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Negoziati per il nuovo budget dell’Unione europea

Più che un’Europa con zero emissioni, rischiamo di avere un’Europa con zero ambizioni …

Il Consiglio europeo straordinario che si è svolto a Bruxelles per cercare di trovare un accordo sul bilancio a lungo termine dell’Unione europea (Quadro finanziario Pluriennale 2021-2027), ha offerto ancora una volta uno spettacolo di divisione, invece che di unità, come accade sempre in questi negoziati complessi in cui troppo spesso prevale la ricerca dell’interesse nazionale su quello europeo generale.
Ancora una volta, quindi tutti i proclami che ad ogni riunione vengono lanciati sulle ambizioni che deve avere l’Unione europea per giocare un ruolo geostrategico determinante a livello globale, oppure per diventare la potenza leader della nuova economia sostenibile sul piano ambientale, sociale e generazionale, o per garantire “la sovranità tecnologica” degli Europei, o tutelarne la sicurezza, nel momento in cui si devono negoziare le risorse necessarie per  raggiungere questi obiettivi diventano all’improvviso slogan senza alcuna sostanza.
Le negoziazioni per il bilancio rappresentano perfettamente le contraddizioni della logica intergovernativa, che corrisponde allo strapotere e al controllo quasi assoluto degli Stati membri sul meccanismo di funzionamento dell’UE. A pagarne le spese sono invece gli europei, vittime di un sistema istituzionale incapace di garantire i loro diritti. Ed è pertanto questo sistema che deve cambiare. La Conferenza sul futuro dell’Europa deve essere l’occasione per farlo.

Sotto questo aspetto, è importante che l’Italia assuma, come Governo e come Parlamento delle posizioni forti e chiare. Il dibattito inaugurato nella giornata di mercoledì 19 alla Camera con la relazione del Presidente Conte in vista del Consiglio europeo è stata una buona partenza, su cui il nostro Paese può costruire. Il presidente Conte ha affermato non solo che l’Italia intende richiedere un bilancio quantitativamente adeguato alle ambizioni dell’UE, ma che ritiene al tempo stesso necessario rinnovare l’architettura del bilancio stesso per introdurre forme nuove di finanziamento, basate su risorse proprie europee. La Camera ha poi approvato, tra le altre, una mozione a firma Fusacchia, Muroni, Quartapelle, Palazzotto, che il Governo ha accolto, in cui si impegna il Governo “a sostenere l’avvio – in tutte le sedi comunitarie, a partire dal consiglio europeo – di una discussione sulla necessità di una capacità fiscale autonoma a livello europeo, con i relativi strumenti necessari per decidere l’entità delle risorse e la loro allocazione, al fine di superare definitivamente lo stallo che l’attuale metodo di definizione del QFP crea essendo subordinato al conseguimento del voto all’unanimità”; inoltre la mozione fa riferimento all’occasione rappresentata dalla Conferenza sul futuro dell’Europa per coinvolgere cittadini, enti territoriali, mondo produttivo e associativo in questo confronto e avviare il processo per rifondare l’Unione europea.

IL MFE, la GFE e il Movimento Europeo Italia hanno deciso di fondare la propria azione su queste priorità. Non possono pertanto non sostenere con forza quanto approvato ieri alla Camera, e ribadire che questa è la via da percorrere, anche se molti altri governi sembrano andare in direzioni opposte. Appiattirsi sullo status quo in questa fase sarebbe un modo sicuro per deludere ancora i cittadini europei, a cui è stata promessa una nuova Europa a zero emissioni, e che rischiano invece di continuare a vivere in un’Europa con zero ambizioni.

Pavia, 21 febbraio 2020

Fonte: Movimento Federalista Europeo

Cucini tu o … preferisci l’abbonamento mensile al ristorante?

E’ interessante osservare come, nell’arco di una sola esistenza,  il ‘’mondo’’ cambi.

Ma d’altronde, le esigenze di vita si modificano in base al ritmo della vita stessa.

Oggi le donne lavorano tutte, quindi il tempo dedicato alla ‘’cura della famiglia’’, diminuisce per forza di cose.

Le donne di oggi poi … non sono più quelle di 30/40 anni fa. 

Oggi le donne che lavorano pretendono, giustamente, che il loro compagno condivida con loro i ‘’carichi’’ della casa e della famiglia.  Ecco quindi che i papà odierni sono tanto diversi da quelli dei ‘’miei’’ tempi.

Ho lavorato per tanti anni ed ero Assistente di Direzione in una grande compagnia automobilistica. Il mio orario era ‘’pesante’’, sapevo quando entravo in ufficio ma mai quando ne sarei uscita. Utilizzavo, l’ora di intervallo che mi era concessa, per correre al mercato poco lontano, per fare la spesa. Per fortuna avevo un frigorifero in ufficio, il cui scopo principale era quello di ospitare dei ‘’rinfreschi’’ da utilizzare durante le riunioni.  Il mio ‘’Capo’’ però ci trovava dentro, quando andava ad aprirlo per bere qualche cosa:  pesce, carne, formaggio e frutta. 

Mi guardava … ci facevamo una risata e la cosa finiva lì. Spesso mi chiedeva che cosa contavo di cucinare la sera, glielo spiegavo e passavamo tranquilli qualche minuto, prima che al ”Grande Boss” all’ultimo piano, venisse in mente qualche cosa.

Ma non voglio parlare del mio lavoro, ma bensì del fatto che oggi, la ‘’cucina’’ di casa, quella di ‘’tutti i giorni’’ sembra essere diventata merce rara.

Il dramma è che questo non è, come dovrebbe essere, il ”lavoretto” degli studenti per arrotondare. Sta diventando un lavoro vero e proprio.

Oggi si telefona a ‘’qualcuno’’, si ordina quel che si vuole mangiare e ‘’qualche povero disperato’’, sia estate che inverno,  sia che piova o faccia sole, arriva in bicicletta e te lo consegna direttamente in casa tua, davanti alla tua porta di casa, abitassi anche al 10° piano!

A questa persona, spessissimo non si dà nemmeno una ‘’mancia’’ in quanto è ‘’tutto compreso’’!

Personalmente mi vergognerei di fare una cosa simile, soprattutto sapendo come sono ‘’inquadrate’’ sindacalmente queste persone!

Considerata l’accoglienza del locale ovvio che preferirei ordinare telefono e farmi portare i ”pasti” a casa …

Considerato questo ‘’andazzo’’ al ristorante Weedoo di Limena –  in provincia di Padova –  nel Veneto, hanno avuto un’idea!  Visto che la gente non ha voglia di cucinare e fare la spesa, ecco che, i titolari di questo ristorante,  si sono inventati la formula:  ‘’abbonamento mensile’’ per mangiare a volontà al ristorante.  Cioè, i clienti, pagando una tariffa fissa di 149 euro al mese,  potranno mangiare e bere a volontà.

L’esperimento durerà 6 mesi, dopo di che si vedrà se continuare l’esperimento oppure no.

 In fondo, in un mondo in cui si usano ‘’tariffe mensili’’ per tutto, vedi per esempio:  telefono, Internet, ‘’Pay TV’’ , auto in leasing … perché mai non farlo anche per il pranzo o la cena?

Da un punto di vista prettamente economico,  specie se ”single”,  sarà anche conveniente. In fondo fare la spesa costa, sia in termini di tempo che economici. 

Pensate allo stoccaggio di alimenti base a lunga conservazione che teniamo in casa come: olio, burro, zucchero, farina, pasta, etc …utilizzando questo sistema non si è più vincolati alla spesa alimentare al supermercato.

Basta cucinare! A casa all’ora di pranzo o cena si alza la cornetta e via … qualcuno ti porta tutto a casa belle e fatto!

Che dire? Mah … non saprei. 

Trovo strano che, in un mondo in cui, accendendo la TV , non si vedono altro che personaggi come ‘’Giorgione’’ che spignattano dal mattino alla sera, le persone normali abbiano invece smesso di farlo. 

Forse sarà perché appartengo ad una generazione ‘’morta e passata’’ ma, nonostante lavorassi, non mi sarei mai sognata di chiedere a mio marito, che lavorava con orari ancora peggio dei miei, di fare la spesa, o di fare i letti, o di stendere, o di stirare, o di cucinare.

Per quanto su quest’ultimo punto, lo avrebbe fatto sicuramente meglio di me, visto che come ‘’cuoca’’ non è che io sia poi chissà che cosa. 

Erano ‘’compiti’’,  quelli sopra elencati, che spettavano a me e, anche se aspettavo con ansia il week-end, mi sembravano normali. 

Mi domando: ‘’Ma che cosa se ne fanno le famiglie odierne di cucine galattiche con tre forni: elettrico, microonde,  vapore se non cucinano una cippa?  A cosa servono immensi frigoriferi-congelatori di ultima generazione se dentro ci tengono il sacchetto delle patatine?

Oggi trovare una donna che sappia fare un orlo ad una gonna o ad un paio di pantaloni in maniera decente è merce rara, tra un pò non sarà nemmeno più capace di far bollire un uovo sodo.

Mah … 

Proprio vero che i ‘’vecchi’’ tendono a ‘’frenare’’ l’innovazione. Eppure, noialtri, all’ora di cena, ci si sedeva tutti assieme attorno alla tavola, io mettevo nel centro quello che avevo preparato e, davanti ad un piatto cucinato in casa, ci si chiedeva l’un l’altro come aveva passato la giornata. Noi non abbiamo mai avuto la TV in cucina, proprio per poter parlare tra noi. La TV la si guardava assieme in un’altra stanza.

Poi i figli sono cresciuti e se ne sono andati ognuno per la propria strada, ma noi due continuiamo a sederci a tavola, all’ora di pranzo o di cena, senza televisione e ci scambiamo le idee della giornata davanti ad un piatto cucinato o da me o da mio marito. 

Quando saremo ‘’vecchi’’ e ‘’rimbambiti’’ forse … telefoneremo a qualcuno per farci portare il pranzo o la cena.

Alla prossima

Elena 

 

Il politico perfetto …

… come dovrebbe essere?

A chi continua con il sostenere che cultura ed esperienza, non servano ad una cippa per governare un paese, vorrei ricordare che per governare un’azienda sono invece, stranamente, necessarie.

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Qui di seguito metto per conoscenza il curriculum di Marchionne che, pur non suscitando molte simpatie, ha fatto benissimo il proprio lavoro.
Vorrei ricordare anche che il suo lavoro, dal momento che è impiegato in un’industria privata, consiste nel portare a casa ‘’utili’’ per la ‘’famiglia’’ che lo aveva assunto, in questo caso gli Agnelli/Elkann, cosa che è riuscito a fare molto bene.  Non dimentichiamo che in soli tre anni il titolo Fca è cresciuto del 205%.
Marchionne non è pagato per salvare l’industria italiana, quello lo avrebbe dovuto fare una classe politica in grado di metter assieme, con una visione a lungo termine, una politica industriale di alto livello per il bene del paese. Ma purtroppo la nostra politica non ne è stata capace, in quanto non abbastanza preparata.

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Sergio Marchionne si laurea in filosofia presso l’Università di Toronto e in un’intervista dichiara: ‘’Quando ho iniziato l’università, in Canada, ho scelto filosofia. L’ho fatto semplicemente perché sentivo che, in quel momento, era una cosa importante per me’’.
Successivamente si laurea in legge alla Osgoode Hall Law School of York University con il massimo dei voti. Consegue poi presso la University of Windsor un Master in Business Administration (MBA). Esercita quindi come commercialista, procuratore legale, avvocato ed esperto contabile.

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Siamo onesti … una discreta preparazione la possiede … o no?
Chissà perchè per noialtri invece per entrare in politica ci vanno benissimo anche gli analfabeti funzionali!
Quindi, tirando le somme, un politico degno di tal nome dovrebbe avere: titolo di studio, esperienza, senso del bene collettivo e comprovata onestà!
E’ un pò come un tavolo. Con quattro gambe è perfetto … con tre gambe sta in piedi … con due o una cade!

Meditiamo gente … meditiamo …

Alla prossima

 

Elena