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Prescrizione: lunga … corta … fine mai …

Garantisti e/o giustizialisti?

Oggi, 1° gennaio, scatta l’abolizione della prescrizione dopo la sentenza di primo grado, grazie alla legge spazzacorotti, varata dal Governo ”giallo-verde” (M5S e Lega) ma con decorrenza differita ad oggi.

La riforma Orlando, in considerazione del sovraccarico di procedimenti che affligge il sistema penale italiano, riconosceva nella prescrizione ‘’un fatto funzionale” alla tutela della ragionevole durata del processo penale.

Noi cittadini siamo ovviamente stufi di vedere gente che, grazie ai propri avvocati (l’Italia ne possiede il numero più alto pro-capite rispetto al resto dell’Europa) che ”tirandola per le lunghe’’ fanno arrivare a prescrizione la causa ed i loro clienti la fanno franca. Ma … c’è anche l’altro lato della medaglia, speriamo che la ”spazzacorrotti” non diventi un ‘’fine processo mai’’. Una legge simile dovrebbe, come minimo, essere coadiuvata da assunzioni di personale. 

Già non siamo ‘’famosi’’ per la tempistica dei nostri processi … se la prescrizione si arresta del tutto … quanto dureranno? A vita? Ma vi sembra normale? 

Quindi per quale motivo discutere tanto della durata della prescrizione piuttosto del cercare invece di accelerare l’iter dei processi? Perché non assumere, ad esempio, personale nei Tribunali?

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A parità di organico, già carente di suo,  pretendiamo una giustizia più veloce? Mah …  Ma quali sono i ‘’tempi’’ della nostra giustizia? Non lo so e quindi sono andata su ‘’Santa Rete’’ a documentarmi, ed ecco che cosa ho trovato:

La giustizia civile in Italia – Un processo civile in Italia, che attraversi tutti e tre i gradi di giudizio (Tribunale, Appello e Cassazione) dura in media otto anni. Servono infatti 514 giorni, in media, per concludere il primo grado, quasi mille giorni  per il secondo e ben 1.442 giorni per il terzo. In totale, dunque, poco meno di tremila giorni (2.949), corrispondenti a otto anni. La media dei Paesi membri del Consiglio d’Europa è invece, udite udite,  di 233 giorni in primo grado, 244 giorni in secondo grado e 238 in ultima istanza. In totale, dunque, si arriva a poco meno di due anni (715). Quindi, ricapitolando, a noi servono per la giustizia civile 8 anni agli altri 2.

Ci sono pochi Paesi europei che fanno peggio di noi: Cipro, Grecia e Portogallo. L’Italia rimane quindi la lumaca europea per la lunghezza delle cause civili e commerciali.

Facciamo un esempio:  immaginate uno che vende camion e che il camion che ha venduto a rate, non gli venga più pagato. Il creditore vorrebbe recuperare il camion immediatamente, invece, grazie alle ‘’nostre tempistiche’’ il camion che non gli viene pagato gli verrà restituito, bene che vada, dopo 8 anni. Secondo voi un camion dopo 8 anni ha lo stesso valore? Vedete un pò voi. Tra l’altro questa ‘’inefficienza’’ favorisce una ‘’gestione recuperi crediti’’, se non ‘’malavitosa’’ almeno tanto ‘’aggressiva’’, o no?

La giustizia amministrativa in Italia  – La situazione è leggermente migliore per l’Italia se guardiamo ai dati sulla giustizia amministrativa, cioè quella branca del sistema giudiziario che si occupa della tutela dei diritti dei cittadini nei confronti della pubblica amministrazione. In Italia un processo amministrativo “completo”, che ha due soli gradi (Tar e il Consiglio di Stato), dura in media 5 anni abbondanti: 925 giorni in primo grado e 986 in ultimo grado. In Svezia, ma anche in Ungheria, Estonia, Bulgaria, Slovenia e Polonia servono circa 100 giorni in media per risolvere un procedimento amministrativo (cioè che veda opposti cittadini ad autorità locali, regionali o nazionali) in primo grado, in Italia ne occorrono dieci volte tanto, ben 1.000 giorni, vale a dire quasi tre anni, contro i tre mesi dei Paesi citati. Quindi 3 anni per noi tre mesi per gli altri. 

La giustizia penale – Il settore più rapido della giustizia italiana è quello penale: qui un processo che attraversi tutti e tre i gradi di giudizio dura in media 3 anni e 9 mesi (310 giorni in primo grado,  876 in secondo e 191 in Cassazione)

Siamo comunque tra i peggiori nella Ue. Solo Cipro e Malta fanno peggio di noi.

La media dei Paesi membri del Consiglio d’Europa è infatti di 138 giorni in primo grado, 143 giorni in secondo grado e ancora 143 in ultima istanza. In totale, dunque, si arriva a poco più di un anno.

Quindi pur ammettendo, in ambito europeo,  differenti ‘’regole’’ nel somministrare la Giustizia, ci rendiamo conto che il problema non può limitarsi alla ‘’bandiera della prescrizione’’ ma dovrebbe essere affrontato in maniera più completa ed organica, magari anche assumendo personale, magistrati e giudici e facendo una completa revisione del codice di procedura civile, utilizzando finalmente anche le possibilità fornite dalle nuove tecnologie informatiche. Possibile mai che un’ ingiunzione debba essere fatta tramite consegna personale? Ovvio che chi non vuole farsi trovare troverà il modo di farlo no?

Se poi non siamo capaci di organizzarci … copiamo quello che fanno i paesi più civili no? Santo cielo che cosa ci vuole a ”copiare”? 

Invece … piuttosto di migliorare/accelerare l’iter dei processi cosa facciamo? Mettiamo una prescrizione infinita? Ma quanto siamo scemi da 1 a 10?

Ma si sa, quando il dito indica la luna, alcuni guardano solo il dito! 

La prescrizione usata solo come ‘’bandiera’’ elettorale, senza un pò di cervello …  a che cosa serve? Mah ..

 Alla prossima

Elena 

 

Fonti:  European Commission for the efficiency of justice o Cepej), V edizione del Justice Scoreboard della Commissione Europea

Francia, iniziano le scuole e ci sono delle ‘’novità’’.

Oggi, 2 settembre, 6,7 milioni di allievi delle scuole elementari , 3,4 milioni di allievi delle ‘’medie inferiori’’  e 2,3 milioni di liceali fanno il loro rientro. Qualche cosa come 12,5 milioni di allievi ai quali si aggiungono 207.000 ‘’apprendisti’’ (°) e 272.850 allievi direttamente a carico dei Ministeri di agricoltura e Salute.

Schema del sistema scolastico francese

Quest’anno ci sono delle novità …

Primo –  l’istruzione obbligatoria non inizierà più a 6 anni ma a 3. Questa è la riforma voluta dal Ministro dell’Educazione Jean-Michel Blanquer a luglio. La cosa in fondo non interesserà che  26.000 bambini in quanto già il 98% dei bambini di tre anni vanno alla scuola materna.  

Secondo – il deputato Eric Ciotti – Un deputato del Dipartimento delle Alpi Marittime – ha ottenuto che ci saranno,  in tutte le aule del territorio,  le bandiere francese ed europea, il motto. ‘’Libertà, Uguaglianza e Fraternità’’ e il testo della Marsigliese. 

Terzo –  alcune classi saranno raddoppiate. Signfica che, in zone di periferie un pò ‘’sfavorite’’ , il numero degli studenti verrà ridotto della metà, in maniera tale che ci sia una maggiore attenzione da parte degli insegnanti, nei confronti di ragazzi diciamo un pò troppo ‘’vivaci’’. 

Quarto – considerato che quest’anno il numero di allievi portatori di handicap sarà di 24.500, il che significa che gli scolari accolti nel sistema statale sarà più di 361.000 – senza contare i bambini che fanno la scuola negli centri ospedalieri –  a fronte di questo verranno assunti 4.500 accompagnatori per questi allievi. Ogni Dipartimento francese è fornito di un ‘’centro’’ con un numero telefonico di ascolto tra genitori e bambini in situazione di handicap permettendo di dare una risposta mirata e veloce. 

Quinto – Circa 250.000 insegnanti, detti ‘’eco-delegati’’, in pratica uno per classe,  sia nelle scuole medie che al liceo,  saranno designati per spiegare agli allievi i problemi dell’inquinamento alimentando nel contempo un comportamento eco-compatibile. 

Sesto – Un piano conto la violenza nelle scuole. Ogni scuola avrà un ‘’referente sulla violenza in ambito scolare, i professori minacciati saranno scortati e gli allievi ritenuti violenti saranno inviati in classi speciali senza aver bisogno dell’autorizzazione della loro famiglia. 

Sarà anche rivisto lo svolgimento del Bac (nostro Diploma liceale) che dovrebbe concentrarsi su 4 prove scritte ed un ‘’orale generale’’ … e verranno messi a punto nuovi sistemi di valutazione degli allievi durante il periodo scolastico, ma sono troppo ‘’tecnici’’ e ci capisco poco.

Comunque … tanti auguri ai nuovi allievi e ai loro insegnanti! Buon lavoro.

Alla prossima

Elena 

(°) gli apprendisti non sono intesi come studenti che imparano un mestiere presso qualcuno, ma sono dei ragazzi, con difficoltà scolastiche, che vanno in speciali scuole di ‘’recupero’’.