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Il 26 maggio si vota per ”casa nostra”!

Il 26 maggio si vota per la nostra ‘’Casa Europa’’!

Stiamo affrontando sfide enormi, una globalizzazione senza regole, il risorgere di nazionalismi, tensioni internazionali, ridefinizione delle relazioni Unione Europea e Regno Unito, migrazioni, disoccupazione, prospettive per il futuro dei nostri giovani, cambiamenti climatici, trasformazione digitale, crescita costante delle diseguaglianze economiche e sociali. 

La risposta non è battere in ritirata e chiuderci nei nostri ‘’giardinetti’’ ma rilanciare l’ideale degli Stati Uniti d’Europa. Costruire, senza perdere più tempo, una vera e propria Sovranità Europea! 

Ma possibile mai che si continui ad essere ancorati al proprio ‘’paesello’’? Ho una carissima amica italiana che quando le chiedono da quale Paese provenga risponde serenamente: ‘’Dall’Europa’’! E’ ha ragione da vendere! 

Urge accelerare il processo di integrazione europea da fare anche se sarà necessario coinvolgere i Paesi membri in tappe e tempi diversi avviando un percorso costituente, comunque necessario. 

È già accaduto nel 1957 con i sei Paesi fondatori; è successo nel 1998 con la creazione dell’euro … quindi andiamo AVANTI! 

E Salvini ignoratelo per favore che altro non sa fare se non squallida propaganda diretta alle pance peggiori, ma che non ci condurrà da nessuna parte. Anzi! Ci condurrà in una sola direzione, quella pericolosa dell’esclusione da tutto, se non peggio!

Adesso è saltato fuori con un’altra delle sue ‘’idee umane’’. Se una nave soccorre un migrante in mare pagherà qualche cosa come 5.000 euro di multa per ogni migrante! E la gestione dei ‘’porti’’, sempre per questioni di sicurezza, passa dal Ministro delle Infrastrutture a quello degli Interni! Domanda: ‘’Vi sembra un essere umano normale costui’’ o ricorda le SS naziste? Vogliamo mettere l’Italia, o peggio l’Europa in mano a gente simile? Altro che ‘’sanzioni’’ ci meriteremmo! 

Quest’uomo vive nel passato. E il mondo non torna indietro nemmeno per prendere la rincorsa!

Il motto ‘’abbiam tre mari abbiamo tanto pesce che a chi lo vuole lo possiamo regalar’’! Non andava nemmeno bene nel ’35! Figuriamoci adesso!

 Italiani il mondo va avanti … non torniamo INDIETRO!

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Ecco qui di seguito una lista per capire un pò di più quali sono i partiti europei e i quali di questi partiti i nostri ”partiti tradizionali” si sono inseriti per affinità di idee.

I nove gruppi al momento presenti in Europa – situazione al gennaio 2019 tratto da Money.

  1. EPP (Partito Popolare Europeo): gruppo di centrodestra, fortemente europeista e che si basa sul cristianesimo democratico e il conservatorismo liberale.
  2. S&D/PSE (Partito Socialista Europeo): gruppo di centrosinistra anch’esso marcatamente europeista, che si fonda sui valori della socialdemocrazia e del progressismo. Bersani ci aveva provato a mettere tutta la sinistra italiana assieme ma non ci è riuscito. 
  3. ALDE (Liberali e Democratici per l’Europa): gruppo centrista ed europeista, di estrazione liberale e moderata.
  4. VERDI: altro storico gruppo che, oltre all’ambientalismo, punta molto anche sul regionalismo.
  5. ECR (Conservatori e Riformisti Europei): euroscettici e anti-federalisti, sono un gruppo di centrodestra fortemente conservatore.
  6. GUE (Sinistra Unitaria Europea): gruppo di sinistra anche questo euroscettico, che si basa sull’eurocomunismo e l’eco-socialismo.
  7. EFDD (Gruppo Europa della Libertà e Democrazia Diretta): gruppo di destra, euroscettico e dichiaratamente populista.
  8. ENF (Europa delle Nazioni e delle Libertà): gruppo di estrema destra, euroscettico e promotore del conservatorismo nazionale.
  9. NI (Non iscritti): gruppo in cui convergono tutti quei deputati che non sanno dove ‘’posare le loro ossa’’ un po’ l’equivalente del Gruppo Misto nel Parlamento italiano.

Visto che quest’anno in Europa approderà pure Casa Pound (VERGOGNA!) va da se che starà con i più destri, populisti e sovranisti di tutti. 

Dove si collocano i nostri partiti? 

  1. Lega: attualmente fa parte di ENF con il carroccio che è una delle forze principali insieme alla Le Pen in Francia; per avere più peso, Salvini però spera di poter riunire sotto un unico gruppo tutta la destra fondendosi così con ECR ed EFDD.
  2. Movimento 5 Stelle: nella scorsa legislatura i grillini si sono iscritti a EFDD, salvo poi provare a smarcarsi passando con ALDE senza però successo; al momento hanno annunciato che è loro intenzione formare un nuovo gruppo in Europa unendo così altre forze euroscettiche che però non vogliono apertamente schierarsi a destra o a sinistra. Lo sappiamo tutti che loro non sono né di destra né di sinistra … ma mi raccomando non dite loro che sono di ”centro” se no si offendono. La verità è che non sanno nemmeno loro che cosa sono. Lì dentro c’è di tutto! C’è lo scontento, e cribbio se ce ne sono di scontenti! La furbata del M5S è proprio quella di aver raccolto lo scontento. Ma mò dovrebbero anche dimostrare di saper fare qualche cosa …
  3. Partito Democratico: la collocazione storica è quella dei Socialisti . Bersani aveva provato ad ”unire” la sinistra italiana per le elezioni europee ma anche li ”ciccia” non ci è riuscito.
  4. Forza Italia: non ci sono dubbi sul posizionamento nel Partito Popolare Europeo.
  5. Fratelli d’Italia: se la Meloni insieme a Fitto dovessero farcela a superare la soglia di sbarramento, hanno già annunciato la loro adesione a ECR.
  6. Sinistra: la collocazione è quella del GUE, ma anche qui l’ostacolo del 4% è impegnativo.
  7. Più Europa: i radicali si sono sempre schierati con ALDE.

Alla prossima

Elena 

Fonti: 

Appello per l’Europa, Roma, 8 aprile 2019

Partiti in Europa … quali sono e chi c’è dentro?

 

Nemmeno le patate sono quelle di una ”volta”!

La globalizzazione … gli OGM … ci hanno ”venduto” gli OGM, facendoci il ”lavaggio del cervello” , come la soluzione definitiva per ”sfamare il mondo intero”! Tutte ”OO”!

Un’ indagine recente dell’ONU dice che 14 milioni di persone non mangiano a sufficienza, mentre altri due milioni rischiano proprio di morire di fame. E allora? ‘Sti OGM a cosa sono serviti? A nulla altro se non a creare una sudditanza alimentare, visto che quella dei combustibili fossili sta, pian piano, ”cedendo”.
Ma torniamo alle nostre ”patate”!

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Dunque, quando ero piccola le patate erano di tre tipi: quelle vecchie, quelle nuove e quelle ”rosse” di montagna!
Le prime servivano a fare gli gnocchi, le seconde andavano bene per metterle al forno e per farle bollire.
Mò le patate sono centinaia! Quelle da lessare, quelle da passare al forno, quelle da friggere, quelle da cuocere a vapore … ma ‘ste partate hanno tutte una cosa in comune! Sono dolci!
Non dico siano dolci proprio come quelle ”dolci” che un tempo, più che mangiarle, le mettevamo in acqua e le usavamo come piante da interno! No … queste sono disgustosamente ”dolciastre” !
Insomma oggi non riesci nemmeno più a fare un cotechino con un purè decente … perché ti rimane sempre quel retro gusto dolciastro che ti mette tristezza!
Questo è il risultato degli OGM? Bella roba!
Oggi, grazie agli OGM e alla globalizzazione mangiamo tutto l’anno dei pomodori che non sanno assolutamente di nulla! In compenso le patate sono dolciastre sempre!

Siamo sicuri di essere sulla ”strada giusta”? Mah …

Alla prossima

Elena

Imprenditori italiani del tessile uccisi a Dhaka …

Nell’ ingiustificabile attentato a Dhaka in Bangladesh, che tutti assolutamente condanniamo, sono morti in modo atroce, anche degli imprenditori italiani.
Molti  piangono con simpatia i nostri connazionali, ma, tastando il ”polso della rete”, se così si può dire, si percepisce che alcuni storcano il naso e si chiedano: ”Ma perché producevano in Bangladesh”? Perché non facevano lavorare gli italiani?
La risposta è semplice, qui costa troppo tutto!
Assumere regolarmente … pagare i contributi … pagare le ferie … tenere gente in organico anche se è malata … gli stipendi sono soggetti a contratto …  in Bangladesh invece non hanno diritti e  costano una ”cippa”!
Quindi che cosa fanno gli imprenditori? Delocalizzano! Si chiama ”globalizzazione”.

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Lo fanno tutti quelli che possono, dalle multinazionali alle piccole imprese. Tutti sfruttano … chi più chi meno.
Come eliminare questo sistema mah … si direbbe una battaglia contro i ciclopi.
Eppure se ci pensiamo un attimo magari si potrebbe trovare una soluzione.
Invece di comperare, ad esempio,  40 magliette orrende fatte in Bangladesh, che pendono da tutte le parti, compriamone una bella fatta bene  in Italia,  con un buon tessuto e che duri per parecchi anni.

Sento già la fibrillazione  che precede: ”Ma … una maglia del genere, costa un sacco di soldi”!
E allora? E’ vero che costa ma ne compriamo una da 100 euro invece di 10 da 10 euro …
Con un margine di guadagno più alto forse i produttori potrebbero far lavorare gli italiani qui, invece che gli indiani.
La cosa da fare però è di poi curare la maglia da 100 euro!  Una maglia di quel prezzo va lavata con attenzione, stesa con altrettanta attenzione,  poi stirata con attenzione e poi cucita o ripresa nel caso si scucisse o si smagliasse.
Ma … oggi abbiamo voglia e tempo di curare così i capi di abbigliamento  o preferiamo comprare delle ciofeche, usarle e poi buttarle al primo cenno di logorio? Una volta le scarpe si facevano risuolare … oggi si buttano, tanto durano niente, bene che vada le fanno i cinesi.
Conosco ragazze che viaggiano con pantaloni senza orlo, preferiscono invece di cucire un orlo, farlo ”mangiare” dai talloni delle scarpe contro il pavimento. Se hanno una maglia scucita la buttano via …

meditiamo gente … meditiamo …

 Alla prossima

 

Elena