare,  sarebbero parse del tutto normali, dette ad esempio da un semplice cittadino. Ma,  visto che a dirle è stato un ”magistrato” ecco che sono state ”strumentalizzate” e ”cavalcate” politicamente alla grande.

Comunque noi, tanto per cercar di capire, vediamo un po’ chi è questo Signore:  Davigo si è laureato in giurisprudenza a Genova, ed è entrato in magistratura nel 1978. Ha iniziato la sua carriera come giudice presso il Tribunale di Vigevano, poi dal 1981 è diventato Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Milano, dove si è occupato prevalentemente di reati finanziari, societari e contro la Pubblica Amministrazione. In questo contesto ha fatto parte, nei primi anni novanta, del Pool Mani Pulite, insieme ai colleghi Antonio Di Pietro, Francesco Saverio Borrelli, Gerardo D’Ambrosio, Ilda Boccassini, Gherardo  Colombo, Francesco Greco, Tiziana Parenti e Armando Spataro. E’ stato eletto nel parlamentino dell’Associazione Nazionale Magistrati (ANM), nella corrente di ”Magistratura Indipendente” Successivamente è divenuto Consigliere della Corte d’appello di Milano. Dal 2005 ricopre il ruolo di Consigliere alla Corte Suprema di Cassazione.

iuPier Camillo Davigo

Per conoscenza ecco qui le attuali ”correnti” in Magistratura – prese pedestremente da Wikipedia – ma rendono bene l’idea per noi digiuni sull’argomento:

Magistratura Democratica (sinistra)
Unità per la Costituzione (centro)
Magistratura Indipendente (destra)
Movimento per la giustizia (verdi – Articolo 3 – sinistra)

D’altronde il mondo si ”evolve” e le cose cambiano … bisogna stare al passo con i tempi, solo i posteri sapranno dare delle risposte. Io non sono certo in grado di giudicare.

Alla prossima

 

Elena

 

Ercole Incalza … quattordici anni a tesser ”contatti” in un posto di enorme potere!

Noialtri invece del ”calendario dei Santi” potremmo fare il calendario degli arrestati, degli inquisiti, degli indagati, dei morti ammazzati … ne abbiamo anche più di uno al giorno! Che tristezza!

L’ex super-dirigente del ministero dei Lavori Pubblici Ercole Incalza è tra i quattro arrestati dell’inchiesta della Procura di Firenze e del Ros, che vede oltre ai 4 arrestati anche 47 indagati.  Tra questi, ha precisato la procura, non figurano politici.  Come se la cosa ci rassicurasse  … eh eh eh … Le altre tre persone sottoposte a misure cautelari sono gli imprenditori: Stefano Perotti, Francesco Cavallo, e Sandro Pacella.

Fonti del governo ”tengono a precisare” che Incalza ”attualmente non riveste nessun ruolo o funzione neanche a titolo gratuito”.

HRP26H0Z6816-kiFI-U10402431917989KMI-700x394@LaStampa.it

Povero piccolino … ‘na ”vittima” del sistema insomma! Ma non facciamoci infinocchiare, ha lasciato l’incarico (volente o nolente) solo alla fine dell’anno scorso ed è stato lungamente beneficiato dal posto che ha ricoperto per tanti, troppi anni!

Secondo l’accusa sarebbe stato proprio il potentissimo dirigente Ercole Incalza – del ministero dei Lavori Pubblici, dove è rimasto per 14 anni, attraversando sette governi, fino all’attuale – il principale artefice del sistema corruttivo scoperto dalla procura di Firenze! Ma dai?

Eppure c’era gente … Lupi, per esempio, che ritenevano necessario che questo signore rimanesse a capo della ”struttura di missione” e che nulla cambiasse. Ma dai? Chissà perché?

Chi è Ercole Incalza? Già dirigente da tempo del ministero delle Infrastrutture, nel 2001 fu nominato capo della ”segreteria tecnica” dal ministro Pietro Lunardi (GOVERNO BERLUSCONI). Incalza è rimasto al ministero quasi ininterrottamente per quattordici anni, attraversando ”incolume” sette governi ! Quando si dice che mettono le radici … ci sarà pure un motivo no? Pensate alla dimensione della ”rete di contatti” messa a punto da costui in quattordici anni.

Ma non dimentichiamo che ”qualcuno” aveva capito di che ”pasta era fatto” costui!  L’ex ministro dei Lavori pubblici Antonio Di Pietro (GOVERNO PRODI) appena arrivato al Ministero delle Infrastrutture, provvide immediatamente a rimuoverlo dall’incarico di responsabile della Struttura tecnica di missione e a  buttarlo fuori dal  Ministero! Ma guarda … il ”semplice” Di Pietro, l’uomo che non sa esprimersi,  aveva capito l’elemento con cui aveva a che fare, e voleva ingenuamente ”scardinare” il sistema. Poveretto… il ”sistema” invece ha ”scardinato” Di Pietro … altro che!

Come sappiamo,  la ”ruota gira” e i governi cambiano.   Di Pietro se ne andò … e  l’Incalza fu ripreso al ministero e promosso di nuovo ”capo struttura di missione” da Altero Matteoli (GOVERNO BERLUSCONI). riconfermato poi da Corrado Passera (GOVERNO MONTI) da Lupi (GOVERNO LETTA) e poi ancora da Lupi (GOVERNO RENZI).  Sigh … L’Incalza ha coperto questo incarico fino al dicembre 2014, quando di sua iniziativa o su pressioni ”esterne” – noi speriamo in queste ultime –  ha lasciato l’incarico.

Cosa cavolo è ‘sta ”struttura di missione”?

Dunque la ”struttura di missione delle Infrastrutture” è lo ”snodo” in cui passano tutte le grandi opere del Paese. E’ il nucleo dirigenziale del governo che sovrintende all’attuazione della legge obiettivo, ad esempio: Tav, Mose, Expo, Autostrade, sovrintende al piano nazionale delle infrastrutture e al monitoriaggio di tutti gli investimenti!  Immaginatevi il ”potere” di una struttura simile … una sorta di ”cuscinetto” tra politica e ”imprenditoria”.

Non sempre imprenditoria ”sana” … ma troppo spesso quell’imprenditoria, chiamiamola ”parallela” … composta da mafia, ‘ndrangheta, camorra e sacra corona unita. Che, come tutti sappiamo a denaro da riciclare in quantità ”industriali”! Denaro proveniente da traffici come quelli della cocaina!

Lavorare in questo paese, per le persone per bene,  è difficile! Tanto difficile! E’ praticamente impossibile competere per la persone ”oneste” contro gente senza scrupoli.

In questo marasma … sono tanti/troppi i corruttori e sono tanti/troppi quelli a voler esser corrotti.  Cambiare il sistema è un lavoro ”ciclopico”…  è molto più facile ”galleggiare”!

Alla prossima

 

Elena

 

 

 

 

Lo ”gnomolaccatodibiaccamarroneintesta” è a piede libero! Perché?

Tutto ha inizio con la legge Severino … che da una parte ha del ”buono” … ma che a furia di ”limare di qui e di là” è diventata fonte di ”interpretazione” da parte di avvocati della difesa ben pagati!

La legge Severino o ”Testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità” è il decreto legislativo (il 235 del 2012) previsto dal ddl 190 del 2012 sulla corruzione nella pubblica amministrazione diventato poi  legge il 31 ottobre 2012.  E’ stato voluto dal governo tecnico di Mario Monti per abbattere il livello di corruzione della politica italiana. (Vi rendete conto? devono legiferare per frenare la corruzione dei politici …) Comunque il decreto è entrato in vigore il 5 gennaio 2013. Prevede che i condannati a oltre due anni di reclusione per ‘delitti non colposi’ (°)-  quindi compiuti intenzionalmente – per reati punibili con almeno quattro anni, non possano candidarsi per sei anni.

La legge inoltre introduce il ”reato di traffico di influenze” per coloro che, sfruttando relazioni esistenti con un pubblico ufficiale, si fanno dare denaro o altri vantaggi, e modifica le norme sulla corruzione tra privati e quelle sulla concussione.

Ma pare che la legge Severino crei più problemi di quanti ne risolva.

La Suprema corte ha rivisto la sua interpretazione: condanne più dure per concussione solo per chi  ”limita radicalmente” la libertà del soggetto sul quale fa pressione, mentre sentenze più miti, con prescrizione breve e senza pena accessoria, per le forme di ”pressione non irresistibile”.

Pressione ”NON IRRESISTIBILE” … proprio quella che, guarda caso, ha fatto il ”troll” chiedendo di rilasciare la prostituta Ruby … facendola passare, raccontando una colossale bugia, per la ”nipote di Mubarak”!

Adesso immaginiamoci un ”marpione” come l’avv. Coppi (il difensore del Silvio e anche, tanto per rinfrescarci la memoria di Andreotti) con un ”cavillo” simile ci è andato a ”nozze”! Il silvio non ha ”obbligato” nessuno … ha solo chiesto una ”cortesia”!

Suvvia! Una cortesia ad un personaggio importante ed influente come il Presidente del Consiglio della Repubblica … lo vogliamo fare si o no? Ma certo che si! Diamine! (grrrrr…)

Tornando alla legge Severino … il decreto 235 infatti aveva modificato l’articolo 317 del codice penale dedicato alla concussione, cioè il reato compiuto da un pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio che impone il pagamento di tangenti ”o altra utilità”.

La legge Severino ha DIVISO IL REATO IN DUE, da una parte: la concussione per costrizione,  dall’altra quella per induzione che … può implicare ”anche” la colpevolezza della vittima. (Ad esempio anche il semplice desiderio di fare un ”favore” al potente di turno …) I tribunali hanno avuto difficoltà a gestire i due nuovi reati, per cui sono previste pene differenti.

Si veda il caso del processo Ruby … non ci sono prove che il puttaniere abbia costretto qualcuno! La legge Severino fa in modo che i soggetti ”coinvolti” non abbiano nessuna voglia che la faccenda si venga a sapere in giro … infatti nel caso di Ruby sono in tanti a voler ”stendere un velo di pietoso silenzio”!

Ecco come sono andate le cose:

Ruby viene arrestata e Annamaria Fiorillo – sostituto procuratore presso la Procura dei minori di Milano – ingiunge a Giorgia Iafrate di affidare a una comunità la minorenne marocchina Ruby. 

Giorgia Iafrate: commissario presso la Questura di Milano, viola le direttive ricevute e affida Ruby alla igienista dentale di B., Nicole Mi-netti. 

Pietro Ostuni: capo di gabinetto –  “Consiglia” a Giorgia Iafrate di ignorare le direttive di Annamaria Fiorillo. 

Silvio Berlusconi (lognomocallatodibiaccamarroneintesta) e presidente del Consiglio … telefona ”consigliando” a Pietro Ostuni di ingiungere a Giorgia Iafrate di ignorare le direttive di Annamaria Fiorillo e sostiene che Ruby è la nipote di Mubarak!

Roberto Maroni: ministro dell’Interno. Afferma pubblicamente che la Polizia aveva affidato Ruby alla Minetti obbedendo alle direttive impartite da Annamaria Fiorillo.

Edmondo Bruti Liberati: procuratore della Repubblica di Milano. Emana un comunicato stampa in cui afferma che l’affidamento di Ruby si è “svolto correttamente”. 

Monica Frediani: procuratore della Repubblica per i minori di Milano vieta ad Annamaria Fiorillo di parlare con i giornalisti per smentire le affermazioni false di Maroni e Bruti Liberati!

Quindi? Quindi quelli coinvolti in questa faccenda non vedevano l’ora di lavarsene le mani! Alcuni con la bile che scoppiava … altri con la coscienza non proprio ”pulita”!

Ora, se la legge è organizzata in modo tale da avere dei ”buchi” interpretativi, che di fatto impediscono che la legge sia ”uguale per tutti”, che cosa possiamo sperare noialtri!  Silvio Berlusconi non ha agevolato nessuno …non ha dato denaro … non ha offerto cariche …  ha solo chiesto un ”favore”.

berlusconi-puttaniere

Il fatto che un POTENTE chieda un favore simile … già di per se dovrebbe farci raccapricciare … ma evidentemente il fatto che un vecchio puttaniere potente ed intrallazzato – nonchè primo ministro –  faccia i suoi porci comodi … a noialtri, evidentemente,  va benissimo! 

Per la cronaca … in occasione del voto di questa legge … l’Idv fu il solo partito a votare contro, Antonio Di Pietro infatti lo definì un testo pro-corruzione!

Comunque … mettetevi il cuore in pace, se la polizia arrestasse vostra figlia minorenne, col cavolo la farebbero uscire grazie ad una vostra telefonata!

Alla prossima

 

Elena

 

 

(°) il delitto colposo è frutto di un errore. Esempio un incidente automobilistico: non vi era l’intenzione di uccidere! Invece quello ”non colposo”, significa che vi era l’intenzione di uccidere.  Questo tanto per farvi capire il linguaggio ”azzeccagarbugli” in cui gli avvocati sguazzano!