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Le manganellate agli studenti che manifestano…

Pensierino del mattino…

E’ intervenuta persino la massima carica dello Stato italiano sui fatti avvenuti venerdì 23 febbraio a Pisa, tra via San Frediano e piazza dei Cavalieri, una sorta di budello in cui i ragazzi erano bloccati e non potevano evitare manganellate a non finire.

Ma come? E’ questo il modo di garantire il diritto di manifestazione?

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in una nota al Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi  ha fatto presente, in maniera educata come sempre, che: ‘’L’autorevolezza delle Forze dell’Ordine non si misura sui manganelli ma sulla capacità di assicurare sicurezza tutelando, al contempo, la libertà di manifestare pubblicamente opinioni. Con i ragazzi i manganelli esprimono un fallimento”.

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Mi vien voglia di ringraziarlo e di abbracciarlo.

Il fatto che Mattarella sia l’unico che si renda conto della deriva fascistoide di chi ha il “manico” della situazione, è grave!

Che nessuno nel Governo in carica si sia indignato della cosa, ci sta. Sono fatti così. Loro sono per l’ordine e la mano pesante.
Ma…pure noialtri ”popollo” come abbiamo reagito a queste bastonate? In troppi hanno scosso le spalle pensando: ‘’’Sti ragazzi fanno solo casino’’.

Non è così! I ragazzi che partecipano, si interessano e manifestano sono il sale della vita!

I giovani sono il nostro futuro, e hanno paura del futuro che si prospetta loro e, onestamente, avrei paura anche io se avessi venti anni oggi!

Inutile girarci intorno minimizzando e scrollando le spalle, la ‘’destra’’, lo sappiamo tutti, ha la mano ‘’pesante’’ con chi si oppone! Punto! Parlano tanto di libertà ma siu direbbe si riferiscano solo alla ”loro” di libertà.

Non dimentichiamo che i ‘’celerini manganellatori’’ non agiscono di loro spontanea volontà, ma rispondono a degli ordini precisi. Il loro comportamento dipende quindi da chi dà loro gli ordini.

Ora, non per essere i soliti ‘’pignoli’’ rompiscatole, ma noialtri ‘’popollo’’ abbiamo forse dimenticato che i fatti della Diaz sono avvenuti durante uno dei governi Berlusconi?

Ma soprattutto noi ”popollo” non dobbiamo dimenticare che sarebbe stato tanto bello sapere che cosa caspita ci faceva Gianfranco Fini, all’epoca Vicepremier e Ministro degli Esteri, nella sala operativa della Questura di Genova di quel maledetto 21 luglio 2001 !

Vigliacco se ce lo ha mai spiegato.

Poi non vogliono che noialtri si faccia ”uno più uno”. Grrrrr…

Alla prossima

Elena

Ponte Morandi di Genova …

… Situazione al 25 settembre 2018.

Sono passati 40 giorni dal crollo del ponte e il Decreto Legge per la sua ricostruzione non c’è ancora. 

Ponte Morandi ”prima”

 

… ”dopo”

Non hanno ancora deciso:

  1. – chi  ricostruirà il ponte, 
  2. – chi sarà il Commissario Delegato alla ricostruzione,
  3. – quali saranno i suoi poteri. 

Per meglio dire, l’avevano presa si la decisione sull’azienda che avrebbe dovuto ricostruire il ponte e cioè una start-up di Fincantieri. Decisione presa da Toninelli su, pare, pressioni di Di Maio, peccato che la start-up in oggetto NON possieda la qualifica per poter ricostruire un ponte, quindi … ciccia!

Chi in ‘’teoria’’ dovrebbe ricostruire il ponte è l’Aspi (Autostrade per l’Italia) essendone ancora la concessionaria, ma il Governo non vuole sia lei a ricostruire. E’ addirittura in atto l’iter per toglierle la concessione in oggetto.  Quindi la situazione è questa: il Governo vuole i soldi da Aspi ma non vuole che sia lei a ricostruire. Sarà dura …

A ‘sto paciocco si deve aggiungere il fatto che il Governo vuole costruire SENZA ‘’gara di appalto’’  ma il codice degli appalti nel nostro Paese obbliga invece a farla ‘sta gara. Questo ovviamente innescherà un contenzioso che andrà avanti per una ‘’vita’’. Possono permetterselo gli sfollati di Genova e la città stessa? Mah … direi proprio di no.

Certo che … se invece di aspettare che vecchi ponti o viadotti cadano, oltre al monitoraggio costante obbligatorio, ma che comunque spesso si rivela insufficiente, li si ricostruisse in zone attigue,  più sicuri, antisismici e più belli,   usando magari, dove possibile, quelli esistenti per il traffico ‘’leggero’’ e quelli nuovi per quello ‘’pesante’’,  forse sarebbe meglio  no? Ma poi … pensate a quanto lavoro verrebbe fuori facendo continuamente qualche cosa di nuovo, di intelligente, di utile e di bello!  Dovremmo smettere di fare sempre di tutte le erbe un fascio e cercare di capire che non è sempre tutto sullo stesso piano. 

Un conto è costruire cattedrali nel deserto o alberghi sulle spiagge … un conto è invece garantire la sicurezza delle vie di comunicazione rispettando l’estetica del paesaggio … invece di dire di NO, per esempio,  anche alla Gronda!

Non siamo capaci di capire che ‘’cementificazione’’ non ha lo stesso valore ovunque. 

Noi non siamo capaci di fare due più due … se per boicottare le Multinazionali Farmaceutiche l’idea migliore che abbiamo avuto è quella di NON vaccinarci … bè … la dice lunga sulla nostra capacità di ragionamento.

Noi vogliamo la ‘’decrescita felice’’ … Non esiste la decrescita ‘’felice’’ la decrescita può solo essere ‘’infelice’’! 

🙁 

Alla prossima

Elena 

25 APRILE …

25 APRILE 1945 – Cosa festeggiamo?

Qui di seguito una sorta di ”Bignami” per i giovanissimi, che magari non hanno ancora studiato quel periodo storico.

Ecco qui:

Oggi è l’Anniversario della Festa della Liberazione o Festa della Resistenza, oppure semplicemente: 25 aprile!

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Viene festeggiato ogni anno e rappresenta un giorno fondamentale per la storia d’Italia: la fine cioè dell’occupazione nazifascista al termine della seconda guerra mondiale.

Convenzionalmente fu scelta questa data, perché il 25 aprile 1945 fu il giorno della liberazione di Milano e Torino. Bologna venne liberata il 21, Genova il 26, Venezia il 28. Per ”liberazione” ci si riferisce all’avanzata degli ”americani” dal Sud dell’Italia che man mano che risalivano, mandavano via i tedeschi e di conseguenza facevano scappare tutti i ”fascisti”.

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La ”Liberazione” infatti mise fine a venti anni di dittatura fascista e a cinque anni di guerra! Simbolicamente questo giorno rappresenta l’inizio di un percorso storico che porterà al referendum del 2 giugno 1946, dove gli italiani, e per la primissima volta anche le  italiane,  votarono per scegliere tra monarchia e repubblica, quindi alla nascita della Repubblica Italiana, fino alla stesura definitiva della Costituzione.

Alla prossima

 

Elena