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Il ”superbonus” al 110% dovrebbe rilanciare l’economia? Ma siamo matti?

I documentiche seguono li ho presi dal Sole24, che sarà anche di Confindustria, ma è comunque affidabile.
Giustamente il Governo si muove con l’intenzione di rilanciare l’economia e, per questo motivo, ”spinge” su bonus accattivanti affinchè i proprietari e/o le banche tirino fuori dei quattrini e facciano dei lavori di ammodernamento e coibentazione. Va da se che tali lavori possano diventare un ”volano” per far ripartire un pò di economia in ‘sto disgraziato Paese. Ma … voglio dire … non sipotrebbe fare le cose in maniera più semplice?
Alla luce dei fatti sono ben 36 i documenti che un privato deve presentare alla banca se vuole fare, ad esempio, il cappotto termico alla propria abitazione.
Sono 36 i documenti atti a scoraggiare il più accanito sostenitore dell’idea.
Per chi possiede una abitazione isolata, ed è intenzionato a beneficiare del superbonus al 110%, si impone una seria riflessione tra il detrarre le spese in cinque anni, oppure optare per la cessione del credito o lo sconto in fattura.

Nel caso optasse per la cessione del credito alla banca sarebbe bene che si affidasse a uno o più professionisti, pagandoli ovviamente, per le pratiche catastali e urbanistiche.

I requisiti soggettivi

Innanzitutto il proprietario dell’immobile dovrà fornire alla banca la documentazione attestante:

1) il titolo di detenzione/possesso dell’immobile. Quindi se:
– proprietario, nudo proprietario o titolare di un diritto reale di godimento quale usufrutto, uso, abitazione o superficie ci si deve procurare il certificato rilasciato dai pubblici registri immobiliari:
– detentore (locatari, comodatari) dell’immobile va prodotto:
a) il contratto di locazione/comodato registrato;
b) la dichiarazione di consenso da parte del proprietario;
– familiare convivente del possessore/detentore bisogna consegnare:
a) il certificato dell’anagrafe (per convivenza);
b) il titolo di possesso (certificato immobiliare o contratto registrato);
c) sempre la dichiarazione di consenso da parte del proprietario;
– coniuge separato assegnatario dell’immobile intestato all’altro coniuge:
a) la documentazione attestante l’assegnazione;
b) il titolo di possesso (certificato immobiliare);
c) la dichiarazione di consenso da parte del proprietario;
– convivente di fatto del possessore/detentore:
a) il certificato dell’anagrafe (per convivenza);
b) titolo di possesso (certificato immobiliare o contratto registrato);
c) la dichiarazione di consenso da parte del proprietario;
– futuro acquirente, con preliminare di vendita regolarmente registrato, immesso nel possesso dell’immobile: 
a) preliminare registrato da cui si evinca l’immissione in possesso (per esempio il contestuale comodato);
b) la dichiarazione del consenso da parte del proprietario.

Bisognerà inoltre produrre:

2) la dichiarazione sostitutiva d’atto notorio con la quale si dichiara che le spese sostenute/da sostenere per i lavori agevolabili sono/saranno a proprio carico, quindi con assenza di eventuali contributi;

3) la dichiarazione sostitutiva d’atto notorio con la quale si dichiara che l’immobile non è detenuto nell’ambito di attività di impresa o di attività professionale (non applicabile a sisma ed ecobonus);

4) per soggetti diversi dai proprietari e titolari di altri diritti reali di godimento, documentazione attestante il possesso di reddito nell’anno in cui si sostengono le spese agevolabili come contratto di lavoro, busta paga mensile, pensione, fatture emesse, redditi di natura finanziaria (interessi attivi, conto titoli, conto deposito);

5) un’altra dichiarazione sostitutiva d’atto notorio con la quale si impegna a ottenere e produrre a richiesta tutta la documentazione necessaria ai fini del trasferimento del credito di imposta come previsto dal decreto Rilancio;

6) il titolo abilitativo edilizio (se previsto) o l’autocertificazione inizio/fine lavori. Ad esempio, abilitazioni amministrative dalle quali si evince la tipologia dei lavori e la data di inizio dei lavori se previste dalla tipologia di intervento o, in assenza, autocertificazione che attesti la data di inizio e fine lavori.
La banca – nella fattispecie Unicredit prima a offrire un prodotto per i privati con rimborso di 102 euro dei 110 del bonus con Taeg del 2,79% per i privati le anticipazioni bancarie (contro il 6,57% per i condomini) – nel caso i documenti richiesti fossero ritenuti eccessivi potrà decidere di ottenere le informazioni sulla base di una semplice dichiarazione del cliente da documentare/validare successivamente.

Check list immobile
Entriamo ora invece nel merito dei documenti tecnici necessari per isolare termicamente l’abitazione e/o sostituire la caldaia del riscaldamento, i due principali interventi agevolati per rendere le nostre case efficienti da un punto di vista energetico, introdotti dal Decreto Rilancio.
Se quindi l’intervento in vista è un intervento di isolamento termico delle superfici opache verticali, orizzontali o inclinate che interessano l’involucro dell’edificio con un’incidenza superiore al 25%, ecco:

I documenti iniziali

7) autodichiarazione del cliente che attesti se ha usufruito di bonus per interventi simili negli ultimi 10 anni, specificando dettaglio (il requisito in verità era presente nella bozza del decreto Requisiti del ministero dello Sviluppo economico poi è stato tolto);
8) visura catastale;
9) Ape stato iniziale;
10) analisi preventiva e fattibilità (salto 2 classi);
11) relazione tecnica ai sensi della legge 10/91;
12) dichiarazione di conformità edilizia e urbanistica;
13) pratica edilizia;
14) prospetti in dwg;
15) preventivi e/o computi metrici;
16) dati e trasmittanza serramenti sostituiti;
17) documentazione fotografica intervento;
18) certificazioni serramenti nuovi;
19) dati e certificati nuovi oscuranti;
20) schede tecniche materiali acquistati e dichiarazione di corretta posa;

L’avanzamento lavori dopo almeno il 30% degli stessi:

21) comunicazione inizio lavori;
22) preventivi e/o computi metrici;
23) fatture Sal e computi metrici quantità realizzate;
24) documentazione fotografica e Sal;
25) asseverazione modulo allegato 2 comma 13 dell’articolo;
26) scheda descrittiva dell’intervento;
27) ricevuta informatica con il codice identificativo della domanda

A fine lavori

28) preventivi e/o computi metrici;
29) dichiarazione di fine lavori;
30) Ape stato finale;
31) fatture e computi metrici quantità realizzate;
32) documentazione fotografica a fine lavori;
33) asseverazione modulo allegato 1 comma 13 articolo 119 Dl 34/20
34) segnalazione Certificata di agibilità;
35) scheda descrittiva dell’intervento;
36) ricevuta informatica con il codice identificativo della domanda.

Sono quindi 36 i documenti richiesti dalla banca da inizio a fine lavori per ricevere i soldi necessari per pagare gli stessi.
Ma alla fine di tutto, oltre ai benefici dei lavori a costo zero, ci sarà una ricompensa, un 2% che a fine lavori la banca verserà sul conto corrente intestato al privato che senza spese dovrà essere aperto con la stessa banca. Un 2% lordo a cui andranno tolti gli interessi per le anticipazioni di pagamento che la banca esegue per pagare professionisti e i lavori edili: dalle simulazioni effettuate resterà oltre l’1%.

Semplice no? Mi piacerebbe vedere in faccia colui che ho oganizzato tutto ‘sto casino! Questo sarebbe il Governo della ”semplificazione”? Mah … AUGURI!

Alla prossima

Elena