e ha perfettamente ragione!
A quanti di noi viene in mente la frase: ”Pubblica Amministrazione = pagamento a ‘’babbo morto’’?
A ”babbo morto” è una vecchia ‘’frase fatta’’ con con cui si intende l’incassare un credito con molto molto ritardo.
Anzi per esse più chiari pare non vi sia affatto una scadenza prestabilita. La data e il luogo d’origine del detto non sono certi ma secondo alcuni, avrebbe origine toscana.
Probabilmente questa definizione la si può far risalire alla passione per il gioco di alcuni ‘’rampolli’’ di buona famiglia. Costoro giocavano e spesso perdevano. Non potendo pagare nell’immediato, ma forti del fatto che prima o poi avrebbero ereditato, alla morte del ‘’padre’’ – babbo in dialetto toscano, promettevano che, a ‘’babbo morto’’ appunto, avrebbero onorato i loro debiti. I creditori accettavano di buon grado per due motivi:
- il primo è che il ”debito di gioco” era considerato un debito d’onore, e sull’onore non si scherzava,
- il secondo perchè nel frattempo il debito sarebbe cresciuto con gli interessi, era come metter del denaro in banca.
Purtroppo in Italia, questa frase viene in mente non quando si parla di debiti di gioco ma bensì quando si tratta di aver ‘’crediti’’ nei confronti della pubblica amministrazione!
Quante sono le aziende fornitrici che vantano crediti nei confronti della PA e che non vengono pagate?
Inoltre spesso sono gli stessi fornitori a dover dimostrare di aver un credito nei confronti dello Stato! Ma perchè? Ma per quale motivo?
Il burocrate, o la ‘’macchina burocratica’’ lenta ed inefficiente, non si sa se per mal gestione o per pigrizia, tende a rallentare i procedimenti relativi ai pagamenti, e questo non fa altro che ‘’alimentare’’ la corruzione! Il creditore si ritrova spesso ‘’costretto’’ ad ‘’oliare’’ l’iter burocratico per entrare in possesso di quanto gli spetta di diritto!
Questa è una Vergogna! Lo Stato le tasse le esige subito … in compenso i suoi debiti li onora praticamente a ‘’morte babbo’’!
Finalmente ‘’qualcuno’’ sta mettendo le ‘’mani’’ su questo problema.
La Commissione europea ha annunciato di rinviare il governo italiano davanti alla Corte europea di Giustizia per VIOLAZIONE di una direttiva che stabilisce un termine massimo di 60 giorni per il pagamento di beni e servizi da parte della mani pubblica. La decisione giunge dopo l’apertura fatta tre anni fa di una procedura di infrazione.
“Secondo la direttiva sui ritardi di pagamento, le amministrazioni pubbliche sono tenute a pagare le merci e i servizi acquistati entro 30 giorni o, in circostanze eccezionali, entro 60 giorni dal ricevimento della fattura”. Questo è quanto scrive l’esecutivo comunitario in un comunicato. “A più di tre anni dall’avvio della procedura di infrazione, tuttavia, le amministrazioni pubbliche italiane necessitano ancora in media di 100 giorni per saldare le loro fatture, con picchi che possono essere nettamente superiori”.
La ‘’macchina burocratica’’ inefficiente o peggio ”corrotta” rallenta qualsiasi legge anche buona che venga fatta nel nostro paese. Il potere è nelle loro mani … sarà bene che ‘’qualcuno’’ al di sopra delle parti glielo faccia notare!
Quindi insisto sulla mia idea: ‘’Noi abbiamo bisogno di ‘’più’’ Europa e non di ‘’meno’’ Europa’’!
Alla prossima
Elena