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Asiatica e Coronavirus …

Pensierino del mattino:

l’”Asiatica”, la più mortale pandemia degli ultimi 100 anni aveva fatto qualche cosa come un milione, un milione e mezzo di morti. Ad oggi di coronavirus sono mancate meno di 100 mila persone nel mondo.

Tra l’altro l’Asiatica a casa mia l’abbiamo fatta tutti quanti. Io, nata nel giugno del ’55 ero proprio piccolina e mi dicono, avevo una febbre altissima.

Domanda: ‘’Come mai per l’asiatica se ne sono fregati tutti? Come mai noi oggi invece ci sentiamo in guerra? Noi reagiamo al problema ‘’coronavirus’’ guardando in faccia la ‘’realtà ’’ o reagendo al ‘’percepito’’ provocato, oltre che dal virus stesso, dalla infodemia che gli ruota attorno?

Teniamo anche presente che 1,5 milioni di individui rispetto alla popolazione di allora che era di circa 2 miliardi e mezzo … non era certo poco. Oggi siamo 8 Miliardi a calpestare Gea. E con questo non voglio minimizzare nulla ma sto solo facendomi delle domande.

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Alla prossima

Elena

Coronavirus – Aggiornamenti del Sito della Protezione Civile

WORK IN PROGRESS … STO AGGIORNANDO … 

Coronavirus:

Coronavirus: al 13 maggio i positivi sono 76.440

situazione al 14 maggio 2020

Riepilogo giorni precedenti:

13 maggio 2020 sono 78.457
12 maggio 2020 sono 81.266
11 maggio 2020 sono 82.488
10 maggio 2020 sono 83.324
9 maggio 2020 sono 84.842
8 maggio 2020 sono 87.961
7 maggio 2020 sono 89 624
6 maggio 2020 sono 91.528
5 maggio 2020 sono 98.467
4 maggio 2020 sono 99.980
3 maggio 2020 sono 100.179
2 maggio 2020 sono 100.704
1° maggio 2020 sono 100.943
30 aprile 2020 sono 101.551
29 aprile 2020 sono 104.657
28 aprile 2020 sono 105.205
27 aprile 2020 sono 105.813
26 aprile 2020 sono 106.103
25 aprile 2020 sono 105.847
24 aprile 2020 sono 106.527
23 aprile 2020 sono 106.848
22 aprile 2020 sono 107.699
21 aprile 2020 sono 107.709
20 aprile 2020 sono 108.237
19 aprile 2020 sono 108.257
18 aprile 2020 sono 107.771
17 aprile 2020 sono 106.962
16 aprile 2020 sono 106.608
15 aprile 2020 sono 105.418
14 aprile 2020 sono 104.291
13 aprile 2020 sono 103.616
12 aprile 2020 sono 102.253
11 aprile 2020 sono 100.269
10 aprile 2020 sono 98.273
09 aprile 2020 sono 96.877
08 aprile 2020 sono 95.262
07 aprile 2020 sono 94.067
06 aprile 2020 sono 93.187
05 aprile 2020 sono 91.246
04 aprile 2020 sono 88.274
03 aprile 2020 sono 85.388
02 aprile 2020 sono 83.049
01 aprile 2020 sono 80.572
31 marzo 2020 sono 77.635
30 marzo 2020 sono 75.528
29 marzo 2020 sono 73.880
28 marzo 2020 sono 70.065
27 marzo 2020 sono 66.414
26 marzo 2020 sono 62.013
25 marzo 2020 sono 57.521
24 marzo 2020 sono 54,030
23 marzo 2020 sono 50.418
22 marzo 2020 sono 46.638
21 marzo 2020 sono 42.681
20 marzo 2020 sono 37.860
19 marzo 2020 sono 33.190
18 marzo 2020 sono 28.710
17 marzo 2020 sono 26.062
16 marzo 2020 sono 23.073
15 marzo 2020 sono 20.603

Continua l’impegno del Dipartimento nelle attività di coordinamento di tutte le componenti e strutture operative del Servizio Nazionale della protezione civile.
In particolare, nell’ambito del monitoraggio sanitario relativo alla diffusione del Coronavirus sul nostro territorio, a oggi, 14 maggio, il totale delle persone che hanno contratto il virus è 223.096 con un incremento rispetto a ieri di 992 nuovi casi.
Il numero totale di attualmente positivi è di 76.440, con una decrescita di 2.017 assistiti rispetto a ieri.
Tra gli attualmente positivi, 855 sono in cura presso le terapie intensive, con una decrescita di 38 pazienti rispetto a ieri.
11.453 persone sono ricoverate con sintomi, con un decremento di 719 pazienti rispetto a ieri.
64.132 persone, pari all’ 84% degli attualmente positivi, sono in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi.
Rispetto a ieri i deceduti sono 262 e portano il totale a 31.368. Il numero complessivo dei dimessi e guariti sale invece a 115.288, con un incremento di 2.747 persone rispetto a ieri.
Nel dettaglio, i casi attualmente positivi sono 29.956 in Lombardia, 11.891 in Piemonte, 6.301 in Emilia-Romagna, 4.718 in Veneto, 3.388 in Toscana, 2.660 in Liguria, 4.096 nel Lazio, 2.904 nelle Marche, 1.765 in Campania, 2.253 in Puglia, 505 nella Provincia autonoma di Trento, 1.854 in Sicilia, 770 in Friuli Venezia Giulia, 1.482 in Abruzzo, 380 nella Provincia autonoma di Bolzano, 92 in Umbria, 465 in Sardegna, 80 in Valle d’Aosta, 524 in Calabria, 229 in Molise e 127 in Basilicata.

Ringraziamo coloro che, in questo momento,  stanno facendo di tutto di più per arginare il disastro e stiamo tappati in casa che è il nostro unico modo per dare una mano. E … andrà tutto bene!

Morti e scostamento con il giorno procedente

Non posso esimermi dal pensare che ad oggi sono morte, solo in Italia,  31.368 persone. Un bombardamento sarebbe stato meno efficace, nel caso esistesse un un folle piano, come sostengono i ”complottisti” , di riduzione/abitanti.

Alla prossima

Elena

p.s.: ”questo articolo è ciclicamente modificato” e la fonte è il Sito Nazionale della Protezione Civile Italiana.

Cosa sperava la gente nel Fascismo? Cosa spera la gente nel M5S?

Come mai quando le ”cose vanno male” si finisce sempre ”lì” ? C’è sempre un ”perché” delle cose … basta andarlo a cercare nella Storia.

La prima guerra mondiale è stata una guerra che ha fatto 9 milioni di morti tra i soldati e circa 7 milioni tra la popolazione. Popolazione  morta di ”stenti”, cioè   carestie ed epidemie. (la situazione di oggi in Siria) In questa guerra noi abbiamo combattuto a fianco di Francia, Regno Unito e Impero russo.

Finito questo orrore  l’Italia era decisamente ”mal messa”. Doveva fare i conti con tutti i guai connessi alla fine di una guerra, che tra l’altro avevamo ”vinto”! (Pensate se l’avessimo persa!)   Oltre alla fame e alle epidemie, avevamo anche perso l’Istria, promessa dagli americani ad altri! (Gli americani hanno ‘sta mania di disegnare a tavolino i confini, facendo nascere o morire paesi ed etnie intere … ma questa è un’altra storia!) Nonostante gli istriani sarebbero stati volentieri con noialtri … non potevamo certo farci ”nemici” gli americani nostri alleati, quindi ”ciccia” … ciao Istria!

Oltre alla situazione internazionale complicata … la nostra situazione economica era al ”lumicino”! I problemi finanziari che affliggevano le banche italiane erano ”enormi”!  Queste, infatti, durante il conflitto avevano effettuato consistenti prestiti a lungo termine ai colossi dell’industria bellica (quelli del triangolo Milano-Torino-Genova) e ora faticavano a recuperarli. (Vi ricorda qualche cosa?)

La crisi ebbe il suo culmine nel 1921, quando il fallimento di alcuni grandi trust, come il complesso siderurgico Ilva e quello meccanico dell’Ansaldo, provocò il crollo di importanti istituti bancari con immediati riflessi negativi su tutto il sistema industriale. (quando muore una banca non lo fa mai da sola) Di qui un costante aggravarsi delle già difficili condizioni di vita dei lavoratori, specie di quelli a reddito fisso sui quali pesava un’inflazione galoppante. La crisi colpì anche la piccola e media borghesia, il cui tenore di vita era notevolmente peggiorato rispetto agli anni precedenti alla guerra.

La produzione agricola a sua volta era distrutta a causa dell’abbandono delle campagne, rese improduttive dalla lunga assenza degli uomini che combattevano al fronte. La situazione era particolarmente grave, se ricordiamo che in quegli anni l’Italia era ancora un Paese essenzialmente agricolo. Oltre a ciò, a partire dal 1917 gli Stati Uniti avevano iniziato a imporre delle limitazioni all’emigrazione transoceanica, precludendo ai nostri contadini poveri la possibilità di cercare fortuna in America!

Le conseguenze sull’occupazione furono pesanti e il numero dei disoccupati nel 1919 toccò la cifra di due milioni di unità. Noi importavamo, per mangiare, grano e, per far funzionare tutto l’am ba ra dam,  carbone e avevamo quindi ”debiti pesanti” specie con gli USA.

Le casse del regno erano vuote e la ”lira” durante la guerra aveva perso valore. Alla mancanza di materie prime si aggiungevano tutti i soldati che si trovavano di punto in bianco ”disoccupati”. Molti ex soldati vennero utilizzati per i lavori urgenti di ”ricostruzione”.  Le fabbriche che producevano armi, dovevano velocemente riconvertire la loro produzione. Ma … a chi vendere? Il mercato interno era inesistente e la crisi degli altri non creava certo un terreno fertile all’esportazione  … quindi moltissime fabbriche semplicemente chiusero i battenti, aumentando ancora una disoccupazione già preoccupante.

Inoltre era stato promesso agli ex combattenti che si sarebbero espropriati i terreni dei ”latifondisti”… ma ovviamente la cosa non era facile. Notoriamente chi possiede terreno non vuole che glielo si porti via … quindi vi erano grosse ”resistenze”. A questo si deve aggiungere che anche gli operai rimasti senza lavoro volevano i terreni promessi agli ex soldati … gli attriti aumentarono e gli ex soldati apostrofarono gli ex operai:  ”imboscati” ! Mentre gli ex operai chiamarono gli ex soldati ”servi della guerra borghese”. Insomma c’era povertà, fame, disperazione, rabbia e disoccupazione!

Su questa ”torre di Babele” … su questo ”fertile” terreno nacque il fascismo!  C’è una bella frase di Gramsci che descrive benissimo la situazione:

 ”Il fascismo si è presentato come l’anti-partito, ha aperto le porte a tutti i candidati, ha dato modo a una moltitudine incomposta di coprire con una vernice di idealità politiche vaghe e nebulose lo straripare selvaggio delle passioni, degli odi, dei desideri. Il fascismo è divenuto così un fatto di costume, si è identificato con la psicologia antisociale di alcuni strati del popolo italiano”.

(Antonio Gramsci, L’Ordine Nuovo, 26 aprile 1921)

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meditiamo gente … meditiamo …

Alla prossima

Elena