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Bucha e gli orrori imposti dai trogloditi …

Che cosa è successo a Bucha? I soldati russi hanno compiuto un massacro di civili? Si o no? Si vedono immagini terrificanti che mostrano fosse comuni e corpi in strada con le mani legate. Donne stuprate …

Zelensky sostiene che questi siano crimini contro l’umanità e che Putin dovrebbe essere incriminato per questi atti.
Putin invece, ci racconta che queste immagini sono solo manipolazioni e che nulla di tutto ciò è vero.
In questo modo quasi sicuramente convince il suo ”popolo”, abituato ad una infomazione ”monodirezionale” ma … convince anche noi?

Noialtri, dobiamo ammettere che abbiamo, in seguito alla ‘’pandemia informatica’’, un concetto di ‘’libera informazione’’ pieno di dubbi.
Quando si iniziano ad avere dei ‘’dubbi’’ si inizia, giustamente, a prendere le informazioni ricevute con le cosiddette ‘’’pinze’’.
Un modo questo per prendere le distanze emotive e cercare di ragionare con la propria testa.
Ma è altrettanto vero che, nel momento in cui si hanno dei dubbi, chi afferma che tali informazioni siano dei ‘’fake’’ ha un pò la strada spianata nel contribuire a farci aumentare questi dubbi e, magari perchè no, pure a cambiare opinione.
Specie, se ‘’emotivamente e/o per credo politico’’ noi si tenda in una direzione piuttosto che in un’altra.
Ma vedendo le immagini di Bucha e pensando che sono state scattate da fotografi di tutto il mondo, inizio a pensare purtroppo che siano vere. Non credete? Non si possono prezzolare e/o tappare la bocca a ‘’tutti’’ i giornalisti, vi pare?
Onestamente … c’è qualcuno che sia convinto che tutta l’informazione di cui disponiamo oggi, sia alla stregua di quella che viene diramata in Russia?
Naaaaa …
Quindi direi che quel che è successo a Bucha sia tristemente vero. E girare la testa dall’altra parte non ha senso.
La questione del dare o meno le armi all’Ucraina non è ‘’tenere le parti’’ degli USA e voler fomentare la guerra a tutti i costi. E’ tenere le parti di chi non vuole vedersi invaso dal più forte e dal meno democratico.
‘Sto cacchio di pianeta pieno di guai deve anche sopportare una cosa simile?
Deve forse sottomettersi al troglodita Paese che lo minaccia di ritorsioni atomiche?
Devono le Nazioni adattarsi al ‘’sistema’’ russo volenti o nolenti?
Dove la libertà degli individui è quella che decide il Patriarca di Mosca Kirill? L’ortodosso che sostiene che questa sia, non una guerra, bensì una ”giusta crociata” contro i regimi degli infedeli che sostengono i diritti degli omosessuali?

Se credete che questo sia giusto … bé io non sono affatto d’accordo e, viva Iddio, posso, per ora, ancora permettermi di dirlo.

Alla prossima

Elena

Imprenditori italiani del tessile uccisi a Dhaka …

Nell’ ingiustificabile attentato a Dhaka in Bangladesh, che tutti assolutamente condanniamo, sono morti in modo atroce, anche degli imprenditori italiani.
Molti  piangono con simpatia i nostri connazionali, ma, tastando il ”polso della rete”, se così si può dire, si percepisce che alcuni storcano il naso e si chiedano: ”Ma perché producevano in Bangladesh”? Perché non facevano lavorare gli italiani?
La risposta è semplice, qui costa troppo tutto!
Assumere regolarmente … pagare i contributi … pagare le ferie … tenere gente in organico anche se è malata … gli stipendi sono soggetti a contratto …  in Bangladesh invece non hanno diritti e  costano una ”cippa”!
Quindi che cosa fanno gli imprenditori? Delocalizzano! Si chiama ”globalizzazione”.

iu
Lo fanno tutti quelli che possono, dalle multinazionali alle piccole imprese. Tutti sfruttano … chi più chi meno.
Come eliminare questo sistema mah … si direbbe una battaglia contro i ciclopi.
Eppure se ci pensiamo un attimo magari si potrebbe trovare una soluzione.
Invece di comperare, ad esempio,  40 magliette orrende fatte in Bangladesh, che pendono da tutte le parti, compriamone una bella fatta bene  in Italia,  con un buon tessuto e che duri per parecchi anni.

Sento già la fibrillazione  che precede: ”Ma … una maglia del genere, costa un sacco di soldi”!
E allora? E’ vero che costa ma ne compriamo una da 100 euro invece di 10 da 10 euro …
Con un margine di guadagno più alto forse i produttori potrebbero far lavorare gli italiani qui, invece che gli indiani.
La cosa da fare però è di poi curare la maglia da 100 euro!  Una maglia di quel prezzo va lavata con attenzione, stesa con altrettanta attenzione,  poi stirata con attenzione e poi cucita o ripresa nel caso si scucisse o si smagliasse.
Ma … oggi abbiamo voglia e tempo di curare così i capi di abbigliamento  o preferiamo comprare delle ciofeche, usarle e poi buttarle al primo cenno di logorio? Una volta le scarpe si facevano risuolare … oggi si buttano, tanto durano niente, bene che vada le fanno i cinesi.
Conosco ragazze che viaggiano con pantaloni senza orlo, preferiscono invece di cucire un orlo, farlo ”mangiare” dai talloni delle scarpe contro il pavimento. Se hanno una maglia scucita la buttano via …

meditiamo gente … meditiamo …

 Alla prossima

 

Elena