18 giorno di confino …
Sono ad Arma di Taggia, un posto che non conosco affatto e non so per quale strano motivo io sia qui.
Sono seduta ad un tavolo nel dehor di un Hotel o di un ristorante a pochi metri dalla spiaggia.
Parlo con qualcuno … Attorno a me si muovono e chiacchierano, a loro volta, persone che per qualche motivo conosco ma che, se dovessi chiamarle per nome, non saprei come fare.
Mi sto lamentando, con quel ‘’qualcuno’’ che è seduta/o vicino a me, ma che non ho la minima idea né di che faccia abbia né di chi sia.
Mi lamento del fatto che ad Arma di Taggia siano tutti eleganti, ben vestiti e che mi manca tanto la tranquilla trasandatezza della mia spiaggia a St. Aygulf. Dove tutti vanno in spiaggia con costume, asciugamano, l’ombrellone se lo portano loro e le infradito sono di plastica e non di Positano!
Mentre faccio questo discorso … un’enorme orca viene a spiaggiarsi a pochi metri da noi.
Tutti corriamo … io mi avvicino più degli altri e vedo che ha una specie di lazo di corda, pieno di denti di cane, che le chiude la bocca impedendole di respirare … glielo riesco a togliere a fatica, l’orca mi guarda, ha gli occhi lucidi, apre la bocca ma non riesce a respirare ugualmente.
Realizzo che ha dei pezzi di legno conficcati sul fianco e che sono stati piantati , orrore, da qualcuno con dei picchetti da tenda!
Grido, chiamando un veterinario, con quanto fiato ho in gola … ma dalla bocca non esce alcun suono.
Io e l’orca ci guardiamo … abbiamo tutte e due le lacrime agli occhi …
Poi per fortuna mi sono svegliata!
Io sogno tantissimo e mi ricordo perfettamente tutto di quel che sogno, ma in questo periodo i sogni sono proprio brutti!
Alla prossima
Elena