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Viviamo in casa con un’assassina!

Chi abita in campagna e ha gatti conosce il problema.

Giada sorniona … 🙂

Tutti i santi giorni devo portar via da casa, non senza difficoltà, piccoli animaletti morti, o se, va bene, feriti.
Gechi, lucertole, uccellini, rane, topini …

Quando li trovo in casa, urlo, mi arrabbio, chiamo mio marito in aiuto, perchè, siamo onesti non è che i piaccia poi tanto prendere tra le mani né  rane né  topi, peggio ancora se feriti … se poi in questo caos, trovo la gatta a portata di mano, l’afferro, l’avvicino al cadavere, le dò una sculacciata sul posteriore, gridandole nel contempo: ‘’NO! NO! NO!’’
Giada, scappa, si mette in una posizione di ‘’sicurezza’’ e mi guarda con schifo. Lo so che ci vuole ‘’omaggiare’’ … ma cribbio è proprio stupida se non ha ancora capito che ‘sti omaggi non mi interessano!
Dopo di che … tutto ritorna come se ‘’niente fosse’’. Se sono seduta a leggere, salta sulla mia pancia, si intromette con prepotenza tra me ed il libro e fa ‘’la pasta’’ facendo le fusa.
Giada è approdata a casa nostra verso la fine di agosto di un paio di anni fa. Si capiva che era sopravvissuta i circa sei mesi della sua esistenza mangiando quel che cacciava. Comunque ci ha adottati lei e non viceversa.
Non appena ambientata, Giada ha fatto scappare la gatta cieca a cui davo da mangiare e che dormiva felice in giardino in un riparo protetto che le avevo organizzato. L’ultima volta che ho visto ‘’’Cecatella’’, così l’avevamo battezzata, è stato circa un paio di mesi fa … e dopo una assenza di parecchi mesi.
Insomma Giada, fa la gradassa con tutti i più deboli … cosa che, onestamente, non è che me la faccia tanto amare.
Mangia come una regina, è portata dal veterinario regolarmente, dorme sul letto, sta in casa quando vuole, esce quando vuole, (abbiamo una gattaiola) possibile mai che sia così aggressiva e territoriale? Cecatella chiedeva giusto un pò di cibo e un posto tranquillo dove stare. Macché!
Ma poi … tutte ‘ste bestiole che mi porta a casa moribonde, o peggio ancora morte,  sono per me un supplizio. Io seppellisco ogni singolo cadavere in giardino, sembra che ci siano le talpe …invece sono tombe!
L’istinto non si riesce proprio a cambiare. I gatti che vivono esclusivamente in casa, e che non possono rapportarsi con il mondo ‘’esterno’’ son molto più tranquilli … ma la mia è veramente un’assassina.
Detto tra di noi … credo che a Natale le farò un bel regalo. Mi sa che prenderemo un cane … così tanto per ‘’ridimensionarla’’ un pochino …

Alla prossima
Elena

Nemmeno le patate sono quelle di una ”volta”!

La globalizzazione … gli OGM … ci hanno ”venduto” gli OGM, facendoci il ”lavaggio del cervello” , come la soluzione definitiva per ”sfamare il mondo intero”! Tutte ”OO”!

Un’ indagine recente dell’ONU dice che 14 milioni di persone non mangiano a sufficienza, mentre altri due milioni rischiano proprio di morire di fame. E allora? ‘Sti OGM a cosa sono serviti? A nulla altro se non a creare una sudditanza alimentare, visto che quella dei combustibili fossili sta, pian piano, ”cedendo”.
Ma torniamo alle nostre ”patate”!

iu

Dunque, quando ero piccola le patate erano di tre tipi: quelle vecchie, quelle nuove e quelle ”rosse” di montagna!
Le prime servivano a fare gli gnocchi, le seconde andavano bene per metterle al forno e per farle bollire.
Mò le patate sono centinaia! Quelle da lessare, quelle da passare al forno, quelle da friggere, quelle da cuocere a vapore … ma ‘ste partate hanno tutte una cosa in comune! Sono dolci!
Non dico siano dolci proprio come quelle ”dolci” che un tempo, più che mangiarle, le mettevamo in acqua e le usavamo come piante da interno! No … queste sono disgustosamente ”dolciastre” !
Insomma oggi non riesci nemmeno più a fare un cotechino con un purè decente … perché ti rimane sempre quel retro gusto dolciastro che ti mette tristezza!
Questo è il risultato degli OGM? Bella roba!
Oggi, grazie agli OGM e alla globalizzazione mangiamo tutto l’anno dei pomodori che non sanno assolutamente di nulla! In compenso le patate sono dolciastre sempre!

Siamo sicuri di essere sulla ”strada giusta”? Mah …

Alla prossima

Elena