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Ho conosciuto una ragazza pachistana …

Ho frequentato, per imparare l’inglese, sia l’Abingdon College che il College of Further Education of Oxford, cosa che mi ha permesso di superare gli esami di: Intermediate, First, Advanced e finalmente, il Proficiency.

Oxford College of Further Education

Diciamo che leggo in inglese capisco tutto, posso tradurre in italiano ma, la mia produzione scritta inglese lascia molto a desiderare e, se ascolto un ‘’inglese’’ con un accento ‘’fuori dal comune’’, come ad esempio un londinese che parla cockney, beh … non ci capisco assolutamente nulla.
Ma non è questo il discorso che volevo fare, volevo metter l’accento sul fatto che, per forza di cose, i miei compagni di scuola non erano inglesi ma stranieri.
Ho fatto delle belle amicizie con persone che arrivavano da tutto il mondo: Colombiani, giordani, argentini, cinesi, tedeschi, russi, pakistani ed indiani.
Questi ultimi, specialmente, erano, per forza di cose, parecchio numerosi.
Ricordo di un gruppetto di lavoro, in cui c’ero io, una francese, un iraniano, un cinese ed una ragazza pakistana.
A furia di stare assieme abbiamo iniziato a conoscerci meglio e quindi dopo un pò, abbiamo iniziato a ficcare il naso ognuno nella vita dell’altro. Devo dire che la ragazza pachistana era cordiale, gentile, attenta e sposata con un suo cugino, molto più grande di lei.
Era venuto fuori che lei era al corrente che avrebbe dovuto sposarlo già da quando era bambina, perché così avevano deciso in famiglia.
Alla nostra ‘’maleducata’’ domanda: ‘’Ma tu gli vuoi bene? Sei innamorata di lui’’? Lei ci aveva guardato con una espressione indecifrabile ed aveva risposto con un: ‘’Sono gentile con lui e gli ubbidisco’’.
Ecco qua … questa è la situazione. Ovviamente la mentalità di un individuo dipende dal paese in cui vivi e cresci, dalle tue esperienze e dal tuo vissuto.
Se si cresce in un paese con usi e costumi diversi dai tuoi, le possibilità di cambiamento aumentano ma se, come avviene di solto, non si conosce altra ‘’realtà’’, eventuali evoluzioni e/o cambiamenti di abitudini sono molto rallentate.
Tutto questo ovviamente per allacciarmi alla recente triste sparizione di Saman, la ragazza cresciuta in Italia, quindi con una visione della propria esistenza simile a quella delle ragazze italiane. Saman si è ritrovata a sbattere contro il ‘’muro reazionario’’ della propria famiglia che, incapace di farle cambiare idea, ha decretato per lei la punizione suprema.

Povera creatura …

Alla prossima

Elena

Antonio Pappalardo … che ”strano” personaggio …

Ma vogliamo parlare un pò di Antonio Pappalardo? Dai che è quasi divertente … certo che in Italia ce n’è di gente strana.

Eccolo qui, l’ex generale dei carabinieri amico degli alieni.

Il MLI ovvero ‘’Movimento Liberazione Italia’’ è stato fondato dall’ex generale dei carabinieri, Antonio Pappalardo e ha la sede a Roma, in Corso Vittorio Emanuele II al civico 154. Nel 2019 il Comitato  “Ricostruire l’Italia con il Generale Antonio Pappalardo”, che fa parte del MLI, aveva molto apprezzato l’apertura di Di Maio alle istanze dei Gilet Gialli Francesi, e aveva inviato un invito ai due, allora entrambi Vice Presidenti, Salvini e Di Maio,  a partecipare ad riunione del suo MLI,  precisando che nessuna censura, tanto meno condanna, doveva essere pronunziata nei confronti dei Gilet Gialli Francesi che lottano per ripristinare la sovranità popolare, la libertà e la democrazia in Francia. (Che belle parole! Vanno bene per tutte le stagioni)

Ma vediamo un pò chi è Antonio Pappalardo.

E’stato un deputato della Repubblica dal 1992 al 1994 ed in solo tre anni  ha ftto una serie di ”salti della quaglia” incredibili!  Questi sono i partiti in cui ha militato: PSDI, Patto per l’Italia, Lista Biancofiore promossa da Cuffaro, Lega d’Azione Meridionale, Socialdemocratici, Gruppo Misto, Patto Segni, Alleanza Nazionale.
Poi ha fondato il Movimento Popolari Europei situato a destra della Casa delle Libertà, poi c’è stato il movimento dei Forconi.
Oggi presiede i movimenti ‘’Melograno e Dignità sociale’’ , il comitato dei ‘’Saggi del Movimento Liberazione Italia’’ e del recentissimo ”Movimento Gilet Arancioni” di cui è fondatore. Movimento chiaramente ispirato ai ‘’gilet gialli francesi’’.
Nei suoi discorsi in piazza sempre molto concitati Pappalardo si è scagliato contro il “regime comunista” di cui l’Italia sarebbe preda, (Mah …) proclama inoltre di voler “stampare moneta“, quindi l’Europa a lui non fa un baffo. E’ contro i partiti ma, ovviamente, a favore del “popolo italiano”.

Ha sostenuto la controversa battaglia dei no vax. D’altronde, quando servono ‘’voti’’, tutto fa ‘’brodo’’. Secondo me strizza un occhio anche ai terrapiattisti! E che c’è vo? Dov’è il problema?
Il signore in questione è laureato in Giurisprudenza (n.d.r.: il che mi fa perdere un pò la stima che avevo nei confronti della categoria)  ed è andato in pensione con il grado di Generale di brigata dei carabinieri.
Ma la chicca di cui voglio parlare è ‘’come’’ è nato il MLI. Cosa che ho saputo solo oggi grazie alla Settimana Enigmatica di Riccardo Cochetti.
Racconto anche a voi quello che ho trovato in rete a tal proposito.
Ecco quanto è accaduto, raccontato dallo stesso Pappalardo, ex parlamentare con vitalizio:

‘’Era il sei febbraio del 2000, ho una villetta fra Roma e L’Aquila dove trascorrevo e tutt’ora trascorro i miei weekend. Quella sera mia moglie ed io, dopo mangiato, ci siamo inerpicati per il sentiero che porta verso il paesello di Civitella. La strada era totalmente al buio, il sentiero era illuminato solo dalle stelle, quando improvvisamente, a cento metri di distanza, si è profilata la figura di un uomo alto circa due metri. Mia moglie ha avuto paura e mi ha invitato a tornare indietro. Al che le ho risposto: “Non è il caso, andiamo avanti! Sono un Carabiniere e sono capace di affrontare pericoli di ogni genere’’!
Così quest’uomo si è avvicinato a noi, aveva un lungo impermeabile grigio addosso, uno sciarpone e un capello in testa. Quando ha visto mia moglie si è tolto il cappello e l’ha salutata molto galantemente. Questo fatto mi ha, in qualche modo, rassicurato. Poi si è rivolto a me e ha detto “Io sono un alieno e vengo da un altro pianeta”. Il fatto mi ha suscitato un sorriso perché da Carabiniere ho interrogato tante persone che avevano incontrato alieni (n.d.r.: ‘’ma in che caspita di paese viviamo’’?) ma non mi era mai capitato, personalmente, di incontrarne uno.
Il gentile e galante alieno mi ha spiegato di provenire dal pianeta Ummo che dista dalla Terra 13,5 anni luce. Ha tirato fuori da un tascone di questo suo impermeabile un manoscritto e me l’ha consegnato dicendomi: “Qui c’è scritta una storia fantastica, la prego di pubblicarla”.
Ma perché si è rivolto proprio a me – chiede il generale –  È vero che scrivo romanzi, saggi, eccetera ma non sono conosciuto.
L’alieno: “Lo consegno a lei perché lei è un uomo libero e sono certo che anche dopo aver letto quello che c’è scritto lei lo pubblicherà. La prego di farlo entro dieci anni”.
Una volta tornato a casa il generale ha iniziato subito la lettura dell’affascinante manoscritto, che era redatto prevalentemente in spagnolo e francese, ma anche in italiano e inglese.  (n.d.r: Il che significa che sul pianeta UMMO conoscono le lingue).
L’indomani a colazione ,Pappalardo parla con la moglie di quell’incontro con quello strano uomo la sera precedente, ma la consorte, stupita, gli domanda: ‘’Quale uomo, noi ieri sera non abbiamo incontrato nessuno’’!
A questo punto il generale, invece di dare la colpa alla cattiva digestione, ha avuto invece un’illuminazione! In quel momento ha capito che doveva essere solo lui a ricordare quella scena e solo lui a portare questo messaggio!
Ed infatti dieci anni dopo Pappalardo darà alle stampe il libro l’Utopia dell’Ummita, un libro che nessun essere umano ha mai scritto, infatti lo ha scritto un alieno, dove si parla di quello che accadrà sulla Terra nel prossimo futuro.
Ma cosa ci ha voluto dire l’Ummita tramite Pappalardo? Il grande messaggio dell’Ummita è: “aspettiamo che venga il vento del Sud”. Ma cos’è esattamente ’sto ‘’vendo del Sud’’?
Il generale spiega trattarsi del ‘’respiro enorme delle popolazioni meridionali del Mondo che stanno soffrendo di tutto a causa di multinazionali spregiudicate che si stanno impadronendo dell’Africa e del Sud America’’.
Ma cosa vogliono gli Ummiti? Si oppongono evidentemente al Nuovo Ordine Mondiale e vogliono invece la felicità a la libertà dei popoli sovrani.
Ecco il motivo per cui è nato il MLI (Movimento Liberazione Italia) che è il primo partito italiano fondato da un alieno. (n.d.r.: e noi che ci lamentvamo di Grillo e Casaleggio)

Quindi, secondo l’alieno, il mondo lo salverà l’italiano Pappalardo! Ma che razza di alieno spuciurito! Mah …  Che dire?
A discolpa del Pappalardo c’è da dire che durante la guerra, è stato internato, così sostiene lui, in un campo di concentramento tedesco.

Alla prossima

Elena

Vacanza sul ”Canal du Midi” …

Giovedì 19 settembre

Cateri da St. Aygulf , tempo bello, Barthè e Janine erano davanti al cancello di casa loro ad aspettarci, caricato la loro valigia e … si parteeeee in direzione di Carcassonne. 

Traffico buono, Antonio guida noi ‘’ciacoliamo’’ …. 

Porticciolo di Mèze …

Non male eh?

Ci siamo fermati a pranzo a Mèze sullo stagno di Thau , dove allevano le ostriche e naturalmente che cosa avemmo potuto mangiare se non un plateau royal? Infatti ce ne siamo fatti portare due che abbiamo diviso equamente. Vino ottimo.

Dopo pranzo siamo ripartiti in direzione di Castelnaudary dove avevamo l’albergo prenotato. Janine è il festival dell’efficienza! Ha fatto tutte le prenotazioni lei. Siamo arrivati verso le 17,00. Un riposino e poi via al supermercato a prendere 6 bottiglie di Prosecco. Non si sa mai … se a bordo dovessimo aver sete. 🙂

Dopo aver fatto una bella passeggiata lungo il canale siamo andati a cena alla Maison du Cassoulet dove abbiamo optato per una cena leggera. Ho preso un uovo ‘’cocotte’’ al tartufo,  una meraviglia e, per dessert, una creme brulè. Ottimo vino come al solito. Adesso siamo in camera dove contiamo di riposarci fino a domani mattina.

Fin qui tutto benissimo! 

Alla prossima

Elena 

Venerdì 20 settembre 2019

Partiti da Castelnaudary verso le 09,00 per andare al Museo del Canal du Midi – Le Resevoire. Un interessante museo sorto accanto all’enorme bacino di Saint-Ferreol, un bacino artificiale che raccoglie l’acqua durante il periodo invernale e che serve a mantenere al giusto livello le acque del canale.

la vita lungo il canale …

Molto interessante davvero la storia di questo canale che risale al 1600 e che prevedeva l’ambizioso progetto di collegare tramite un canale artificiale il Mar Mediterraneo e l’Oceano Atlantico. Immaginate per l’epoca che cosa significava dover passare attraverso lo stretto di Gibilterra per poter finalmente portare le merci sulla costa Atlantica.

Il sistema di chiuse …

Un certo Pierre Paul Riquette chiese a ‘’re Sole’’ Luigi XIV l’aiuto economico per poter costruire questo canale. All’epoca le vie terrestri erano malridotte, anche perché erano ancora quelle romane,

Il trasporto di merci voluminose e pesanti non poteva essere fatto se non con imbarcazioni, Re Sole voleva evitare di far passare le proprie navi attraverso Gibilterra, in quanto gli spagnoli pretendevano diritti di passaggio e non ultimo, viaggiare per nave all’epoca non era proprio una passeggiata, considerati i pericoli del mare ed i pirati sempre in agguato,  ecco quindi che si iniziò questa opera che vedrà la fine solo nel 1989 quando ormai il turismo ha sostituito completamente il trasporto di merci. 

Questo è l’antipasto …

 

Questo è il cassoulet … non esattamente il tipico piatto estivo, ma cribbio quanto è buono!

Notate l’espressione di Luke … darebbe non so cosa per poter mette il muso nel piatto.Pranzo appena fuori da Castelnaudary dove abbiamo mangiato una ‘’cassoulet’’ fantastica! Barthè e Janine sono due buon gustai che conoscono tutti i ristoranti dove si mangia e si beve benissimo e noi siamo più che felici di far loro compagnia. Noi di ‘’dieta’’ ne parliamo con simpatia ma non è che sforziamo poi più di tanto per farla.

Pranzo appena fuori da Castelnaudary dove abbiamo mangiato una ‘’cassoulet’’ fantastica! (°) Barthè e Janine sono due buon gustai che conoscono tutti i ristoranti dove si mangia e si beve benissimo e noi siamo più che felici di far loro compagnia. Noi di ‘’dieta’’ ne parliamo con simpatia ma non è che sforziamo poi più di tanto per farla.

Comunque, questa sera ci siamo limitati tutti ad una Perrier alla menta e stop! Domani si vedrà.

In tutto questo Luke si comporta benissimo. Domani alle 16,00 ci imbarcheremo ed il tempo previsto è pessimo. Di sicuro caricheremo il battello sotto un diluvio universale. 

Vedremo.

Alla prossima

Elena 

Sabato 21 settembre

Arivati a Carcassonne sotto una pioggerella leggera, pranzato in un bistrò anni ’30 presso la stazione e nel pomeriggio abbiamo preso possesso della nostra imbarcazione che è un Tarpon 37due il cui nome è ‘’Margot’’.  

20190921_113651E’ spaziosissimo con due grandi cabine una per noi ed una per Barthé e Janine. Luke dorme in camera con noi. Mangiato a bordo una pasta, due chiacchiere e poi una bella partita a rami.

Alla prossima

Elena 

Domenica 22 settembre

Svegliati verso le 7,00 fatto colazione e poi alle 09,00 siamo partiti. Inversione ad ‘’U’’ sul canale eseguita alla perfezione! Evidentemente si inizia sotto una ”buona stella”!

Dopo soli 20 minuti la nostra prima chiusa, attimo di panico ma tutto è passato liscio come l’olio! Siamo bravissimi!

20190922_160257

Purtroppo il tempo non è bellissimo e verso le 13,00  si è messo a piovere. Abbiamo attraccato lungo una sponda ed abbiamo mangiato a bordo un’insalata di pomodori.

Dopo aver passato una chiusa a tre, abbastanza complicata, eccoci arrivati a Marseillette. Attracchiamo lungo una banchina e ci prepariamo per la cena e la
notte.

20190922_155022 Quando l’acqua passa la corrente è proprio tanta … ecco il motivo per cui tengo Luke legato in cambusa.

Luke è bravissimo, l’unica cosa che non ama è quanto lo chiudo in cabina mentre manovriamo alle chiuse. E’ pericoloso ed ho paura che vedendo la banchina e le altre imbarcazioni tanto vicine gli venga la tentazione di saltarci sopra. 

Per il resto tutto bene.

Stasera si mangia ancora a bordo. 

Alla prossima

Elena 

Lunedì 23 settembre

Partenza dopo una notte tranquilla. Ci siamo svegliati al suono della campana della chiesa di Marseillette. Una cosa romantica, il tempo dopo la pioggia di ieri è abbastanza pulito, Vedremo nell’arco della giornata. Partiamo senza problemi, visto che eravamo ancorati nella buona direzione. Appena usciti dal Paese la prima chiusa a due. Abbastanza impegnativa ma ormai abbiamo acquistato una certa ‘’manualità’’. 

Io salto a terra e recupero le cime che mi vengono gettate per dare di volta alle bitte preposte. Prima ormeggio a poppa e poi immediatamente a prua. Ormeggiamo a poppa prima in quanto i ‘’thruster’’ sono a prua e quindi è più facile manovrare lateralmente a prua. Su questa manovra Antonio e Janine non sono proprio d’accordo … ma prima o poi troveranno una ‘’quadra’’.

Le chiuse sono ovali in maniera che ci possano stare fino a quattro battelli, ovvio che lo spazio non è un gran che e che di conseguenza è bene non allontanarci troppo dalla banchina.  Antonio o Barthè timonano a turno, Janine a poppa con le cime di attracco, mentre uno dei due va a prua. Il timone della nostra Margot è un incubo, è demoltiplicano all’ennesima potenza ma reagisce con una vita di ritardo, il canale è stretto e spesso di incontrano battelli in direzione opposta. 

Quindi non si va mica solo a spasso ma bisogna fare molta attenzione. Non bisogna avvicinarsi troppo alla riva in quanto c’è parecchia melma e si rischia di rimanere incastrati, né bisogna ovviamente avvicinarsi troppo agli altri battelli, per ovvi motivi.

Dopo aver passato circa una decina di chiuse siamo finalmente attraccati ad Homps. Riusciti ad ormeggiare di poppa nonostante tutto grazie alla calma ciclopica di Antonio. 

Siamo andati al supermercato a far spesa, mangiato a bordo, doccia, lavato un pò di cosette e adesso sto scrivendo. 

Saluti a tutti, mò ci facciamo una bella partita a Ramino. 

Alla prossima

Elena 

Martedì 24 settembre

Partiti da Homps dopo una notte tranquilla in porto, ci imbattiamo in una serie di chiuse alcune doppie, ma nessun problema, ormai siamo dei campioni. Bè … campioni si fa per dire. 

Dato che quella più ‘’atletica’’ del gruppo pare sia la sottoscritta, oggi sono riuscita a saltare e ad infilare una gamba in acqua, l’ho ritirata alla velocità della luce e sono andata alle bitte di ormeggio senza colpo ferire! 

Verso Le Somali il timone di Margot, che già tende a sinistra di natura, è morto del tutto e governare sta diventando un vero incubo.  Ormeggiamo dopo il bivio per Narbonne e chiamiamo la società che ci ha affittato il battello per una riparazione. Nel giro di mezz’ora sono arrivati e hanno sostituito il blocco del timone, speriamo in bene.

Aperitivo a bordo … qui si beve come dei matti, e poi cena in un piccolo ristorante, proprio davanti a dove siamo ormeggiati. 

Luke in tutto questo è felicissimo, perché siamo ormeggiati perfettamente contro il prato, per cui sale e scende dal battello senza problemi. Tornati su Margot abbiamo fatto la nostra solita partita a Rami. Bè … proprio solita non direi visto che eravamo tutti tanto allegri per via della quantità industriale di vino che siamo riusciti a buttare giù. Specie io e Barthè!

Andati a dormire, sono praticamente svenuta.

Alla prossima

Elena 

Mercoledì 25 settembre

Oggi è il compleanno di Antonio! Partiamo dopo aver fatto colazione e scopriamo che Margot ha ancora una sorpresa in serbo per noi,  Il frigorifero non funziona! Cribbio! Contiamo di arrivare a Colombier, dove c’è il porto di Canalu, la società che ci ha affittato Margot, per vedere di aggiustarlo. Per il resto tutto procede a gonfie vele. 🙂

A più tardi. 

Arrivati a Colombier verso le 17,00 dopo aver fatto un pò di chiuse senza intoppi, siamo anche passati dento il tunnel di ‘’Malpasse’’ scavato nel tufo e decisamente suggestivo.  20190925_115336Si intravedono ancora i colpi di piccozza, che con il tempo e le infiltrazioni d’acqua sono diventati dei buchi tondi. Sembra di entrare in una gola con le tonsille gonfie!

Arrivati nel porto abbiamo ormeggiato di poppa, ci siamo attaccati alla corrente e abbiamo fatto il pieno d’acqua.

Preparato aperitivo, che oggi è stato Champagne! Bè … è il compleanno di Antonio bisogna pure festeggiare no? 

Il tecnico è venuto a controllare il frigo, che comunque ‘’magicamente’’ si era rimesso in funzione. Ci hanno spiegato che quando è ‘’tarato’’ troppo freddo e si sta fermi negli ormeggi in ‘’natura’’ ovviamente consuma le batterie. Questo lo avevamo capito anche noi, ma non sapevamo che anche con il motore in moto la luce all’interno non si riaccende fino a quando la batteria non è ricaricata almeno all’80%. Poco male, adesso lo sappiamo. 

Vediamo che cosa ci regalerà ancora Margot domani.

Stasera cena al ristorante sul porto. 

Partita a Ramino e nanna … 

Alla prossima

Elena 

Giovedì 26 settembre

Partiti da Colombier in direzione di Bezier, ed ecco dopo circa un’oretta di navigazione le famose 6 chiuse da passare una dietro l’altra. Il dislivello è forte visto che stiamo andando verso il Mediterraneo, quindi alè! Al lavoro!

Tutto bene, ormai siamo dei campioni. Contiamo di fermarci nel porticciolo di Portiragne, ma stranamente ce lo siamo perso. Evidentemente il paese è nell’interno e quindi non lo abbiamo visto. Purtroppo la segnaletica sul canale lascia a desiderare e consultare il portolano di bordo è una faccenda un pò noiosa.

Anche perché il portolano in mare ha un senso qui … tutto sommato fa un pò ridere. 

In realtà se lo avessimo consultato avremmo capito dove ormeggiare. Pazienza sarà per un’altra volta, non importa …

Continuiamo verso Vlas passando in una sorta di tunnel in ferro che ci separa da due fiumiciattoli che in questa stagione hanno poca acqua, quando ne hanno troppa un sistema idraulico fa si che l’acqua del rigagnolo passi sotto il canale e noi si continui tranquillamente il nostro percorso. Incredibile sistema. 

 

Verso le 16,00 ormeggiamo in ‘’natura’’ intanto il sole scende. Oggi brucia in un modo innaturale rispetto alla stagione, in fondo siamo a fine settembre. Contiamo di fermarci qui e di mangiare a bordo.

Domani si va già ad Agde. 

Alla prossima Elena 

Venerdì 27 settembre

Ieri sera cenato a bordo e giocato a ramino. Dormito benissimo, silenzio totale, l’unico rumore lo sciacquio dell’acqua. Svegliati verso le sette, oggi possiamo permetterci di fare tutto con calma, siamo a pochissima distanza da Adge.

Dopo colazione siamo partiti, tempo bellissimo di nuovo, siamo stati veramente fortunati. Per essere settembre non possiamo proprio lamentarci.

Alle 10.00 abbiamo attraccato al porticciolo di Canalous. Ormai il nostro viaggio è finito, anche se dobbiamo consegnare Margot domani mattina alle nove, abbiamo finito la navigazione. 

Adesso andiamo a recuperare l’auto che ci hanno gentilmente portato qui da Carcassonne ed andiamo a fare un giro qua attorno tanto per vedere che cosa c’è da ‘ste parti.

Rientreremo a bordo per pranzo. Questa notte dormiamo qui e domani si torna a casa. 

Alla prossima

Elena 

Sabato 28 settembre

Ieri pomeriggio, visto che il porto in cui siamo ancorati non è lontano da Beziers, siamo andati a visitare la Cattedrale di Saint-Nazaire. Un’imponente cattedrale in stile gotico costruita sulle rovine di un tempio romanico. 

La Cattedrale ha avuto nel tempo diverse disavventure, compresa la triste ‘’guerra agli Albigesi’’ del 1209 durante le crociate contro i Catari.

I ‘’catari’’ occupavano alcune diocesi nel sud della Francia Occitana e riscuotevano le tasse che venivano usate direttamente nella zona per finanziare appunto le necessità delle diocesi. Questo ovviamente non andava bene alla Chiesa di Roma che preferiva ricevere direttamente questo danaro per gestirlo poi come ‘’meglio credeva’’. Quindi Papa Innocenzo III, nel 1208 indisse la Crociata contro i catari, e fece pressione sui ”Signorotti” francesi locali, affinché combattessero, nel nome di Dio, contro i monaci catari che furono cacciati dalle loro chiese, accusati di ‘’eresia’’ ed annichiliti. Quel periodo coincise anche con la scomparsa dell’occitano, la cosiddetta ‘’Lingua d’oc’’ che si contrapponeva con la ”lingua d’oil”.

La Cattedrale di San Nazzaro venne quindi distrutta dai crociati ”amici” del Papa e ricostruita anni dopo in parte anche sul terreno dell’adiacente cimitero, dove erano sepolti i resti di San Nazzaro e San Celsio, da cui prese il nome. 

Ah … quante cose orribili si sono fatte e si fanno tuttora nel nome della ‘’religione’’ e del ‘’potere’’. 

Stamattina, dopo una notte tranquilla cullati da Margot ci prepariamo alla partenza. 

Caricati i nostri bagagli sull’auto di Antonio ci mettiamo in strada per la Ferme Marine di Marseillan. 

Barthè e Janine conoscono tutti i posti in cui si mangia bene, ecco quindi che ci hanno potati in questo ristorante che, per chi ama i ‘’frutti di mare’’ è un vero paradiso. 

La ‘’Ferme Marine’’ è un ristorante con una terrazza immensa che si affaccia sul mare,  in cui si mangiano frutti di mare che vengono allevati direttamente sul posto. 

Ad un pezzo ‘’fisso’’ c’è un buffet spettacolare composto da: ostriche, capesante, vongole, cozze, telline, sconsigli, gamberi, gamberetti, aragoste, granchi e chi più ne ha più ne metta.

Va da se che, tra ostiche e Pic Poul,  ci siamo fatti proprio un grande regalo. 

Dopo aver fatto una passeggiata lungo la costa, tanto per ‘’smaltire’’ un pò il pranzo, siamo risaliti in macchina ed abbiamo imboccato la strada di casa.

Che dire di questa vacanza? Splendida! La navigazione sul ‘’Canal du Midi’’ è rilassante, piacevole ed ovviamente meno impegnativa di quella in mare a vela. 

L’unica cosa che rende un pò ‘’marina’’ la situazione sono le chiuse, che, se fatte con disattenzione possono provocare dei guai. 

Ma noialtri, passata la prima chiusa, avevamo già capito tutto. Eravamo tutti e quattro perfettamente consci di quel che si doveva fare e tutto è passato ‘’liscio come l’olio’’.  L’unico poco felice nelle chiuse era Luke, che veniva legato sotto in cambusa.  Non mi fidavo di lasciarlo circolare sul battello durante le manovre. 

Le chiuse sono piccole e ci sono di solito tre battelli, uno vicino all’altro, Luke sarebbe stato troppo tentato di saltare da uno all’altro, rischiando di finire in acqua.

Con Barthè e Janine la convivenza è stata ottima, nessun problema di sorta. La cosa è fondamentale per una convivenza in spazi ristretti.

Quindi, ricapitolando, è stata una vacanza favolosa, scandita da serene navigazioni attraverso un paesaggio calmo e tranquillo e da fantastici ‘’aperitivi’’ presi chiacchierando e ridendo sul ponte della nostra bella Margot!

 Alla prossima

Elena 

 

(°) Le Tirou – 90 Avenue Monseigneur de Langle, Castelnaudary, 11 11400 – il cuoco è di origine Vicentina, ed è riuscito a fondere assieme l’abilità italiana con quella francese, ve lo consiglio vivamente!