Buon giorno mondo oggi è il solstizio d’inverno! Lo so che tutti gli ”adulti” sanno di che cosa stiamo parlando, ma magari a qualche ”giovane” la cosa potrebbe interessare.
Domenica 22 dicembre alle ore 05.19, ora italiana, è iniziato l’inverno meteorologico, la stagione fredda in cui il Sole è sì più vicino al nostro emisfero ma i suoi raggi scaldano meno.
Cribbio! Meno male che scaldano ‘’meno’’! Qui in Francia a St. Aygulf dove vivo, nonostante la pioggia ci sono 16 gradi! Mi domando che cosa ne farò dei maglioni di lana che mi ostino a tenere negli armadi. Se li dovessi indossare potrei ”fondere”! Il che non sarebbe male in un certo senso, magari, chissà, perderei un paio di chili.
Ma torniamo a parlare di oggi …
La data del solstizio d’inverno non cade sempre lo stesso giorno ma varia fra il 21 e il 22 dicembre. Noi utilizziamo il ‘’calendario gregoriano’’, voluto appunto da Papa Gregorio XIII nel 1582. Questo calendario dura 365 giorni mentre al nostro pianeta occorrono 365 giorni e 6 ore circa per completare la sua orbita attorno al sole. Questa differenza viene ‘’aggiustata’’ grazie all’anno bisestile che, con l’aggiunta – ogni quattro anni – di un giorno in più nel mese di febbraio, integra le 6 ore lasciate indietro degli anni precedenti.
Solstitium, in latino, significa “sole fermo”, infatti in questo periodo sembra che il sole sia fermo in cielo.
Da sempre gli uomini osservano questo fenomeno e la cosa li ha sempre inquietati. L’arresto del sole poteva solo significare morte e distruzione. All’epoca il fatto che fosse la terra a girare attorno al sole e non viceversa non era contemplato, ma comunque avrebbe cambiato poco la situazione, quindi ecco la nascita di vari ”riti propiziatori” affinché, dopo un meritato riposo, il sole potesse tornare al suo ciclo abituale. In tutte le parti del mondo si festeggiava e si festeggia ancora, in qualche modo, questa sorta di ‘’riposo’’ della terra.
In questo periodo dell’anno gli Egiziani celebravano il dio Horus, i Babilonesi il dio sole Shamash e poi Tammuz figlio di Ishtar, i Greci Dioniso, i Celti Yule. E poi ancora: Buddha, Krishna, Zaratustra, Mithra, e dall’altra parte dell’oceano, Quetzalcoath e Huitzilopochtli.
Tradizioni come Santa Lucia, i saturnali dei romani, le feste della ‘’luce’’ nei paesi nordici sono tutti legati a questo evento atmosferico compreso il nostro Santo Natale, non me ne vogliano troppo i cristiani cattolici. Un conto è la ”fede” un conto sono gli ”eventi atmosferici”.
Da oggi le giornate si allungano, gli ‘’spiriti della terra’’ riposano ancora, assieme ad alberi e sementi, per rinascere e sbocciare poi in ‘’primavera’’ stagione della vita per antonomasia.
Tutto questo ha funzionato, bene o male, fino ad oggi. Ma grazie all’inquinamento e/o alle variazioni climatiche cicliche del nostro Pianeta, le cose potrebbero cambiare in maniera drammatica.
Alla prossima
Elena