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La Raggi si ricandida! Ma … e l’obbligo del ”non più di due mandati”?

La Raggi si ricandida sindaca a Roma.
Ma … e la norma del non più di due mandati? Quella che imponeva che, chi era già stato eletto, a livello nazionale o locale, non avrebbe più potuto candidarsi per la terza volta che fine ha fatto?
Allora aveva ragione Di Maio quando, per aggirare la norma, si era inventato il ‘’mandato ZERO’’
Il genio della lampada sosteneva infatti che il primo mandato non contasse. In fondo aveva pur ragione. Il primo mandato serviva a capirci qualche cosa di dove erano finiti e che cosa avrebbero dovuto fare. Noi ”popollo”li abbiamo pagati un intero mandato affinché imparassero qualche cosa!
D’altronde, se ‘sta norma rimanesse in vigore, alle prossime elezioni personaggi del calibro appunto dell’attuale Ministro degli Esteri Luigi Di Maio, del Capo Politico del M5S Vito Crimi, della Vicepresidente del Senato Paola Taverna, non potrebbero più candidasi e … che cosa farebbero? Li buttiamo sul lastrico?
Giggino tornerebbe a vendere bibite allo Stadio?, Crimi tornerebbe a fare l’impiegato al Catasto? E la Taverna? Tornerebbe a fare l’impiegata in un poliambulatorio per analisi cliniche?
Naaaaa … tranquilli che ‘sta norma la toglieranno.
D’altronde il ‘’mandato zero’’ in fondo non conta. Dovevano pure imparare qualche cosa no? Costoro sono gli studenti più cari che esistano!
Di Maio poi è proprio cocciuto, prima è stato mantenuto a giurisprudenza dalla sua famiglia per 12 anni, senza peraltro riuscire a laurearsi, adesso invece lo manteniamo noi. Mò sta facendo corsi intensivi di geografia, visto che ora lo manteniamo con la carica, nientepopodimeno, di Ministro degli Esteri. Prima lo abbiamo mantenuto stipendiandolo come Vice presidente del Consiglio – assieme a quell’altro matto di Salvini – e Ministro dello Sviluppo Economico.
Diamo loro un sacco di soldi al mese affinché imparino qualche cosa. Vero è che ce ne restituiscono una parte, che recuperano poi con dei piè di lista sfrontati.

Certo che Conte, in mezzo a costoro, fa un figurone …

Come ‘’voliamo basso’’ … che peccato.

Alla prossima

Elena

Navigator, questi sconosciuti …

Pensierino del mattino …
Per mettere in marcia ‘sto reddito di cittadinanza ci vogliono i ‘’navigator’’ che sarebbe a dire 6mila persone che dovrebbero essere assunte (a tempo determinato) tra marzo e aprile e che dovrebbero trovare un lavoro a chi percepisce il reddito di cittadinanza. Quelli che non hanno diritto a percepirlo … ma sono disoccupati si arrangino! Cavoli loro …

Anche Macron è giovane … ma cribbio Macron è intelligente, informato, laureato, conosce le lingue, ha una visione a lungo termine … ma questo qui? L’unico lavoro che ha fatto è stato vendere bibite allo stadio! E noi gli abbiamo consegnato il Ministero dello sviluppo economico! Questo gestisce l’economia come al gioco del Monopoli. Ma siamo matti noi italiani?

Ma continuiamo … il piccolo problema è che le ‘’Regioni’’, non hanno capito quali saranno i ‘’compiti’’ di ‘sti navigator, che arriveranno belli belli, non sapranno nulla di quello che c’è e dovranno comunque lavorare ‘’fianco a fianco’’ con gli attuali operatori dei centri per l’impiego, che sono gestiti dalle autonomie, mentre i 6mila navigator invece avranno solo un contratto di collaborazione, a tempo determinato, con Anpal Servizi.
Le Regioni sono un pò ‘’fiaccate’’ visto che si lamentano da tempo di sbloccare le assunzioni promesse. Mancano all’appello 1.600 persone in più e 4mila nuovi operatori che non si riescono ad assumere perché il ministero del Lavoro non ha ancora emanato i provvedimenti attuativi per i concorsi. Quindi, per farla breve, alle Regioni manca personale, ma in compreso bisognerà fare da ‘’balia’’ ai Navigator, assunti senza concorso.
Non bisogna poi sottovalutare il fatto che le piattaforme informatiche centrali – di cui è responsabile la Regione, per gestire il reddito di cittadinanza, non sono ancora state testate.
Quindi? Se non dovessero funzionare la ‘’colpa’’ a ‘’chi’’ verrebbe scaricata esattamente?
Con i tempi che corrono si intuisce no?
Da avviare, ci sarebbe anche, il dialogo con le imprese per allacciare un rapporto di collaborazione tra centri per l’impiego e datori di lavoro, che finora non c’è stato. Anche qui, esecutivo e regioni hanno ricette diverse. Il governo sembra puntare tutto sugli incentivi (che sono molto complicati da utilizzare); le regioni, forti anche dei modelli locali, chiedono invece un dialogo più stretto. Alcune, tra cui la Lombardia chiedono, giustamente, un coinvolgimento anche delle agenzie private sul territorio, visto che sono queste ultime ad avere i contatti con le aziende che hanno bisogno di personale.
Sarebbe auspicabile un accordo civile tra governo e regioni per far partire ‘sto reddito di cittadinanza e non imporre con prosopopea un ‘’papocchio’’ non funzionante ad Enti già sotto-organico … o no?
L’impressione è che i giallo-verdi abbiano, anche se confuse, delle ‘’idee’’ ma, non sapendo come attuarle nella realtà, in quanto privi totalmente di conoscenze ed esperienza, deleghino altri alla realizzazione delle stesse!
Facile così eh? Bella la vita … e se gli altri non fanno quello che ”loro” vogliono … sono’’brutti e cattivi’’ e bisogna quindi ”smantellare le Istituzioni” che fanno ”perdere tanto tempo”.
Che debbano essere ”migliorate” non ci piove ma … le smantelliamo per sostituirle con quelle dettate dalla grande esperienza di Giggino Di Maio? Mamma mia ma a noi il ”brivido” piace proprio vero?
La ”millenaria” democrazia francese, per sostituire un ”potere” con un altro è passata attraverso il ‘terrore”! Siete pronti?

Alla prossima

Elena