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La ragazza con la valigia …

Il CIP, Club Italianiste de Provence, nell’ambito della serie di film in lingua italiana,  ha fatto proiettare al Cinema Vox di Frejus:  ”La ragazza con la valigia”,  un film del 1961 diretto da Valerio Zurlini. Sono andata a vederlo assieme a Simone, Yvette, Muriel e Yannick .

CIP la fille a la valise 30.04 et 1.05

la locandina del Film

Trama

La storia si svolge in estate tra Parma e la Riviera romagnola.
Aida Zepponi (Claudia Cardinale) una giovane e bella ragazza che aspira a diventare una cantante è stata sedotta, o forse per meglio dire, si è fatta sedurre, da Marcello (Corrado Pani) credendolo un imprenditore artistico.
Marcello è un viziato, ricco dongiovanni appartenente alla ”Alta borghesia” che cerca di portarsi a letto la bella Aida. Nel film non si capisce se abbiano avuto o meno ”rapporti carnali”, ma, sta di fatto, che Marcello stanco di lei la pianta in asso.
Aida per seguire Marcello aveva lasciato Piero (Gian Maria Volontè) che suonava in un gruppo musicale.
Marcello aveva dato ad Aida un falso cognome ma il numero di telefono era quello giusto, quindi Aida lo rintraccia e si presenta a casa sua.
Marcello chiede al fratello minore,  Lorenzo,  (Jacques Perrin) di andare lui alla porta e liberarsi della donna.
Lorenzo è impietosito alla vista di una bella donna sola e con una pesante valigia … e le consiglia una piccola pensione poco lontana.
Lorenzo, sedicenne inesperto, si innamora perdutamente di Aida e le procura una camera in un Hotel della città, utilizzando il denaro destinato al Parroco (Romolo Valli) amico di famiglia, che gli dà ripetizioni.
Il comportamento di Lorenzo cambia e la zia, che si occupa di lui, è preoccupata. Il ragazzo non studia … rientra tardi … racconta bugie.
Aida, apprezzando la gentilezza e le attenzioni di Lorenzo confessa a quest’ultimo di aver un bambino. Lorenzo è sconvolto ma l’amore ha il sopravvento e la sera dopo raggiunge Aida nell’Hotel, sperando di passare assieme una serata, invece si ritrova a cena con degli sconosciuti e poi a guardarla ballare con un uomo maturo fino a mezzanotte. Aida che sogna di fare la cantante, beve come una spugna tutte le promesse che le vengono fatte.

Il Parroco don Pietro, organizza un incontro con Aida e le spiega che Lorenzo è il fratello minore di Marcello, le chiede di non approfittare di lui, e le chiede di lasciare Parma.
Aida torna a Rimini dove lavora Piero e gli domanda di poter tornare a cantare con loro. Piero, ancora offeso, le dà un ceffone e la manda via.
Un  amico di Piero, Romolo (Riccardo Garrone) attratto dall’avvenenza di Aida, le offre da bere … le fa promesse … e passa il resto del pomeriggio con lei. Aida nonostante sia ubriaca non gli crede e non cede le sue grazie, accettando però del denaro.
Lorenzo la raggiunge mentre Aida è con Romolo. Tra i due, Lorenzo e Romolo, nasce una rissa e, prima che Lorenzo si faccia troppo male, dei passanti allontanano Romolo. Sulla spiaggia Aida e Lorenzo si scambiano il loro primo e forse unico bacio.
Aida accompagna alla stazione Lorenzo, che deve ripartire per Parma. Sono le due di notte … Lorenzo le consegna una busta dicendole che contiene una lettera, in realtà contiene solo del denaro. Aida vede il treno di Lorenzo partire, poi, immersa nei suoi pensieri esce dalla stazione e cammina senza una meta precisa.

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Che dire?

Bellissima Claudia Cardinale, bravo il giovane Jacques Perrin, i lunghi primi piani sui loro visi, hanno il ”sapore” del dramma e sono un po’ anacronistici se paragonati all’azione frenetica dei film di oggi.
Nonostante la lentezza di alcune scene l’argomento è comunque di grande attualità.
Una giovane senza ”mezzi” né economici né culturali, che insegue il sogno di diventare una cantante famosa.
Un ragazzo sedicenne che si innamora perdutamente della bella donna, pseudo-indifesa, che rincorre il proprio sogno.
Cosa c’è di più romantico?
In fondo anche Macron si era innamorato della matura Brigitte no? Il livello culturale … ed il periodo ”storico” in quest’ultimo caso sono molto diversi, tant’è che le cose sono andate in modo altrettanto diverso.
Ma continuiamo a parlare del ”periodo” in cui si svolge il film in questione.
Dunque, il film è del 1961, all’epoca le donne in Italia erano ancora viste principalmente come: spose e madri. Fare l’attrice, la cantante, la ballerina, era un qualche cosa che usciva dagli ‘schemi classici” accettati e condivisi dalla mentalità generale della società.
Una donna poteva lavorare certo, ma, per la medio-alta borghesia l’insegnamento, la libera professione, la segretaria,  erano lo sbocco ottimale, mentre per il ceto basso,  l’operaia in catena di montaggio o la donna delle pulizie a casa altrui, erano le attività riconosciute socialmente e non compromettenti.
Mestieri cosiddetti ”artistici” avevano sempre un risvolto considerato ”frivolo” e quindi, automaticamente la donna diventava di ”facili costumi”.
Quindi per ”riuscire” nel campo dello spettacolo la donna doveva sottostare a delle regole. Inutile dire di che regole stiamo parlando no?
Per farla breve potremmo sintetizzare con: ” O me la dai … oppure quella è la porta”!
Nella maggior parte dei casi quindi, le donne erano ”prede-vittime” consapevoli o meno di ricchi ”industriali e/o produttori che, o le mantenevano, o le facevano lavorare in cambio di sesso.
Nel film in oggetto l’argomento ”sesso” è trattato in maniera molto elegante, lasciando allo spettatore ampia immaginazione.

Ognuno quindi è libero di interpretare se la bella Aida avesse o meno concesso le sue grazie. A qualcuno doveva averle concesse, visto che aveva un figlio, ma lo aveva fatto per amore o per interesse?
Secondo me … che sono una ”romanticona” lo aveva fatto per amore!

Ringraziamo Jerome Reber per le scelte sempre felici.

Alla prossima

Elena

IL BELL’ANTONIO … di Mauro Bolognini …

Lunedì 29 settembre, assieme ad Leonor ed Yvette,  siamo andate al cinema Vox di Frejus, dove era in programma il film:  ”Il Bell’Antonio”.

Bellantonio-1960-Cardinale-Mastroianni

Il film fa parte del ”ciclo del cinema italiano” curato dal CIP (Club Italianiste de Provence).

Non conoscevo un gran che del film …  ma ero al corrente del ”problema” del bell’Antonio. D’altronde,  si sa … che le malelingue fanno sempre passare la cosa più ”pruriginosa” .

Non avendo neppure letto il romanzo di Vitaliano Brancati (1949) a cui il film si ispira, mi ero fatta un’idea erronea della pellicola in questione. Credevo si trattasse di una commedia italiana,  diciamo sulla falsariga di ”Divorzio all’Italiana”, in cui,  pur nella tragedia, sarebbe comunque prevalsa l’ironia.

Non potevo sbagliarmi di più! Il film è un dramma vero e proprio.

Il bellissimo Antonio (Marcello Mastroianni)  mandato a Roma a ”cercar fortuna” in politica … ormai quasi trentenne,viene richiamato in Sicilia dal padre che, dissanguatosi finanziariamente per acquistare un immenso terreno coltivato ad arance,  non è più in grado di mantenere il figlio a far la ”bella vita” a Roma. Vuole quindi che Antonio sposi una ricca e bella ragazza Catanese, Barbara Puglisi (Claudia Cardinale)

Antonio dapprima tergiversa poi vedendo una foto della fanciulla in questione, se ne innamora perdutamente ed accetta il matrimonio!

Qui iniziano le sue disgrazie!  Essendo ”impotente” … non consuma il matrimonio.  La giovane Barbara, pur essendo estremamente ingenua, capisce alla fine dei fini che ”qualche cosa non funziona”. Si rivolge quindi alla propria famiglia per cercare ”aiuto” ed il matrimonio viene annullato. Lei si risposerà con un ricco conte …

Alla famiglia di Antonio non rimane che il ”disonore”. Alfio, il padre  di Antonio (Pierre Brasseur) pur di dimostrare il ”valore virile” della famiglia, nonostante l’età, si accompagna con una prostituta e muore d’infarto ”sul campo di battaglia”.

A pochi giorni dalla morte del marito, Rosaria (Rina Morelli) la mamma di Antonio,  scopre che la giovane ”servetta” di casa aspetta un bambino. Dopo aver interrogato la ragazza su ”chi” ha commesso il fattaccio,  la ragazza confessa trattarsi di Antonio.

A questo punto Rosaria giubila … l’impotenza dell’adorato figlio è annullata … i due si sposano … la famiglia riacquista la propria dignità!

Questo a brevi linee il sunto del film …

La pellicola, essendo del 1960,  è in bianco e nero. La mancanza di colore sullo schermo, ai nostri occhi ”sofisticati”  suggerisce un’atmosfera ”dimessa” … una sorta di passato ”chiuso in un recinto”.

Pier Paolo Pasolini ha curato la sceneggiatura del film … e pare che lui stesso lo abbia ritenuto un po’ ‘ambiguo”. Non si capisce infatti quale sia il ”vero” problema del giovane Antonio. Le ipotesi che si possono fare sono diverse.

Potrebbe essere un omosessuale latente … amante del ”bello” , per cui anche una bella donna è da ”amare”, ma non sessualmente stimolato da questa bellezza …

Potrebbe trattarsi la sua di una semplice disfunzione erettile – peggiorata dallo stress di un grande coinvolgimento emotivo. Antonio stesso, confessandosi con il cugino Edoardo (Tomas Milian) sostiene di aver avuto, anche se pochi, normali rapporti sessuali, ma solo con prostitute. Quando si tratta di donne da lui veramente ”amate” non riesce ad avere erezione …

In ogni caso un problema tanto ”delicato” ancora al giorno d’oggi … nella Sicilia di allora, infarcita di pregiudizi, maschilismo, onore mescolato  alla virilità … era veramente una ”bomba” da tenere nascosta!

Comunque la soluzione dello ”spinoso” problema per Antonio,  l’ha trovata la ”servetta’ di famiglia. Trovandosi ”ingravidata” da ”qualcuno” ha risolto il problema, dicendo trattarsi di Antonio. In questo modo ha salvato capra e cavoli.

Secondo me il ”fattaccio” nei confronti della ”servetta”  è stato invece combinato dal cugino Edoardo …

Comunque, come sempre, le scelte dei film fatte dal CIP … sono sempre di ”gran classe”! Grazie mille!

Alla prossima

 

Elena