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Catastrofe in Emilia Romagna ma…

… potrebbe succedere ovunque!
In Emilia-Romagna le piogge assurde hanno causato enormi danni e la perdita di vite. Nove fino ad oggi.
Chi ci governa deve ormai fronteggiare, che gli piaccia o meno, il mutamento climatico e, definire questi fenomeni come ‘’emergenze idrogeologiche’’, non ha più senso. Dobbiamo rassegnaci e convincerci che sono la realtà con cui dovremo confrontarci sempre di più.
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza stanzia, e ha stanziato già, quattrini che potrebbero aiutarci, ma… siamo capaci di spenderli ed attuare le opere necessarie per metterci in sicurezza? Mah …
Si direbbe che le nostre amministrazioni non siano in grado di smaltire la burocrazia necessaria per poter poi agire in concreto. Alcuni restituiscono addirittura i quattrini che non riescono a spendere.
Come mai non ci riescono? Saranno tutti ‘’pirla’’? Eppure sarebbe nel loro interesse farlo no?
Ci deve essere un motivo per cui non sono in grado.
La giurista Azzolina sostiene che la Pubblica Amministrazione sia una parte delle ‘’pastoie’’.
Uno dei motivi è che nella pubblica amministrazione c’è il blocco del turnover, il che significa che chi va in pensione non viene sostituito. Quindi di giovani ce ne sono pochissimi.
I dipendenti pubblici italiani tra l’altro sono 3,2 milioni, contro i 5,7 milioni della Francia e i 5,3 milioni degli UK e i 5 della Germania.
Quindi … già abbiamo una burocrazia borbonica, se poi siamo pure in pochi e vecchi, quindi incapaci di usare la nuova tecnologia, va da se che le cose non è che possano andare a gonfie vele, o no?
Secondo la Corte dei Conti, tra l’altro, i dipendenti pubblici hanno una preparazione essenzialmente ‘’giuridica’’ ma a noialtri servirebbero dei tecnici! Statistici, informatici, ingegneri, architetti …
Quindi per farla beve questa vecchia amministrazione, sotto organico e senza competenze specifiche si è trovata, con il PNRR, ad affrontare ‘’progetti’’ più grandi di lei, e questa è la triste realtà.
Ci si riempie la bocca dei soldi messici a disposizione dall’Europa ma se poi non siamo in grado di spenderli serviranno a poco no?
Inutile stanziarli per opere immani come il Ponte sullo stretto, se poi abbiamo le autostrade e le ferrovie allagate per l’esondazione di fiumi che passano 350 giorni in secca per poi diventare come il San Lorenzo in 15 giorni!
Quel che è successo in Emilia Romagna potrebbe succedere ovunque!
Dare la colpa a Bonaccini e alla Schlein non so se abbia un senso … nessuno ha la bacchetta magica e ’sto benedetto Paese avrebbe bisogno della collaborazione di tutti invece che di farsi le scarpe gli uni con gli altri.
Mah …
Tra l’altro, noi che viviamo a Trino, abbiamo ben poco da stare allegri, qui di inondazioni ce ne sono state già parecchie.
Per fortuna non le ho vissute in quanto è da pochissimo che ci siamo trasferiti, ma i racconti che mi fanno delle precedenti inondazioni sono davvero inquietanti.

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La stessa casa che abbiamo comprato e ristrutturato, portava nella ‘’tavernetta’’ i segni del fango. Segni che arrivavano al metro e sessanta. Dio non voglia che la cosa possa ripetersi.
Quindi cerchiamo di farlo il prima possibile ‘sto secondo lotto dello scolmatore, onde evitare di trovarci nuovamente in ‘’braghe di tela’’.
Alla prossima

Elena

Non riusciamo a spendere i quattrini che l’Europa …

Pensierino del mattino…
Non riusciamo a spendere i quattrini che l’Europa ci mette a disposizione. Come mai? Noialtri si arranca sempre. Ci riempiamo la bocca di parole e poi abbiamo una burocrazia arcaica che frena ed è ostile al cambiamento.
Viviamo il cambiamento come un ”salto nel buio”. Ovviamente, se questa è la nostra sensazione un motivo ci sarà no? Il motivo dipende forse dal fatto che non ci fidiamo di chi vuole cambiare?
Facciamo l’esempio dello smaltimento dell’amianto.

Vivo a Trino e, in questa zona, il problema ”amianto” è serio ed sentito molto dalla popolazione eppure…

Eppure mi pare non esista, al momento, un piano organico per poter accedere ai finanziamenti europei.
Esiste una mappatura aggiornata e dettagliata delle strutture coperte da amianto?
E questa mappatura è suddivisa tra industriali e civili?
Esiste un piano costi quantificato per eliminare queste coperture?
Esistono e sono quantificate le tempistiche per farlo?
Mah …

Eppure, qui a Trino non mancano certo i tecnici che potrebbero trovarsi ad un tavolo, discutere il problema, trovare le soluzioni ed accedere al piano di Contribuzione Europeo.
Il Comune dovrebbe spalleggiare e sostenere i tecnici, rimborsando loro le spese sostenute, ed eventualmente dare a loro, se ne avessero le competenze/strutture, gli appalti per lo smaltimento.
Bisogna imparare a far interagire associazioni, tecnici, burocrazia e politica.
I politici in fondo non sono altro che dei PR che dovrebbero esser capaci di mettere in contatto le competenze locali, se ne sono all’altezza, per risolvere problemi che danneggiano la collettività.
Ma poi, se qualcuno mette a disposizione della collettività le proprie competenze dovrebbe esser premiato in qualche modo … o no?
In questo modo tutto avverrebbe alla luce del sole e premierebbe: primo, chi si è occupato, dedicando tempi e sforzi per risolvere la questione, secondo, la collettività tutta che si ritroverebbe finalmente con dei tetti con non uccidono!
Ci ritroveremmo con degli ex capannoni industriali sanificati e magari, perché no, coperti di pannelli solari.
Cosa questa che attirerebbe, più di quanto lo faccia nello stato attuale in cui versa, eventuali aziende produttive che volessero installarsi nella ex zona industriale. Il tutto senza ”mangiare” ulteriore terreno.

Eppure… non è certo da ieri che esiste il problema, come mai non è stato affrontato con i piedi per terra e ci si è limitati a sporadici annunci?

Noialtri preferiamo forse continuar a fare le anguille che si dibattono … invece di affrontare le cose nella ‘’realtà quotidiana’’?
Detto questo, le bacchette magiche non esistono ed i tempi per fare sono lunghi. Ma la visione di un piano deve essere a lungo termine.
A breve si fanno solo sterili annunci.

Alla prossima

Elena

Berlusconi e la vergognosa candidatura al Colle …

Questo lo avevo scritto il giorno stesso in cui è stata ritirata la candidatura al Colle di Silvio Berlusconi. Solo adesso ho avuto il tempo di metterlo sul mio blog, che è proprio solo una sorta di mio diario personale. Sperando che duri nel tempo, così magari i miei nipoti lo leggeranno un giorno. Mah … va a sapere.

Sfogo mio personale … quindi, come tutti gli sfoghi a caldo è confuso e disordinato.

Il ”Popolo Viola Nazionale”, assieme a 6000 sardine, e a tutte le altre Associazioni/realtà aderenti, ne sta preparando uno ”ufficiale” e che verrà messo quanto prima sulla pagina del PVT.
E tanto per cambiare ci ha presi in contropiede!
In un primo tempo, nonostante il fatto che Silvio Berlusconi avesse rinunciato ieri sera alla candidatura, si pensava di trovarci in piazza ugualmente.
Perché? I motivi sono tanti.
Primo, ci fa piacere dopo tanto tempo, ritrovarci tra amici che la pensano come noi e con quali abbiamo condiviso tante battaglie. Compresa la libertà di stampa e l’autonomia della Giustizia.
Poi come dimenticare per noi Popolo Viola la grande manifestazione di 13 anni fa, quella del 5 dicembre 2009 a Roma! Allora eravamo scesi in piazza, pieni di adrenalina e di speranza, per manifestare il nostro dissenso per un Primo Ministro che non era degno di quella posizione.
Che cosa è cambiato in 13 anni? Berlusconi è sempre lì e oggi, addirittura, si è permesso di correre per il Colle. Il Colle! La Presidenza della Repubblica! Ma vi rendete conto? Ringraziando il Signore ha ritirato la candidatura, ma non dimentichiamo che si è ormai preso la scena, e che da questa posizione condizionerà pesantemente il futuro del Paese.
Purtroppo però, una manifestazione ha bisogno di ‘’adesione e condivisione’’ . Essendo quella di martedì incentrata sulla candidatura di Berlusconi come Presidente della Repubblica, è caduto l’oggetto dell’evento, quindi, con dolore, ma con senso di responsabilità, lo annulliamo.
Ma non annulliamo certo la nostra voglia di ‘’monitorare’’. Saremo presenti più che mai, con i mezzi a nostra disposizione, per cercare, con tigna e buona volontà, di spingere affinché il nostro Paese sia degno delle democrazie evolute.
Per rimanere in tema di ‘’democrazia evoluta’’ non possiamo esimerci dal chiederci: ‘’Ma che razza di ‘’destra evoluta’’ abbiamo in questo Paese? Vero è che la politica si fa con quel che si ha e NON con quel che si vorrebbe ma … come abbiamo fatto a ridurci in questo modo’’?
Sarà che noi ‘’popollo’’ contiamo come il due di picche? Sarà che costretti a tirare la carretta tutti i giorni, in un mondo che sta diventando sempre più difficile e sempre più competitivo non si stia più attenti a quello che combinano i nostri ‘’politici’’?
Sul competitivo non stiamo parlando solo di ’globalizzazione’’ che ovviamente è complicatissima da gestire ma parliamo anche e soprattutto della competizione ‘’marcia’’ come quella che fa la malavita organizzata.
Quella che smaltisce i rifiuti bruciandoli nei capannoni abbandonati. Quella che si assicura gli appalti a prezzi competitivi, per poi metter nel cemento più sabbia e poco ferro. Non chiediamoci poi perché i ponti cadano.
Per una imprenditoria seria e sana questo ‘’sistema’’ è una immensa palla al piede. Una palla al piede che ricade sul Paese intero.
D’altronde … tutti sappiamo che la malavita organizzata ha quattrini per far delle guerre. (Come Berlusconi d’altronde) Hanno soldi in quantità industriali e li ‘’investono’’ a modo loro.
Quindi è facile per loro corrompere. Ma … un paese in cui la selezione imprenditoriale è fatta dalla malavita organizzata, secondo voi, che speranze ha? Ci arriviamo tutti al fatto che ne abbia pochissime vero?
Tornando a noi e ai nostri guai non dimentichiamo che ormai vige una legge elettorale che è sempre più ‘’pro domo loro’’ piuttosto che curatrice dei nostri interessi. Tutti la vogliono cambiare ma NESSUNO lo fa.
Chissà perché! E’ un pò come il ritornello delle ‘’tasse’’ tutti dicono che sono troppo alte ma NESSUNO le diminuisce. Berlusconi poi, nonostante fosse stato al Governo con una maggioranza sostenuta, ha preferito evaderle piuttosto che abbassarle.
Noi oggi, bene che vada, votiamo un partito, badate bene quasi sempre un partito ‘’padronale’’. Un partito che è legato al fondatore/proprietario, se lui si rompe le scatole lui, ciccia! Finito il partito. Vi sembra normale? Naaaa … dove sarebbe la continuità, la crescita? Mah …
Oggi, in Italia, c’è un unico partito non padronale. Chi ci vuol arrivare ci arrivi.
Detto questo, considerata quindi la nostra pressoché inutilità come elettori … ecco che, trovarci in Piazza e manifestare dissenso potrebbe solo farci del bene.
Purtroppo però, siamo in tempo di Covid, ed essendo caduto il ‘’topic’’ della manifestazione, con senso di responsabilità, e come già sopra accennato, rinunciamo alla manifestazione che avevamo indetta.
Ma non rinunciamo certo a manifestare, almeno sui social, il nostro dissenso per una classe politica che è sempre meno all’altezza della situazione.
Una sola cosa, però, noi ‘’popolo’’ non dobbiamo dimenticare, costoro – la classe politica – di qualsiasi parte si stia parlando, vive di ‘’voti’’. Quindi più il popolo è evoluto ed attento più la politica deve fare i conti con lui.
Generazioni intere sono cresciute con l’appiattimento delle meningi provocato volutamente dalle tv berlusconiane! E anche lì ne avremmo da dire di cose! Tipo quando hanno legiferato donando allo gnomolaccatodibiaccamarroneintesta l’esclusiva delle tv in Italia!
Generazioni cresciute con il Grande Fratello … niente di più squallido, che ha forgiato una mentalità drammaticamente superficiale e, si sa, più si è scemi più è facile abboccare a tutto.
Ritorno alla destra italiana. Com’è possibile che Lega e Fratelli d’Italia non riescano a dire a costui: ‘’Candidarti al Colle? Con i tuoi precedenti? Ma non potresti nemmeno fare il bidello! Ma sei matto’’? Com’è che lo prendono sul serio e che fanno finta di assecondarlo cercando di dare un colpo al cerchio e uno alla botte?
C’è qualche cosa di marcio in tutto questo non trovate? Che, la buttiamo lì, siano ‘’ricattabili costoro’’?
D’altronde tutti sappiamo che Berlusconi non lesina né quattrini né posizioni. Se gli sei fedele ti sistemi per tutta la vita.
Come dimenticare il fatto che costui abbia dato 60 milioni di euro – una tantum – alla Pascale e che la mantenga con 1 milione di euro l’anno ancora adesso, senza parlare poi delle olgettine … stendiamo un velo pietoso che è meglio.
Eppure, ci sono personaggi oggi che, grazie alle ‘’cene eleganti’’ e/o a dubbie amicizie sono in Parlamento con un posto fisso ed una pensione altrettanto sicura.
Che la vita sia difficile nessuno lo mette in dubbio ma se la politica è diventata ‘’il posto sicuro’’ non ci siamo proprio.
Inutile dire che chi siede su quegli scranni fa gli interessi di chi ce lo ha seduto e non certo quelli del popolo che, manco li conosce, visto che sono stati nominati dal capo e/o proprietario del partito.
Comunque, smetto di sfogarmi e tiro un sospiro di sollievo per l’immediato scampato pericolo.
Ma … attenzione, non molliamo la presa, ormai lo gnomolaccatodibiaccamarroneintesta, si è guadagnato la scena e porrà pesanti contropartite, quindi, continuiamo ad interessarci alla ‘’cosa pubblica’’ non deleghiamo troppo, usiamo i ‘’media’’ oggi a disposizione per manifestare il nostro dissenso quando ci attaccano direttamente.
A furia di delegare guardate dove siamo finiti.
Detto questo voglio sottolineare che sono entusiasta dei giovani che partecipano e si interessano. Sono tanti, sono belli e ci credono in un Paese migliore. Diamo loro fiducia, almeno quello, visto che con il nostro disinteresse non gli abbiamo certo lasciato una eredità di cui poterci vantare.
E finisco con una frase che è un pò un mio pallino: ‘’Il suffragio DEVE essere universale, le CANDIDATURE NO!

Alla prossima

Elena

Ma noi … parliamo dei problemi veri o cincischiamo su quelli ”falsi”?

Un tempo, che noi cittadini fossimo scocciati e delusi dalla nostra politica inconcludente, lo sapevano in pochi.
Lo sapeva il panettiere, lo sapeva il proprietario del banco sul mercato dove si andava a prendere frutta e verdura, lo sapeva il garagista dove si andava a far controllare l’auto. Adesso, grazie ad Internet e alle nostre esternazioni sulle piattaforme virtuali, lo sanno tutti!
Ma … è forse cambiato qualche cosa? Naaaa … tutti a cincischiare, giornalisti, politici, noi ”popollo” sul problema, fasullo, del momento.
Ad esempio ora di parla solo di Green Pass, sul quale è saltata fuori una diatriba degna dei talebani.
Il problema serio, quello vero che ci perseguita, saebbe quello di ‘sto virus delle ‘’OO’’ che, se lasciato libero di riprodursi eccessivamente, muta alla velocità della luce e noialtri si rischia di essere daccapo a 12 e magari, perché no, anche di estinguerci.
Il che, a pensarci bene, forse non sarebbe nemmeno il guaio peggiore.
Comunque, noi concentriamo forse sul problema vero tutti i nostri sforzi? Macché! Ci si concentra sull’obbligo del Green Pass.
Chi lo vuole … chi no … chi lo vorrebbe diverso … chi trova sia una privazione alla libertà dell’individuo … il poveretto che non vuole vaccinarsi è obbligato a fare tamponi in continuazione se vuole andare in giro … e quindi vorrebbe che fosse lo Stato (cioè NOI) a pagare ‘sti tamponi.
Onde evitare equivoci e male-interpretazionichi, resta fermo il fatto che: ”chi non può fare la vaccinazione per motivi di salute ha diritto al green pass e a tamponi gratuiti”.
Detto questo, per gli altri, quelli che NON vogliono fare il vaccino per futili motivi, verrebbe voglia di dire: ‘’Non ti vuoi vaccinare? Liberissimo di farlo ma, se ti ammali, paghi di tasca tua. Punto’’! Dov’è il problema?
Così si garantirebbe la ‘’sacra libertà’’ dell’individuo no? Tanto loro mica si ammalano. Questa del Covid è tutta una ”palla” messa su dalle Multinazionali Farmaeutiche per fare quattrini. Quindi che cosa temere?
State tranquilli che, quando si tratta di pagare un qualche cosa che si potrebbe avere gratuitamente, sarebbero in molti a cambiare idea.
A noialtri è sul portafoglio che bisogna colpirci, viceversa capiamo poco.
Alla prossima

Elena

Covid: ”un male per noi ma … per il pianeta”?

Buongiorno, pensierino del mattino:
Giorni fa mi preoccupavo dello sversamento in mare delle acque di raffreddamento della centrale atomica giapponese di Fukushima. Molti mi hanno rassicurato dicendo che il ”trizio” contenuto in quelle acque ha una bassissima percentuale. Quindi non pericoloso.
Già, di che cosa dovrei preoccuparmi? Per così poco … In fondo, tanto per fare qualche banale esempio: nel 2010 l’incendio della piattaforma di trivellazione ”Deepwater Horizon” aveva fatto finire nelle acque della California, l’equivalente di 100mila barili di petrolio, facendo strage di uccelli, pesci, leoni ed elefanti marini, e chissà quanto altro ancora. Non dobbiamo dimenticare i tanti incendi sul fiume Cuyahoga, in Ohio, così devastato dall’inquinamento industriale che le acque prendevano fuoco.
Senza contare quel che succede, in casa nostra, per esempio nelle acque del fiume Seveso,dove da bambino mio nonno pescava ma che nelle sue acque oggi, di vivo, non c’è rimaso nulla! O nella pianura campana dove sversamenti illegali, roghi tossici e rifiuti radioattivi sono putroppo i protagonisti giornalieri di una squallida realtà.
Smaltire costa, noi ”duri e puri”, abituati a reagire di ”pancia”, non vogliamo gli inceneritori e quindi i rifiuti vengono, o spediti all’estero, dove gli inceneritori li hanno, oppure vengono bruciati tali e quali in incendi al 99% dolosi. (La politica ha bisogno di voti e se i ”duri e puri” sono tanti va da se che gli inceneritori non si faranno).
Chissà se oggi siamo finalmente riusciti a capire che non è più il ”caso” di combinare guai che, tutti sappiamo, si stanno ripercuotendo sulla nostra salute e sulla nostra stessa esistenza.
Il fatto è che, ora che lo abbiamo capito, facciamo un pò fatica a scegliere cosa sia ”buono” e cosa non lo sia.
Quindi, la nostra reazione è quella di dire ”NO” a tutto. Vedi, per esempio, la battaglia dei ”No Tav”- che sono poi gli stessi del ”No inceneritore”. Una battaglia che, da discorso ragionevole è diventata una guerra tra sordi. Ma la realtà è che troppo spesso reagiamo di ”pancia” … sicuramente sbagliamo, esagerando, ma questa è una reazione naturale ed istintiva.
Sta a chi è al ”comando” di cercar di capire e muoversi di conseguenza nella direzione giusta.
Una direzione che davvero permetta una crescita ma che non sia sulla spalle del pianeta! Ce la faremo? Dobbiamo farcela! E’ l’ultima occasione che abbiamo! Questa pandemia mondiale ci ha messo davanti ad una realtà che dobbiamo assolutamente affrontare. Possiamo forse pensare di poter continuare a vivere, come abbiamo fatto fino ad oggi? Consumando risorse nell’assurda convinzione che siano infinite? Non sono ‘’infinite’’.
E poi … lo abbiamo capito tutti, nemmeno Marte potrebbe ospitarci come ‘’intendiamo noialtri’’.
Quindi sarebbe bene che iniziassimo a far mente locale alla filosofia di vita dei pellerossa: ‘’Quando l’ultimo albero sarà stato abbattuto, quando l’ultimo fiume sarà stato avvelenato, quando l’ultimo pesce sarà stato catturato … soltanto allora scopriremo che il denaro non si mangia’’.

Alla prossima

Elena

Regolarizzazioni: sono arrivati ad un compromesso ‘’strano’’…

… ma sarò io che non capisco.

Leggo sui giornali che l’accordo raggiunto sulla sanatoria riguarderà braccianti, colf e badanti, anche italiani.
I dem dicono che: ‘’Qui non si tratta di bandierine ma di diritti’’ e che l’impianto, resta sostanzialmente invariato con l’obiettivo comune di far emergere il lavoro in nero e che verranno dati ‘’permessi di soggiorno temporaneo’’ ai lavoratori stranieri.
Quindi gli stranieri (neri) potrebbero essere usati per la raccolta, regolarizzati a tempo, ma poi, finita la raccolta, ciccia! Di nuovo tutti per strada? E… che cosa avete concluso se questo è il risultato dei vostri colloqui? Mah …
I 5 stelle non volevano la regolarizzazione dei migranti, misura voluta dal PD, Leu e Italia Viva, perché in questo caso, secondo loro, i caporali non sarebbero stati puniti.
Il M5S, dopo tanto parlare e limare di qui e di là, alla fine pare abbia accettato la ‘’sanatoria’’ ma ha preteso che, sul testo scritto,  ci fosse la precisazione ulteriore delle norme per ‘’escludere dalla sanatoria’’ i datori di lavoro condannati per caporalato o reati come lo sfruttamento della prostituzione e l’immigrazione clandestina’’! Tutti contenti? Belle parole? Come sono bravi loro?
Ora … io sono solo una mamma casalinga scema ma mi viene spontanea la domanda: ‘’Ma veramente quelli del M5S credono che i ‘’caporali’’ e gli sfruttatori della prostituzione avessero in mente di chieder la ‘’sanatoria’’ , alla modica somma di 400/500 euro pro capite, per il loro schiavi’’?
Ma veramente ci credete? Non so nemmeno se lo faranno le famiglie che hanno una badante cilena che guarda la nonna in carrozzella, figuriamoci i ‘’caporali’’ al soldo della mafia. Mah …

Vito Crimi, per prendere ‘sta decisione epocale ha aspettato che Luigi Di Maio gli desse il benestare. Grazie a loro due, i capolari, che non vedevano l’ora di farlo, non potranno regolarizzare schiavi e prostitute.

Comunque … dopo tanto discutere, il compromesso raggiunto all’interno della maggioranza prevede che il datore di lavoro possa far emergere le situazioni non regolari con la garanzia dell’immunità penale. Una possibilità di sanatoria con il pagamento forfettario all’Inps di un contributo di 400/500 euro dalla quale vengono esclusi i datori di lavoro condannati (anche in via non definitiva) negli ultimi cinque anni per reati quali caporalato, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, reclutamento di persone da destinare alla prostituzione.

Tutti contenti? Mah … non saprei cosa dire.  Dal mio misero punto di vista, regolarizzare i migranti solo per il periodo della raccolta,  mi sembra una schifezza. Perché finita la raccolta torneranno ad esser prede della malavita organizzata. Figli di un Dio minore condannati alla disperazione. Ma costa tanto dare loro un permesso di soggiorno indefinito e lasciarli cercare un lavoro decente? Ma qual’è il problema? Se poi, quando hanno un permesso che permetta loro di star dalla parte della ragione, dovessero sbagliare, allora si che dovreste rispedirli a casa loro. Ma cribbio dategli una possilbità!

Alla prossima

Elena

Fonte: sole24ore

Ma … e costruire ”ventilatori” ?

Pensierino del mattino : ”Eppure, le soluzioni ci sarebbero. Noialtri, uomini e donne ”sapiens sapiens”, abbiamo tre auto per famiglia, in compenso abbiamo, più o meno, un respiratore ogni 20.000 persone.

Visto che i virus mutano alla velocità delle luce e che fatichiamo a ”stargli dietro” con i vaccini, non basterebbe avere abbastanza respiratori per curare noi vecchietti che siamo ”notoriamente” delle ”baracche”?

C’è da chiedersi se abbia ha senso il tenerci in ”vita’‘ in questo modo,  facendo nel contempo, crollare l’economia. Mah …

Se un ”virus” mutato è in grado di metterci in ginocchio che senso ha spendere tonnellate di quattrini per costruire aerei/armi sempre più micidiali? Non potremmo costruire dei respiratori? Degli attrezzi per la ventilazione forzata?  Ognuno se ne tiene uno in casa et voilà! Non sarà mica una follia costruire respiratori no?  E nemmeno una follia istruire del personale in grado di farli funzionare. Cribbio siamo il paese della Ferrari! 

Invece non abbiamo manco le mascherine. Chissà se impareremo qualche cosa da ‘sto casino?  Mah …

Alla prossima

Elena

Coronavirus: attenzione ad alimentare l’odio generazionale …

Brutto periodo questo che stiamo vivendo.

Il coronavirus, o il CoVid-19, come lo si voglia chiamare,  ci sta mettendo in ginocchio. Nonostante tutta la nostra prosopopea, noi che siamo in cima alla catena alimentare, noi il ”meglio del meglio”, creati, secondo alcuni, addirittura direttamente dall’Essere Supremo, senza esser passati attraverso la fatica dell’evoluzione … siamo oggi vittime di un microscopico virus. La cosa è già ovviamente successa nel passato, ma le varie pestilenze, nell’arco della storia, non ci hanno preparati a quanto sta accadendo oggi.

Ma comunque, visto che la pandemia è in atto, e che sta facendo una strage, vorrei dire un grandissimo ‘’grazie’’ ai medici, agli infermieri, a tutto il personale che si prodiga per la nostra salute.

Grazie ai dipendenti dei supermercati che continuano a lavorare nonostante la paura del contagio, per permetterci di ‘’mangiare’’.

Grazie a chi continua, nonostante la paura, a pulire le nostre strade ed a raccogliere l’immondizia che continuiamo a produrre.

Grazie alle forze dell’ordine che, nonostante la paura, continuano a monitorare e a soccorrere chi ha bisogno di aiuto. 

L’economia sta andando a ramengo è vero ma i primi da salvare sono gli esseri viventi o i soldi?

Non cediamo per favore all’odio tra generazioni!  Vero è che i vecchi ‘’costano’’ alla società. Prendono la pensione senza più lavorare ma, hanno lavorato tanto ‘’prima’’ e oggi aiutano figli, nipoti e danno lavoro a loro volta. Una badante, una persona che li aiuti in casa. 

Se l’odio generazionale prendesse il sopravvento,  il passo  seguente,  verso l’abbandono di chi è più vulnerabile, più povero, diventerebbe sempre più corto e più facile da fare. 

Quindi … lasceremo morire il barbone per strada? Il senzatetto che ha perso il lavoro?  L’emarginato? L’immigrato che è fuggito da una guerra o dalla fame per cercare un futuro che non trova? 

I prossimi passi poi saranno forse quelli di abbandonare in toto chi vive in quella parte del mondo dove non c’è nemmeno l’acqua? In quella parte del mondo dove a causa della siccità, non possono nemmeno lavarsi le mani?

Bisogna fare attenzione a cedere a slogan del tipo: ‘’Che vivano i più forti’’ … che muoiano questi vecchi che ci hanno rubato il futuro … noi siamo resistenti al coronavirus … loro si arrangino’’!

Gruppo marmoreo del Bernini dove si vede Enea che porta in spalla il vecchio padre Anchise per salvarlo dalle fiamme che sanno divorando la città di Troia. Mentre il figlioletto Ascanio li segue.

Che genere di generazione potrebbe mai essere quella che sopravvive a questo prezzo? Certamente ben lontana da quella di Enea che, con immensa fatica, salva il padre Anchise dalle fiamme di Troia portandolo sulle spalle! 

Meditiamo gente … meditiamo … 

Alla prossima

Elena 

Progetti di sviluppo ‘’italici’’ che finiscono nel ‘’nulla’’ … 

Stamattina leggevo un articolo di Jacopo Gilberto che riporto in parte.

Parla del solare termodinamico che, in Italia purtroppo, chiude definitivamente senza esser in pratica mai nemmeno nato. 

L’associazione di categoria, Anest – Associazione Nazionale Energia Solare Termodinamica, si scioglie e con lei se ne vanno in fumo ben 14 progetti avviati con investimenti privati.

Eppure … la maggioranza di noi italiani si professa ‘’ecologista’’, insiste sulle ‘’energie rinnovabili’’ , quindi dovremmo, in tutti i modi e su tutti i livelli facilitare tali innovazioni no? Macchè! Abbiamo speso e persi nel nulla investimenti privati pari a 300 milioni di euro e li abbiamo spesi per NON costruire 14 grandi centrali solari termiche a concentrazione, quelle che nel resto del mondo producono elettricità concentrando con specchi l’energia del sole.

Le Centrali Solari Termiche sono un’invenzione italiana, utilizzano una tecnologia italiana, ma, in compenso, gli impianti realizzati in Italia sono …  zero!

Il settore industriale del solare termodinamico (quindi non inquinante) in Italia è già morto senza essere riuscito nemmeno a costruire una centrale! Ucciso in fasce da politici assetati di consenso, da comitati nimby (Non in my back yard) del no-a-tutto, da funzionari pubblici miranti alla ”mazzetta”, da norme contraddittorie e tardive, da piani energetici, climatici e ambientali pieni di verbi al ”condizionale” !

All’estero: Usa, Spagna, Nordafrica, Cina, Golfo Persico le centrali termiche a concentrazione piacciono e si costruiscono.

Concentrare i raggi del sole  – Il solare termodinamico a concentrazione è diverso dai comuni pannelli fotovoltaici, nei quali il silicio che viene battuto dal sole emette un flusso di corrente elettrica. Il solare a concentrazione si basa sugli specchi che riflettono e concentrano il calore del sole per far bollire l’acqua con il cui vapore far girare la turbina del generatore. È un’invenzione antichissima nata nel 212 prima di Cristo quando la città siciliana di Siracusa era assediata dal console romano Marco Claudio Marcello; dalle mura di Ortigia lo scienziato Archimede puntò specchi contro le unità del blocco navale, concentrandovi il sole e incendiandole. Si chiamarono specchi ustori.

Un primato italiano andato all’estero  – Presa in mano dagli scienziati italiani in tempi più moderni, la tecnologia del solare a concentrazione è diventata un’esperienza di punta dell’Enea, tanto che il fisico Carlo Rubbia ne fece una bandiera dell’innovazione italiana.  Centri di ricerca si erano impegnati; aziende italiane avevano sviluppato le tecnologie per industrializzare specchi e tubi ricevitori. Risultato? Rubbia ha sbattuto la porta indignato ed è andato a realizzare le centrali termodinamiche in Spagna.

La  Cina che, come al solito, pensa in grande e intende aggiungere 5mila megawatt nei prossimi cinque anni. La Francia medita a impianti di taglia piccola. Vi lavorano il Marocco e il Sudafrica. Ma anche l’Australia, il Messico, l’India, l’Egitto che ha annunciato 1,2 GWe, e la Spagna, che è già forte (hanno almeno 40 centrali da 50 MWe e le più forti società di ingegneria!), il Dubai, ma al solare termodinamico guarda anche l’Oman, per esempio con un progetto cui sta pensando l’italiana Salini Impregilo nella dissalazione con un impianto ibrido fotovoltaico e termodinamico.

La Sardegna del no  – La stessa Italia dove gli specchi ustori furono inventati NON vuole questa fonte di energia pulita perché gli specchi — asseriscono i comitati nimby — ‘’devasteranno il nostro territorio’’ e perché ‘’non è questo il modello di sviluppo che vogliamo’’. (Ma … quale sviluppo vogliono esattamente? La decrescita felice? Chi ha convinto costoro che la decrescita sarà ”felice”?)

Ma andiamo avanti … dei 14 progetti mai completati sui quali sono stati investiti per nulla 300 milioni, la maggior parte erano stati avviati in Sardegna,  ebbene … Non uno ha raggiunto la fase costruttiva. A tutt’oggi sono riusciti ad arrivare solo all’autorizzazione due impianti in Sicilia — ad Aidone e a Gela — per un totale di 53,5 megawatt. Ma … com’è la situazione ad oggi? Vediamo …

Gela …  – l’impianto solare di Gela (Caltanissetta) è un campo ben coltivato a ortaggi fra la strada ferrata per Butera e la provinciale 83. Il progetto era stato proposto dalla Reflex, azienda veneta la cui tecnologia degli specchi per la concentrazione del calore del sole piace all’estero.

Già nel 2011, ai tempi ormai remotissimi del Governo Berlusconi, fu avviato il primo studio di impatto ambientale con un progetto dell’archistar Italo Rota. Progetto splendido, in teoria sarebbero bastati appena 2 anni per realizzarlo. Potenza prevista e produzione di energia elettrica 12,5 megawatt elettrici, ottenuti coprendo di specchi 350mila metri quadri su un’area complessiva di 500mila metri quadri con un investimento di 88 milioni di euro, dei quali opere civili, strutture e impianti sviluppati e spesi nella zona sono 44 milioni. Nei 2 anni di lavoro previsti dal progetto sarebbero stati creati almeno 150 posti di lavoro diretti e indiretti e poi la centrale per la sua operatività avrebbe impiegato 30 operai su 3 turni per i 25-30 anni di esercizio.

Era il 2011. Di nulla in nulla, sono scivolati nella memoria remota i Governi Berlusconi, Monti, Letta, Renzi, Gentiloni, Conte1 e ora c’è il Governo Conte 2. Ma per il progetto di Gela gli anni sono passati nel niente sottovuoto; sono stati firmati e controfirmati alcuni ettometri di carta protocollata e di sentenze del Tar, ma sul terreno non è stato piantato nemmeno un paletto.

Qui Villasor: la sassaia incolta  – Ciò che sarebbe dovuto essere da anni l’impianto solare di Villasor (Cagliari) è ancora una sassaia incolta alle spalle dell’azienda sperimentale regionale dell’Agris. Il progetto dell’Energogreen (gruppo Fintel) è sfumato. Qui nel Medio Campidano il progetto da 50MWe era appoggiato dall’agricoltore proprietario del terreno, ma venne osteggiato da enti pubblici regionali e da aziende agricole confinanti. Il progetto non è mai arrivato a realizzazione nonostante quintali di carte e di pareri tecnici e legali profusi dalla società proponente.

A Cossoine (Sassari) un progetto simile è stato definito ‘’un’autentica bomba ecologico-ambientale’’! Un incredibile attentato in cui ogni giorno il sole si sarebbe specchiato riempiendo di soldi le tasche di chi voleva catturare i suoi raggi! 

Qui Gonnos: fra i ventilatori eolici – su un terreno ancora incolto a Gonnosfanàdiga (Cagliari) in direzione di Gùspini è dove l’Energogreen ha dilapidato milioni per tentare di realizzare una centrale da 50 megawatt. La Regione Sardegna ha detto che a Gonnosfanàdiga non si dovrà costruire una centrale di specchi perché danneggerà le pecore del famoso pecorino (il cui latte viene venduto per fare il ‘’pecorino romano’’ – perchè vigliacco se sono capaci di fare il ‘’pecorino sardo’’ ; oppure viene rovesciato per protesta sull’asfalto) e perché renderà meno biologiche le colture biologiche. 

(Una nota a margine: la Regione Sardegna che ha detto no alla centrale a specchi di Gonnosfanàdiga ha appena detto sì al gasdotto per alimentare l’isola. Che dire?)

Che cosa manca?  – Il settore muore perché manca da anni l’annunciato decreto denominato Fer2, cioè il sistema di incentivazione di queste tecnologie sperimentali. Intanto il Governo esulta per il piano integrato energia e clima (Pniec) per ridurre del 55% le emissioni di CO2 dell’Italia entro dieci anni.

Emigrazione industriale  – Vi avevano investito denaro e competenze decine di aziende come (qualche nome a titolo di esempio) l’Enel, la Techint, la Maire Tecnimont, l’Eni. Racconta Gianluigi Angelantoni, imprenditore e presidente della morta associazione Anest: ‘’Noi avevamo costituito la società Archimede Solar Energy, che oggi senza più progetti è rimasta con un solo dipendente, che è l’amministratrice delegata Federica Angelantoni, mia figlia, con l’incarico di definire un trasloco forzato in Cina’’.

Rossella Maroni – parlamentare LeU dice: ‘’Si parla molto di green deal, ma non può essere solo una dichiarazione di intenti. Così come il contrasto alla crisi climatica ha bisogno di azioni concrete, accelerazione della transizione energetica in primis. Invece nel nostro Paese si parla molto ma di azioni se ne vedono ben poche. Siamo ancora in attesa del decreto che dovrebbe incentivare le rinnovabili più innovative, mentre la versione definitiva del Piano nazionale integrato per l’energia e il clima è per diversi aspetti peggiore rispetto alla bozza precedente’’.

A queste idee innovative che finiscono nel ”nulla” se ne devono aggiunger tante altre. Ad esempio si deve aggiungere il progetto fallito del ‘’fotovoltaico’’ nel territorio di Trino Vercellese.

Trino è il ‘’paese simbolo’’ del nucleare italiano.  Aveva  infatti una centrale che, al suo avvio nel ’64, era la più potente del mondo, ma che è morta a causa di un ‘’libero referendum di popolo’’. 

Trino con la Agatos Energia si voleva convertire al fotovoltaico, avviando la realizzazione di un maxi-parco da 70 megawatt. L’investimento da 250 milioni era stato annunciato dalla Agatos Energia, che aveva acquistato dall’Enel per 1,5 milioni di euro un terreno di 164 ettari nell’area di Leri Cavour, a poca distanza dall’impianto nucleare Enrico Fermi, in via di smantellamento dal lontano 1990. Il parco fotovoltaico avrebbe dovuto utilizzare moduli Suntech e sarebbe dovuta entrare  in funzione “entro la fine del 2013”, dando lavoro a 200-250 persone nella fase di realizzazione e a 15 stabilmente durante l’esercizio. L’energia prodotta avrebbe dovuto essere immessa nella rete nazionale sfruttando le connessioni già esistenti nell’area di Leri, dove avrebbero anche dovuti esser realizzati, nella casa del conte Cavour, un centro di ricerca sulle agro-energie e un sala multimediale didattica sull’energia. E anche di questo … non si è fatto ‘’nulla’’!

Un altro esempio recente, sotto gli occhi di tutti, è quello della TAV. Un progetto di trasporto ferroviario che avrebbe inizialmente dovuto unire Kiev a Lisbona, che si è trasformato in un ben più modesto: Torino-Lione, sostituendo comunque i camion sulle autostrade che inquinano, ma … pian piano, tra blocchi No Tav … contestazioni  … reticenze … ideologie ”pro domo sua” …  anche questo progetto  è destinato a morire.

Che dire? Sono tante le cose che non vanno. Si direbbe che noi ‘’popollo’’,  più che ragionare con la testa, lo si faccia con la pancia! Ci si faccia ‘’strumentalizzare’’ da ‘’chi’’ queste innovazioni NON le voglia.  Si direbbe che la burocrazia sia incapace e corrotta,  si direbbe anche che la politica viva solo di ‘’consenso’’ ! Un ‘’consenso’’ fine a se stesso ma che non le serva per il bene del Paese ma solo per rimanere arroccati su poltrone di potere.

Alcuni industriali per bene, che esistono e che sono quelli che fanno andare avanti il paese,  i soldi ce li buttano anche dentro progetti a lungo respiro;  ma … invece di esser aiutati vengono boicottati.

Facciamoci delle domande … e diamoci delle risposte, che non siano ‘’intestinali’’ come sempre però! 

Alla prossima

Elena 

Ma … siamo normali? Naaaa …

Pensierino del mattino …

La vedete ‘sta borsa? Si chiama ‘’Chiquito’’ … 

Eccola qui la ”Chiquito” la borsa della perfetta cretina! Se non altro non dovrete cercarci nulla dentro per ore, non ci sta niente!

E’ il frutto di una ‘’pensata’’ del guru della moda parigino Simon Porte Jacquemus. 
Lo stilista l’ha presentata al Paris Fashion Week 2019 come accessorio cult. Il successo è stato immediato! Appesa tra le dita delle modelle o a mò di ‘’collana’’, è bastato vederla in pedana per far capitolare star, influencer e modaiole incallite, compresa Chiara Ferragni, che la ”indossa” a mo’ di ciondolo o a tracolla.
La borsetta, assolutamente inutile date le dimensioni, 8,5cm di altezza x 5cm di lunghezza, costa però, udite udite … tra i 215 e i 620 euro!
Che cosa dire? Ma veramente c’è gente che si sente infelice se non la possiede? Ma in che razza di mondo viviamo?
Eppure … ve le ricordate le scarpe a punta? Quelle ‘’cose’’ più lunghe del tuo piede che si sollevavano sulla punta in quanto ‘’vuote’’? Bè che cosa vi ha spinto a comprarle? Avevate forse i piedi temperati come le matite? Non ditemi che erano comode per favore … era solo questione di ‘’moda’’. Mò ci vogliono vendere delle borsette in cui non ci sta niente? E farcele pagare circa 500 euro?
Ma è mai possibile che si sia diventati ‘’deficienti’’ di colpo? E se non hai le unghie come un arcobaleno non sei alla moda, e se non hai i capelli tagliati, corti da un lato e lunghi dall’altro sei ‘’out’’, e ci fanno comprare le gonne con le cerniere attaccate dall’esterno, che costa meno, ma Santo cielo quanto sono antiestetiche; oppure gli orli le gonne proprio non li hanno, e così via.
A furia di martellarci le meningi in tutti i modi possibili ed immaginabili, siamo diventati dei ‘’compratori’’ perfetti … non ci facciamo domande e seguiamo il gregge.
Se per essere degli ottimi ‘’acquirenti’’ non bisogna farsi troppe domande, cosa però che ha aiutato l’evoluzione della nostra specie, bè … di che stupirsi se al Governo abbiamo la Lega e il M5S?
Tutto OK quindi no? Il nostro compito è di ‘’comprare’’ e quindi, senza farci troppe domande. ‘’compriamo’’ tutto, partiti compresi, tanto il ”lavaggio del cervello” ce lo fanno in ”rete”, che, come noto, serve a prendere ”pesci”!
Alla prossima

Elena