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Diminuiscono le bollette di luce e gas …

… e il ‘’furbetto’’ Di Maio, subito cerca di farsi ‘’bello’’ con questa diminuzione.
Cerchiamo di capire bene che ‘’lui’’ in tutto questo non c’entra una ‘’cippa’’ ma che, semplicemente, usa la faccenda per farsi propaganda, visto che noialtri, sempre distratti come siamo, tendiamo a semplificare e dire: ‘’Visto che bravi quelli al Governo? Ci riducono le bollette’’!

Ecco che cosa dice il Ministro dell’Economia sull’argomento in questione in una nota ufficiale: ”Con la diminuzione del 8,5% delle tariffe dell’energia elettrica e del 9,9% di quelle del gas per il prossimo trimestre, decisa oggi dall’Arera, si raggiunge un importante risultato che permetterà alle famiglie di risparmiare nella spesa per le bollette. È un ”PROVVEDIMENTO ” che avrà effetti positivi sui cittadini, in particolare quelli più deboli, che potranno beneficiare nei prossimi mesi di un netto calo dell’importo delle bollette da pagare. IL GOVERNO è INFATTI IMPEGNATO insieme alle autorità del settore, a mettere in campo tutte le misure e i controlli necessari a tutelare i consumatori,  favorendo al contempo una politica di riduzione dei costi dell’energia elettrica e del gas. Nonostante si parli di aumenti in tutti i settori i costi dell’energia e del gas diminuiranno sensibilmente nel prossimo trimestre. Si tratta di un segnale importante per le famiglie italiane che incoraggia verso scelte di politica energetica che fanno bene all’ambiente e non danneggiano il portafogli degli italiani».

Spriamo solo non sia un ”pesce d’aprile” … 🙂

”Povvedimento di Governo”? Ma quanto ci crede ingenui costui? … vediamo un pò di ‘’capire’’ perché si riducono le bollette.
Il primo di aprile, in effetti, il metano scenderà del 9,9% e la corrente elettrica dell’ 8,5%, e non si tratta di un ‘’pesce di aprile’’. La cosa è dovuta all’andamento dei prezzi energetici internazionali, soprattutto a quelli del gas e non dalla discrezionalità del Governo in carica.
L’autorità dell’energia ‘’ARERA’’ (Autorità di Regolazione per l’Energia, Reti e Ambiente) non ha più discrezionalità nell’aggiornare le bollette, il meccanismo è ormai diventato un ‘’rigido algoritmo’’ che correla le bollette con gli andamenti dei mercati. (Sarebbe bene lo facessero pure con la benzina … ma questo è un altro discorso). Quindi, per ricapitolare, il prezzo della materia prima scende? Scendono le bollette! Il prezzo della materia prima sale? Salgono le bollette! Semplice no?
Da ottobre 2018 a marzo 2019 i prezzi all’ingrosso del gas sono scesi da 27,2 a 18,4 euro per mille chilowattora (-32%)(*) quelli dell’energia elettrica da 73,9 a 53,2 euro per mille chilowattora (-28%)

In passato la ‘’politica’’, con la scusa della ‘’tutela dei prezzi’’ , metteva spesso le mani sulle bollette. Ora, la parte ‘’tutelata’’ è sempre di meno in quanto i prezzi sono ormai ’’vincolati’’ per la maggior parte, al costo effettivo della materia prima.
E questo risultato non lo dobbiamo al Governo attualmente in carica, ma a quelli precedenti e agli accordi presi in Europa su tale argomento.
La cosiddetta “tutela” … non tutela affatto i consumatori, anzi li penalizza, li asservisce ai politici e alle logiche elettorali. Le pressioni dei politici e del Governo di turno penalizzano anche la concorrenza libera. La piena liberalizzazione del settore e la scomparsa della “tutela” rafforza i consumatori e toglie leve ai politici.
L’altro giorno il Parlamento europeo, riunito a Strasburgo, ha approvato le nuove regole per creare un mercato europeo dell’elettricità più pulito, più competitivo ed in grado di affrontare più efficacemente le emergenze adottando in via definitiva quattro nuove legislazioni sul mercato elettrico, concordate informalmente con i ministri alla fine del 2018.
L’accordo sul regolamento del ‘’mercato interno dell’elettricità’’ è stato approvato con 544 voti favorevoli, 76 contrari e 40 astensioni. L’intesa sulla direttiva per “norme comuni per il mercato interno dell’elettricità” è stata approvata con 551 voti favorevoli, 72 contrari e 37 astensioni. (Non riesco a trovare in rete come ha votato il M5S,  se qualcuno lo trova mi farebbe piacere saperlo).
I consumatori trarranno notevoli vantaggi dalle nuove norme, poiché avranno accesso a contatori intelligenti e a prezzi dinamici.
Disporranno inoltre della possibilità di cambiare fornitore, senza costi, entro un periodo massimo di tre settimane (24 ore entro il 2026).
Gli Stati membri potranno regolamentare, temporaneamente e a specifiche condizioni, i prezzi per assistere e proteggere le famiglie povere o vulnerabili. Tuttavia, i sistemi di sicurezza sociale dovrebbero essere lo strumento principale per affrontare la povertà energetica.
Uno degli obiettivi principali delle nuove norme è consentire che almeno il 70% della capacità commerciale attraversi liberamente le frontiere, facilitando gli scambi di energia rinnovabile attraverso gli Stati dell’Unione Europea. In tal modo si vogliono sostenere gli sforzi per il conseguimento dell’obiettivo vincolante Ue, che fissa la quota di energia da fonti rinnovabili al 32% del consumo finale lordo entro il 2030!

Ma … discorsi ‘’tecnici’’ a parte, dal 1° di aprile diminuiranno le bollette di luce e gas per noialtri e Di Maio non c’entra proprio niente in tutto questo. Questo ‘’risultato’’ lo si deve alla tanto ‘’vituperata Europa’’ che fa di tutto per toglierci dal Medio Evo in cui ci crogioliamo da sempre.

Alla prossima

Elena
(*) Dati presi in rete: pare che anche il metano si possa misurare in chilowattora e pare questa misura sia più precisa e tecnicamente corretta rispetto al volume in metri cubi.

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Fonti: https://www.notiziegeopolitiche.net/ue-il-parlamento-europeo-un-mercato-dellelettricita-piu-pulito-e-piu-favorevole-per-i-consumatori/, sole24ore, https://avvertenze.aduc.it/notizia/mercato+elettrico+nuove+norme+approvate+dal_135586.php

Donna Olimpia Maldaichini Doria-Pamphili …

Oggi vi voglio parlare di una donna disubbidiente, con un carattere forte che si differenziava molto dalle donne docili e di ‘’buon comando’’ della sua epoca.

Siamo a Roma nel XVII secolo  (1600) e la giovane Olimpia si rifiuta categoricamente di prendere i voti ed entrare in convento, come stabilito dal proprio padre.  

Olimpia Maldaichini, nasce a Viterbo il 26 maggio del 1591 ed è figlia del capitano Sforza Maldaichini, funzionario della Dogana Pontificia, e della Nobildonna Vittoria Gualtiero. 

Olimpia aveva due sorelle ed un fratello,  a quest’ultimo ovviamente,  era destinata tutta l’eredità paterna. 

All’epoca le donne contavano come il ‘’due di picche’’ e anche darle in sposa era considerato un ‘’costo’’, in quanto il padre avrebbe dovuto provvedere loro una cospicua dote;  quindi per evitare spese importanti, il capitano Maldaichini aveva deciso che  le tre sorelle si facessero monache. Anche al convento sarebbe dovuta andare una ‘’dote’’ ma in misura decisamente minore rispetto a quella necessaria per un matrimonio.

Donna Olimpia

Olimpia, a differenza delle sorelle, si rifiutò categoricamente di prendere i voti. 

Non sapendo che cosa fare per convincere questa figlia ribelle, il padre si rivolse ad un monaco, un sant’uomo conosciuto nella zona per la sua fede, la sua pacatezza, la sua bontà d’animo e la sua eloquenza … affinché la convincesse ad entrare in convento.

Lasciati soli a discutere la giovanetta, ad un certo punto,  si mise a gridare dicendo che il monaco tentava di violentarla! Venne fuori uno scandalo e lo stesso monaco, nonostante sostenesse che l’accusa della giovane fosse una menzogna,  fu sospeso a divinis.

A questo punto il padre non sapendo più cosa fare di questa creatura le permise di sposarsi.

Venne data in sposa ad un certo Paolo Nini un ricchissimo e vecchio borghese che la lasciò vedova dopo soli tre anni di matrimonio.

A questo punto Donna Olimpia era giovane, vedova, quindi libera e … ricchissima. Il padre tentò nuovamente di proporle il Convento ma ovviamente Olimpia non ne volle sentir parlare. 

donna-olimpia

Busto di Donna Olimpia, il velo significa lo stato di ”vedova”.

Come secondo marito Donna Olimpia, all’epoca 21enne, scelse di sposare nel 1612, Pamphilo Pamphili un nobile principe squattrinato appartenente alla nobile famiglia romana dei Principi Doria-Pamphili.  Andò ad abitare con lui nel bellissimo Palazzo che i Pamphili possedevano in Piazza Navona a Roma. 

Fu un matrimonio che accontentò entrambi: Olimpia si imparentava con una delle famiglie di maggior rilievo della nobiltà romana mentre l’uomo prendeva in moglie una donna giovane e ricca, risanando così le vuote cassaforti di famiglia. 

Il vecchio Pamphili aveva un fratello, Giovanni Battista Pamphili, che stava facendosi largo nella gerarchia della Chiesa ed Olimpia ebbe l’intelligenza, spinta sicuramente anche dall’ambizione, di favorirne in ogni modo l’ascesa, grazie anche al patrimonio che aveva ereditato dal defunto primo marito.

Grazie quindi alla sua nuova posizione ed ai mezzi economici di cui disponeva, Donna Olimpia, divenne un personaggio importante a Roma e spianò la strada al cognato Giovanni Battista Pamphili fino a quando diventò Papa ed assunse il nome di Innocenzo X. 

Giovanni Battista Pamphili divenuto Papa Innocenzo X

Ma qui iniziano i ‘’problemi’’ per Innocenzo X.  Olimpia Maldaichini fu una presenza costante, influente, fastidiosa, opprimente, sempre accanto al Papa, che non riusciva a scrollarsela di dosso, un pò perché le doveva riconoscenza, un pò evidentemente perché la donna non era certo disposta a rinunciare al proprio potere.

Per questo motivo Donna Olimpia venne soprannominata la ‘’papessa’’. Si diceva infatti nella società romana che,  se si voleva ottenere qualche cosa dal Papa, bisognava prima di tutto  entrare nelle ‘’grazie’’ di Donna Olimpia. 

Quando il marito Pamphilo Pamphili, morì nel 1639, Papa Innocenzo regalò a Donna Olimpia le terre appartenute all’ Abbazia Cistercense di San Martino al Cimino, conferendole il titolo di Principessa di San Martino al Cimino. Sperando anche in tale maniera di allontanarla per un pò da Roma. 

Donna Olimpia si mise con impegno  a ristrutturare l’Abbazia e la chiesa, facendo costruire le due torri che si vedono ancora oggi.  Fece anche sopraelevare l’edificio che prima ospitava solo i monaci ed i pellegrini.  L’abbazia di San Martino era, nel passato,  l’ultima tappa dei pellegrini che si recavano a Roma, il salone che li ospitava al pian terreno poteva accogliere fino a 400 persone, immaginatevi quanto è grande. Fece intervenire grandi architetti per i lavori, compreso il Bernini e non badò a spese. 

L’abbazia di San Martino è un capolavoro cistercense tra i più belli in Italia e consiglio vivamente di andarlo a visitare, contiene inoltre una biblioteca di testi amanuensi unica al mondo, anche se purtroppo è, al momento, difficile da vedere, se non su prenotazione. 

Ma torniamo alla nostra Olimpia che, ormai sulla cinquantina, faceva la spola tra San Martino e Roma. La sua presenza ‘’ingombrante’’ a Roma, dava fastidio a molti. Non solo voleva mettere il ‘’becco dappertutto’’, tendeva anche ad impossessarsi di tutto. Denaro e potere erano il suo hobby preferito e non esitava a trasgredire la legge pur di potersi arricchire. 

Negli ultimi anni di vita di Innocenzo X, Olimpia vendette ‘’benefici ecclesiastici’’ e falsificò atti notarili, grazie anche alla complicità del vice-economo del Papa, un certo Francesco Canonici, che le malelingue sostengono fosse il suo amante.  

Il cardinale  Domenico Cecchini, economo in capo del Pontefice, che aveva scoperto le trame dei due, denunciò più volte la situazione. Alla fine intervenne direttamente il cardinale Fabio Chigi, Segretario dello Stato Pontificio, stanco insieme a tutta la Curia dello strapotere e degli illeciti della Maidalchini, che denunciò il Canonici e lo fece condannare a morte.

Combinazione il successore di Innocenzo X fu proprio il cardinale Fabio Chigi che, preso il nome di Alessandro VII, tra i suoi primissimi atti costrinse Donna Olimpia all’esilio.

Olimpia scappò da Roma e andò a rifugiarsi nel Palazzo ormai ristrutturato di San Martino, dedicandosi a lavori di abbellimento della città. 

La leggenda dice che le mura della città fossero state fatte a forma di bara, questo per ricordare a Donna Olimpia che, lì era e lì doveva rimanere.

Donna Olimpia morì di peste a San Martino al Cimino nel 1657 aveva 66 anni. 

Una donna avida di ricchezze e di potere che riuscì, in un’epoca in cui le donne erano dei graziosi oggetti, utilizzati per lo più come merci di scambio in contratti matrimoniali ai soli fini economici, ad imporre la propria volontà. 

Non dobbiamo dimenticare che nel seicento le donne aristocratiche o borghesi che fossero, avevano come unica prospettiva quella di diventare buone mogli e madri e, se non si sposavano venivano mandate in convento. Il matrimonio era il principale (e unico, escludendo il convento) obiettivo della donna. 

Quindi, potremmo dire che Donna Olimpia Maldaichini Doria Pamphili fosse una sorta di  ‘’femminista’’ del  ‘seicento,  magari non proprio una figura ”edificante” ma, di sicuro,  una figura che usciva dagli schemi dell’epoca. 

Alla prossima

Elena