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FB – Non per fare polemica ma …

FB continua a sospendere il mio account. Secondo ‘’lui’’, pubblico post incompatibili con la loro politica/etica.
Il fatto è che trovo ridicolo condannare un post come quello della foto di Bin Laden, con la didascalia: ‘’Se fossi vissuto in Sicilia sarei ancora vivo’’.

Ma veramente 'sto post incita al terrorismo? Alla faccia dell'ironia!

Ma veramente ‘sto post incita al terrorismo? Alla faccia dell’ironia!

Che cosa c’è di così ‘’grave’’ in questo post? Ma veramente è da considerarsi ”apologia al terrorismo’’?
Tra l’altro io l’ho ‘’pescato’’ in rete, quindi, da qualche parte evidentemente circola indisturbato.
Non nego che quando l’ho visto non ho potuto fare a meno di ridere. Una risata ‘’amara” quanto volete, ma comunque una ‘’risata’’.
Eppure FB mi ha sospeso l’account.
Giorni fa, avevo pubblicato un post su Putin, del quale non condivido l’aggressione all’Ucraina e, tanto per far capire che cosa io pensi di costui, avevo messo la fotografia di Mussolini e di Hitler, idem con patate, account di nuovo sospeso!

Posso dire che Putin mi ricorda 'sti due o no? Posso essere a favore della Democrazia piuttosto che a delle fanatiche dittature o no?

Posso dire che Putin mi ricorda ‘sti due o no? Posso essere a favore della Democrazia piuttosto che a delle fanatiche dittature o no?

Ho l’impressione che non siano ‘’persone’’ quelle che visionano i post segnalati (perché è chiaro che ‘’qualcuno’’, a cui non sto simpatica, li segnali) ma bensì una qualche forma di AI, ovvero una ‘’intelligenza artificiale’’.
E qui dovremmo veramente farci un pensierino, se sono le AI a condizionare quanto scriviamo … e a renderci la vita difficile, siamo davvero ‘’mal messi’’.

Inviare una contestazione a FB non è un’impresa facile.
In rete si trova di tutto di più per ”segnalare” le cose che non ci piacciono pubblicate da ”altri” sulla piattaforma ma, per discutere le decisioni che riteniamo ”ingiuste”prese a proposito della ”nostra pagina” è un pò più complicato. Tanto che una vecchietta come me, presa dallo sconforto, lasci perdere.

Parecchio tempo fa avevo messo la foto di Putin a torso nudo sull’orso. L’abbiamo vista tutti ’sta foto che circolava in rete senza problemi. Ebbene alla sottoscritta è stato sospeso l’account. Ovviamente ”qualcuno” mi aveva nuovamente segnalata – e FB aveva deciso che il post in oggetto violasse le nome della politica di FB, con la scusa, udite … udite … di ‘’nudità/attività sessuale’’! Insomma, per farla breve, FB aveva deciso che Putin a torso nudo, quindi con le tette al vento fosse ”osceno”! In fondo … come dargli torto?
Altra sospensione della mia pagina fb.

E’ chiaro che non si tratti di una ‘’persona’’ a controllare le foto, ma è sicuramente una ‘’persona’’ a segnalare in continuazione quanto pubblico.

Ottimo sistema questo per zittire chi non si apprezza, non trovate? Con blocchi di 24 ore in 24 ore passa la voglia di scrivere qualsiasi cosa su ‘sta piattaforma.

La grande libertà della ‘’rete’’ sta riducendosi sempre di più.

FB diventerà il festival dei ‘’post’’ con cagnolini e gattini!

Alla prossima

Elena

Togliere il voto ai cittadini Senior …

Il ‘’provocatore Grillo’’ se ne è uscito con  la proposta di togliere agli anziani il diritto di voto. Ovvio che di ”provocazione” si tratta,  ma intanto, detta dal ”guru” del M5S … ha già iniziato a ”mettere radici”.

Visto che gli over 65 in Italia sono 13 milioni, questo è il numero di voti che mancherebbe alle urne.

Nel contempo, il M5S  spinge per far votare i ragazzi di 16 anni e per eliminare  i ”senatori a vita”, persone che, grazie ai loro meriti, possono portare valore aggiunto al Paese, ma tant’è … il ”vecchio” non è più di moda.

Il ”Vecchio” ed il ”Giovane” … e mi fermo lì.

Torniamo al comico provocatore ed al perché non vorrebbe più far votare gli anziani.  Secondo l’ortottero i vecchi hanno già vissuto la loro esistenza e non si impegnano quindi per migliorare il futuro. 

Questa ‘’filosofia spicciola’’ vige ormai un pò dappertutto, in fondo i ‘’vecchi’’ sono visti come dei  ‘’mangiapane a tradimento’’. In Francia , dove vivo, vendono delle magliette con disegnata una ‘’pentola a pressione’’ e con scritto: ‘’Salva la tua pensione, mangia un pensionato’’! 

Si ride e si scherza ma l’dea strisciante dell’inutilità dei senior è sempre più marcata. 

Vero è che una società che ha creato disequilibri, che non è stata capace di annullare gap economici generazionali è, sicuramente una società che ha fallito, ma … visto che al Governo oggi ci sono dei ”giovani”, quello di ”eliminare il voto a i vecchi” è l’unica soluzione che il loro Guru riesce ad immaginare? Un pò scarsa come soluzione non trovate? La prossima ”idea” quale sarà? 

Non dimentichiamo comunque che i senior hanno figli e nipoti e che fanno tutto il possibile per aiutare sia i figli che i nipoti, diciamo che sono un pò il ”welfare” della nostra bislacca economia.

Che cosa vorrebbe esattamente Grillo? Togliere loro voce in capitolo per lasciarla solo ai ”nipoti”?

Bè … se dovessero togliere il voto ai ‘’vecchi’’, Grillo sarebbe tra i ‘’Senior’’ privati di tale diritto,  in compenso voterebbe il suo figliolo,  Ciro Grillo,  quello che, tanto intenderci,  è stato accusato di stupro di gruppo nei confronti di una ragazza, in una delle ville possedute dal Comico a Porto Cervo. Si annoiava il ”fanciullo” … quindi che fare? Ma si stupriamo la prima che passa, così, tanto per divertirci un pò!

Speriamo che i figli della maggior parte degli italiani non siano come il suo.

Alla prossima

Elena 

Vacanza sul ”Canal du Midi” …

Giovedì 19 settembre

Cateri da St. Aygulf , tempo bello, Barthè e Janine erano davanti al cancello di casa loro ad aspettarci, caricato la loro valigia e … si parteeeee in direzione di Carcassonne. 

Traffico buono, Antonio guida noi ‘’ciacoliamo’’ …. 

Porticciolo di Mèze …

Non male eh?

Ci siamo fermati a pranzo a Mèze sullo stagno di Thau , dove allevano le ostriche e naturalmente che cosa avemmo potuto mangiare se non un plateau royal? Infatti ce ne siamo fatti portare due che abbiamo diviso equamente. Vino ottimo.

Dopo pranzo siamo ripartiti in direzione di Castelnaudary dove avevamo l’albergo prenotato. Janine è il festival dell’efficienza! Ha fatto tutte le prenotazioni lei. Siamo arrivati verso le 17,00. Un riposino e poi via al supermercato a prendere 6 bottiglie di Prosecco. Non si sa mai … se a bordo dovessimo aver sete. 🙂

Dopo aver fatto una bella passeggiata lungo il canale siamo andati a cena alla Maison du Cassoulet dove abbiamo optato per una cena leggera. Ho preso un uovo ‘’cocotte’’ al tartufo,  una meraviglia e, per dessert, una creme brulè. Ottimo vino come al solito. Adesso siamo in camera dove contiamo di riposarci fino a domani mattina.

Fin qui tutto benissimo! 

Alla prossima

Elena 

Venerdì 20 settembre 2019

Partiti da Castelnaudary verso le 09,00 per andare al Museo del Canal du Midi – Le Resevoire. Un interessante museo sorto accanto all’enorme bacino di Saint-Ferreol, un bacino artificiale che raccoglie l’acqua durante il periodo invernale e che serve a mantenere al giusto livello le acque del canale.

la vita lungo il canale …

Molto interessante davvero la storia di questo canale che risale al 1600 e che prevedeva l’ambizioso progetto di collegare tramite un canale artificiale il Mar Mediterraneo e l’Oceano Atlantico. Immaginate per l’epoca che cosa significava dover passare attraverso lo stretto di Gibilterra per poter finalmente portare le merci sulla costa Atlantica.

Il sistema di chiuse …

Un certo Pierre Paul Riquette chiese a ‘’re Sole’’ Luigi XIV l’aiuto economico per poter costruire questo canale. All’epoca le vie terrestri erano malridotte, anche perché erano ancora quelle romane,

Il trasporto di merci voluminose e pesanti non poteva essere fatto se non con imbarcazioni, Re Sole voleva evitare di far passare le proprie navi attraverso Gibilterra, in quanto gli spagnoli pretendevano diritti di passaggio e non ultimo, viaggiare per nave all’epoca non era proprio una passeggiata, considerati i pericoli del mare ed i pirati sempre in agguato,  ecco quindi che si iniziò questa opera che vedrà la fine solo nel 1989 quando ormai il turismo ha sostituito completamente il trasporto di merci. 

Questo è l’antipasto …

 

Questo è il cassoulet … non esattamente il tipico piatto estivo, ma cribbio quanto è buono!

Notate l’espressione di Luke … darebbe non so cosa per poter mette il muso nel piatto.Pranzo appena fuori da Castelnaudary dove abbiamo mangiato una ‘’cassoulet’’ fantastica! Barthè e Janine sono due buon gustai che conoscono tutti i ristoranti dove si mangia e si beve benissimo e noi siamo più che felici di far loro compagnia. Noi di ‘’dieta’’ ne parliamo con simpatia ma non è che sforziamo poi più di tanto per farla.

Pranzo appena fuori da Castelnaudary dove abbiamo mangiato una ‘’cassoulet’’ fantastica! (°) Barthè e Janine sono due buon gustai che conoscono tutti i ristoranti dove si mangia e si beve benissimo e noi siamo più che felici di far loro compagnia. Noi di ‘’dieta’’ ne parliamo con simpatia ma non è che sforziamo poi più di tanto per farla.

Comunque, questa sera ci siamo limitati tutti ad una Perrier alla menta e stop! Domani si vedrà.

In tutto questo Luke si comporta benissimo. Domani alle 16,00 ci imbarcheremo ed il tempo previsto è pessimo. Di sicuro caricheremo il battello sotto un diluvio universale. 

Vedremo.

Alla prossima

Elena 

Sabato 21 settembre

Arivati a Carcassonne sotto una pioggerella leggera, pranzato in un bistrò anni ’30 presso la stazione e nel pomeriggio abbiamo preso possesso della nostra imbarcazione che è un Tarpon 37due il cui nome è ‘’Margot’’.  

20190921_113651E’ spaziosissimo con due grandi cabine una per noi ed una per Barthé e Janine. Luke dorme in camera con noi. Mangiato a bordo una pasta, due chiacchiere e poi una bella partita a rami.

Alla prossima

Elena 

Domenica 22 settembre

Svegliati verso le 7,00 fatto colazione e poi alle 09,00 siamo partiti. Inversione ad ‘’U’’ sul canale eseguita alla perfezione! Evidentemente si inizia sotto una ”buona stella”!

Dopo soli 20 minuti la nostra prima chiusa, attimo di panico ma tutto è passato liscio come l’olio! Siamo bravissimi!

20190922_160257

Purtroppo il tempo non è bellissimo e verso le 13,00  si è messo a piovere. Abbiamo attraccato lungo una sponda ed abbiamo mangiato a bordo un’insalata di pomodori.

Dopo aver passato una chiusa a tre, abbastanza complicata, eccoci arrivati a Marseillette. Attracchiamo lungo una banchina e ci prepariamo per la cena e la
notte.

20190922_155022 Quando l’acqua passa la corrente è proprio tanta … ecco il motivo per cui tengo Luke legato in cambusa.

Luke è bravissimo, l’unica cosa che non ama è quanto lo chiudo in cabina mentre manovriamo alle chiuse. E’ pericoloso ed ho paura che vedendo la banchina e le altre imbarcazioni tanto vicine gli venga la tentazione di saltarci sopra. 

Per il resto tutto bene.

Stasera si mangia ancora a bordo. 

Alla prossima

Elena 

Lunedì 23 settembre

Partenza dopo una notte tranquilla. Ci siamo svegliati al suono della campana della chiesa di Marseillette. Una cosa romantica, il tempo dopo la pioggia di ieri è abbastanza pulito, Vedremo nell’arco della giornata. Partiamo senza problemi, visto che eravamo ancorati nella buona direzione. Appena usciti dal Paese la prima chiusa a due. Abbastanza impegnativa ma ormai abbiamo acquistato una certa ‘’manualità’’. 

Io salto a terra e recupero le cime che mi vengono gettate per dare di volta alle bitte preposte. Prima ormeggio a poppa e poi immediatamente a prua. Ormeggiamo a poppa prima in quanto i ‘’thruster’’ sono a prua e quindi è più facile manovrare lateralmente a prua. Su questa manovra Antonio e Janine non sono proprio d’accordo … ma prima o poi troveranno una ‘’quadra’’.

Le chiuse sono ovali in maniera che ci possano stare fino a quattro battelli, ovvio che lo spazio non è un gran che e che di conseguenza è bene non allontanarci troppo dalla banchina.  Antonio o Barthè timonano a turno, Janine a poppa con le cime di attracco, mentre uno dei due va a prua. Il timone della nostra Margot è un incubo, è demoltiplicano all’ennesima potenza ma reagisce con una vita di ritardo, il canale è stretto e spesso di incontrano battelli in direzione opposta. 

Quindi non si va mica solo a spasso ma bisogna fare molta attenzione. Non bisogna avvicinarsi troppo alla riva in quanto c’è parecchia melma e si rischia di rimanere incastrati, né bisogna ovviamente avvicinarsi troppo agli altri battelli, per ovvi motivi.

Dopo aver passato circa una decina di chiuse siamo finalmente attraccati ad Homps. Riusciti ad ormeggiare di poppa nonostante tutto grazie alla calma ciclopica di Antonio. 

Siamo andati al supermercato a far spesa, mangiato a bordo, doccia, lavato un pò di cosette e adesso sto scrivendo. 

Saluti a tutti, mò ci facciamo una bella partita a Ramino. 

Alla prossima

Elena 

Martedì 24 settembre

Partiti da Homps dopo una notte tranquilla in porto, ci imbattiamo in una serie di chiuse alcune doppie, ma nessun problema, ormai siamo dei campioni. Bè … campioni si fa per dire. 

Dato che quella più ‘’atletica’’ del gruppo pare sia la sottoscritta, oggi sono riuscita a saltare e ad infilare una gamba in acqua, l’ho ritirata alla velocità della luce e sono andata alle bitte di ormeggio senza colpo ferire! 

Verso Le Somali il timone di Margot, che già tende a sinistra di natura, è morto del tutto e governare sta diventando un vero incubo.  Ormeggiamo dopo il bivio per Narbonne e chiamiamo la società che ci ha affittato il battello per una riparazione. Nel giro di mezz’ora sono arrivati e hanno sostituito il blocco del timone, speriamo in bene.

Aperitivo a bordo … qui si beve come dei matti, e poi cena in un piccolo ristorante, proprio davanti a dove siamo ormeggiati. 

Luke in tutto questo è felicissimo, perché siamo ormeggiati perfettamente contro il prato, per cui sale e scende dal battello senza problemi. Tornati su Margot abbiamo fatto la nostra solita partita a Rami. Bè … proprio solita non direi visto che eravamo tutti tanto allegri per via della quantità industriale di vino che siamo riusciti a buttare giù. Specie io e Barthè!

Andati a dormire, sono praticamente svenuta.

Alla prossima

Elena 

Mercoledì 25 settembre

Oggi è il compleanno di Antonio! Partiamo dopo aver fatto colazione e scopriamo che Margot ha ancora una sorpresa in serbo per noi,  Il frigorifero non funziona! Cribbio! Contiamo di arrivare a Colombier, dove c’è il porto di Canalu, la società che ci ha affittato Margot, per vedere di aggiustarlo. Per il resto tutto procede a gonfie vele. 🙂

A più tardi. 

Arrivati a Colombier verso le 17,00 dopo aver fatto un pò di chiuse senza intoppi, siamo anche passati dento il tunnel di ‘’Malpasse’’ scavato nel tufo e decisamente suggestivo.  20190925_115336Si intravedono ancora i colpi di piccozza, che con il tempo e le infiltrazioni d’acqua sono diventati dei buchi tondi. Sembra di entrare in una gola con le tonsille gonfie!

Arrivati nel porto abbiamo ormeggiato di poppa, ci siamo attaccati alla corrente e abbiamo fatto il pieno d’acqua.

Preparato aperitivo, che oggi è stato Champagne! Bè … è il compleanno di Antonio bisogna pure festeggiare no? 

Il tecnico è venuto a controllare il frigo, che comunque ‘’magicamente’’ si era rimesso in funzione. Ci hanno spiegato che quando è ‘’tarato’’ troppo freddo e si sta fermi negli ormeggi in ‘’natura’’ ovviamente consuma le batterie. Questo lo avevamo capito anche noi, ma non sapevamo che anche con il motore in moto la luce all’interno non si riaccende fino a quando la batteria non è ricaricata almeno all’80%. Poco male, adesso lo sappiamo. 

Vediamo che cosa ci regalerà ancora Margot domani.

Stasera cena al ristorante sul porto. 

Partita a Ramino e nanna … 

Alla prossima

Elena 

Giovedì 26 settembre

Partiti da Colombier in direzione di Bezier, ed ecco dopo circa un’oretta di navigazione le famose 6 chiuse da passare una dietro l’altra. Il dislivello è forte visto che stiamo andando verso il Mediterraneo, quindi alè! Al lavoro!

Tutto bene, ormai siamo dei campioni. Contiamo di fermarci nel porticciolo di Portiragne, ma stranamente ce lo siamo perso. Evidentemente il paese è nell’interno e quindi non lo abbiamo visto. Purtroppo la segnaletica sul canale lascia a desiderare e consultare il portolano di bordo è una faccenda un pò noiosa.

Anche perché il portolano in mare ha un senso qui … tutto sommato fa un pò ridere. 

In realtà se lo avessimo consultato avremmo capito dove ormeggiare. Pazienza sarà per un’altra volta, non importa …

Continuiamo verso Vlas passando in una sorta di tunnel in ferro che ci separa da due fiumiciattoli che in questa stagione hanno poca acqua, quando ne hanno troppa un sistema idraulico fa si che l’acqua del rigagnolo passi sotto il canale e noi si continui tranquillamente il nostro percorso. Incredibile sistema. 

 

Verso le 16,00 ormeggiamo in ‘’natura’’ intanto il sole scende. Oggi brucia in un modo innaturale rispetto alla stagione, in fondo siamo a fine settembre. Contiamo di fermarci qui e di mangiare a bordo.

Domani si va già ad Agde. 

Alla prossima Elena 

Venerdì 27 settembre

Ieri sera cenato a bordo e giocato a ramino. Dormito benissimo, silenzio totale, l’unico rumore lo sciacquio dell’acqua. Svegliati verso le sette, oggi possiamo permetterci di fare tutto con calma, siamo a pochissima distanza da Adge.

Dopo colazione siamo partiti, tempo bellissimo di nuovo, siamo stati veramente fortunati. Per essere settembre non possiamo proprio lamentarci.

Alle 10.00 abbiamo attraccato al porticciolo di Canalous. Ormai il nostro viaggio è finito, anche se dobbiamo consegnare Margot domani mattina alle nove, abbiamo finito la navigazione. 

Adesso andiamo a recuperare l’auto che ci hanno gentilmente portato qui da Carcassonne ed andiamo a fare un giro qua attorno tanto per vedere che cosa c’è da ‘ste parti.

Rientreremo a bordo per pranzo. Questa notte dormiamo qui e domani si torna a casa. 

Alla prossima

Elena 

Sabato 28 settembre

Ieri pomeriggio, visto che il porto in cui siamo ancorati non è lontano da Beziers, siamo andati a visitare la Cattedrale di Saint-Nazaire. Un’imponente cattedrale in stile gotico costruita sulle rovine di un tempio romanico. 

La Cattedrale ha avuto nel tempo diverse disavventure, compresa la triste ‘’guerra agli Albigesi’’ del 1209 durante le crociate contro i Catari.

I ‘’catari’’ occupavano alcune diocesi nel sud della Francia Occitana e riscuotevano le tasse che venivano usate direttamente nella zona per finanziare appunto le necessità delle diocesi. Questo ovviamente non andava bene alla Chiesa di Roma che preferiva ricevere direttamente questo danaro per gestirlo poi come ‘’meglio credeva’’. Quindi Papa Innocenzo III, nel 1208 indisse la Crociata contro i catari, e fece pressione sui ”Signorotti” francesi locali, affinché combattessero, nel nome di Dio, contro i monaci catari che furono cacciati dalle loro chiese, accusati di ‘’eresia’’ ed annichiliti. Quel periodo coincise anche con la scomparsa dell’occitano, la cosiddetta ‘’Lingua d’oc’’ che si contrapponeva con la ”lingua d’oil”.

La Cattedrale di San Nazzaro venne quindi distrutta dai crociati ”amici” del Papa e ricostruita anni dopo in parte anche sul terreno dell’adiacente cimitero, dove erano sepolti i resti di San Nazzaro e San Celsio, da cui prese il nome. 

Ah … quante cose orribili si sono fatte e si fanno tuttora nel nome della ‘’religione’’ e del ‘’potere’’. 

Stamattina, dopo una notte tranquilla cullati da Margot ci prepariamo alla partenza. 

Caricati i nostri bagagli sull’auto di Antonio ci mettiamo in strada per la Ferme Marine di Marseillan. 

Barthè e Janine conoscono tutti i posti in cui si mangia bene, ecco quindi che ci hanno potati in questo ristorante che, per chi ama i ‘’frutti di mare’’ è un vero paradiso. 

La ‘’Ferme Marine’’ è un ristorante con una terrazza immensa che si affaccia sul mare,  in cui si mangiano frutti di mare che vengono allevati direttamente sul posto. 

Ad un pezzo ‘’fisso’’ c’è un buffet spettacolare composto da: ostriche, capesante, vongole, cozze, telline, sconsigli, gamberi, gamberetti, aragoste, granchi e chi più ne ha più ne metta.

Va da se che, tra ostiche e Pic Poul,  ci siamo fatti proprio un grande regalo. 

Dopo aver fatto una passeggiata lungo la costa, tanto per ‘’smaltire’’ un pò il pranzo, siamo risaliti in macchina ed abbiamo imboccato la strada di casa.

Che dire di questa vacanza? Splendida! La navigazione sul ‘’Canal du Midi’’ è rilassante, piacevole ed ovviamente meno impegnativa di quella in mare a vela. 

L’unica cosa che rende un pò ‘’marina’’ la situazione sono le chiuse, che, se fatte con disattenzione possono provocare dei guai. 

Ma noialtri, passata la prima chiusa, avevamo già capito tutto. Eravamo tutti e quattro perfettamente consci di quel che si doveva fare e tutto è passato ‘’liscio come l’olio’’.  L’unico poco felice nelle chiuse era Luke, che veniva legato sotto in cambusa.  Non mi fidavo di lasciarlo circolare sul battello durante le manovre. 

Le chiuse sono piccole e ci sono di solito tre battelli, uno vicino all’altro, Luke sarebbe stato troppo tentato di saltare da uno all’altro, rischiando di finire in acqua.

Con Barthè e Janine la convivenza è stata ottima, nessun problema di sorta. La cosa è fondamentale per una convivenza in spazi ristretti.

Quindi, ricapitolando, è stata una vacanza favolosa, scandita da serene navigazioni attraverso un paesaggio calmo e tranquillo e da fantastici ‘’aperitivi’’ presi chiacchierando e ridendo sul ponte della nostra bella Margot!

 Alla prossima

Elena 

 

(°) Le Tirou – 90 Avenue Monseigneur de Langle, Castelnaudary, 11 11400 – il cuoco è di origine Vicentina, ed è riuscito a fondere assieme l’abilità italiana con quella francese, ve lo consiglio vivamente! 

Ursula Albrecht von der Leyen è il nuovo Presidente della Commissione Europea.

Tra i due principali contendenti/litiganti alla poltrona: Manfred Weber (Ppe) e Frans Timmermans (S&D), il ‘’terzo’’, quello che aveva meno possibilità e di cui nessuno parlava, ha vinto e ”gode”.

Il nuovo Presidente ha avuto 383 voti a favore. Una maggioranza risicata quindi con solo nove in più del minimo richiesto che è di 374. 327 sono stati i voti contrari e 22 gli astenuti. Da questa votazione risulta che la Commissione Europea è spaccata in due.

Chi ha votato a suo favore

Ha avuto il voto del Ppe mentre i socialisti si sono divisi. La Signora ha potuto contare sul voto di singoli deputati non-iscritti a nessun gruppo europeo, come ad esempio i Cinque stelle, ritenuti decisivi con i loro 14 voti e di Diritto e Giustizia, il partito di destra nazionalista polacco, che aderisce al gruppo dei Conservatori e riformisti e che le ha garantito 26 voti.

Chi è Ursula Albrecht von del Leyen?

Sette figli, una vita dedicata alla politica e alla famiglia, una solida formazione luterana, una carriera lunga e articolata, un rapporto privilegiato con Angela Merkel.

iu-1Conservatrice convinta, decisamente più liberale dei suoi compagni di partito in materia di diritti, fece rumore la sua posizione apertamente a favore delle nozze gay, ma intransigente dal punto di vista del rispetto dei vincoli di bilancio, come ha dimostrato nel corso della vicenda greca. Quindi … rassegnamoci, i nostri ‘’conti’’ verranno tenuti d’occhio molto da vicino, infatti Salvini le ha votato ”contro”.

Ursula Albrecht, questo il suo nome alla nascita, nasce nel 1958 a Ixelles, comune della città di Bruxelles, dove suo padre Ernst Albrecht è stato uno dei primi funzionari europei dal 1958. Prima di trasferirsi ad Hannover in Germania, von der Leyen ha trascorso gran parte della sua infanzia in Belgio, frequentando la scuola europea di Bruxelles dal 1964 al 1971 e imparando il francese quasi come una bilingue. Consegue la laurea in medicina alla Hanover Medical School nel 1987, con una specializzazione nella salute delle donne, ottenendo un dottorato nel 1991.

Iscritta alla CDU dal 1990, la sua carriera politica inizia nel 2001, quando ottiene un mandato locale presso la regione di Hannover. Nel novembre del 2005, entra a far parte del governo federale tedesco, scelta da Angela Merkel come ministro della Famiglia, Anziani, Donne e Gioventù della Germania, ruolo che ricoprirà fino al 2009. Molto vicina alla Cancelliera, nei suoi primi 100 giorni di mandato, lancia una politica familiare basata sullo sviluppo degli asili nido per permettere alle donne tedesche di conciliare meglio la vita lavorativa ed il loro ruolo di madri.

Nel 2009 viene nominata Ministro del lavoro e degli affari sociali della Germania e poi nel 2013 ministro della Difesa tedesca diventando così la prima donna a occupare tale incarico, che ricopre ancora oggi.

Chi ne ha seguito il lavoro alla Difesa le riconosce di essere stata la prima responsabile del dicastero che è riuscita a far aumentare i fondi per lo zoppicante esercito tedesco.
Anche se, detto tra noi, sarebbe bene che l’esercito tedesco rimanesse ”zoppicante”. Quando si ”organizza meglio”, la storia ci insegna, succedono sempre guai! Meglio un esercito europeo, che ”solo” tedesco no? 🙂

Comunque … auguri Signora … speriamo in bene.

Alla prossima

Elena

Il popolo vuole avere un futuro sereno e …

Il ‘’popolo’’ vuole vivere ‘’ante crisi’’. Noi vogliamo un futuro sereno e continuare a ‘’crescere’’. La ‘’decrescita felice’’ è a parole ma in realtà tutti vogliamo stare ‘’meglio’’ dei nostri genitori.
Quindi?
Quindi prepariamoci a periodi ‘’difficili’’ perché l’andazzo non è dei migliori.
Nel mondo la ricchezza continua a concentrarsi nelle mani di pochi ricchi sfondati che hanno ormai soldi per fare delle guerre.
Costoro sono diventati degli Imperatori ’’intoccabili’’ che nessuno affronta seriamente.
La politica dovrà, prima o poi, affrontarli e non continuare a mettersi in ginocchio davanti a ‘sti mostri! Pensate per un attimo se le masse di denaro che costoro fanno ‘’sparire’’ in buchi neri che rimpinguano solo le ‘’loro tasche’’ ma che scompaiono per la collettività, fossero invece messi in circolazione? Altro che reddito di cittadinanza …
Cari politici, attaccate costoro non i pensionati che hanno faticato una vita e si sono fatti un mazzo a paracqua per avere una pensione decente. Certo che è più facile prendere i soldi ai pensionati vero? Ovvio, ognuno può agire solo nel proprio giardinetto e ‘sti stra-miliardari invece vanno in giro per il mondo dove meglio aggrada loro.
Quindi la soluzione sarebbe quella di avere ”regole comuni”, a livello mondiale, contro questi affamatori del popolo. Invece? Invece noi, piuttosto di unirci ed agire compatti contro questi ‘’veri nemici’’ continuiamo a dire: ‘’Ognuno sovrano a casa propria’’! Quindi? Quindi stiamo facendo il l’’loro gioco’’! Ma d’altronde … siamo mica tanto svegli.
Meditiamo gente … meditiamo …
Alla prossima

Elena

Chi è Jair Messias Bolsonaro?

Jair Messias Bolsonaro è un politico brasiliano che milita attualmente nel Partito Social-Liberale ed  è stato eletto Presidente del Brasile il 28 ottobre 2018, e assumerà ufficialmente il mandato il 1º gennaio 2019.

Le origini  – Jair Messias Bolsonaro è di origini italiane (noi siamo migranti per eccellenza e siamo un pò ovunque)  sia da parte di padre che di madre (Olinda Bonturi originaria dalla Toscana). Il nonno paterno è invece nato ad Anguillara, in provincia di Padova, e il cognome in origine era Bolzonaro, con la z. Non ha la cittadinanza italiana ma in una intervista di qualche anno fa dichiarò di volerla chiedere, per avere un Paese straniero “dove esiliarsi in caso di necessità”.

Ecco qui il nuovo presidente del Brasile …

Carriera militare  – Bolsonaro è nato e cresciuto nello Stato di San Paolo, dove arrivarono i suoi antenati, ma vive a Rio de Janeiro da quando entrò nella scuola dell’esercito, a 18 anni. Nonostante le dichiarazioni di amore per la divisa e le istituzioni, Bolsonaro è stato un pessimo militare. Era nel corpo dei paracadutisti ed è sempre stato un ribelle indisciplinato. La sua carriera finì praticamente a 32 anni, con il grado di capitano, dopo aver guidato una rivolta per ottenere aumenti di stipendio.

La carriera politica – Nonostante l’atteggiamento da outsider, Bolsonaro in realtà è in politica da sempre, ed è uno dei deputati brasiliani più longevi con ben sette legislature alle spalle. Secondo i suoi avversari comunque, come congressista il suo lavoro è stato decisamente modesto, con appena due progetti di legge approvati in 30 anni a Brasilia. Il suo ”mestiere” più che lavorare per la collettività consisteva in quello di farsi conoscere dal grande pubblico. Si sa, più noi li vediamo in tv … più sparano ”cavolate impossibili”  e più ci piacciono!
Bolsonaro ha militato in ben otto partiti diversi e il periodo più lungo l’ha passato nel Pp, Partito Progressista, che di progressivo aveva solo il nome in quanto è un partito di tendenze conservatrici. Ciliegina sulla torta, che dovrebbe illuminare sulle sue vedute politiche , nel suo ufficio alla Camera ha appeso i ritratti di tutti i capi di Stato militari dell’ultima dittatura!

Le mogli – pur vantandosi di essere paladino della famiglia tradizionale brasiliana, Jair Bolsonaro in realtà è alla terza moglie. L’attuale, Michelle Reinaldo, l’ha conosciuta alla Camera dei deputati, dov’era segretaria. Tra i due è stato un colpo di fulmine. Dopo poche settimane già vivevano insieme. Michelle ha ora il controllo completo dell’agenda del marito.

La seconda moglie e i figli – Anche il secondo matrimonio, con Ana Cristina Valle, è finito per incrociarsi con la politica. La donna si è presentata alla Camera in queste elezioni, usando il nome Bolsonaro, ma non è stata eletta. Si dice che la candidatura sia stata una sorta di ricompensa per chiudere una lite economica pesante tra i due, seguita alla separazione. La Valle è arrivata a denunciare Bolsonaro per minacce e si è trasferita per un po’ all’estero per questo motivo. Di recente la donna ha detto che la storia raccontata dai giornali era un pò esagerata … e che con l’ex marito ora tutto fila liscio. Mah …

I social – Bolsonaro è arrivato alla guida di una delle maggiori democrazie del mondo con l’utilizzo quasi esclusivo dei social network e ignorando i media tradizionali largamente schierati contro di lui. La cosa non dovrebbe stupirci in quanto ormai sta diventanto una ”moda” un pò ovunque. Bolsonaro però,  è diventato famoso proprio grazie alla tv. Le sue partecipazioni frequenti in programmi umoristici e talk show del pomeriggio lo hanno proiettato a livello nazionale. Nelle comparsate, l’ex militare toccava sempre temi polemici e veniva invitato per eseguire il ruolo del politicamente incorretto. Da lì la popolarità enorme su Facebook e la valanga di notizie a suo favore (e fake contro i suoi avversari) soprattutto su Whatsapp.
Ma guarda un pò … com’è facile ‘’pescare pesci in rete’’ vero? …

Lo sputo – Il 17 aprile del 2016, durante una sessione della Camera, Bolsonaro ricevette uno sputo in faccia dal collega di sinistra Jean Wyllys, noto esponente del movimento gay. Il deputato autore del gesto si era giustificato, imputando l’esasperazione da lui raggiunta, nel venir insultato da Bolsonero in continuazione con i peggiori epiteti dedicati agli omosessuali.
Bolsonaro inoltre,  per esasperare Jean Wyllys, aveva più volte elogiato un militare torturatore di omosessuali.

Il patrimonio – Pur vivendo da anni con il solo stipendio di deputato è riuscito a crescere cinque figli, avuti da compagne diverse, (alla faccia della famiglia tradizionale!)  e ad accumulare un discreto patrimonio.
La famiglia è infatti proprietaria di ben 13 immobili, tutti in quartieri snob di Rio de Janeiro. Ma può affermare, a ragione, di non aver mai avuto il minimo problema con la giustizia, aspetto che ha avuto un ruolo fondamentale nella crescita impetuosa della sua popolarità!

Ecco … questo qui è il nuovo Presidente del Brasile.

Alla prossima
Elena

Tasse e regole alla ”Rete” … finalmente!

Come è strano il mondo … 

tutti ci rendiamo conto che di lavoro ce n’è poco,  tutti ci rendiamo conto che nel ”calderone delle tasse” mancano quindi i soldi di chi il lavoro non lo ha, ma ci rendiamo anche conto che mancano i soldi di aziende come Google, Amazon, Fb, Twitter, YouTube, Apple e via discorrendo. Costoro non pagano le tasse dove fanno reddito ma solo dove scelgono di pagarle! E non ci vuole molto a capire che scelgono di farlo dove è loro più conveniente no? Quindi ricapitolando,  guadagnano in tutto il mondo, ma pagano le tasse solo in un posto, un tantino ingiusto non trovate? 

Costoro guadagnano come Stati interi … ma in proporzione pagano come uno che ha la ”pensione sociale” … vi sembra giusto? 🙁

Eppure … a mettersi di traverso per farli finalmente pagare sono incredibilmente tanti.

Prima di tutto gli stessi proprietari delle aziende in oggetto, ma anche e soprattutto tutti quelli che, grazie alla ‘’rete’’, hanno fatto la loro fortuna. Vediamo un pò di chiarire che cosa stanno cercando di fare per far tornare in circolo, a beneficio di tutti, denari provenienti da una giusta tassazione.

Oggi sappiamo che chi opera in ‘’rete’’ gode di una libertà illimitata ma che soprattutto non paga tasse dove fa reddito ma solo dove decide di mettere la sede fiscale.  Questa mancanza di regole deriva dal fatto che sono aziende ‘’nuovissime’ che, nel giro di pochissimo tempo, sono diventate delle vere e proprie fontane di denaro, per chi li ha inventate ovviamente, perché di lavoro effettivo non è che ne diano poi tanto in proporzione alle loro dimensioni e a quello che guadagnano. Costoro penalizzano tra l’altro tutte le aziende legate al ‘’vecchio sistema’’. Per esempio oggi tutti compriamo su ‘’Amazon’’,  il che significa che non solo negozi tradizionali, ma anche i grandi magazzini sono  penalizzati da questo nuovo sistema di ‘’acquisti’’. 

Se pensiamo che un tempo il ‘’vecchio negozio’’ dava da mangiare ad una famiglia di magari 5 persone, oggi i supermercati danno da ‘’mangiare’’ a molti meno. Nel negozio ci lavoravano padre, madre, figli … nel supermercato ci lavora invece magari solo un membro di una famiglia, ad Amazon ancora di meno. Al di la di questo fatto, la cosa che infastidisce di più, non è solo la mancanza progressiva di lavoro per noialtri, è che costoro non pagano proprio le tasse che dovrebbero invece pagare.

Oggi si vogliono finalmente dare delle regole. Sia sulla diffusione di contenuti online sia delle tasse alle vendite dei giganti dell’e-commerce.  Dopo anni di’ ’bengodi’’  e dei ‘’pionieri del tech’’, i regolatori internazionali stanno fissando qualche paletto in più nel far west dell’industria tecnologica globale. Non si parla solo della maxi-sanzioni comminate dalla Commissione europea a Google (2,4 miliardi di euro) o del suo pressing a Mark Zuckeberg e Facebook, ma di norme rette su un doppio presupposto: uniformare le leggi delle imprese della new economy a quelle delle aziende “normali” o creare parametri inediti, calibrati su modelli di business che sfuggono alle vecchie logiche commerciali. Ormai le aziende del mondo digitale sono entrate in una fase di maturità che fa cadere la scusa della ‘’l’eccezionalità’’ rivendicata quando si trattava di respirare sotto al peso schiacciante della old economy. Quindi devono operare ed essere tassate con regole simili a chi concentra il suo business nel mondo offline, sempre che esista ancora questa distinzione …

Lunedì 2 luglio l’Europarlamento, riunito in plenaria a Strasburgo, voterà la direttiva proposta dalla Commissione Europea nel 2016 per la creazione di un ‘’Digital single market’’.  Il mercato unico digitale in Europa. Il testo è appena uscito dal vaglio della Commissione giuridica dell’ Eurocamera con due modifiche di peso sul fronte dei diritti d’autore. A scatenare le polemiche sono soprattutto gli articoli 11 e 13 del testo. L’articolo 11 prevede l’implementazione di quella che è stata ribattezzata subito ‘’link tax’’, la tassa sui link. La regola imporrebbe a colossi aziendali come Google o Facebook di pagare gli editori ogni volta che linkano un articolo sulle proprie piattaforme. Come?

Rendendo obbligatoria la richiesta di una licenza per pubblicare i cosiddetti  ‘’snippet’’: le anticipazioni dell’articolo dove si possono leggere titolo e prime righe, utilizzati per catturare i navigatori prima di rimandare al contenuto originale. Un “ritaglio” che finisce, spesso, per sostituirsi alla fruizione integrale dei contenuti, soprattutto quando i lettori si trovano di fronte alla necessità di pagare. L’articolo 13 tocca da vicino gli utenti, perché richiede a piattaforme di largo utilizzo come YouTube o Instagram di installare dei filtri (upload filter) che che impediscano ai navigatori di caricare materiale protetto da copyright. Fino ad oggi, social network e aziende tech non erano tenute a vigilare sulla violazione dei diritti d’autore sulle proprie piattaforme. Né, a quanto pare, sono intenzionate a farlo .

Secondo il Financial Times, Google avrebbe già scritto alle aziende beneficiarie della Google digital news initiative (un programma che offre finanziamenti alle iniziative editoriali più innovative) di fare pressing sugli europarlamentari perché blocchino le modifiche alla direttiva. La Commissione è sempre riuscita a tenere testa al lobbying del colosso californiano, ma l’Europarlamento potrebbe essere più vulnerabile alle sue ingerenze. Oltretutto l’argomento della ‘’tassa sui link’’,  tocca anche le corde degli attivisti per il diritto alla Rete libera, rappresentati all’ Eurocamera da una schiera abbastanza trasversale di forze politiche. Incluso il Movimento cinque stelle. Il vicepremier Luigi Di Maio si è schierato apertamente contro la direttiva, accusata di ‘’mettere il bavaglio alla Rete’’.  Se il testo dovesse restare come è stato presentato, ha aggiunto il Ministro dell’Economia, nonché ministro dello Sviluppo Economico, nonché Vice Primo Ministro, nonché  precedentemente disoccupato Luigi Di Maio, il governo ‘’sarebbe pronto a non recepirla’’ e a non accogliere le sue linee guida nel diritto italiano! 

L’Europa, che è quella che più di tutti si rende conto della realtà delle cose, non dimentichiamo che i ‘’diritti’’ sono nati in Europa, che il Welfare è nato in Europa, che la sanità pubblica è nata in Europa, che insomma, noialtri siamo i più evoluti del pianeta,  si è intestata alcune delle battaglie più dirompenti contro lo strapotere, o l’assenza di regole, delle aziende tecnologiche. 

L ’Europa ha segnato una  svolta con i 99 articoli del GDPR (General Data Protection Regulation) un regolamento generale sulla protezione dei dati entrato in vigore nel 2016 e divenuto applicativo dallo scorso 25 maggio. Tra i punti caldi del testo ci sono l’obbligo di richiedere il consenso in maniera chiara e comprensibile (articolo 7), la portabilità dei dati (articolo 20), la notifica di violazione di dati entro 72 ore (articolo 33), la designazione di un ‘’responsabile protezione dati’’ che faccia da vigilante sul rispetto delle regole (articolo 37). Le violazioni sono sanzionate con multe che possono arrivare fino a massimi di 20 milioni di euro o il 4% del fatturato annuale (quando è superiore a 20 milioni di euro). Le misure hanno fatto scattare, a tempo di record, i primi ricorsi:  nel giorno stesso di debutto del GDPR un’associazione no-profit  ha sporto quattro reclami accusando di ‘’consenso forzato’’ Google, Facebook e aziende affiliate come Whatsapp e Instagram.

Un secondo pilastro normativo, e fiscale, dovrebbe arrivare con un progetto tanto pubblicizzato quanto indefinito: la cosiddetta web tax, la tassa sul web. Lo sbocco finale della legge (tecnicamente una direttiva: un atto che va recepito dai singoli paesi e impone di raggiungere un target) è di consentire agli Stati membri di tassare i profitti generati sulla propria giurisdizione, a prescindere dalla collocazione fisica dell’azienda. La Commissione europea ha avanzato lo scorso 21 marzo due diverse proposte: una proposta ad interim per tassare al 3% i ricavi delle aziende digitali che fatturano almeno 50 milioni nel perimetro dell’Unione Europea; una proposta di lungo termine, successiva, per tassare gli utili generati in Europa da aziende digitali che raggiungono nel corso di un anno almeno 7 milioni di ricavi l’anno in un dato paese, 100mila ‘’utenti’’’ o 3mila contratti di business. L’argomento ha già provocato diverse spaccature su scala europea, complicando le speranze del commissario Pierre Moscovici di portare a casa l’approvazione di Europarlamento e Consiglio in tempi accettabili.

Se pur con fatica qualche cosa di ‘’muove’’ … e non solo contro i ‘’migranti’’, che paiono essere l’unico problema mondiale, come se  lavoro e tasse fossero invece cose di poca importanza.  I novelli imperatori della ‘’rete’’ fanno sparire miliardi di tasse dal circuito, soldi che finiscono in una sorta di ‘’buco nero’’ inutile alla collettività, mentre sarebbe un bene che questo denaro, grazie a giuste tasse,  tornasse in circolazione a beneficio di tutti quanti. 

Siamo in pochi, oggi come oggi a lavorare … in compenso tra quei pochi c’è gente come Zukerberg, che  guadagna da solo come uno Stato, quindi è giusto che gente come lui paghi le tasse in proporzione.  

Si chiama ‘’ridistribuzione del reddito’’ Signori … e deve essere fatta al più presto se non vogliamo che il mondo sia diviso in:  quattro gatti da una parte che vivono come nababbi ed una marea di individui dall’altra che fatica ad arrivare a fine mese e a cui vengano offerti solo mestieri degradanti, mal pagati e che paiono più una schiavitù piuttosto che un lavoro dignitoso. 

Caro Di Maio, capisco che Lei alla ‘’rete’’ ci sia ‘’affezionato’’ e che grazie alla rete sia stato ‘’miracolato’’ … ma si rassegni è necessario che a questa rete, tanto utile per prendere ‘’pesci’’, vengano messi seri ‘’paletti’’ e soprattutto è necessario far pagare a chi con essa guadagna fior di quattrini altrettante tasse. Altrimenti … dove vuoLe trovarli i denari per il ‘’reddito di cittadinanza’’? Tassando noialtri poveri cristi? Naaaa …

Alla prossima

Elena 

FINALMENTE! La UE propone tassa 3% alle multinazionali digitali dove …

… fanno reddito!  FINALMENTE!!!  E questo è solo il primissimo passo.

Era ora che si muovessero in questa direzione! E che cavolo, costoro guadagnano ovunque … ma si scelgono le sedi fiscali dove fa loro più ”comodo” per pagare ovviamente meno tasse. Dato che le Multinazionali sono quelli che chiamo da sempre i ”Novelli Imperatori” e hanno soldi per fare delle guerre, tutti gli stati si prostituiscono loro e le trattano con i guanti. Le multinazionali però  non danno lavoro in proporzione ai soldi che guadagnano, quindi di gente che lavora c’è ne è sempre di meno.  Ma … come potremo vivere noi se non lavoriamo e se non ci sono soldi da redistribuire perché costoro che guadagnano come re Mida non pagano il dovuto?

Global vs local copia

Quello grosso è la Multinazionale che non paga le tasse come dovrebbe fare … svegliamoci cribbio!

Ecco che l’Europa cerca di porre rimedio a questo problema immenso! Davanti alle difficoltà di trovare un accordo a livello internazionale, come ha dimostrato il recente incontro del G-20 a Buenos Aires, la Commissione europea ha presentato a Bruxelles delle nuove soluzioni per affrontare l’annosa questione della tassazione dell’industria (per ora solo quella) digitale.  Le regole attuali non permettono ai paesi membri di tassare correttamente le imprese digitali in Europa quando queste non hanno presenze fisiche . Ma questa situazione rappresenta una sorta di ”buco nero” per le finanze degli stati!  Un buco nero che aumenta sempre di più poiché la base imponibile si riduce. Insomma le persone non lavorano e le multinazionali non pagano le tasse in proporzione a quello che guadagnano! (Chi se ne frega se fanno della beneficienza i proprietari filantropi! A noi non serve la beneficienza, a noi basta che paghino il dovuto!).

L’Europa propone quindi nuove norme giuridiche e una tassa provvisoria applicabile a tutte le attività digitali.
Per decenni, la tassazione è avvenuta sulla base dei profitti generati in un dato paese,  per via della sede fiscale dell’azienda in quello Stato. Ma ‘sta faccenda non funziona più, perchè, per sua natura, l’industria ”digitale” non ha frontiere. Google, Facebook per esempio sono ovunque ma pagano le tasse solo dove a loro fa più comodo!

Per questo motivo la Commissione Europea propone nuovi criteri per giudicare la presenza fisica di una azienda digitale con questi tre parametri:

  • almeno sette milioni di euro di fatturato annuale in un paese membro;
  • almeno 100mila utilizzatori in un paese membro durante un dato esercizio fiscale;
  • almeno 3.000 contratti commerciali sempre in un dato paese membro.

In attesa che questo nuovo”sistema” venga accettato a livello globale, Bruxelles propone fin d’ora di tassare nell’Unione il fatturato nazionale delle singole imprese digitali. Il giro d’affari dovrebbe essere generato dalla vendita pubblicitaria, dalle attività di intermediazione, dalla vendita di informazioni personali. Ad essere tassate sarebbero le imprese con un fatturato di almeno 750 milioni di euro a livello mondiale e di almeno 50 milioni di euro a livello europeo. L’aliquota sarebbe del 3%.

Secondo l’esecutivo della CE la nuova imposta potrebbe generare fino a cinque miliardi di euro di gettito fiscale. Bruxelles spiega anche che la proposta non viola regole sulla doppia tassazione e permette di evitare la segmentazione del mercato unico attraverso l’emergere di iniziative nazionali (come in Italia, in Slovacchia e in Ungheria). Attualmente, le imprese digitali vengono tassate con una aliquota media del 9,5% rispetto al 23,2% di una società tradizionale, ma questa tassazione è applicata SOLO  dove risiedono fiscalmente  e NON dove fanno reddito.
In Europa, il tema fiscale è notoriamente fonte di tensioni. Secondo i Trattati, i progetti legislativi in questo campo vengono approvati solo dal Consiglio (il Parlamento ha un potere consultativo), ma richiedono l’unanimità dei paesi membri. Si prevede un dibattito acceso tra i governi. In assenza di accordo globale, alcuni paesi sono contrari a imporre una particolare forma di tassazione ai danni delle imprese digitali, in particolare l’Irlanda che ha la ‘’coda di paglia’’ visto che ospita non poche aziende del settore.

Insomma per farla breve, sono assolutamente d’accordo nella proposta di tassare le multinazionali, digitali e no, dove fanno reddito, dove vendono e non solo dove scelgono di avere la residenza fiscale, troppo comodo! Gli stati non devono prostituirsi a costoro invitandoli sul proprio territorio sperando che portino lavoro e un pò di denaro con quattro soldi di tasse.  Anzi i soldi che finalmente le multinazionali restituirebbero sotto forma di tasse pagate, eviterebbero, prima di tutto di garantire loro il potere degli Imperatori,  secondo,  il denaro  recuperato dalle tasse verrebbe ridistribuito ai paesi che potranno,  a loro volta, ridistribuire questo denaro ai cittadini.  A quel punto sarebbe davvero possibile un reddito di cittadinanza nel vero senso della parola! Ma è alle multinazionali che bisogna andarli a prendere ‘sti soldi!

Cribbio io sono solo una casalinga deficiente ma lo dico da anni che bisogna tassare le multinazionali (tutte non solo quelle digitali) e bisogna tassarle dove fanno profitti e NON solo dove scelgono di avere la sede fiscale! Finalmente Moscovichi chiede al mondo di accettare questo ‘’paradigma’’ … e nel frattempo propone una tassazione per cominciare del 3%!
Tra l’altro, vi rendete conto che è solo l’Europa a rendersi conto che sia necessario tassare le multinazionali dove fanno profitti … e sapete perchè? Perchè,  ci piaccia o no, l’Europa è più ‘’evoluta’’ del resto del mondo mentalmente! La cultura è nata da noi che sia ben chiaro … quindi a tutti quelli che vogliono tornare nei loro giardini uscendo dall’Europa … consiglio vivamente di ripensarci! Perchè, noi europei, tutti assieme,  siamo ‘’il meglio’’ che ci sia in circolazione!

Alla prossima

Elena

 

 

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fonte:sole24ore

Margherita Gatta … la nuova Assessora ai Lavori Pubblici di Roma

Si sapeva da un bel po’ che Margherita Gatta doveva diventare Assessore ai Lavori Pubblici della città. Candidata flop alle recenti elezioni (poche decine di voti nel V Municipio), Gatta – come avviene da sempre nella politica romana che i Cinque Stelle erano stati chiamati per cambiare nel profondo – era stata assunta nello staff dell’assessore all’urbanistica Montuori: era solo un passaggio per salire ancora un gradino, questione di tempo.
Virginia Raggi d’altronde promise ai tempi della campagna elettorale una giunta snella, fatta solo di 9 assessorati. Ovviamente anche questa promessa si è rivelata una bugia e, per questioni di equilibri interni, di continui dissapori e di mera gestione del potere, ogni delega si sta spezzettando (l’ultima ieri, al Patrimonio, di cui si è spossessato l’assessore Mazzillo non senza polemica) e la Giunta si allarga fino ad arrivare a 12 componenti sempre sul punto di dimettersi per essere sostituiti tanto da ipotizzare per il futuro un assessorato alle dimissioni.

Virginia Raggi e Margherita Gatta

La new entry della giornata è appunto, come previsto, Margherita Gatta. A lei uno degli assessorati più strategici e cruciali in una città ridotta allo stremo quanto a manutenzione, progettualità e trasformazione: i lavori pubblici. Se qui fai bene puoi cambiar faccia alla città in pochi anni, se fai male puoi contribuire alla morte di una capitale occidentale. Abbastanza inquietante, francamente, che questo ruolo sia stato lasciato vacante da Raggi per 13 mesi. Coi risultati che vediamo semplicemente uscendo dal portone del nostro palazzo.
Non si sa molto di lei oltre al fatto che ama il tango, è laureata in Giurisprudenza (già è qualcosa!) ed è una attivista storica per quanto si possa essere considerati “storici” avendo iniziato una militanza politica nell’anno 2012 ovvero quattro o cinque anni fa dopo una esistenza intera (la signora ha 55 anni) a digiuno di politica e cosa pubblica
Come facciamo tutti noi quando dobbiamo cercare notizie su qualcuno che conosciamo poco e vogliamo inquadrarlo per intuire che tipo è? Andiamo, nei limiti della privacy e dei filtri attivati, a sbirciare la relativa pagina Facebook. E così abbiamo fatto appena saputo della nomina.

Va bene che la signora è stata fatta assessora proprio per dare un contentino al network dei meetup composti dai fondamentalisti grillini della primissima ora, ma non fatichiamo a dire che la pagina Facebook della Gatta è caricaturalmente agghiacciante. Consigli per la cura omeopatica del cancro presi dal sito LaFucina della Casaleggio, elogi del cocktail Di Bella per curare il tumore, post a casaccio contro i vaccini, ovviamente invettive scomposte contro Renzi, poi contro le banche (condividendo notizie più false di una banconota da sette euro, tipo la bufala del prelievo forzoso notturno pubblicata sul famoso organo di informazione GrandeCocomero.com, secondo solo al Wall Street Journal quanto ad autorevolezza) e infine contro l’Expo 2015 di Milano con tanto di esultanza su fantomatici padiglioni pericolanti. Il post è di maggio, nei mesi successivi Expo si rivelò un successone ma questo poco importa… Nello stesso periodo poi la Gatta letteralmente sghignazza perché, durante un ricevimento a Venezia, gli ospiti vip della Fondazione Prada (ente culturale della maison milanese) cadono nel Canal Grande per un difetto all’imbarcadero. Chissà cosa ne pensa ora che il vip è lei.

Non mancano i casi di guarigioni miracolose (immancabile il post sull’ennesimo sito di fake news in cui la malata di metastasi ai polmoni e al fegato guarisce semplicemente mangiando un po’ meglio), il terrorismo sui terremoti (“saremo sommersi dai terremoti se continuiamo ad estrarre petrolio”) spiegato come se fosse un gioco da spiaggia perché la nostra Gatta è anche immancabilmente “no-triv” e le ricondivisioni agonistiche di post presi direttamente dal vastissimo network di siti di clickbaiting pirata facenti capo al partito (da La Cosa a TzeTze News). Inoltre decine e decine di post dal mood “firma anche tu la petizione”. Mancano insomma soltanto i punti esclamativi fatti col numero 1, le scie chimiche, le teorie sulla terra piatta e sulla protezione delle sirene e siamo a posto!!!1!1!1!

Nella speranza che nel frattempo Gatta, visto che ora ricopre un ruolo istituzionale, non abbia fatto pulizia del suo profilo, potete verificare voi stessi a che livello siamo cliccando qui. Un autentico catalogo di distillato di grillismo puro alla potenza ennesima. Un chiaro linguaggio in codice per appartenenti a quella che si configura come una setta politica e sociale: dimmi cosa condividi e ti dirò chi sei; se non dai voce ai siti della Casaleggio, se non metti in circolo notizie false e pericolose non sei un vero attivista! Micidiale onestamente, un vero insulto all’intelligenza umana e al progresso civile dall’Illuminismo in poi.
Attirandoci l’ennesima querela (dovete sapere che ormai basta una semplice critica, lontanissima dalla diffamazione, come questo articolo, per scatenare gli avvocati grillini che lavorano pancia a terra per cercare di far chiudere questo blog a suon di querele temerarie; e probabilmente ci riusciranno per il semplice fatto che i mezzi economici di cui dispongono non ci consentiranno di resistere ancora a lungo), non fatichiamo a dire che avere un assessore così ci fa paura, spavento, raccapriccio, fastidio e ci inquieta moltissimo.

Attenzione, Gatta non è una incompetente cronica come tanti altri suoi compagni di partito. Di appalti e gare pubbliche qualcosa sa e qualcosa ha approfondito per cui stiamo parlando di qualcuno che potrebbe fare il proprio mestiere con una qual certa competenza. Tuttavia quello che preoccupa è la mentalità, l’ideologia, la forma mentis, l’approccio concettuale e intellettuale col quale si andranno ad affrontare ed a risolvere i problemi della città. In un momento storico in cui giovani amministratori (basti pensare agli assessori di Milano) con competenze e tanta tanta concretezza stanno riuscendo a far uscire alcune città italiane dalle secche della burocrazia e del malgoverno guardando ad esperienze internazionali, noi abbiamo un personaggio che si batte strenuamente contro la moneta unica europea (decine i post contro l’Euro) e che invita a firmare petizioni per il libero utilizzo dei buoni pasto per fare anche la spesa e non solo per pagare il lunch al ristorante.

Dopodiché Gatta si rivelerà la migliore assessora ai lavori pubblici che la città abbia mai avuto, risolverà brillantemente il problema della manutenzione delle strade facendo arrivare a Roma le migliori ditte internazionali (non come si sta facendo adesso, assegnando appalti alle solite incapaci dittuncole romane), promuoverà un piano vastissimo di protezione dei marciapiedi oggi ingombri di auto parcheggiate (è pieno di progetti pronti in Dipartimento, basta solo dare il via libera, un esempio è il sottopasso dello Scalo San Lorenzo), realizzerà una città a misura dei disabili, dei non vedenti, delle mamme con passeggino, scriverà un inflessibile regolamento sui lavori pubblici in special modo per quello che concerne i dimensionamenti delle carreggiate e le sagome dei marciapiedi così da sconfiggere semplicemente con l’arredo urbano la pratica della doppia fila e così via. E noi saremo felicissimi di dire che ci eravamo sbagliati…

UPDATE: dopo alcune ore dall’uscita di questo post la signora Gatta ha ritenuto, secondo noialtri facendo benissimo, di effettuare una sana eutanasia del suo profilo Facebook aprendone al contempo uno istituzionale. Ma perché vergognarsi di tutte quelle sciocchezze quando la base che ti sostiene e in nome della quale sei stata nominata le considera vangelo? Sarebbe interessante che qualcuno glielo chiedesse. Eppure … non appena la sua passione per la cura Di Bella, l’antipatia per i vaccini,  le favole sul cancro curato con l’alimentazione, la nuova assessora ai lavori pubblici della Giunta Raggi cancella il profilo su Facebook. Perfetta per la Giunta della ”trasparenzaquannocepare” !

L’articolo è preso pari pari in rete sul sito di ”romafaschifo” … era per mia conoscenza personale ed ho pensato di condividerlo con quei pochissimi che mi leggono.

Alla prossima

 

Elena

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Fonte: http://www.romafaschifo.com/2017/08/chi-e-margherita-gatta-la-nuova.html?utm_source=dlvr.it&utm_medium=twitter

Attacco USA in Siria

Su ordine diretto del Presidente Donald Trump – un ”emotivo” alla Casa Bianca – sono stati lanciati, dalle navi USA che pattugliano il mare davanti alla Siria, 59 missili Tomahawk. I missili hanno colpito la base militare siriana da dove sono partiti gli attacchi chimici sulla popolazione.

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le caratteristiche dei Tomahawk …

Schermata 2017-04-07 alle 07.20.17

base aerea siriana bombardata dai missili americani

Questo è il primo attacco diretto da parte USA in Siria, che ovviamente significa, per il governo siriano un atto di guerra.

Mò vediamo come la prende Putin …

Alla prossima

 

 

Elena