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Ercole Incalza … quattordici anni a tesser ”contatti” in un posto di enorme potere!

Noialtri invece del ”calendario dei Santi” potremmo fare il calendario degli arrestati, degli inquisiti, degli indagati, dei morti ammazzati … ne abbiamo anche più di uno al giorno! Che tristezza!

L’ex super-dirigente del ministero dei Lavori Pubblici Ercole Incalza è tra i quattro arrestati dell’inchiesta della Procura di Firenze e del Ros, che vede oltre ai 4 arrestati anche 47 indagati.  Tra questi, ha precisato la procura, non figurano politici.  Come se la cosa ci rassicurasse  … eh eh eh … Le altre tre persone sottoposte a misure cautelari sono gli imprenditori: Stefano Perotti, Francesco Cavallo, e Sandro Pacella.

Fonti del governo ”tengono a precisare” che Incalza ”attualmente non riveste nessun ruolo o funzione neanche a titolo gratuito”.

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Povero piccolino … ‘na ”vittima” del sistema insomma! Ma non facciamoci infinocchiare, ha lasciato l’incarico (volente o nolente) solo alla fine dell’anno scorso ed è stato lungamente beneficiato dal posto che ha ricoperto per tanti, troppi anni!

Secondo l’accusa sarebbe stato proprio il potentissimo dirigente Ercole Incalza – del ministero dei Lavori Pubblici, dove è rimasto per 14 anni, attraversando sette governi, fino all’attuale – il principale artefice del sistema corruttivo scoperto dalla procura di Firenze! Ma dai?

Eppure c’era gente … Lupi, per esempio, che ritenevano necessario che questo signore rimanesse a capo della ”struttura di missione” e che nulla cambiasse. Ma dai? Chissà perché?

Chi è Ercole Incalza? Già dirigente da tempo del ministero delle Infrastrutture, nel 2001 fu nominato capo della ”segreteria tecnica” dal ministro Pietro Lunardi (GOVERNO BERLUSCONI). Incalza è rimasto al ministero quasi ininterrottamente per quattordici anni, attraversando ”incolume” sette governi ! Quando si dice che mettono le radici … ci sarà pure un motivo no? Pensate alla dimensione della ”rete di contatti” messa a punto da costui in quattordici anni.

Ma non dimentichiamo che ”qualcuno” aveva capito di che ”pasta era fatto” costui!  L’ex ministro dei Lavori pubblici Antonio Di Pietro (GOVERNO PRODI) appena arrivato al Ministero delle Infrastrutture, provvide immediatamente a rimuoverlo dall’incarico di responsabile della Struttura tecnica di missione e a  buttarlo fuori dal  Ministero! Ma guarda … il ”semplice” Di Pietro, l’uomo che non sa esprimersi,  aveva capito l’elemento con cui aveva a che fare, e voleva ingenuamente ”scardinare” il sistema. Poveretto… il ”sistema” invece ha ”scardinato” Di Pietro … altro che!

Come sappiamo,  la ”ruota gira” e i governi cambiano.   Di Pietro se ne andò … e  l’Incalza fu ripreso al ministero e promosso di nuovo ”capo struttura di missione” da Altero Matteoli (GOVERNO BERLUSCONI). riconfermato poi da Corrado Passera (GOVERNO MONTI) da Lupi (GOVERNO LETTA) e poi ancora da Lupi (GOVERNO RENZI).  Sigh … L’Incalza ha coperto questo incarico fino al dicembre 2014, quando di sua iniziativa o su pressioni ”esterne” – noi speriamo in queste ultime –  ha lasciato l’incarico.

Cosa cavolo è ‘sta ”struttura di missione”?

Dunque la ”struttura di missione delle Infrastrutture” è lo ”snodo” in cui passano tutte le grandi opere del Paese. E’ il nucleo dirigenziale del governo che sovrintende all’attuazione della legge obiettivo, ad esempio: Tav, Mose, Expo, Autostrade, sovrintende al piano nazionale delle infrastrutture e al monitoriaggio di tutti gli investimenti!  Immaginatevi il ”potere” di una struttura simile … una sorta di ”cuscinetto” tra politica e ”imprenditoria”.

Non sempre imprenditoria ”sana” … ma troppo spesso quell’imprenditoria, chiamiamola ”parallela” … composta da mafia, ‘ndrangheta, camorra e sacra corona unita. Che, come tutti sappiamo a denaro da riciclare in quantità ”industriali”! Denaro proveniente da traffici come quelli della cocaina!

Lavorare in questo paese, per le persone per bene,  è difficile! Tanto difficile! E’ praticamente impossibile competere per la persone ”oneste” contro gente senza scrupoli.

In questo marasma … sono tanti/troppi i corruttori e sono tanti/troppi quelli a voler esser corrotti.  Cambiare il sistema è un lavoro ”ciclopico”…  è molto più facile ”galleggiare”!

Alla prossima

 

Elena

 

 

 

 

L’ITALIA … GLI INVESTIMENTI STRANIERI E LA NOSTRA CORRUZIONE …

Rispetto al 2007, l’anno prima dell’inizio della crisi, gli investimenti stranieri, quelli tanto per intenderci che potrebbero darci una mano per favorire l’occupazione, sono diminuiti del 58 per cento!
A rilevarlo è una indagine del Censis. La conferma di questa mancanza di fiducia arriva anche dall’Associazione fra le banche estere in Italia (Aibe). Si direbbe che a pesare siano soprattutto eccesso di normative, burocrazia e fisco!
Sante parole, lo sappiamo tutti!
Invece di alleggerire/migliorare la burocrazia, come fanno tutti i paesi ”normali” … noialtri, incapaci di legiferare da paese civile, si è pensato bene di aggirare la burocrazia ricorrendo ai lavori in DEROGA!

La Deroga, grazie alla fretta, aggira le norme ed accelera le pratiche.
Abbiamo ormai capito tutti, anche i più disattenti che i famosi lavori in ”deroga” servono solo ad eliminare la ”sana” concorrenza. L’industriale corruttore mette a busta paga il politico corrotto, e noialtri paghiamo con le nostre tasse i lavori pubblici essenziali al paese 10 volte di più!
Non solo questo penalizza noialtri poveri cristi … ma questo sistema ”gelatinoso” , anzi marcio scoraggia soprattutto gli investimenti stranieri. Ve la vedete un’azienda straniera aver a che fare con il nostro sistema mafiosoclientelare?
Solo a livello normativo, l’Italia occupa il 65° posto nella graduatoria mondiale dei fattori determinanti la capacità attrattiva di capitali per un Paese. Tra procedure, tempi e costi necessari per avviare un’impresa, ottenere permessi edilizi, allacciare un’utenza elettrica business o risolvere una controversia giudiziaria su un contratto ci mettiamo una ”vita”!

In tutta l’Europa solo Grecia, Romania e Repubblica Ceca presentano condizioni per fare impresa più sfavorevoli delle nostre. Per ottenere tutti i permessi, le licenze e le concessioni di costruzione, in Italia occorrono mediamente 233 giorni, 97 in Germania. Per allacciarsi alla rete elettrica servono 124 giorni in Italia, 17 in Germania. Per risolvere una disputa relativa a un contratto commerciale il sistema giudiziario italiano impiega in media 1.185 giorni, quello tedesco 394 …
Se a queste ”magagne” di tempistiche ci aggiungete pure la corruzione a livelli medioevali … bè scordiamoceli gli investimenti stranieri!

Eppure le ”remore” per alleggerire la burocrazia sono enormi … sappiamo tutti che l’aver tolto il ”falso in bilancio” NON alleggerisce certo la burocrazia … in compenso aumenta la DELINQUENZA.
Nello stesso tempo bloccare opere come Expo o Mose significa far perdere il lavoro ad un sacco di brava gente che ne ha disperatamente bisogno. Bloccar le opere significa costruire dei mausolei del ”nulla”! Significa, tanto per fare un esempio, la Salerno Reggio Calabria.
Si devono fare i lavori, facendo in maniera di recuperare il denaro illecitamente guadagnato. Commissariare le aziende che hanno pagato tangenti … metter in galera i responsabili … ma far lavorare le persone per bene.

Per agire in questo senso sarebbe necessario aver forze politiche che collaborassero assieme … Invece il dialogo politico par essersi limitato al ”voglio io da solo il comando”!

Ma sarebbe questo il modo di risolvere i problemi? Secondo voi il PD da solo, per quanto ben intenzionato, ma purtroppo costretto al governo con la destra … riuscirà a fare una cosa simile?

Pensate che bello sarebbe se ”facce giovani e pulite” lavorassero assieme ad altre ”facce giovani e pulite” per il bene della collettività … e magari in maniera ”normale” , utilizzando gli strumenti messi a disposizione dalla Costituzione e dialogando tra loro … invece di voler ribaltare e distruggere tutto quanto per essere gli ”unici” a decidere … magari in rete!

Mah …

Alla prossima

Elena

Fonte: http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-06-07/italia-sempre-meno-meta-investimenti-stranieri-censis-58percento-inizio-crisi-134631.shtml?uuid=ABdnYqOB