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IL PAESE PIU’ FELICE NEL 2015 E’ …

… la Svizzera!

Secondo il  ”World Happiness Report” che, invece del PIL , valuta il FIL  (Felicità Interna Lorda) al primo posto c’è la Svizzera! 

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E questo nonostante abbia”subito” un modernissimo tunnel ferroviario …  (°°)

Seguono poi Islanda e Danimarca. E ancora nella ”top ten” troviamo: Norvegia, Canada, Finlandia, Paesi Bassi, Svezia, Nuova Zelanda e Australia!

Gli Stati Uniti sono al quindicesimo posto.

Le cose vanno molto peggio per Italia, Grecia e Spagna.

Il rapporto afferma che le istituzioni di questi  tre Stati europei sono state troppo deboli ed incapaci nel gestire la crisi finanziaria, e per questo motivo,  il ”tasso di felicità media nazionale” è crollato. Se si confrontano i livelli attuali con quelli pre-crisi, la Grecia è la Nazione che ha visto il calo maggiore, con un peggioramento dell’1,5%,  seguita dall’Italia con lo 0,8% e dalla Spagna con lo 0,7%.

Tra i 158 Stati analizzati dagli esperti dell’UN Sustainable Development Solutions Network, noialtri ci siamo piazzati al 50° posto  mentre la Grecia è  al 102°,  la Spagna al 36° , La Gran Bretagna al 21°,  la Germania al 26°, e la Francia al 29° posto.

Gli otto paesi più infelici si trovano nell’Africa sub-sahariana. La cosa ovviamente non stupisce nessuno, considerate le guerre e le carestie, sarà difficile che siano contenti.  La bandiera nera va al Togo, preceduto di poco dal Burundi, e ancora da Siria, Benin e Ruanda. Costoro, per la cronaca, fan parte di quei poveri disperati che, cercando  un futuro, diventano cibo per squali nel Mediterraneo …

The World Happiness Report misura la Felicità Interna Lorda, ed invita i Paesi dell’Onu ad adottare il proprio indice di felicità come guida per migliorare le politiche interne.

Il benessere dei cittadini,  la nostra ”serenità”, la nostra speranza nel futuro è indice della ”salute di un paese”!

La nostra felicità (FIL) è molto più importante del freddo ed ”inumano” PIL .

Meditiamo gente … meditiamo …

 

Alla prossima

 

Elena

 

 

fonte: http://www.sciencedaily.com/releases/2015/04/150423130327.htm

°° situazione tunnel ferroviario San Gottardo- https://www.alptransit.ch/it/home/

ECCO CHE COSA POTREBBE SUCCEDERE IN GRECIA …

in seguito all’elezione di oggi.

Maggioranza assoluta a Tsipras. Probabilità: 20% – E’ lo scenario più temuto dall’Europa. Syriza, la sinistra radicale guidata da Alexis Tsipras, con la sua doppia minaccia di abbandonare le politiche di austerità e di rinegoziare il debito greco con i creditori, ottiene almeno 151 seggi, cioè la maggioranza assoluta. La cosa è improbabile ma non impossibile: il sistema elettorale greco prevede infatti un premio di maggioranza di 50 seggi al partito che ottiene più voti mentre i restanti 250 sono assegnati con metodo proporzionale. Gli ultimi sondaggi vedono Syriza in testa con almeno un terzo delle intenzioni di voto. Se dovesse superare la fatidica soglia dei 150 seggi, Tsipras potrebbe formare un governo da solo e sedersi al tavolo con la troika da una posizione di forza. Si aprirebbe una fase di duri negoziati con tensioni e scontri per alcuni mesi. I mercati probabilmente sarebbero volatili e punirebbero Atene con un aumento dei rendimenti sui titoli di Stato. La pressione su Tsipras sarebbe fortissima e alla fine un compromesso verrebbe comunque raggiunto, perché l’alternativa sarebbe una nuova insolvenza della Grecia o una sua uscita dall’euro.

Governo di coalizione guidato da Tsipras. Probabilità: 35% – E’ al momento lo scenario più probabile, ma non necessariamente quello in grado di garantire un governo stabile. Tutto dipende da quale partner affiancherebbe Syriza. Ci sono diverse opzioni: vediamo quali, tenendo conto che per entrare in Parlamento i partiti devono superare la soglia di sbarramento del 3 per cento. Una possibilità è un’alleanza con To Potami (Il Fiume), una forza di centro-sinistra nata da un anno e guidata dal giornalista televisivo Stauros Theodorakis, oppure con il Partito socialista (Pasok). Entrambi hanno posizioni meno intransigenti di Syriza sia sulle politiche di austerità che sulla ristrutturazione del debito. In un caso e nell’altro quindi, spiega una nota dello European Policy Institutes Network ,«Syriza dovrà fare grandi concessioni, il Governo sarà carico di tensioni fin dall’inizio e con ogni probabilità non completerà la legislatura». Un governo Syiriza-To Potami o Syriza-Pasok comunque non dispiacerebbe all’Europa e ai mercati, perché sarebbe meno intransigente. L’altra possibilità, che invece non piacerebbe ai mercati, prevede un’alleanza con il Partito comunista, che ha posizioni ancora più radicali di Syriza, o con i Greci Indipendenti, formazione nata da una scissione a destra di Nuova Democrazia, il partito del premier Samaras. Questo scenario è simile a quello della maggioranza assoluta a Syriza, perché sarebbe un’alleanza all’insegna di una forte piattaforma anti-austerity, con l’aggravante della litigiosità connaturata alle coalizioni.

Governo guidato dal premier uscente Samaras. Probabilità: 20% – Nuova Democrazia di Antonis Samaras, il primo ministro uscente, è seconda nei sondaggi con circa il 30 per cento. Molto difficile, salvo una clamorosa rimonta dell’ultima ora, che possa vincere o addirittura ottenere la maggioranza assoluta dei seggi. Meno improbabile invece una grande coalizione con il Pasok, una riedizione del governo uscente, o con To Potami. La Costituzione greca prevede infatti che il mandato a cercare di formare un governo spetta in prima battuta al vincitore delle elezioni, poi al secondo arrivato e infine al terzo. Se Tsipras fallisse quindi toccherebbe a Samaras. Un governo di coalizione di questo genere non avrebbe grosse difficoltà a negoziare un nuovo accordo con la troika dopo la scadenza dell’attuale programma a fine febbraio.

Nessun governo, nuove elezioni. Probabilità: 25% – Se nessuno dei leader che si sono piazzati ai primi tre posti riesce a trovare un accordo per formare un governo, si torna alle urne, come prevede la Costituzione. E’ già successo nel 2012 quando i greci sono andati a votare il 6 maggio e il 17 giugno. Questa volta però ci sarebbe la complicazione di dover eleggere il presidente della Repubblica, la cui fumata nera a dicembre ha provocato le elezioni anticipate. I negoziati con la troika sarebbero congelati in attesa del nuovo voto, che potrebbe come già nel 2012 portare a una maggioranza pro-Ue.

Vedremo …

 

Alla prossima

 

Elena

 

articolo sole24ore

 

GRECIA – ELEZIONI 25 GENNAIO 2015

Tutti aspettiamo il risultato delle elezioni della Grecia di domenica 25 gennaio.

La Grecia, sull’orlo ormai del fallimento,  aveva ricevuto dalla Troika (BCE, FMI, Commissione Europea) qualche cosa come 240 miliardi di euro per toglierla dal disastro in cui si era infilata.

Ma, sempre la Troika ha preteso una cura di austerità senza precedenti per evitare sia il fallimento del Paese che il riassicurarsi la restituzione del credito.

Ovvio che questa cura drastica li ha messo in crisi ancora di più.  Il tasso di disoccupazione è arrivato a più del 25% della popolazione attiva.

Come sempre quando chi è al ”potere” gestisce male o ne approfitta  … il popolo minuto ne fa le spese.

Syriza (Tsipras) propone una ristrutturazione del debito, che nel 2013 era circa il 175% del PIL greco.  (Il nostro, e tutti sappiamo che non siamo certo dei ”virtuosi” è attorno al 136%) .

 Debito_pubblico_Grecia_1999-2010

Tsiprsas vorrebbe fare per la Grecia quello che fu fatto per la Germania nel 1953. Legare cioè gli indici di rimborso sulla crescita effettiva del Paese ed annullare, nello stesso tempo, una parte del debito.

In teoria niente di sbagliato … per carità.  Ma oggi NON siamo più nel 1953. La situazione è ben diversa. Oggi siamo tutti su una barca chiamata Europa e si suppone che tra gli stati non debbano esserci differenze immense.

Facciamo un esempio:

Se nostro figlio non studiasse … si drogasse … avesse insomma dei gravi problemi …  noi genitori saremmo i primi a sostenerlo a ”prescindere”! Magari anche a costo di evitargli di affrontare la ”dura realtà”.  Ora proviamo a metterci nei panni del nostro ”vicino di casa” nei confronti di ”nostro figlio”!

Sarebbe disposto, con lo stesso zelo, ad occuparsene”?  Non credo …

La realtà è che davvero in Europa ci sono ”velocità” diverse.

La Grecia è un paese corrotto dove tutti hanno ”mangiato” di tutto di più … e oggi NON vuole pagare le sue inefficenze.

Tsipras è dalla parte dei più deboli … più che giusto … ma bisogna vedere se saprà gestire il popolo greco ”dopo” le elezioni.

C’è un vecchio proverbio che dice: ”il medico pietoso fa la piaga cancrenosa” .

Alla prossima

Elena

fonte: ttp://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/4/4a/Debito_pubblico_Grecia_1999-2010.png