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Covid: ”un male per noi ma … per il pianeta”?

Buongiorno, pensierino del mattino:
Giorni fa mi preoccupavo dello sversamento in mare delle acque di raffreddamento della centrale atomica giapponese di Fukushima. Molti mi hanno rassicurato dicendo che il ”trizio” contenuto in quelle acque ha una bassissima percentuale. Quindi non pericoloso.
Già, di che cosa dovrei preoccuparmi? Per così poco … In fondo, tanto per fare qualche banale esempio: nel 2010 l’incendio della piattaforma di trivellazione ”Deepwater Horizon” aveva fatto finire nelle acque della California, l’equivalente di 100mila barili di petrolio, facendo strage di uccelli, pesci, leoni ed elefanti marini, e chissà quanto altro ancora. Non dobbiamo dimenticare i tanti incendi sul fiume Cuyahoga, in Ohio, così devastato dall’inquinamento industriale che le acque prendevano fuoco.
Senza contare quel che succede, in casa nostra, per esempio nelle acque del fiume Seveso,dove da bambino mio nonno pescava ma che nelle sue acque oggi, di vivo, non c’è rimaso nulla! O nella pianura campana dove sversamenti illegali, roghi tossici e rifiuti radioattivi sono putroppo i protagonisti giornalieri di una squallida realtà.
Smaltire costa, noi ”duri e puri”, abituati a reagire di ”pancia”, non vogliamo gli inceneritori e quindi i rifiuti vengono, o spediti all’estero, dove gli inceneritori li hanno, oppure vengono bruciati tali e quali in incendi al 99% dolosi. (La politica ha bisogno di voti e se i ”duri e puri” sono tanti va da se che gli inceneritori non si faranno).
Chissà se oggi siamo finalmente riusciti a capire che non è più il ”caso” di combinare guai che, tutti sappiamo, si stanno ripercuotendo sulla nostra salute e sulla nostra stessa esistenza.
Il fatto è che, ora che lo abbiamo capito, facciamo un pò fatica a scegliere cosa sia ”buono” e cosa non lo sia.
Quindi, la nostra reazione è quella di dire ”NO” a tutto. Vedi, per esempio, la battaglia dei ”No Tav”- che sono poi gli stessi del ”No inceneritore”. Una battaglia che, da discorso ragionevole è diventata una guerra tra sordi. Ma la realtà è che troppo spesso reagiamo di ”pancia” … sicuramente sbagliamo, esagerando, ma questa è una reazione naturale ed istintiva.
Sta a chi è al ”comando” di cercar di capire e muoversi di conseguenza nella direzione giusta.
Una direzione che davvero permetta una crescita ma che non sia sulla spalle del pianeta! Ce la faremo? Dobbiamo farcela! E’ l’ultima occasione che abbiamo! Questa pandemia mondiale ci ha messo davanti ad una realtà che dobbiamo assolutamente affrontare. Possiamo forse pensare di poter continuare a vivere, come abbiamo fatto fino ad oggi? Consumando risorse nell’assurda convinzione che siano infinite? Non sono ‘’infinite’’.
E poi … lo abbiamo capito tutti, nemmeno Marte potrebbe ospitarci come ‘’intendiamo noialtri’’.
Quindi sarebbe bene che iniziassimo a far mente locale alla filosofia di vita dei pellerossa: ‘’Quando l’ultimo albero sarà stato abbattuto, quando l’ultimo fiume sarà stato avvelenato, quando l’ultimo pesce sarà stato catturato … soltanto allora scopriremo che il denaro non si mangia’’.

Alla prossima

Elena

Processionarie in giardino … che guaio! 

Giorni fa abbiamo realizzato, con orrore,  che un altro nido di processionarie è saldamento ancorato sul cedro che si trova davanti al nostro balcone.

E’ il terzo nido con cui abbiamo a che fare quest’anno. Il primi due li abbiamo tolti abbastanza facilmente in quanto non troppo lontani da terra, ma questo è proprio impossibile visto che è su un rametto in alto in alto … alla punta estrema dell’albero.  

Che cosa sono le processionarie? Credo che tutti le conoscano ma meglio precisare di che cosa stiamo parlando, per meglio capire la faccenda.

Nido di processionarie prossime ad uscire …

La processionaria del pino (Thaumetopoea pityocampa) è un insetto che abita sui pini, sugli abeti e sui cedri e può diventare una piaga vera e propria. 

Oltre ai problemi che crea agli alberi, le larve si nutrono infatti degli aghi dei pini indebolendo la pianta e rendendola vulnerabile ad attacchi come funghi, cocciniglie, blastofagi …  ma, non divaghiamo e concentriamoci sulle processionarie.

Le processionarie sono dei lepidotteri che provocano orticaria e reazioni cutanee allergiche gravissime sia per noi umani che per gli animali. I peli, chiamati tricomi, che ricoprono la processionaria del pino, sono urticanti non solo per contatto diretto ma anche quando il vento che li sparge in giro. 

Sono pericolosi in particolare per bambini e animali che, essendo per natura curiosi,  corrono un rischio più elevato di entrare in contatto con la processionaria. Se un cane ingerisce o ha un contatto diretto con le processionarie quasi sempre muore tra atroci dolori. 

Cane la cui lingua è necrotizzata a causa di contatto con processionarie.

La processionaria del pino scende quando il clima diventa caldo e si avvicina la primavera, vale a dire, tra febbraio ed aprile. È allora che le vediamo sfilare una dietro l’altra come se si trattasse di una processione, ed è proprio da questo fatto che deriva il loro nome, e … dove vanno questi mostri? 

Ecco i mostricciattoli pericolosi in processione … 🙁

Vanno ad infilarsi sotto terra in attesa di diventare crisalidi e di uscire poi come farfalle notturne, che vivranno solo due giorni con l’unico obiettivo di accoppiarsi e volare nuovamente sui pini che si trovano lì attorno dove ogni farfalla depositerà qualche cosa come circa 300 uova. Immaginatevi il disastro! 

Ora i sistemi per eliminare i nidi sono tanti, il più semplice è meccanico. Con una cesoia si taglia il ramo che contiene il nido, una volta tolto dall’albero con cautela lo si mette sul terreno, lo si cosparge di una sostanza infiammabile e gli si dà fuoco, uccidendo in tal modo i bruchi. Noi questo lo abbiamo già fatto con due nidi.  Adesso però questo nuovo nido è irraggiungibile e, data l’altezza,  la faccenda diventa più complicata. 

Uno dei sistemi più utilizzati nel caso non si possano raggiungere è quello della ‘’trappola’’.

Questa è la trappola che abbiamo messo sperando funzioni.

Ricapitoliamo, le processionarie, dopo esser uscite dal nido, quando le temperature si fanno più miti, scendono in processione e si infilano sotto terra La trappola consiste quindi in un collare che si mette attorno all’albero, il collare blocca la discesa a terra e costringe le processionarie in una sorta di ‘’tonnara’’ che le condurrà in un contenitore contenente della terra dove, credendosi al sicuro, si infileranno in attesa di diventare crisalidi e poi farfalle.

Ciclo vitale delle processionarie.

Invece una volta entrate tutte lì dentro noi ‘’furbetti’’ potremmo distruggere più facilmente.

Non è questione di ‘’cattiveria’’ sono veramente degli animali nocivi. Il fatto è che noialtri ‘’umani’’ abbiamo incasinato tutto l’esistente.

Ci sarà pure un motivo per cui le processionarie la stanno facendo da padrone no? Dato che sono cocciuta di natura, mi sono messa a leggere in giro un pò di informazioni in proposito e, secondo la maggioranza degli studiosi, si direbbe il fenomeno sia legato all’innalzamento delle temperature, che al di là di tutte le considerazioni sulle cicliche variazioni atmosferiche del Pianeta, è anche dovuto, cosa ormai acclarata, al nostro inquinamento. 

Questi animali vivono sulle conifere, tutti sappiamo che le conifere sono alberi che vegetano meglio in montagna, dove le temperature invernali sono notoriamente basse per un lungo periodo.  Quindi il freddo stesso ha mantenuto per anni la popolazione delle processionarie sotto controllo. Oggi, evidentemente, il freddo che fa non è più sufficiente per uccidere le larve. 

Credo però che un altro elemento sia responsabile della sovrapopolazione delle processionarie, e cioè la mancanza di nemici naturali.

Sapete quali sono i loro principali nemici? Le cinciarelle! Le tenere cinciarelle sono infatti immuni al veleno di questi mostri e le mangiano con voracità. Il dramma è che di cinciarelle ce ne sono sempre di meno. E sapete perché? Perché quei ‘’maiali volanti’’ delle gazze, delle ghiandaie e dei corvi le stanno decimando!

Eccole qui le tenere cinciarelle, nemiche agguerrite delle processionarie.

Purtroppo i corvidi di cui fanno parte appunto le gazze, le nocciolaie, le ghiandaie, il corvo imperiale il corvo comune e lo storno, sono golosi delle uova degli altri uccellini!  Quindi … va da se che il numero di quei gentili piccoli uccelletti diminuisca a vista d’occhio.

Corvo, Ghiandaia, Gazza. Quelli che chiamo i ”maiali volanti” … 🙁

Un tempo i contadini uccidevano i corvidi lasciando vivere le rondini, i passeracei e gli uccelli insettivori che si nutrivano appunto degli insetti dannosi all’agricoltura. 

Oggi purtroppo le campagne sono praticamente disabitate, le lavorazioni  agricole sono così ‘’snaturate’’ rispetto ad un tempo che un contadino da solo si occupa di estensioni immense ma perde il contatto con le piccole realtà. E poi gli anticrittogamici chimici la fanno da padrone. 

Addirittura molti ‘’umani’’ hanno distrutto i nidi delle rondini in quanto ‘’sporcano’’.  Noi ‘’umani’’’ abbiamo sistematicamente eliminato anche i pacifici colombi perchè ‘’sporcavano’’ le nostre belle città e ora nelle nostre città ci vivono corvi di dimensioni inquietanti e il canto degli uccellini si fa sempre più raro … e sempre in ore più strane. 

Nemmeno i cacciatori uccidono i corvidi che sono talmente cattivi da mangiare che non sono appetibili. Quindi questi animali non hanno praticamente nemici naturali. 

E tutti sappiamo che, senza nemici naturali, molti animali nocivi prosperano.

Morale? Morale il creatore del Mondo doveva essere un ‘’sadico’’! Perché da che mondo è mondo la vita di qualcuno è legata, se va bene, allo sfruttamento di qualcun altro … se va male alla sua morte! 

Che fare? Mah … 

Alla prossima

Elena