Il M5S, il partito a cui molti avevano dato fiducia confidando in un futuro migliore, si è rivelato invece una sorta di partito ‘’virtuale’’.
Un partito che ha avuto consenso e quindi numeri in Parlamento, grazie al fatto di saper lanciare slogan/promesse ed apparire. Non serve altro oggi per ottenere consenso e di conseguenza voti.
Gli slogan glieli preparava la Casaleggio&Associati, l’apparire era garantito dalla presenza nelle piazze del comico Beppe Grillo.
Erano delle adunate oceaniche, la gente andava ad ascoltarlo e a divertirsi nel contempo. Si faceva politica divertendosi più che ragionando. Ma noi, che tiriamo la carretta per andare avanti, non abbiamo tanto tempo di andare per il sottile e quindi tendiamo a farci abbindolare dal primo che ‘’buca lo schermo’’ e che approfitta della nostra buona fede.
Il M5S lavorava su due binari paralleli. Il primo, quello del martellamento mediatico, grazie a ‘’Internet’’ la famosa ‘’rete’’ che prende ‘’pesci’’. Il secondo, il teatro comico di Beppe Grillo.
Anche perché costui, alla fin dei fini, dice poi le stesse cose che dice il mio panettiere, che si traducono poi in una serie di ovvietà mescolate a sentenze senza contraddittorio.
Detto questo ecco che, grazie alla rete e al comico, il M5S entra in Parlamento con la promessa di aprirlo come una scatoletta di tonno.
Siamo nel 2022 e … che cosa hanno fatto? La legge elettorale è cambiata? Naaaa … La Bossi/Fini è stata annullata? Naaaa …
Hanno eliminato forse la povertà con il reddito di cittadinanza? Quello che esiste in tutti i paesi evoluti e che loro hanno copiato male?
I ‘’navigator’’ avrebbero dovuto mettere in contatto il mondo della disoccupazione con quello dell’imprenditoria che cerca personale, invece? Invece vanno a vuoto persino i concorsi per i postini.
Il 110% sulle ristrutturazioni energetiche delle case? Sarebbe stata una cosa intelligente se fatta in maniera intelligente. Ma, come si è visto, non lo è stata. Anzi sono vicini al cambiare le regole del gioco durante la partita, visto che, come è stato impostato, costa troppo e le banche iniziano a tirarsi indietro.
Nell’interno del partito poi litigano per la leadership come cani e gatti. Ed ecco che ‘’scende’’ in campo il ‘’garante’’ del partito: Sua maestà Beppe Grillo!
Costui, deve venire a fare da paciere e a calmare le acque. Ma … se costui non è riuscito nemmeno ad educare suo figlio, in maniera decente, che cosa potrà mai fare nella diatriba in atto tra Conte e Di Maio?
Ho la triste impressione che costoro siano ormai alla stregua di cani che si litigano un osso a cui attaccato è rimasta ‘’poca ciccia’’.
Povera Italia …
Alla prossima
Elena