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Francia – ballottaggio chi ha vinto?

Provo a cercar di capirci qualche cosa…

Premetto che, pur essendo vissuta in Francia quasi 16 anni, votavo solo per le amministrative, quindi guardavo un pò le ‘’cose in casa’’. Insomma mi preoccupavo dell’elezione dei Sindaco e dei suoi collaboratori e lasciavo che l’alta politica mi scivolasse addosso. E poi quando si vive all’estero i ‘’guai altrui’’ li si vede con occhi diversi. Con un più sereno distacco rispetto a quanto succede nel proprio Paese.
Premesso che, secondo me in Francia si sta benissimo, con il fisco, anche se ‘’pesante’’, ci puoi dialogare e gli impiegati statali, in tutti i campi, hanno margini di manovra che qui non esistono.
Facciamo L’esempio delle tasse di successione, per i discendenti in linea diretta, i figli tanto per intenderci, vanno da un minimo del 5% sino al 45% del valore della casa.
Il coniuge superstite, meno male, è esonerato dall’imposta.
Esempio di aliquote: fino a 8.000 euro paghi l 5%, poi salgono al 10% e al 15% in proporzione, da 15.932 € a 552.324 € sono al 20%, poi salgono al 30%, al 40% e al 45% oltre al milione e ottocentomila euro.

Metto qui le poche cose che so e che magari possono chiarire un pò l’andazzo dei nostri cugini francesi.

Dunque partiamo dal Presidente francese, Emmauel Macron, detto Jupiter (Giove)
E’ stato Ministro dell’economia e dell’Industria dal 2014 al 2016. Ha militato nel partito socialista, ha partecipato alle elezioni presidenziali ma non come socialista bensì dentro il movimento politico di centro fondato da lui: La Republique en Marche.
Diciamo che è un centrista, potremmo in qualche modo paragonarlo a Renzi/Calenda, ma decisamente più intelligente e più ‘’politico’’. In quanto ad ‘’egocentrismo’’ credo sia un male che coinvolge la sua generazione.
Non è assolutamente un populista ed è un europeista convinto. E’ convinto che ci debba essere una solidarietà collettiva.
E’ liberista ma protegge quanto e come può, nell’ambito delle regole europee le sue industrie.
E’ fortemente odiato in quanto ha fatto la riforma delle pensioni, ha innalzato l’età pensionistica a 64 anni invece che a 62. Apriti cielo!
Favorisce e sostiene l’immigrazione dei rifugiati, meno quella dell’immigrazione economica. Per quanto riguarda poi l’ambiente e l’ecologia, vorrebbe addirittura accelerare la transizione ecologica. Lavorando su diversi fronti, in sinergia con tutta Europa per ottenere risultati nel minor tempo possibile.

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Jean-Luc Mélenchon, nato a Tangeri, è in politica dal 1976 nel partito socialista. (Macron è nato nel 1977). E’ uno di quelli che i francesi chiamano ‘’Pied noire’’.
Ma non andava d’accordo con i socialisti e aveva fondato un suo partito, chiamandolo ‘’il Partito di Sinistra’’ che poi è stato assorbito da ‘’La France Insoumise’’ sempre fondata da lui e di cui oggi è il capo. Il suo partito è il primo partito della coalizione “Nouveau Front Populaire” quella che ha vinto al recente ballottaggio.
Che dire di Mélenchon? Mah… lui ha una posizione “anti-establishment”. Sostiene sia tutto da rifare.
Le sue sono idee di sinistra radicale.
Il leader di Nfp promuove un’economia basata sulla giustizia sociale, la redistribuzione della ricchezza e il potenziamento dei servizi pubblici. E’ a favore delle energie rinnovabili e non del nucleare. Propone per i redditi più alti una tassazione al 90%. (Quella che c’era negli USA prima di Regan) Vuole il potere nelle mani del popolo e vuole riscrivere la Costituzione.
Quando parla di Europa dice che: bisogna rispettare scrupolosamente la ‘’sovranità popolare’’ in Europa e imporre in ogni circostanza un principio di non regressione in termini ecologici e sociali. Il suo obiettivo è semplice: desidera quanto c’è di meglio in termini di progresso ecologico e sociale. Il suo impegno è chiaro: realizzare il suo programma, dall’inizio alla fine. Punto!
Vedete un pò voi a chi lo si potrebbe affiancare come partito italiano.

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Poi c’è Marine Le Pen
E’ stata presidente del Rassemblement National dal 16 gennaio 2011 al 2021, e deputata all’Assemblea nazionale francese dal 20 giugno 2017. Inoltre è stata europarlamentare dal 2004 al 2017. Attualmente è consigliere regionale nella circoscrizione Nord-Passo di Calais.
Il suo motto è: ‘’prima i francesi’’.
La sua è una destra ‘’complicata’’, da una parte è ecologista, dall’altra sostiene il nazionalismo economico. Propone l’abolizione del fondo monetario internazionale.
Uno dei suoi cavalli di battaglia era la pensione a 60 anni, ma con l’aria che tira… ha lasciato perdere.
Non vuole nessun tipo di religione nelle scuole, sostenendo che lo Stato e Istituzioni devono essere laiche. Nemmeno l’uso di cibi Kosher o Halal per le minoranze etniche nelle mense scolastiche. Insomma se vai in Francia devi diventare francese. Poi però se gli fai un piatto di spaghetti all’arrabbiata ti abbracciano!
E’ contro la costruzione di nuove moschee e contro il velo indossato per strada.
In Costa Azzurra le arabe che si mettono il Burkini per fare il bagno trovano ‘’lungo’’. Sono derise e criticate. (Il Burkini è un costume che copre interamente il corpo) In compenso ci sono delle settantenni francesi che vanno in spiaggia senza reggiseno! Quello si che è drammatico!
Comunque il ‘’razzismo’’ della destra lepeniana si concentra nei confronti degli arabi e non dei ‘’neri’’. Che solitamente entrano nell’esercito e sono molto apprezzati. Il problema è legato solo al welfare francese che è molto alto e che ad usufruirne sono soprattutto gli arabi. Gli arabi poveri sono tanti quindi va da se che il ‘’sistema’’ welfare venga drenato a loro favore.
Che dire ancora di Marine Le Pen? Ah… nel ’75 era contro l’aborto adesso lo vuole mettere come diritto addirittura in Costituzione.
E’ contraria all’eutanasia.
E’ contro l’Unione europea e contro la Nato e ama la Russia di Putin, anzi vorrebbe farne un partner privilegiato.

Adesso vi allego delle schede che ho trovato in rete relative ai partiti che compongono la formazione del nuovo ‘’Fronte Popolare di Sinistra’’.
Sono quei partiti che considero come i soliti ‘’frattali’’ di sinistra e dubito fortemente che costoro si riescano a metter d’accordo per formare un Governo stabile.
Sono indispensabili per ‘’vincere le elezioni’’ ma difficilissimi da gestire. Non credo siano capaci di ‘’compromesso’’. Brutta parola forse ma che è indispensabile per governare un Paese, fermo restando che imprenscindibili ed etici punti fermi siano comuni a tutti loro.
Vedremo…

La France Insuoumise, ecologisi e alleatiPartito comunista francese

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Alla prossima

Elena

Salvini, la lega e … i fondi russi!

Se vi interessa conoscere la situazione dei fondi ‘’Russia-Lega’’ che imbarazzano tanto il Ministro degli Interni, nonché vice Primo Ministro italiano ecco qui una ‘’sintesi’’ di facile lettura, tratta dal Sole24ore.

Nonostante Salvini continui a dire di non conoscere Savoini, i due sono sempre assieme …

Negli ultimi giorni si parla di un accordo che avrebbe consentito alla Lega, il partito del vicepremier Matteo Salvini, di incassare l’equivalente di 65 milioni di dollari di fondi dalla Russia. 

Il retroscena è emerso da un audio pubblicato il 10 luglio da una testata statunitense, Buzzfed, anche se le dinamiche descritte nella conversazione erano già state svelate da un’inchiesta del settimanale Espresso nel febbraio 2019.

L’intermediario principale dell’operazione è stato identificato in Gianluca Savoini , un esponente delle Lega che viene considerato come un emissario del partito in Russia.

Il caso è esploso prima con scandalo politico, ravvivando l’accusa di legami opachi fra il Carroccio e Mosca, per poi assumere una rilevanza penale. La Procura di Milano ha aperto formalmente un indagine a carico di Savoini per corruzione internazionale e, ora, sta valutando l’avvio di una rogatoria per fare chiarezza sui flussi finanziari che si sarebbero dovuti registrare fra la Russia e il partito che esprime uno dei due vicepremier nel governo italiano.

Ma cosa si è scoperto, esattamente, con l’audio? 

L’audio diffuso da Buzzfeed, in un articolo firmato dal giornalista italiano Alberto Nardelli, è stato registrato al Metropol Hotel di Mosca. I suoi contenuti erano già stati anticipati lo scorso febbraio da un’inchiesta di due reporter dell’Espresso, Giovanni Tizian e Stefano Vergine, poi autori di un libro-inchiesta sullo stesso argomento. La conversazione coinvolge un totale di sei persone: tre italiani e tre russi.

L’unica voce riconoscibile con sicurezza è quella di Savoini, presidente dell’associazione Lombardia-Russia e ‘’sherpa’’ della Lega a Mosca. 

Ora è emerso che uno degli altri due connazionali è Gianluca Meranda, un avvocato che ha partecipato all’evento come consulente di una banca d’affari. Meranda ha scritto una lettera a Repubblica, dove conferma la sua partecipazione (in rappresentanza di una società ‘’interessata all’acquisto di prodotti petroliferi di origine russa’’) ma nega qualsiasi affiliazione politica o interesse per il finanziamento ai partiti. Nell’audio, Savoini spiega l’ambizione di stringere ulteriormente i rapporti fra l’Europa e la Russia, chiamando in causa il fronte nazionalista che si è venuto a saldare in occasione del voto delle Europee del 23-26 maggio fra la stessa Lega e altri partiti dell’area come il Freiheitliche Partei Österreichs (Austria) e il Rassemblement national (Francia).

Poi si parla di un accordo, quello che ha scatenato le controversie e le indagini. La trattativa consisteva nel dirottare sulle casse della Lega 65 milioni, a margine di un’operazione che avrebbe condotto una grossa azienda petrolifera russa a vendere alla Eni petrolio per 1,5 miliardi di dollari (Eni ha già negato qualsiasi coinvolgimento). La transazione sarebbe stata poi intermediata da una banca russa, andando a finanziare la campagna elettorale della Lega.

Che cosa ha provocato lo scandalo? 

I riflessi del caso sono soprattutto di ordine giudiziario e politico. 

In termini giudizari, la Procura di Milano ha aperto formalmente un’indagine con l’ipotesi di reato di corruzione internazionale. I magistrati sostengono di aver già avuto accesso da mesi agli audio svelati da Buzzfeed, concentrandosi sui rapporti Lega-Russia dai tempi della prima inchiesta de l’Espresso.

Ora i pubblici ministeri Gaetano Ruta e Sergio Spadaro, coordinati dal procuratore aggiunto Fabio De Pasquale, stanno vagliando l’ipotesi di avviare una rogatoria internazionale a Mosca (semplificando, una richiesta di assistenza internazionale) per verificare se il trasferimento di fondi abbia avuto davvero luogo.

È probabile, però, che l’impatto maggiore sia di carattere politico. Il vicepremier Matteo Salvin e diversi esponenti della Lega hanno scaricato Savoini, liquidandolo come un millantatore che ha agito in totale autonomia rispetto agli interessi del Carroccio.

L’incongruenza, rilanciata dallo stesso Buzzfeed, è che esistono diverse testimonianze fotografiche e verbali del rapporto fra Savoini e la Lega, a partire dalla sua presenza durante una visita ufficiale di Salvini a Mosca.

Incalzato dai cronisti sul tema, il vicepremier ha risposto con irritazione che Savoini ‘’non era stato invitato’’.

Al di là degli episodi, i rapporti fra i due coprono un periodo di almeno due decenni e sono puntellati da forme anche strette di collaborazione.

Savoini, elenca ancora Buzzfeed, ha svolto il ruolo di portavoce di Salvini, organizzato viaggi in Russia per delegazioni della Lega e presenziato a diversi incontri fra politici italiani e diplomatici russi, inclusa la recente visita di Putin al premier italiano Giuseppe Conte.

Non c’è nulla di inedito nella fascinazione della destra europea per la Russia di Putin. Ma anche il caso di un flusso di finanziamenti fra il Cremlino e l’Europa conta alcuni precedenti.

Un esempio quasi identico alla vicenda-Savoini è quello che ha affossato la carriera di Heinz-Christian Strache, segretario del Freiheitliche Partei Österreichs, incastrato da un video che lo vedeva intento a promettere favori alla finta nipote di un oligarca russo in cambio di finanziamenti.

Strache si è dovuto dimettere, innescando una crisi del governo di centrodestra di Vienna (che si appoggiava al sostegno del FpÖ) e la convocazione di nuove elezioni a sttembre. 

Marine Le Pen, leader del partito di ultradestra Raggruppamento nazionale, ha ricevuto nel 2014 un totale di 11 milioni di euro in prestiti da banche russe, una delle quali vicina al governo di Mosca.

Il banchiere britannico Arron Banks, grosso sostenitore della Brexit, è finito sotto indagine per l’origine «sospetta» degli 8 milioni di sterline donate alla campagna per il Leave in occasione del referendum. 

In quello stesso periodo Banks contrattava per investimenti in diamanti e oro mediati dall’ambasciata russa a Londra.

E ora che succede? 

Salvini e la Lega sono nel mirino dell’opposizione, che chiede maggior chiarezza sull’episodio e invita il vicepremier ad ammettere (o spiegare) la sua vicinanza a Savoini.

L’ex premier Matteo Renzi, oggi senatore del Partito democratico, ha dichiarato che la richiesta di rubli a Mosca offrirerebbe gli estremi per una accusa di ‘’alto tradimento’’ nei confronti di Salvini.

Per ora il partito, come abbiamo visto sopra, si affretta a negare qualsiasi legame decisivo con l’indagato. La Lega potrebbe costituirsi parte civile nell’inchiesta della Procura milanese, ritenendosi danneggiata dall’episodio e dall’identificazione con i comportamenti di Savoini.

Non è detto, però, che il distanziamento improvviso dall’esponente giochi a favore del Carroccio. La Lega ha sempre manifestato la sua affinità con la Russia di Putin, indicata come uno dei modelli di riferimento per il collocamento internazionale della Lega. Il voltafaccia a Savoini, lo sherpa del Carroccio a Mosca, potrebbe essere percepito come un rinnegamento della propria linea politica e dei rapporti con Mosca.

Ma soprattutto la ”cosa evidente” è che alla Lega dell’Europa non importi un ”fico secco” e che cerchi in tutti i modi, alleati anche ”opachi” come Putin,  pur di impedirle di contare nello scacchiere internazionale.  Il ”salvatore della Patria” quello che ”combatte i disgraziati migranti sui barconi ”… svende il Paese ad uno come Putin.

Alla prossima

 

Elena

Salvini e Macron … braccio di ferro …

Cribbio sono appena arrivati e già sono riusciti a litigare con i francesi!  Salvini d’altronde lo ‘’scontro’’ con l’Europa lo ricerca un tutti i modi.  Non dimentichiamo che deve farsi ”bello” con Marine le Pen. Quando in Europa ci avranno mandati a ‘’stendere’’ di brutto almeno potrà dire: ‘’Non ci vogliono’’! 

Sono anni che, ringraziando il Signore,  non c’è una guerra in Europa ma Salvini,  se continua con ‘sto atteggiamento,  potrebbe esser capacissimo di provocarla. 

Comunque per tornare alla diplomazia, di solito funziona così: ‘’Sono necessarie azioni e parole moderate’’, se si passa la vita a fare annunci tipo: ‘’Chiudo i porti e non ne voglio più sapere di migranti, che se li prendano gli altri, per me possono anche morire in mare’’. Non è che si possa poi pretendere di attirarsi  simpatie e risposte ‘’pacate’’. 

Intanto Macron dice che la Francia NON ha ricevuto alcuna richiesta ufficiale di scuse da parte dell’Italia , che stanno lavorando con l’Italia comunque, che prega tutti di non cedere all’emozione.  Ma sostiene anche che la provocazione è stata cercata da Salvini, che, altro non ha fatto se non provare di essere più ‘’forte’’ dei democratici.  Salvini in pratica ha detto ai francesi: ‘’Se una nave arriva davanti alle mie coste la caccio via.  Macron si domanda: ‘’Ma … se dò ragione a Salvini aiuto forse la democrazia’’? Non dimentichiamo ‘’chi’’ ci sta parlando e chi si rivolge a noi … perché anche noi abbiamo a che fare con gli stessi’’! (Riferendosi al Front National di Marine Le Pen).

Marine Le Pen with Italian Northern League chief Matteo Salvini in Milan, 28 January 2016. The leader of France's far-right Front National (FN) was on hand in Milan Thursday for a convention of Italy's rightwing, anti-immigrant Northern League (LN). ANSA/ DANIEL DAL ZENNARO

Eccoli qui ”pappa e ciccia” questa foto risale al 28 January 2016. Il leader del Front National (FN) a Milano assieme a Salvini durante una ”Convention anti immigranti” organizzata dalla lega Nord.

Cari Signori lo avete votato Salvini? E beh …non pensate di non aver votato il Fronte degli euroscettici aggressivi e che non sanno nemmeno cosa sia la parola ‘’dialogo democratico’’. Salvini fa tanto ”can can” ma vigliacco se è mai andato a Bruxelles a sbattere i pugni sul tavolo, eppure era ”europarlamentare” costui no? In Europa è famoso solo per l’assenteismo! D’altronde, paga poco a livello politico la battaglia in Europa, mentre il populismo in patria paga eccome!  Macron con gente simile combatte tutti i giorni e mò gli è pure arrivato Salvini tra i piedi con i suoi proclami populistici.

Comunque, come tutti sappiamo: ‘’Chi semina vento raccoglie tempesta’’, per cui non stupiamoci se tra poco saremo finalmente, come vuole il Padano Salvini e il Fronte Nazionale,  fuori dall’Europa. Preparatevi a tirare la cinghia e a mangiare pesce inquinato.  Altro che reddito di cittadinanza!

In questa brutta situazione il ministro dell’Economia Giovanni Tria e il Primo Ministro Giuseppe Conte – allineati e coperti e senza voce in capitolo –  hanno annullato i rispettivi incontri a Parigi previsti per oggi con Bruno Le Maire e venerdì con il presidente Macron. (Cominciamo bene) 

Salvini il novello Ministro degli Interni invece di calmare le acque rincara la dose e con il suo solito populismo ripete, riscuotendo il consenso di chi vede gli immigrati come satanasso in persona: ‘’Macron continua istericamente la sua guerra al popolo italiano che in quanto a generosità ha poco da imparare’’. 

Generosità!  Cribbio!  Detto da uno che milita nello stesso partito di Borghezio, quello che dà fuoco agli immigrati sotto i ponti tanto per intenderci, è quasi commovente. 

Comunque tornando ai francesi, i numeri ufficiali dicono che in pochi giorni mille africani sono arrivati a Ventimiglia per entrare in Francia e che sono stati respinti. In realtà sono molti ma molti di più. La maggior parte però ha già capito l’andazzo e ai valichi presidiati dalla polizia manco si fa vedere. Si arrampicano sui sentieri che portano oltre-confine attraverso uliveti e boscaglie. Oppure trovano un passaggio in macchina. Alcuni cronisti del Gazzettino a fine giornata fanno i conti: ‘’Io ne ho portati di là sette in due viaggi’’. Alla faccia delle severe disposizioni dell’Eliseo.

E’ vero che quando la polizia francese becca degli immigrati a Mentone ce li rimanda indietro. Ma, come dice Sameh mentre sale sul furgone della polizia italiana: ‘’Domani rientro in Francia, perchè c’è mia sorella che mi aspetta a Parigi’’! 

Più giù, a Ventimiglia,  c’è l’altro posto di frontiera, quello famoso per i migranti che bivaccano sugli scogli. Parigi ha scelto questo luogo per mostrare al mondo di saper fare la faccia feroce. Gli agenti delle forze speciali stanno sulla linea di confine, come a dire: ‘’di qui non si passa». Ma a conti fatti è soltanto una messinscena. A Napoli direbbero che fanno ammuina. Perché fermare il mare è impossibile, e non bastano certo le facce truci dei gendarmi per interrompere il viaggio di una moltitudine in cammino. Tant’è che al confine,  all’imbocco della galleria dell’autostrada, c’è un cartello che recita:’’ attenzione rischio pedoni in banchina, fate attenzione’’! Come mai? Perchè, nonostante tutto passano ugualmente. Faccio quella strada mille volte all’anno e ne ho visti tanti di giovani uomini e donne in fila indiana passare. Hanno occhi immensi,  spaventati, camminano per chilometri in cerca di una ‘’vita nuova’’ e niente e nessuno li potrà fermare.

Questa Grande Ipocrisia ‘’mediatica’’ serve al governo francese per placare l’insofferenza di chi gli immigrati non li vuole, e non dimentichiamo che il VAR è di ‘’destra’’ e molti sono i sindaci del Fronte Nazionale qui.  In un giorno, tempo fa,  la gendarmeria di Menton ne ha rimandati indietro quasi un’ottantina: ‘’Avevano scontrini di bar italiani in tasca, o biglietti del treno delle nostre Ferrovie’’. Altri però non avevano nulla che potesse certificare una loro presenza in Italia, e il Commissariato di Ventimiglia li ha riconsegnati ai francesi, che hanno dovuto farli entrare senza se e senza ma. E’ una situazione difficile, l’uomo è un migratore per eccellenza e in Francia come in Italia l’insofferenza verso di loro è tantissima. Tenete conto che i francesi poi hanno una massa di ‘’arabi’’ enorme tenuto conto delle precedenti colonie, quindi l’insofferenza è ancora più alta che da noi.

Ma … non sarà certo l’atteggiamento da ‘’duro’’ di Salvini ad attirarsi le simpatie in Europa. Ho l’impressione che lo faccia apposta … lui ‘’vuole’’ la ‘’rottura’’ più che il ‘’cambiamento’’! 

Alla prossima

Elena 

 

Fonte: il Gazzettino.it