A volte mi chiedo: ‘’Ma siamo noi cittadini, ignoranti come delle scarpe, o veramente le leggi elettorali sono arzigogolate e complicate? Ma perché mai deve esser tutto così macchinoso?
Se queste sono le leggi elettorali, che tutto sommato trattano solo un problema di rappresentanza, non oso pensare a che cosa possano essere le leggi che dovrebbero permettere, alla ‘’macchina stato’’, di correre in maniera fluida ed efficiente.
Ma cerchiamo di fare un pò di chiarezza sulla legge elettorale visto che nuovamente ne stanno parlando i nostri ‘’eroi’’ al Governo.
Vediamo prima di tutto quali sono i sistemi elettorali in Europa:
Francia – maggioritario a doppio turno
La forma di governo è semi-presidenziale. Il popolo elegge direttamente l’assemblea nazionale ed il presidente della Repubblica.
Regno Unito – maggioritario a turno unico
Il parlamento è composto dalla Corona e dalla Camera dei Comuni e dalla Camera del Lords.
Spagna – proporzionale a liste bloccate
Al parlamento spagnolo spetta l’esercizio della potestà legislativa. E’ formato da due Camere: il congresso dei deputati e il Senato.
Germania – sistema misto
Il Bundestag (detta la Dieta federale) è il parlamento nazionale della repubblica federale tedesca.
Svizzera – sistema proporzionale
Il consiglio nazionale è eletto secondo il sistema proporzionale. Ogni partito ha diritto ad un numero di seggi proporzionale alla sua forza numerica.
Polonia – proporzionale con soglia
Il potere legislativo è esercitata sia dal governo che dalle due camere del parlamento, Sejm e Senato.
Grecia – proporzionale ‘’rinforzato’’
Il parlamento ellenico è un’istituzione monocamerale costituita da 300 deputati eletti a suffragio universale.
Italia: Rosatellum – misto a separazione completa in ciascuno dei due rami del Parlamento, il 37% dei seggi assembleari è attribuito con un sistema maggioritario uninominale a turno unico, mentre il 61% degli scranni viene ripartito fra le liste concorrenti mediante un meccanismo proporzionale corretto con diverse clausole di sbarramento.
Adesso vediamo un pò quale è stata la ‘’Storia alla legislazione elettorale italiana’’, così tanto per cercare di chiarirci un pò le idee, cosa non facile.
1861 – Sistema maggioritario uninominale a doppio turno. In ogni collegio elettorale accedevano al ballottaggio i due candidati che al primo turno avevo ottenuto più voti. (e fin qui mi sembra una cosa semplice e compensibile)
1919 – Sistema proporzionale puro. Era basato su 54 circoscrizioni ciascun collegio eleggeva da 5 a 20 deputati. (e fin qui mi sembra una cosa semplice e compensibile)
1946 – Legge proporzionale classica. Per l’elezione della camera il territorio era diviso in 32 circoscrizioni plurinominali con un numero di seggi variabile a seconda della popolazione; ogni elettore aveva a disposizione massimo *4 voti di preferenza. Il sistema elettorale per il Senato conteneva dei correttivi in senso maggioritario pur mantenendosi largamente proporzionale.
* Voto espresso da un elettore per un candidato all’interno di una lista elettorale.
1993 – Con il Mattarellum (detto anche Minotauro) si introduce un sistema elettorale ibrido:
– maggioritario uninominale a turno unico per i 3/4 dei seggi del Senato ed i 3/4 dei seggi della Camera:
– ripescaggio proporzionale dei più votati fa i candidati non eletti per l’assegnazione del rimantenente 25% dei seggi del Senato;
– proporzionale con liste bloccate e soglia di sbarramento al 4% per il rimanente 25% dei seggi della Camera.
2005 Il ‘’Porcellum’’ legge Calderoli
sistema proporzionale corretto con un cospicuo premio di maggioranza – attribuito su base regionale al Senato e diverse clausole di accesso; la formulazione originaria della normativa non consentiva il voto di preferenza. Nel 2013 la Corte Costituzionale ha dichiarato l’incostituzionalità di parte della legge, in riferimento al premio di maggioranza e all’eccessiva lunghezza delle liste bloccate.
2015 l’Italicum – La legge, mai usata, prevede un meccanismo proporzionale con sbarramento al 3%. Con il ballottaggio tra le due liste che prendono più voti ed un premio di maggioranza per la forza politica che raggiunge il 40% . La lista vincitrice avrebbe infatti avuto diritto ad almeno 340 deputati, pari al 54% degli scranni della Camera, qualora avesse conseguito una percentuale non inferiore al 40% dei consensi in ambito nazionale. il numero dei seggi assegnati a ciascun partito sarebbe stato determinato sulla base dei suffragi ottenuti sul territorio nazionale.
2017 – La Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionale il turno di ballottaggio, lasciando il **premio di maggioranza per la lista che dovesse ottenere il 40% al 1° (e quindi unico) uno. Il sistema elettorale per la Camera diventa un sistema proporzionale a correzione maggioritaria.
** indica l’incremento del numero di seggi spettanti alla lista o alla coalizione elettorale vincente.
2017 – entra in vigore il Rosatellum – un sistema elettorale misto a separazione completa in ciascuno dei due rami del Parlamento, il 37% dei seggi assembleari è attribuito con un sistema maggioritario uninominale a turno unico, mentre il 61% degli scranni viene ripartito fra le liste concorrenti mediante un meccanismo proporzionale corretto con diverse clausole di sbarramento. Le candidature per quest’ultima componente sono presentate nell’ambito di collegi plurinominali a ognuno dei quali spetta un numero prefissato di seggi; l’elettore non dispone del voto di preferenza né del voto disgiunto.
La Costituzione stabilisce altresì che dodici deputati e sei senatori debbano essere prescelti dai cittadini italiani residenti all’estero.
A cosa serve la Corte Costituzionale?
Verifica se: gli atti legislativi sono ‘’costituzionali’’. Le leggi vengono dichiarate ‘’incostituzionali’’ perché non rispettano le norme contenute nella Costituzione.
E’ composta da 15 giudici nominati da:
1/3 dal Presidente della Repubblica
1/3 dal Parlamento
1/3 Magistrature
Viene spontanea la domanda: ‘’Ma … la legge elettorale è fatta in modo tale da far governare chi vince o è fatta in modo tale che vincano tutti e nessuno governi? Mah …
Alla prossima
Elena
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Fonte: Facoltà di Scienze Politiche Niccolò Cusano e Wikipedia