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Un tavolo risolutivo quello con a capo Fico? Naaaa …

Ma che cosa potranno mai risolvere costoro? Questa è una ”finta” per far vedere che ci provano, ma non c’è trippa per gatti. Le cose vengono decise, chiaramente, altrove. Ammesso e non concesso che vengano decise.

Questi sono i delegati dei partiti ancora seduti al tavolo di discussione per trovare un’accordo e decidere che cosa farne di ‘sto Paese:

– M5s: Davide Crippa ed Ettore Licheri,
– PD: Graziano Delrio e Andrea Marcucci,
– Italia Viva: Maria Elena Boschi e Davide Faraone,
– Liberi e Uguali: Federico Fornaro e Loredana De Petris,
– Europeisti – Maie – Centro Democratico: Raffaele Fantetti e Maurizio Buccarella,
– Gruppo Per le Autonomie del Senato: Albet Laniece e Gianclaudio Bressa,
– Cd-Maie: Bruno Tabacci ed Antonio Tasso.

In teoria dovrebbero parlare di contenuti e non di poltrone ma … chissà che cosa sta succedendo davvero? Prima di tutto costoro hanno dei paletti, imposti dai loro rispettivi, capo partito, quindi? Quindi non è che abbiano chissà quale margine decisionale per una discussione efficace. Se davvero avessero voluto discutere ci sarebbero andati i ‘’capoccia’’, invece …
Comunque ‘sto incontro, in più, non produrrà alcun documento scritto. In quanto, come sostiene Fico, quello che potrebbe sembrare un programma di Governo sarebbe compito del Presidente incaricato, quindi, ciccia!
I renziani, ovviamente, sono rimasti di ‘’sasso’’ quando hanno avuto ‘sta notizia. Loro contavano su un qualche cosa di ‘’scritto’’, altrimenti che cosa hanno chiesto a fare ‘sto tavolo?
La cosa comica è che pare che ieri, verso le 13,00 fossero tutti affamati e volessero un tramezzino. I commessi della Camera si sono rifiutati di portare loro i tramezzini dicendo che, in base alle norme anti Covid, non si potessero fare ‘’buffet’’. Quindi ‘’ciccia’’! Non hanno nemmeno mangiato.
Più che discutere, pare che i presenti, secondo il Corriere della Sera, abbiano passato il tempo a telefonare ai loro boss, rispettivamente: Crimi, Franceschini e Renzi.
Pare che la trattativa non sia avanzata di un centimetro. Secondo Meli, del Corriere della Sera, è tutto fermo e sostiene che Pd e 5 stelle non mollino Conte, mentre Renzi vuole mandarlo via e metterci qualcun altro.
Il tavolo si è chiuso ieri alle 21,00 con un nulla di fatto. Stamattina alle 9 si ricomincia e parleranno di Giustizia.
Puoi capire!
Bonafede vuole levare, e fa bene, la prescrizione, mentre Renzi non vuole!
Qui il discorso sarebbe lunghissimo, ovvio che ‘’solo’’ togliere, cosa giusta, la prescrizione non è sufficiente per riformare la giustizia, ma è sempre meglio di un pugno in un occhio. La prescrizione è una ‘’brutta bestia’’, ce ne rendiamo tutti conto del che cosa succede quando Berlusconi deve andare in tribunale no? Che cosa fa? Si fa ricoverare in ospedale per ‘’controlli’’ o ‘’malesseri’’ … intanto la prescrizione corre … e lui la fa franca come Andreotti.

L’unica cosa che si avrà di ‘sto incontro, forse, è un verbale. Ma … a noi? Che cosa hanno risolto?

Povero Paese …

Alla prossima

Elena

Renzi, che vale il 2% sulla ‘’carta’’, visto che …

Renzi, che vale il 2% sulla ‘’carta’’, visto che ha un partito che NON è mai stato votato da nessuno, in quanto è nato dalla scissione voluta da Renzi dal PD, e che non si è mai presentato alle politiche, detta legge e impone a Fico: ‘’Prima il contratto che voglio io, poi faremo il Primo Ministro’’.
Ammesso e non concesso che il ‘’suo contratto’’ sia ‘’buono’’. Noialtri non sappiamo una cippa perché di contenuti a noialtri popollo elettore ne arrivano proprio pochi, in compenso la prosopopea, l’arroganza di costui ci arriva a 360°!

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A chi dice, difendendolo, che l’arroganza non va considerata in un politico, ma che vanno considerate le ”idee”, mi verrebbe da rispondere che anche Trump aveva delle ”idee” e che piacevano a tanti. Ma questo non significa niente sul fatto che l’individuo sia adatto a guidare un Paese un no.
Non posso fare a meno di domandarmi: ‘’Ma … i ‘’suoi’’ … si fanno guidare come le marionette, oppure li ha incantati come si fa con i serpenti’’?
Il consiglio che mi verrebbe da dare a costoro è: ”Mollate ‘sto matto e tornate da dove siete venuti, fosse anche solo per schiodarci da questa situazione folle e da incoscienti in cui ci ha messi il vostro ‘’capoccia’’!
Ma forse … ormai, siete costretti a restare con il vostro ‘’padrone’’, considerato il fatto che vi siete ‘’sputtanati’’ talmente tanto, che sapete benissimo che nessuno vi metterebbe in lista alle prossime politiche. Senza contare che, con la riduzione del numero dei Parlamentari, avrete le stesse possibilità che ha un cammello di passare attraverso la cruna dell’ago.
Quindi, i fedelissimi di Renzi, lo sono per ‘’forza di cose’’ e lui continua a giocare, imponendo il suo 2%, come fece, d’altronde, pure Mussolini a suo tempo. La ‘’mentalità’’ è quella …
Con la differenza che Renzi fa anche le scene della vittima ‘’incompresa’’ e ‘’inascoltata’’. Non va alle riunioni e poi dice che non gli danno retta … che fenomeno da baraccone!

Alla prossima

Elena

Renzi ha ragione, è antipatico come in dito in un occhio, ma …

Ci sarebbe da ridere, se non ci fosse da piangere!
Questo è quello che ho trovato in rete, sui progetti che Conte aveva chiesto di mettere, nero su bianco, ai suoi Ministri per inserire nel Recovery Plan. I progetti che gli sono arrivati sono stati 557 e qui di seguito ci sono i più ‘’intelligenti’’.
Dopo che li avrete letti vi renderete conto del motivo per cui Renzi abbia le ‘’carte facili’’ per aver consenso.
Cominciamo con l’idea del ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, che propone di rifare il piazzale di marmo della Farnesina con una parte dei 209 miliardi del Next Generation Eu destinati all’Italia, Poi c’è la Pisano che lancia l’idea di una Amazon all’italiana, Provenzano invece vuole un “acquario green” a Taranto – costo 50 milioni di euro.
Poi si leggono richieste per l’Ammodernamento degli impianti per la molitura delle olive. Costo: 1,2 miliardi. “Turismo delle radici” per gli italo-discendenti che vogliano scoprire le origini dei propri avi. Costo: 22,4 milioni.
Il governo ha raccolto l’elenco dei 557 progetti per il Recovery Fund in un unico documento intitolato: Amministrazione proponente, costo, durata e obiettivo/motivazione.
Una lista, ancora provvisoria, che da sola vale oltre 670 miliardi: più del triplo dei 209 miliardi che l’Italia potrà ottenere da Bruxelles.
Le proposte arrivano da ministeri, società partecipate e agenzie pubbliche. Ci sono scuola, sanità, i voucher per la connessione, diverse misure per lo smart working e i pagamenti elettronici, la detassazione sul lavoro e la Tav. Ma anche un vasto numero di voci “varie ed eventuali”, che denotano ancora l’assenza di una strategia di fondo del governo. Me che tutto sommato non si può nemmeno colpevolizzare visto che deve districarsi tra queste ‘’priorità’’!
L’impressione è che lo spirito in pompa magna degli Stati Generali abbia lasciato ormai il passo al «catalogo della spesa» temuto da Gentiloni.
Si va dai progetti più grandi, come “Italia cashless” (10 miliardi). A quelli spaziali, con la “Costellazione satellitare” per l’osservazione della Terra (1,1 miliardi) e i piccoli satelliti per il «monitoraggio dello spazio extra-atmosferico».
Dal rafforzamento delle previsioni meteorologiche, al voto elettronico per gli italiani all’estero. Fino ai progetti più piccoli e locali. Come il rifacimento di singoli istituti penitenziari di Roma, Torino e Benevento e della nuova diga del porto di Genova.
Approfittando dell’arrivo delle ingenti somme europee, tutti vogliono improvvisamente digitalizzarsi, diventare “resilienti” e convertirsi al verde, dal Demanio ai Vigili del Fuoco. Il ministero della Difesa chiede 79,8 milioni per la mobilità green all’interno delle caserme. E il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, a quanto pare, vorrebbe pure usare i soldi europei per rimettere un po’ a nuovo i suoi uffici. (Il bimbo ama il bello).
Dalla Farnesina ancora arriva la richiesta di 13 milioni per «la creazione di un sistema domotico per la gestione coordinata di tutti gli impianti del palazzo», in modo «da raggiungere la cosiddetta building automation e avere un edificio intelligente». Visto che lui è scemo che almeno l’ufficio sia intelligente! Mi pare giusto no?
E ancora 300mila euro per «dotare di wifi – in aggiunta alle sale riunioni già cablate – circa 60 stanze assegnate ai vertici dell’amministrazione centrale». E pure 14 milioni per il «rifacimento della pavimentazione in marmo del piazzale esterno del palazzo della Farnesina, sede del Maeci, incorporando nella pavimentazione dei generatori piezoelettrici, in grado di trasformare l’energia cinetica dovuta al passaggio di persone e veicoli in energia elettrica».
Il ministero della Giustizia, invece, vorrebbe mettere su una task force per attuare le riforme della giustizia. Alfonso Bonafede chiede 1,6 miliardi di euro per il progetto Monitor, che è un acronimo e sta per Monitoraggio-innovazione-task force-organizzazione-ricerca «per la ripresa e la resilienza della giustizia».
Da solo il ministero dello Sviluppo economico di Stefano Patuanelli sfora i 120 miliardi in progetti di ogni tipo. Dal “Safety 5G” da 19,5 miliardi ai 2 miliardi per portare il 5G in cento città italiane, fino a un futuristico «sistema dinamico per il monitoraggio e la pianificazione ambientale urbana ad altissima risoluzione spazio-temporale».
L’Agenzia nazionale delle politiche attive del lavoro (Anpal) di Mimmo Parisi propone un “Piano per le nuove competenze” da 11,2 miliardi con il potenziamento dei centri per l’impiego, in modo che diventino «interessanti per tutti i lavoratori e non solo per le categorie di svantaggio». E altri 4,2 miliardi per un progetto di “Empowerment femminile”.
Nel documento poi c’è tanto idrogeno, nel tentativo di agganciare il patto franco-tedesco dell’oro verde. Il Mise vorrebbe creare una “H2 Valley” in Sardegna (20 milioni) e una “Hydrogen Valley” dall’Alto Adige fino a Bologna. Dai Trasporti chiedono 300mila per i treni e 3 milioni per lo sviluppo della mobilità a idrogeno.
Spopolano i Big Data e il digitale. Ci sono progetti per la digitalizzazione dell’Archivio nazionale stato civile e delle liste elettorali. L’Avvocatura dello Stato vorrebbe realizzare pure un progetto di «giustizia predittiva», utilizzando l’intelligenza artificiale per la «predisposizione degli atti difensivi e pareri legali e per la predizione del possibile esito della causa sulla base dei risultati delle precedenti difese».
Il ministro della Pubblica amministrazione Fabiana Dadone propone un piano di “comunicazione e sentiment analysis” per misurare il grado di soddisfazione dei cittadini nei confronti degli uffici pubblici (500mila euro). Dal ministero dell’Innovazione di Paola Pisano arriva l’idea di una piattaforma Amazon all’italiana da 2 miliardi per «sviluppare piattaforme di e-commerce locali su tutto il territorio italiano per il mantenimento della realtà imprenditoriale e tradizionale italiana».
Il Ponte sullo Stretto, no. Ma la Salerno-Reggio Calabria, sì: 550mila euro per «ridurre sensibilmente i tempi di percorrenza tra Roma e Reggio Calabria». E poi ci sono i costi del costo dello stesso Recovery Plan: Replus (Recovery Plan Unitary System) sarà il sistema informativo da 7 milioni per monitorare i programmi di investimento del piano, mentre altri 3 milioni serviranno a valutare l’impatto di genere del piano.
Entro il 15 ottobre dovevano essere inviate le prime bozze del piano a Bruxelles. Bisognerà scegliere tra i progetti e trovare una strategia d’insieme. Significa che si dovranno depennare parecchie di quelle 557 voci per rientrare nei paletti precisi in arrivo da Bruxelles. Il ministro Di Maio forse avrà dovuto rinunciare ad ammodernare l’impianto elettrico della Farnesina con i soldi della ricostruzione post-Covid. E forse potrebbe saltare pure qualche acquario o costellazione.
Per prendere spunto, basta allungare l’occhio Oltralpe. La Francia ha presentato il suo piano di investimenti “France Relance” da 100 miliardi, di cui 40 finanziati dall’Europa, con un mese di anticipo. Le misure previste sono in tutto 70 misure, non 557, divise in tre macro aree (Come le tre di Obama nel 2009): 30 miliardi di euro per la transizione ecologica, 35 miliardi per competitività delle imprese e 35 miliardi di euro destinati a promuovere l’occupazione e la formazione dei giovani.

Ma che cosa ho fatto?

Ma che cosa ho fatto?

Perché Conte ha chiesto tutta ‘sta roba ai suoi Ministri? Perché Conte di mestiere fa l’avvocato e quindi è un mediatore. Conte è un Signore, gentile, sobrio ed educato ma che non ha la minima visione globale di quello che sarebbe necessario fare per riorganizzare e far ripartire il paese. Quindi che cosa ha fatto? Ha chiesto ai suoi Ministri che cosa avrebbero voluto fare con quei quattrini. Le risposte le avete viste. D’altronde quelli sono i Ministri che abbiamo e quindi. Se spremi una rapa non è che esca del Barolo.
Una volta avuta la ‘’lista della spesa’’ in mano Conte avrebbe voluto rivolgersi ai ‘’tecnici’’ affinché mettessero a punto, in qualche modo, ‘sta lista e trovassero qualche cosa di utile e fattibile in tempi umani.
E lì ‘’apriti cielo’’ Renzi è saltato su tutte le furie. E, tutto sommato, come dargli torto?
Siamo in molti a dire che Renzi ha ragione. Il guaio è che la ragione di Renzi si infrange contro la realtà di una maggioranza enorme di parlamentari che la pensano diversamente per stupidità, incompetenza ed interessi di varia natura.
Renzi dica con quale maggioranza parlamentare intende attuare il ‘’suo’’ programma e chieda alle forze politiche se sono d’accordo per sostenerlo, se no che vada da Grillo e da Giggino a convincerli di diventare intelligenti e competenti e responsabili.
E comunque, il fatto che un partito mai presentatosi alle politiche, come Italia Viva appunto, e di conseguenzza mai votato da noialtri, sia l’ago della bilancia per deteminare il futuro del nostro Governo, la dice lunga sulla rappresentanza che ci ritoviamo. Mah …
Intanto l’Italia va a rotoli … senza contare il CoVid che ci uccide. Buona giornata eh …
Alla prossima

Elena