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Donna Olimpia Maldaichini Doria-Pamphili …

Oggi vi voglio parlare di una donna disubbidiente, con un carattere forte che si differenziava molto dalle donne docili e di ‘’buon comando’’ della sua epoca.

Siamo a Roma nel XVII secolo  (1600) e la giovane Olimpia si rifiuta categoricamente di prendere i voti ed entrare in convento, come stabilito dal proprio padre.  

Olimpia Maldaichini, nasce a Viterbo il 26 maggio del 1591 ed è figlia del capitano Sforza Maldaichini, funzionario della Dogana Pontificia, e della Nobildonna Vittoria Gualtiero. 

Olimpia aveva due sorelle ed un fratello,  a quest’ultimo ovviamente,  era destinata tutta l’eredità paterna. 

All’epoca le donne contavano come il ‘’due di picche’’ e anche darle in sposa era considerato un ‘’costo’’, in quanto il padre avrebbe dovuto provvedere loro una cospicua dote;  quindi per evitare spese importanti, il capitano Maldaichini aveva deciso che  le tre sorelle si facessero monache. Anche al convento sarebbe dovuta andare una ‘’dote’’ ma in misura decisamente minore rispetto a quella necessaria per un matrimonio.

Donna Olimpia

Olimpia, a differenza delle sorelle, si rifiutò categoricamente di prendere i voti. 

Non sapendo che cosa fare per convincere questa figlia ribelle, il padre si rivolse ad un monaco, un sant’uomo conosciuto nella zona per la sua fede, la sua pacatezza, la sua bontà d’animo e la sua eloquenza … affinché la convincesse ad entrare in convento.

Lasciati soli a discutere la giovanetta, ad un certo punto,  si mise a gridare dicendo che il monaco tentava di violentarla! Venne fuori uno scandalo e lo stesso monaco, nonostante sostenesse che l’accusa della giovane fosse una menzogna,  fu sospeso a divinis.

A questo punto il padre non sapendo più cosa fare di questa creatura le permise di sposarsi.

Venne data in sposa ad un certo Paolo Nini un ricchissimo e vecchio borghese che la lasciò vedova dopo soli tre anni di matrimonio.

A questo punto Donna Olimpia era giovane, vedova, quindi libera e … ricchissima. Il padre tentò nuovamente di proporle il Convento ma ovviamente Olimpia non ne volle sentir parlare. 

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Busto di Donna Olimpia, il velo significa lo stato di ”vedova”.

Come secondo marito Donna Olimpia, all’epoca 21enne, scelse di sposare nel 1612, Pamphilo Pamphili un nobile principe squattrinato appartenente alla nobile famiglia romana dei Principi Doria-Pamphili.  Andò ad abitare con lui nel bellissimo Palazzo che i Pamphili possedevano in Piazza Navona a Roma. 

Fu un matrimonio che accontentò entrambi: Olimpia si imparentava con una delle famiglie di maggior rilievo della nobiltà romana mentre l’uomo prendeva in moglie una donna giovane e ricca, risanando così le vuote cassaforti di famiglia. 

Il vecchio Pamphili aveva un fratello, Giovanni Battista Pamphili, che stava facendosi largo nella gerarchia della Chiesa ed Olimpia ebbe l’intelligenza, spinta sicuramente anche dall’ambizione, di favorirne in ogni modo l’ascesa, grazie anche al patrimonio che aveva ereditato dal defunto primo marito.

Grazie quindi alla sua nuova posizione ed ai mezzi economici di cui disponeva, Donna Olimpia, divenne un personaggio importante a Roma e spianò la strada al cognato Giovanni Battista Pamphili fino a quando diventò Papa ed assunse il nome di Innocenzo X. 

Giovanni Battista Pamphili divenuto Papa Innocenzo X

Ma qui iniziano i ‘’problemi’’ per Innocenzo X.  Olimpia Maldaichini fu una presenza costante, influente, fastidiosa, opprimente, sempre accanto al Papa, che non riusciva a scrollarsela di dosso, un pò perché le doveva riconoscenza, un pò evidentemente perché la donna non era certo disposta a rinunciare al proprio potere.

Per questo motivo Donna Olimpia venne soprannominata la ‘’papessa’’. Si diceva infatti nella società romana che,  se si voleva ottenere qualche cosa dal Papa, bisognava prima di tutto  entrare nelle ‘’grazie’’ di Donna Olimpia. 

Quando il marito Pamphilo Pamphili, morì nel 1639, Papa Innocenzo regalò a Donna Olimpia le terre appartenute all’ Abbazia Cistercense di San Martino al Cimino, conferendole il titolo di Principessa di San Martino al Cimino. Sperando anche in tale maniera di allontanarla per un pò da Roma. 

Donna Olimpia si mise con impegno  a ristrutturare l’Abbazia e la chiesa, facendo costruire le due torri che si vedono ancora oggi.  Fece anche sopraelevare l’edificio che prima ospitava solo i monaci ed i pellegrini.  L’abbazia di San Martino era, nel passato,  l’ultima tappa dei pellegrini che si recavano a Roma, il salone che li ospitava al pian terreno poteva accogliere fino a 400 persone, immaginatevi quanto è grande. Fece intervenire grandi architetti per i lavori, compreso il Bernini e non badò a spese. 

L’abbazia di San Martino è un capolavoro cistercense tra i più belli in Italia e consiglio vivamente di andarlo a visitare, contiene inoltre una biblioteca di testi amanuensi unica al mondo, anche se purtroppo è, al momento, difficile da vedere, se non su prenotazione. 

Ma torniamo alla nostra Olimpia che, ormai sulla cinquantina, faceva la spola tra San Martino e Roma. La sua presenza ‘’ingombrante’’ a Roma, dava fastidio a molti. Non solo voleva mettere il ‘’becco dappertutto’’, tendeva anche ad impossessarsi di tutto. Denaro e potere erano il suo hobby preferito e non esitava a trasgredire la legge pur di potersi arricchire. 

Negli ultimi anni di vita di Innocenzo X, Olimpia vendette ‘’benefici ecclesiastici’’ e falsificò atti notarili, grazie anche alla complicità del vice-economo del Papa, un certo Francesco Canonici, che le malelingue sostengono fosse il suo amante.  

Il cardinale  Domenico Cecchini, economo in capo del Pontefice, che aveva scoperto le trame dei due, denunciò più volte la situazione. Alla fine intervenne direttamente il cardinale Fabio Chigi, Segretario dello Stato Pontificio, stanco insieme a tutta la Curia dello strapotere e degli illeciti della Maidalchini, che denunciò il Canonici e lo fece condannare a morte.

Combinazione il successore di Innocenzo X fu proprio il cardinale Fabio Chigi che, preso il nome di Alessandro VII, tra i suoi primissimi atti costrinse Donna Olimpia all’esilio.

Olimpia scappò da Roma e andò a rifugiarsi nel Palazzo ormai ristrutturato di San Martino, dedicandosi a lavori di abbellimento della città. 

La leggenda dice che le mura della città fossero state fatte a forma di bara, questo per ricordare a Donna Olimpia che, lì era e lì doveva rimanere.

Donna Olimpia morì di peste a San Martino al Cimino nel 1657 aveva 66 anni. 

Una donna avida di ricchezze e di potere che riuscì, in un’epoca in cui le donne erano dei graziosi oggetti, utilizzati per lo più come merci di scambio in contratti matrimoniali ai soli fini economici, ad imporre la propria volontà. 

Non dobbiamo dimenticare che nel seicento le donne aristocratiche o borghesi che fossero, avevano come unica prospettiva quella di diventare buone mogli e madri e, se non si sposavano venivano mandate in convento. Il matrimonio era il principale (e unico, escludendo il convento) obiettivo della donna. 

Quindi, potremmo dire che Donna Olimpia Maldaichini Doria Pamphili fosse una sorta di  ‘’femminista’’ del  ‘seicento,  magari non proprio una figura ”edificante” ma, di sicuro,  una figura che usciva dagli schemi dell’epoca. 

Alla prossima

Elena

Pensierino del mattino: Sacerdoti e pedofilia …

E’ di questi giorni il dibattito sulla ‘’pedofilia’’ nella Chiesa. Il Papa parla di ‘’piaga mostruosa’’, si paragonano i Sacerdoti a ‘’strumenti di Satana’’ e le ‘’vittime’’ giustamente chiedono giustizia.

Certo che la ‘’pedofilia’’ è una piaga orribile, un conto è sesso tra adulti consenzienti, un conto è approfittare di giovani indifesi. Eppure, tutti sappiamo che la ‘’carne’’ è debole. Inoltre, come mai i nostri sacerdoti fanno il voto di castità assieme a quello di povertà ed obbedienza?  Poveri non lo sono quasi mai …  l’obbedienza non è che la praticano sempre … figuriamoci la castità. 

La domanda che mi viene spontanea è: ‘’Ma per quale strano motivo un sacerdote deve essere per forza ‘’casto’’ e ‘’celibe’’? Vero è che la Chiesa accetta il rapporto sessuale, per tutti indistintamente, solo al fine della procreazione, quindi se non sei sposato ‘’ciccia’’! Non se ne parla proprio.

Abiti talari …

Eppure nella Chiesa antica i ministri di Dio erano scelti sia tra i celibi che tra i coniugati. San Pietro per esempio era sposato, mentre San Giovanni e San Paolo non lo erano. I fatto di non esser sposati non voleva dire dire però che non avessero rapporti sessuali.  Sposati erano San Gregorio, vescovo di Nissa, e San Paolino, vescovo di Nola. Sant’Agostino aveva una moglie, anche se considerata dalla legge dell’epoca una concubina, ma solo perché di classe sociale inferiore. Dunque, il matrimonio non è stato sempre vietato ai sacerdoti cattolici di rito romano, come mai adesso lo è?

Per esempio, le chiese di rito orientale riconoscono l’autorità del Papa e al contempo ammettono il matrimonio per i sacerdoti. Anche la Chiesa anglicana ammette i sacerdoti sposati a pieno titolo nella Chiesa. Ed è così per i preti cattolici di rito bizantino, per quelli della Chiesa greco-cattolica, quelli di rito macedone, di rito caldeo e di rito armeno. Tra costoro per ovvi motivi i casi di ‘’pedofilia’’ sono rarissimi … come mai? Facciamoci una domanda e diamoci una risposta!

Ma perché la Chiesa, ad un certo punto, ha negato il matrimonio ai preti?

Che le ragioni fossero di carattere esclusivamente economico? Quando la Chiesa era uno Stato con ‘’potere temporale’’  e non si occupava solo del ‘’regno dei cieli’’ possedeva beni e terreni, che venivano governati e curati dagli stessi Vescovi. Se i Vescovi in questione avessero avuto dei figli ovvio che i possedimenti in questione sarebbero stati reclamati dagli eredi frazionando quindi il potere della Chiesa. Per tale ragione verrebbe da pensare che il motivo del ‘’celibato’’ non avrebbe niente di teologico, niente di spirituale, niente di pastorale.  Oggi si cerca di giustificare questo divieto con ragioni più alte e nobili che quella, semplicemente, di offrire meno distrazioni e responsabilità ad un uomo che deve dedicarsi anima e corpo ai fratelli.

Comunque, visto che la ‘’carne è debole’’ si chiude, ipocritamente, un occhio quanto un prete  ha apporti occasionali con adulti consenzienti, e si tende a far sparire le prove se il rapporto avviene con minori.

In fondo con ‘’rapporti occasionali’’ “si sfoga” senza far danni, un prete che si innamora invece è pericoloso, perché poi vuole anche sposarsi e, di conseguenza, spretarsi. Il che significa ottenere una dispensa papale e anche mettersi fuori dalla Chiesa cattolica. Questo è un fenomeno in continuo aumento, d’altronde la società cambia alla velocità della luce, quindi per forza di cose la Chiesa dovrà tornare a discutere sul celibato dei preti.

Nel frattempo costoro però sono un ‘’pericolo pubblico’’ nel verso senso della parola. Pur non  volendo fare di tutte le ‘’erbe un fascio’’ sono sempre di più i genitori che non ritengono ‘’salutare’’ per i propri figli frequentare la parrocchia. 

Sarebbe bene meditare su ‘sto celibato … o no? 

Alla prossima

Elena 

AT&T – Time Warner e Trump – questo matrimonio non s’ha da fare …

… né oggi ne mai!

Primo articolo letto stamattina, primo scossone al sistema nervoso!
Leggo che la fusione da 85,4 miliardi di dollari tra la AT&T e la Time Warner, è vincolata alla dismissione del canale ‘’all news’’ della CNN.
Perchè? Perchè la CNN è accusata dalla Casa Bianca di trasmettere ‘’fake news’’!
Capito? La CNN trasmette ‘’fake news’’ secondo Trump! O per meglio dire, dato che la CNN si ostina a dire cose che a Trump NON piacciono, il Presidente degli Stati Uniti d’America, su FB e su Twitter, sta facendo il lavaggio del cervello alla popolazione americana,  dicendo che la CNN trasmette false notizie e che sono cattivi!
La situazione è imbarazzante perchè l’amministrazione Usa l’ha posta come CONDIZIONE vincolante per dare il via libera definitivo all’operazione, ma, giustamente, AT&T non vuole saperne.

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Da ‘’casalinga’’ semplice mi viene immediatamente la ‘’mosca al naso’’ leggendo questo articolo e per due motivi fondamentali:

Primo – se si uniscono due mostri come la AT&T e la TimeWarner, diventeranno certamente più ‘’grandi e più competitivi’’ ma … a spese di chi?
Quando queste grandissime aziende si ‘’uniscono’’ significa che ‘’ottimizzano’’ …e abbiamo tutti imparato, purtropp sulla nostra pelle, che cosa significa ‘’ottimizzare’’! Significa mandare a casa il più grande numero di persone possibile.

Secondo – Trump non vuole che nel ‘’gigante che verrebbe fuori dalla fusione’’ ci sia la CNN. Perchè? Perché la CNN dà le informazioni come crede e non si assoggetta al leccaggio dei piedi del presidente!  Se la CNN fosse dentro alla nuova multinazionale sarebbe troppo ‘’grossa e potente’’ quindi difficile zittirla, per cui vuole che ne stia fuori. Restando fuori sarebbe ‘’piccola’’ e quindi controllabile. Non trovate squallido tutto questo? Secondo me è penoso.
A Trump non passa nemmeno per il cervello che ‘sti ‘’giganti’’ – nati dalle ‘’fusioni’’ – siano delle specie di ‘’Highlanders’’, lui si fa i fatti propri e punto! Lui coltiva il suo ego. La CNN da notizie che lo ”ridimensionano” molto e lui ci ”soffre”…

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Comunque a parte lo squallore di Trump … queste enormi immense aziende che eliminano uno per uno tutti gli avversari, inglobandoli come delle ‘’amebe’’.
Aziende che ottimizzano sulla pelle dei dipendenti. Dipendenti che saranno sempre di meno e sempre peggio retribuiti. Come andranno a finire le cose? Ne rimarrà come gli ‘’Highlanders’’ solo UNO? Uno che produce auto … uno che produce pc … uno che produce abiti … uno che produce scarpe … uno che distribuisce/distribuisce cibo?
Che ‘’potere’’ avranno costoro? Ma inoltre … quando NON ci saranno più ‘’dipendenti’’ nel mondo …e quei pochi rimasti avranno stipendi da ‘’fame’’ … ma ‘’chi’’ cavolo comprerà i prodotti che questi ‘’giganti’’ producono? Un’economia basata sul ‘’gioco in borsa’’ ha senso fino a quando c’è un’economia ‘’reale e tangibile’’ da qualche parte, ma … quando questa economia diventa solo ‘’aria fritta’’ tutto implode!

Siamo sicuri di essere una ‘’razza intelligente’’? Mah …

Alla prossima

Elena

Per quale motivo il M5s continua a parlare di ”Reddito di cittadinanza”?

Eppure … sanno anche loro che questo termine è solo per confondere le idee … ma d’altronde … la ”rete” serve a cosa se non a prender ”pesci”?
Proviamo a vedere dopo la lunga fase del Vaffa come sta evolvendo la proposta politica del Movimento 5 Stelle che si candida a guidare l’Italia.

In tema di disuguaglianze ad esempio i grillini sostengono da tempo la necessità di introdurre nella legislazione italiana il reddito di cittadinanza.
Nella letteratura economica, in realtà, esistono due differenti tipologie di basic income:

– il reddito di cittadinanza propriamente detto che ha carattere universalistico ed è incondizionato,
– il reddito minimo che al contrario è selettivo e condizionato a determinati comportamenti da parte dei beneficiari.

I 5 Stelle NON hanno finora tenuto fede a questa bipartizione e nella comunicazione hanno ‘’volutamente mischiato’’ le due ipotesi. È evidente però che se il reddito di cittadinanza dovesse davvero essere diretto a tutti, proprio tutti, sarebbero necessario quantificare in 300 miliardi di euro la copertura necessaria per erogare un assegno di 400 euro mensili. Dove trovarli? Mah … eppure c’è una massa di elettorato grillino che è convinta che costoro abbian la bacchetta magica. Quindi chi ci crede o è, diciamo un ”semplice”, oppure è ”colluso”. Non ci sono vie di mezzo!
In ogni caso i grillini sono via via slittati in una duplice direzione, hanno scelto di fatto il ‘’reddito minimo’’ chiamandolo però ‘’di cittadinanza’’ e, mentre in una prima fase avevano parlato di una misura diretta a combattere la disoccupazione giovanile, successivamente la proposta è stata presentata come diretta a contrastare la povertà.
I testi finora presentati in Parlamento dai 5 Stelle parlano di ‘’povertà relativa’’ e quindi di un reddito minimo che dovrebbe interessare,  seguendo la classificazione Istat,  oltre 8 milioni di individui e 2,7 milioni di famiglie.
Prendendo alla lettera, invece, le dichiarazioni di Grillo nel mirino ci sarebbe la povertà assoluta e di conseguenza la platea si restringerebbe a 4,6 milioni di persone, come da lui stesso precisato.
A differenti platee corrisponde una ‘’spalmatura’’ diversa e soprattutto una diversa consistenza dell’assegno erogato: nella proposta Grillo, che parla di un costo per lo Stato di 17 miliardi di euro (o 20 a seconda delle versioni date di volta in volta dal M5S) , si arriva all’incirca a un assegno di 300-360 euro al mese.
Mentre l’ipotesi parlamentare – prima firmataria Nunzia Catalfo – prevede di erogare il sussidio alle ‘’famiglie’’ e NON agli ‘’individui’’ e modula la somma: si può arrivare a un massimo di 780 euro per chi non percepisce alcun reddito, per gli altri si dovrà invece ”sottrarre” da 780 quanto già percepito.
Più l’intervento si concentra, più si può pensare di ottenere risultati tangibili; più si allarga il reddito erogato, più finisce per assomigliare a un ‘’bonus’’!
Ma vi rendete conto, tutto ‘sto am ba ra dam per arrivare ai tanto vituperati bonus di Renzi?
Pesa comunque su questi progetti – ma la cosa non riguarda evidentemente solo le proposte grilline – l’assenza di un casellario unico delle prestazioni sociali, senza il quale l’implementazione di misure così complesse si presenta aleatoria per il rischio di dare a chi già riceve.

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Morale della favola? Questo tipo di comunicazione è ”populismo” becero!  Costoro sono in costante ‘’campagna elettorale’’ e raccontano quello che alla ‘’gente piace sentire’’! Come ha fatto quel genio di Trump d’altronde.

Verrebbe da pensare che questo tipo di comunicazione sia fatta da ignoranti per gli ignoranti, e che tra loro si capiscano benissimo. D’altronde … quanta gente c’è che crede che la Madonna di Civitavecchia pianga lacrime vere?
Comunque la comunicazione ”becera” è fatta per arrivare al ‘’potere’’ ! E poi? Cosa ne faranno ‘sti geni quando arriveranno a mettercele le mani sopra al potere da soli? Perchè ricordiamocelo … vogliano andarci da soli al potere! Loro sono ”superiori”, loro sono ”bravi”,  loro sono ”onesti”,  loro sono ”i migliori”, loro non vogliono ”sporcarsi” con nessun altro! Da soli o niente!
Quindi … o si è ‘’con loro’’ o si è ‘’contro di loro’’!
Stiamo tornando all’epoca del fascio! Se avevi la tessera del partito, lavoravi … se no, ciccia!

Alla prossima

Elena

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tratto da:

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Dario Di Vico Nel Paese dei disuguali. Noi i cinesi e la giustizia sociale Egea, 2017 – 154 pagine, 16 eu

Addio Signora Milena Gabanelli … :-(

La bravissima Milena Gabanelli lascia la Rai. Non ho mai capito se fosse ‘’assunta’’ alla Rai con tutti i ‘’crismi’’ oppure se lavorasse con una sorta di contratto di ‘’collaborazione’’.
Comunque … dato che non aveva accettato a settembre il posto di co-direttore di Rai Rews24 offertole, ora abbandona definitivamente il gruppo.
I problemi di ‘’incomprensione’’ sono nati in seguito alla trasmissione Report, che usava un ‘’format’’ troppo particolare per essere ‘’ben visto’’ e accettato senza ‘’batter ciglio’’.
Se mentre da una parte c’era l’organizzazione tecnica propria della Rai,  dall’altra le informazioni, e quindi i servizi poi messi in onda, venivano presi esclusivamente da giornalisti ‘’free-lance’’ che investigavano su vari argomenti. Argomenti come: salute, inefficienze burocratiche, giustizia, eco-mafie, servizi segreti … temi decisamente ”sensibili”.
I giornalisti ‘’free lance’’ sono quelli, tanto per intenderci, che lavorano a spese proprie e quindi non sono obbligati a far ‘’contento’’ nessun direttore di testata!
Ovvio che gli argomenti sopra accennati, lasciati gestire da giornalisti ‘’freelance, entrassero prima o poi in grave conflitto con il servizio pubblico no?
Noi non abbiamo capito se è stata ‘’punita’’ da Rai/Governo per ‘’zittire’’ scomode informazioni … oppure per gli enormi ‘’vespai’’ che questi argomenti toccavano.

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Vero è che denunciare malversazioni in tv, senza dare alla controparte modo di difendersi, è un’ arma pesantissima … Ma d’altronde qualcuno dovrà pur raccontare, prima o poi, come stanno le cose … o no?
Che dire? Addio Signora Milena Gabanelli, Lei verrà ricordata come una splendida persona. Brava, capace, che ha sempre tenuto la ‘’testa diritta’’ e che ha aiutato molti ad aprire gli occhi!

Peccato che la potenza del ‘’sistema’’ riesca a schiacciare chi si ostina a camminare a testa alta.
O … per meglio dire, lo permetterebbe anche, ma non certo a spese della televisione pubblica!

 

Alla prossima

Elena

Donald Trump – 45mo Presidente USA! Ma ”paladino” di ”chi”?

La mattina, mentre prendo il mio tazzone di latte e caffè, penso alle cose da fare durante la giornata …  alle cose che succedono nel mondo.  Come non pensare quindi al neo-eletto Presidente americano?

Stamattina facevo queste considerazioni: La crisi economica attanaglia il mondo, la gente è scontenta, il lavoro è ormai ”merce rara”, non si vede la luce alla fine del tunnel e quindi, il popolo americano, anche se non è poi tanto ”mal messo” rispetto ad altri , è comunque stanco di non essere più al ”top” e, di conseguenza,  vota anche lui  per il ”cambiamento”. 

Vota per tornare ad essere la ”creme de la creme”!  Vota per Trump che ha promesso di far tornare l’America ”grande di nuovo”!
Insomma Trump è l’uomo che farà la ”rivoluzione” a vantaggio di chi lo ha votato,e, tirando le fila del discorso, grazie alla legge elettorale americana, anche se Hillary Clinton ha preso più voti di Trump, Trump è stato eletto 45mo  Presidente degli Stati Uniti d’America!

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Ma … gli americani, hanno votato contro ”l’establishment cattivo” ed hanno eletto il loro ”paladino” affinché faccia la rivoluzione”?
In questo caso avrebbero sbagliato clamorosamente ”paladino”!  Sarebbe stato meglio, contro l’establishment cattivo, votare Bernie Sanders non trovate?
Ho la brutta impressione che  abbiano davvero cercato l’uomo ”forte” … il ”duro” capace di ”prendere a calci” chi non rientra nei canoni dell’americano DOC!  Quello che : ”prima” ci sono gli americani … poi gli ”altri”!  Quello che pensa : ”Si stava meglio quando c’erano gli schiavi”!

Che dire? Se questo è il motivo,  gli americani non sono affatto ”grandi” ma sono anzi, un ben ”triste popolo”!
Alla prossima

 

Elena

 

Democrazia … la mancanza di fiducia tra ”popolo” e ”politica” è reciproca!

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E giusto che ad un partito, che riceva al ballottaggio magari solo il 25% dei consensi dell’elettorato,  venga assegnato un premio di maggioranza tale da garantirgli la maggioranza in parlamento? E’ vero che così si sa finalmente ”chi” governa … ma è giusto che solo il 25%  governi a nome di ”tutti” i cittadini italiani? Mah….

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La democrazia è la migliore forma di governo al mondo … ma ha tante ”sfumature” … compresa quella che vigeva a casa di ”Cenerentola”, dove,  quando si votava, Gertrude ed Anastasia avevano la maggioranza … ma non è affatto detto che avessero sempre ragione loro due!

La democrazia per esser ”rappresentativa” ha bisogno di regole che permettano a più gente possibile di ”dire la propria” … quindi perché non far in modo che questo accada?

Si parla tanto di ”lasciare parlare il popolo” … di coinvolgerlo … e allora dateci una legge elettorale che faccia decidere a ”noi” chi deve andare in parlamento! Vero è che, se lasciati liberi, votiamo ”cicciolina” … quindi la politica di noialtri ”si fida poco” …

Lasciamo anche perdere i ”voli pindarici” del m5s che fa votare ”in rete” il ”popolo sovrano” … omettendo di dire però, che il numero effettivo dei votanti è conosciuto solo dalla ”Casaleggio&Associati”! L’unica con il ”potere” di ”decidere come” sono andate effettivamente le votazioni. Sigh …

Se davvero volete dare ”potere al popolo” fateci votare dei candidati che si presentino in un solo collegio!  Collegi ”uninominali a doppio turno” … lo facciamo ”noialtri” il triage di chi deve andare in parlamento. Non disturbatevi!

Alla prossima

 

Elena

 

Troppo denaro ”finto” … troppo poco quello ”vero” in circolazione …

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Quello in foto è  uno dei ”nuovi investitori” …  ”robot” che comprano e/o vendono al posto degli ”esseri umani”.
La loro logica è: ”se qualche cosa accade … allora compra e/o vendi”!
Quindi ‘sti robot, vendendo e comprando, più o meno tutti nello stesso modo, muovono ulteriormente il mercato in una direzione o nell’altra, peggiorando o migliorando, dipende, la ”frenesia” e l’instabilità” del mercato finanziario.
La cosa drammatica è che ci sono ”masse di denaro” che invece di ”circolare” creando ricchezza per tutti, continuano a circolare creando ricchezza solo ed esclusivamente per i ”pochi” che  le possiedono!
Eppure il denaro per ”servire a qualche cosa” deve circolare ”realmente” ed in fretta, in maniera che più gente possibile ne possa usufruire.
Le persone devono disporre di denaro per ”consumare” … garantendo quindi un equilibrio tra chi produce e chi compra. Tanto per fare qualche esempio ”terra terra”: se nessuno va più in pizzeria … le pizzerie chiudono! Se nessuno va più dal parrucchiere … i parrucchieri chiudono! Se nessuno ha il denaro per comprare le scarpe nuove ai figli … chi produce scarpe … trova lungo,  se nessuno acquista libri … diventeremo sempre più ”deficienti” e le case editoriali chiuderanno!
In un certo senso i ”cinesi” ci stanno ”salvando” in quanto i loro prodotti costano ”talmente poco” che noi ”massa” li si acquisti! Ma che razza di ”roba” compriamo oggi noialtri dai cinesi? Ha senso avere 10 magliette che fanno ”schifo” anche se solo pagate 10 euro? Mah …
Comunque ricordiamo che mentre c’è gente che non dispone di denaro  ve ne è altra che ne ha in eccesso. Gente  che, non sapendo dove mettere, quelle quantità industriali di denaro, acquista ”Bentley placcate in oro” oppure … butta lo champagne in mare per gioco!

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I Sauditi primeggiano nell’acquisto di auto placcate d’oro …  e, tra l’altro,  sono solo gli ”ometti” che possono condurre simili ”gioiellini” le loro fidanzate/mogli come ben sappiamo non possono nemmeno condurre l’auto! La loro religione si oppone a questa ”libertà” femminile!
Siamo proprio sicuri che la faccenda possa continuare così? Mah …

Alla prossima

 

Elena

 

 

 

 

LA POLITICA, BOMBOLO ED ALVARO VITALI …

Questo articolo non è mio, ma di mio marito, lo condivido più che volentieri!

Scritto da CARLUCCI ANTONIO · SABATO 10 OTTOBRE 2015

Quando ero giovane ero abituato al Cinema italiano della mia epoca, il meraviglioso Cinema del neorealismo, poi della Commedia all’italiana e poi Visconti, Fellini, e chi più ne ha più ne metta.

Poi mi è capitato di lavorare per lunghi periodi all’estero e questo per più volte. Quindi andato via e tornato in periodi diversi.

Tornato in Italia ad un certo punto il mio cinema era scomparso, sparito ed al suo posto ho trovato i film panettone, i lazzi di Alvaro Vitali e le flatulenze di Bombolo detto venticello.

 

Schermata 2015-10-11 alle 09.31.42Mi sono sempre domandato come coloro che affollavano le sale per vedere Gassman o Manfredi o Tognazzi , che guardavano la cinematografia dei Fellini e dei Visconti, ma anche il cosiddetto cinema popolare di Toto’e di Fabrizi , potessero trovare accettabile un tale cumulo di volgarità,di stupidità, di nullità e continuare ad entrare in una sala cinematografica o anche assistervi a casa davanti la TV.

Direte ma cosa centra questo con la politica, c’entra, c’entra, perché quello che é successo nel cinema é avvenuto anche nella politica.

La politica che avevo lasciato in Italia non era quella ideale e pura, non era la cura del bene comune, era, come é stata ben definita “sangue e merda”, ma era politica. Anche nei momenti più bui, anche nel sangue sparso nelle strade era politica così come nella costruzione dello Stato sociale o della riforma agraria. Lotte politiche senza esclusione di colpi, ma lotte politiche, interessi contrapposti che si scontrano ed anche quando usano mezzi deprecabili fanno politica, cattiva, assolutamente condannabile, ma politica.

Schermata 2015-10-11 alle 09.32.15

Torno in Italia e trovo insulti in diretta TV, macchine del fango, volgarità senza fine condite da una serie di vallette,spacciate per ministre, che si muovono come starlette, tutte mossettine ed ammiccamenti, alla ricerca dell’attenzione mediatica.

Si dirà,cambiano i tempi, cambiano i mezzi della politica, certo, ma qui non ci sono più gli interessi contrapposti che si scontrano, ci sono delle prime donne mediatiche, dei comunicatori che, complici delle leggi elettorali che hanno distrutto il principio della rappresentanza , raccolgono voti su di se e nominano i propri fedelissimi in un Parlamento ormai privo del principio base della Democrazia, cioé dell’autonomia del Legislativo dall’Esecutivo.

Quello che ne deriva è sotto i nostri occhi, volgarità e lazzi e nullità assolute spacciate per alti principi che animano il Parlamento, Mafie e Lobby che, a viso aperto, senza neanche il pudore del riserbo, ostracizzano il sindaco di Roma con scuse puerili e pura arroganza e,  così di seguito, chi più ne ha di più ne metta.

Sarà che sono vecchio, ma io non vedo una gran differenza tra la realtà politica dei Grillo, dei Salvini dei Renzi e del patriarca Berlusconi con il cinema panettone.

Mi pare che la politica attuale faccia il pari con i lazzi di Alvaro Vitali e con le flatulenze di Bombolo ,detto venticello e mi domando come fanno gli italiani a sopportare un tale cumulo di volgarità,di stupidità, di nullità di disprezzo della Democrazia ?

Forse la verità sta tutta in quel sonetto di Gioacchino Belli,vecchio di 200 anni, da cui è stata tratta la famosa frase del marchese Del Grillo:

( mi scuso per i non romani se lo troveranno di difficile lettura, ma concentratevi sul terzo verso e sull’ultimo, c’é li tutta l’amara verità).

Er dispotismo.

—C’era ’na vorta un re, che ddar palazzo

Mannò ffôra a li popoli st’editto:

— Io so’ io, e vvoi nun zéte un cazzo,

Sori vassalli bbuggiaroni, e zzitto!

Io fo ddritto lo storto, e storto er dritto:

Pôzzo vénneve a ttutti a un tanto er mazzo;

Io, ssi vv’impicco nun ve fo strapazzo,

Chè la vita e la robba io ve l’affitto.

Chi àbbita a sto monno senza er titolo

O de papa, o de re, o dd’imperatore,

Cuello nun pô avé mmai vosce in capitolo. —

Co st’editto, annò er bojja pe’ ccuriero,

A interrogà la ggente in zur tenore,

E arisposeno tutti: È vvero, è vvero!

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e adesso … meditiamo gente … meditiamo …

Alla prossima

 

Elena

Il santo del giorno e … l’assoluzione del ”Troll”

11 Marzo 2015 …

Questa mattina, dopo aver letto con enorme disgusto la notizia riguardante la sentenza di Cassazione che ha assolto, una volta per tutte,  il ”puttaniere” Silvio Berlusconi … sono andata a vedere qual’è il santo che si festeggia oggi! Cribbio quanti sono!  Ne hai da pregare e ringraziare di Santi oggi caro il mio ”gnomolaccatodibiaccamarroneintesta”!

berlusconi_prega

Sul sito ufficiale della chiesa cattolica il santo festeggiato è un certo San Sofronio di Gerusalemme – Patriarca – Sofronio, siriano di Damasco, fu eletto patriarca di Gerusalemme nel 634. La Palestina al tempo si trovava a vivere sotto la pressione dell’imminente invasione da parte di Abu-Bekr, suocero di Maometto († 632) e del califfo Omar. Allo stesso Sofronio fu impossibile celebrare il Natale, come di consueto, nella chiesa della Natività di Betlemme a causa dell’assedio. Ma il patriarca dovette affrontare anche l’eresia del monoteismo che proponeva un modello cristologico incompleto e limitante. Assieme a Massimo il Confessore, Sofronio cercò di combattere con vari scritti l’eresia che usciva dalla stessa corte imperiale di Costantinopoli. Nel 638 però dovette consegnare la città al califfo Omar. Morì di lì a poco. Di lui ci sono pervenute alcune poesie e lettere.

Ma non è certo l’unico …

Per la Chiesa greca oggi si santifica il più celebre Costantino della storia, cioè all’Imperatore romano che riconobbe ai cristiani la libertà di culto, e che favorì in molti modi – anche con la sua conversione – la diffusione e l’affermazione del Cristianesimo nel mondo romano. L’Imperatore Costantino è perciò stato onorato, addirittura con il titolo di « pari agli Apostoli » o anche di « tredicesimo Apostolo ».

Sempre per la chiesa cattolica:

San Benedetto di Milano  – Quarantunesimo vescovo di Milano, vissuto tra la fine del sec. VII e l’inizio dell’VIII.  Famoso per aver fatto convertire Caedwalla, re del Wessex (Inghilterra), da lui stesso catechizzato e accompagnato a Roma, dove fu battezzato da papa Sergio I nel sabato santo del 689 e dove morì il 20 aprile dello stesso anno.  Il suo episcopato sarebbe stato lunghissimo: ben quarantasette anni. Benedetto, insieme con altri santi, era invocato come protettore da coloro che fossero impegnati nei processi sia come attori ed accusatori sia come convenuti e rei.

San Domenico Cam – Martire del Tonchino – Religioso domenicano nato nell’attuale Vietnam. Nella città di Hưng Yên nel Tonchino, ora Viet Nam, san Domenico Cẩm, sacerdote e martire, che per molti anni esercitò clandestinamente il suo ministero con pericolo di vita, anche dopo essere finito in carcere, e, condannato a morte per ordine dell’imperatore Tự Đức, abbracciò la croce del Signore che aveva fermamente rifiutato di calpestare.

Sant’ Eulogio di Cordoba – Sacerdote e martire – Eulogio è il più importante dei «Martiri di Cordoba» assieme a Rodrigo e Salomone. Strappata ai Visigoti dagli Arabi nel 771, Cordoba raggiunse il suo apogeo culturale nel X secolo, prima di essere “riconquistata” nel 1236 da Ferdinando III di Castiglia. I musulmani non si mostrarono sempre feroci persecutori dei cristiani, cui talvolta si limitavano a imporre di non testimoniare la loro fede e di versare un cospicuo tributo periodico: se ciò provocava lo spirito d’indipendenza dei cristiani, i più sensibili, non potevano tollerare una specie di ibernazione religiosa. Di qui sporadiche reazioni alla dominazione, che venivano soffocate con sporadiche persecuzioni. Di una di queste reazioni furono protagonisti Rodrigo, Salomone ed Eulogio. Questo era prete; non potendo accettare la passività dei cristiani, parlò apertamente contro il Corano. Imprigionato una prima volta, venne rilasciato, ma, nominato vescovo di Toledo, non poté essere ordinato, perché venne decapitato l’11 marzo 859.

Beato Giovanni Kearney – Sacerdote e martire – Il martirio di questo intrepido testimone della fede si colloca nel contesto delle sanguinose persecuzioni perpetrate in Gran Bretagna ed Irlanda verso quei cattolici che rifiutarono di firmare l’Atto di Supremazia, cioè il riconoscimento del sovrano inglese quale capo della Chiesa Anglicana in opposizione al Romano Pontefice.John Kearney [Seano O Cearnaigh] nacque a Cashel, in Irlanda, nel 1619 da John Kearney e da Elizabeth Creagh, la quale si uccise quando la cattedrale di Cashel fu data alle fiamme nel 1647. La vita di questo beato è abbastanza ben documentata. John, desideroso di farsi francescano, entrò nell’ordine dei Frati Minori Osservanti a Kilkenny, studiò per diversi anni a Lovanio e ricevette l’ordinazione presbiterale a Bruxelles nel 1642. Nel 1644, mentre era di ritorno in patria, ebbero inizio le sue disavventure: la nave su cui viaggiava fu individuata e John Kearney venne arrestato, torturato e condannato a morte a Londra. Riuscì a fuggire e raggiungere l’Irlanda passando per Calais. Esercitò il suo ministero principalmente come insegnante e predicatore. Con l’avvento al potere di Cromwell dovette nascondersi e ben presto venne posta una taglia sul suo capo. Nella primavera del 1653 venne scovato e catturato nella contea di Tipperary. Durante il processo celebrato a Clonmell l’imputato fu accusato di aver esercitato il ministero sacerdotale cattolico andando così contro la legge. Fu allora impiccato presso Glenn l’11 marzo 1653. Papa Giovanni Paolo II ha beatificato John Kearney il 27 settembre 1992, insieme ad altre sedici vittime della medesima persecuzione.

Beato Giovanni Righi da Fabriano – Nato a Fabriano, dalla nobile famiglia Righi, intorno al 1470, Giovanni visse la spiritualità cristiana appresa in famigliacon uno slancio cavalleresco ancora tutto medievale. Professo francescano, visse nel convento di Forano e poi, per raggiungere maggior perfezione, si fece solitario in una grotta detta «La Romita», a Massaccio. Visse in penitenza e austerità, pregando, leggendo i Padri e spendendosi per le persone con cui veniva in contatto. Morì nel 1539 ed è sepolto e venerato nella chiesa francescana di San Giacomo Della Romita a Cupramontana (Ancona). (Avvenire)

Santi Marco Chong Ui-bae e Alessio U Se-yong – Martiri – A Sai-Nam-The in Corea, ricordo dei SS. martiri Marco Chong Ui-bae, catechista, e Alessio U Se-yong, che furono, per la loro fede cristiana insultati e frustati dai loro stessi familiari e vicini.

Sant’ Oengus il Culdeo – Nel monastero di Tallaght in Irlanda, sant’Oengus, detto il Culdeo, monaco, ebbe la cura di comporre un martirologio dei santi d’Irlanda.

San Pionio (o Pione) di Smirne – Martire – A Smirne, nell’odierna Turchia, san Pionio, sacerdote e martire, che, come si racconta, per aver tenuto pubblicamente un’apologia in difesa della fede cristiana, dopo aver subíto l’amarezza del carcere, durante il quale confortò con il suo incoraggiamento molti fratelli ad affrontare il martirio, crudelmente torturato ottenne in sorte nel fuoco una fine beata in Cristo.

Santa Rosina di Wenglingen – Vergine, martire – Una delle sante più popolari dei secoli scorsi in alcune zone della Germania, in una relazione sulla processione avvenuta nel 1769 per la festività del ‘Corpus Domini’ in Miesbach, la santa veniva rappresentata in un quadro vivente, fatto riservato ai santi più conosciuti.  Nello stesso tempo dobbiamo considerare che c’è una costanza secolare nel festeggiarla all’11 marzo, data rimasta ancora oggi a Wenglingen.  Per quanto riguarda la sua figura non si sa niente, probabilmente vissuta nel IV secolo, come una vergine oppure come vergine martire (per questo sull’altare maggiore della chiesa di Wenglingen, nella diocesi di Augusta, essa è rappresentata con la tradizionale palma e con la spada) e a volte viene considerata come un eremita martire nelle selve. È patrona dal XIII secolo, della città di Wenglingen. Nei secoli XVIII e XIX il suo culto si affermò con un crescendo, tanto che molte bambine portavano il suo nome e le tante immagini religiose anche popolari, lo testimoniano.  Di lei non sappiamo altro, ma l’amore che ispirò è vissuto per secoli e tanto ci basta.  In Italia è il diminutivo di Rosa, mentre nei Paesi dell’Alta Europa è usato così nella forma ”Rosina”.

Beato Tommaso Atkinsons  – Sacerdote e martire – Nato a East Riding nello Yorkshire nel 1545 circa  morto a York, Scozia l’ 11 marzo 1616 , beato Tommaso Atkinso durante il regno di Giacomo I, patì il martirio per il semplice fatto di essere un sacerdote.

Santi Trofimo e Tallo – a Laodicea in Siria i santi Trofimo e Talo furono perseguitati dall’imperatore Diocleziano per la loro fede.

San Vindiciano di Cambrai-Arras – Vescovo – Nella regione dell’Hainault in Neustria, nell’odierna Francia, san Vindiciano, vescovo di Cambrai e Arras, che invitò Teodorico III ad espiare con la penitenza il crimine commesso con l’uccisione di san Leodegario.

Visto ”silviuccio” quanti sono? Prega … prega … e ringrazia …

Grrrr …

Alla prossima

 

Elena

 

 

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