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Trino – Consiglio Comunale – autocandidatura per il deposito nazionale scorie nucleari.

Trino – Ieri sera, 11 gennaio 2024, nella Biblioteca Brunod, si è svolto il Consiglio Comunale, in forma di Adunanza aperta, in merito al deposito Nazionale di scorie nucleari che ‘’potrebbe’’ esser fatto a Trino, grazie alla auto-candidatura del sindaco Daniele Pane.

La riunione era prevista per le 21.00 ma già alle 20,00 i posti disponibili erano esauriti ed i carabinieri presenti impedivano di entrare.
Per tale ragione un grande numero di cittadini hanno seguito l’incontro in diretta streaming dal Salone Rusticone. Incontro che è iniziato allo 21.00 ed è terminato all’1.30 del 12 gennaio.

Il fatto di esser stati al Rusticone, in fondo è stato anche un bene, visto che, in tal modo, abbiamo potuto commentare liberamente e sottolineare, anche con un pò di sarcasmo, alcuni passaggi dei vari argomenti, cosa che, in Biblioteca Brunod, non avremmo certamente potuto fare.
Notoriamente i cittadini, durante i Consigli, non hanno ‘’voce in capitolo’’.

Ci tengo a ricordare che questo incontro ‘’aperto’’ c’è stato solo ed esclusivamente grazie alla pressante richiesta dei Consiglieri di Minoranza. Viceversa, la faccenda sarebbe passata del tutto in ‘’sordina’’.

Grazie infinite ai tecnici tutti che ci han fornito una serie di informazioni in merito alla fattibilità o meno del sito e all’avvocato Mosca che ha affrontato il problema dal punto prettamente giuridico, ma che è stato illuminante.

I tecnici in questione erano 6 tre ‘’pro’’ e tre ‘’contro’’.

Per la minoranza, contraria alla costruzione della discarica nucleare hanno parlato:

• Carlo Giraudi, ex dipendente ENEA⁠
• Avv. Gian Maria Mosca
• Dario Zocco, ex direttore del Parco del Po.

Per la maggioranza, favorevole alla costruzione della discarica:

• Nicola Ippolito, responsabile tecnico-scientifico della Divisione nucleare del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica
• Stefania Uras, vice direttore della funzione Deposito Nazionale e Parco Tecnologico di Sogin
• Michele Rosati, responsabile Area Qualifica di Sito e Geologia Applicata di Sogin.

Fermo restando il fatto che i tecnici ‘’pro’’ premessero sul fatto che la sicurezza, in caso di tale costruzione, sarebbe stata comunque massima, e che non si sarebbe lesinato sui costi di costruzione per renderla tale, e ci mancherebbe pure che la facessero a ‘’tirar via’’! Ciò non toglie che Trino non abbia mai fatto parte dei siti considerati sicuri a tale scopo. Ci sarà pure un motivo no? E secondo tecnici di motivi ce ne sono tantissimi! Quindi di che cosa stiamo parlando?

Per farla breve, la minoranza ha presentato una mozione che impegnasse il Comune a NON Presentare l’auto-candidatura, prevista per oggi, prendendo in tal modo una decisione autonoma che coinvolgerà le future generazioni per i prossimi 400 anni.

Ovviamente la mozione è stata respinta, quindi oggi il sindaco Pane e la sua giunta faranno quel che vogliono. Probabilmente invieranno ‘sta famosa PEC per l’auto-candidatura nel nome di una millantata sicurezza! Tanto… hanno la maggioranza e chi li ferma costoro?
Ne avesse mai parlato prima di ‘sta faccenda! Era forse nel suo programma elettorale? Macché!

Uno dei principali motivi addotti dal Sindaco per quanto riguarda la costruzione della discarica è che in questo Paese non si decide mai! Ma dai? Poco populista come affermazione vero?
Diciamo che un’affermazione simile la si giustifica quando la fa il ‘’cittadino comune’’ , non certo un Sindaco! Vi ha pure ricordato il fatto che, durante il rischio di alluvione, ha preso decisioni in autonomia per il bene della collettività.
Ma dai? Si è candidato per fare il sindaco, con tutti gli annessi e connessi, mica per scaldare una sedia!

Comunque il Sindaco sostiene siano anni che ‘sto sito deve esser fatto e nessuno decide! Quindi in soldoni: ‘’Visto che il Governo, che ha a disposizione 51 siti idonei, non ha è in grado per decidere dove farlo, pena riduzione bacino elettorale, ecco che io, Daniele Pane, salvo l’’capra e cavoli’’ e mi offro volontario per ospitarlo! Togliendo al Governo le castagne dal fuoco.

Imputando tale decisione al fatto che tanto ‘’noi siamo abituati a gestire il nucleare’’, visto che avevamo qui la Centrale e che abbiamo già delle scorie stoccate quindi… e che c’è vo? Facciamo quella nazionale. 150 ettari di discarica radioattiva!

Quindi cari torinesi, che vi piaccia o meno, in cambio di un pò di compensazioni e del famoso ‘’polo tecnologico’’ che, in termini di ritorno economico e numero di posti di lavoro, non è stato mai quantificato da nessuno, molto probabilmente Trino si auto-candiderà per avere la discarica nazionale di rifiuti radioattivi.

Per cui d’ora in poi Trino sarà famosa oltre che per aver una centrale nucleare in dismissione, per aver i tetti in amianto dell’Eternit, per avere il più grande cementificio d’Europa, per esser sottoposta a cicliche inondazioni e, solo il Signore sa cosa potrebbe succedere con ‘sto clima, per aver specchi d’acqua che attirano quantità industriali di zanzare (non è vero ma i retaggi mentali sono duri a svanire) anche per avere la discarica nazionale di rifiuti radioattivi!

Certamente un invito a venir a passarci le vacanze e a venir a mangiare un piatto del suo magnifico carnaroli vero?

Che dire? Mah…

Alla prossima

Elena

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a questo link alcune foto della serata – molto probabilmente non è attivo, non ho idea del perchè, comunque basta copiare ed incollare sul browser: diretta streaming:
Qui invece la registrazione della serata: https://www.youtube.com/watch?v=w4Hb5XcElNI&t=11653s

Trino nucleare … ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere!

Premesso che non sono un ‘’tecnico’’ ma solo una nonna, con splendidi nipoti, che vorrei fare crescere in un posto ‘’sicuro’’, non posso fare a meno di pensare che il nostro sindaco sia decisamente un personaggio, diciamo, ‘’curioso’’.

Stiamo parlando delle ‘’scorie nucleari di tutta Italia’’ che lui vorrebbe mettere proprio qui a Trino.

Una decisione la sua, che sconfessa il lungo lavoro di selezione delle aree idonee fatto finora dalla Sogin, l’azienda creata dallo Stato proprio per gestire lo smantellamento delle vecchie centrali nucleari e dei rifiuti radioattivi ospedalieri. (Destinati tra l’altro a crescere per forza di cose)

Centrale di Trino - Esterno

Centrale di Trino – Esterno

Attenzione, non stiamo parlando di nucleare di ultima generazione, non stiamo parlando di lavoro tecnico ad alto livello, non stiamo parlando di qualche cosa che porterà beneficio al territorio, indotto compreso, macchè! Stiamo parlando della più grande e unica discarica nucleare d’Italia! Magari avremo dei quattrini come ”compensazione” per il disagio, il che la dice lunga. Ma…davvero possiamo mettere i ”quattrini” prima della salute?
Noialtri italici gestiamo maluccio persino l’immondizia ‘’normale’’… quindi qualche ‘’dubbio’’ è lecito.

Durante la trasmissione Tagadà, intitolata: ‘’Tutte le scorie portano a Trino, la conduttrice gli ha fatto una domanda diretta: ‘Sindaco, mi dice perchè lei vuole ‘sta discarica a tutti i costi’’? La risposta è stata: ”Perché oggi, il piccolo deposito che abbiamo credo non sia abbastanza sicuro, quindi voglio l’immondizia nucleare di tutta Italia, confidando nel fatto che la discarica nazionale sarà più sicura di questo, anche perché ho famiglia e figli e vorrei che vivessero in sicurezza. Inoltre mi devo occupare della sicurezza dei miei concittadini’’.

Praticamente un filantropo! Un filantropo che non vede l’ora di avere in casa sua, per il bene dei suoi figli, l’unica discarica radioattiva d’Italia!

Ora, obiettivamente, vi sembra una risposta sensata?

Considerate le parole che questo signore, da un pò di tempo, spende sull’autocandidatura per la realizzazione della discarica italiana delle scorie nucleari a Trino, e che lo ha portato alla ‘’ribalta’’ nazionale, diciamo che il provvedimento inserito nell’ultimo momento nel decreto legge, relativo all’autocandidatura, e approvato dal Consiglio dei ministri, sia una sorta di ”ciliegina sulla torta”, certamente un prezioso ”assist” per il Governo che non sa che pesci prendere per quanto riguarda ‘sta discarica, visto che nessuno dei Comuni identificati vuole.

Fossi nella Meloni, lo prenderei con me ‘sto ragazzo, visto quanto si ”sbatte” per aiutarla. In fondo non si può certo negare che non provi a toglierle le castagne dal fuoco.
Bisognerebbe premiarlo no? Non vorrà mica lasciarlo a Trino, con ‘sta discarica, per tutta la vita?

Come diceva il pessimo Andreotti: ‘’A pensar male si fa peccato ma, quasi sempre, ci si azzecca’’!

Alla prossima

Elena

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a questo link il video – nel caso non fosse attivo, fate un copie e incolla del link ed incollarlo sul proprio motore di ricerca : https://www.la7.it/tagada/video/il-sindaco-che-vuole-le-scorie-nucleari-lo-faccio-per-la-sicurezza-dei-miei-cittadini-30-11-2023-516475

Trino – Rassegna Letteraria ”Libriamoci”

Trino – Ieri sera, alla biblioteca Favorino Brunod, nell’ambito della rassegna letteraria ‘’Libriamoci’’ curata da Raffaele Borghesio, c’è stato un incontro con gli autori: Rosella Vacchino con un ‘’Giorno all’improvviso’’, Silvio Conte e Mariella Ottino con il loro ‘’Fonditore di spade’’ e Pier Vittorio Stefanone, un simpaticissimo veterinario ora in pensione e che si occupa attivamente di lupi, con il suo ’Storie bizzarre di un dottore in Vacche’’.

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Piacevolissima serata, grazie anche alle chiacchierate che si possono fare direttamente con gli autori.
E’ sempre bello confrontarsi con gli altri e, ancora di più, quando questi ‘’altri’’ hanno tante cose interessanti da dire.
L’unica ‘’pecca’’ è che a questi incontri ci siano poche persone. Un vero peccato.
Ci si lamenta tanto di questo mondo chiuso in se stesso e poi per ‘’pigrizia mentale’’ si preferisce stare a casa a guardar la televisione per poter poi dire: ‘’Non c’è più nulla di bello in TV’’.

In TV forse … ma le persone hanno ancora tanto da raccontare.

Alla prossima

Elena

La radiografia impossibile causa Covid …

Trino 14 gennaio 2022

I primi di ottobre il medico di base mi aveva prescritto una radiografia al polso sinistro, quello rotto, operato e guarito storto.
L’appuntamento mi era stato dato per oggi, 14 gennaio, a Vercelli all’Ospedale Sant’Andrea alle 8,40.
Stamattina parto da Trino per tempo, vado a Vercelli con la prescrizione, l’appuntamento, le vecchie lastre, il Green Pass rinforzato e la mia mascherina FP2.

Naturalmente proprio stamattina il Comune di Vercelli aveva preventivato la potatura degli alberi davanti all’ospedale, quindi il parcheggio era introvabile. Faccio un paio di chilometri avanti e indietro e alla fine lo trovo, un pò lontanuccio ma va bene lo stesso, due passi in più non hanno mai ucciso nessuno, anzi.

Arrivo all’ingresso dell’ospedale dove una folta coda di persone è in attesa di entrare, giustamente causa Covid, si entra uno per volta, anche perché il personale che effettua il primo controllo non è poi tantissimo, si riduce infatti ad una sola persona.

Quando tocca a me, l’infermiera addetta mi prende la temperatura che è normale, controlla il Green Pass che è ‘’rinforzato’’, controlla la mia prescrizione e gentilmente mi dice: ‘’Vada a casa’’!
???? Come vada a casa? Mi viene risposto che sono ammessi solo i ‘’casi urgenti’’ e, visto che il mio non lo è, devo aspettare che la situazione Covid migliori.
D’altronde, come dar loro torto? Giro quindi, come si suol dire, ‘’la testa al ciuccio’’ e torno a casa, dove mio marito mi accoglie con un:’’ Già qui? Cribbio che efficienza’’! Gli spiego il tutto e poi mi faccio un caffè.

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Mi terrò il polso storto, tanto … mi ci sono abituata.

Alla prossima

Elena

23 dicembre 2021 – succede oggi a Trino

Stamattina, mentre portavo Luke a fare una passeggiatina sino al parco della stazione, mi sono ritrovata a camminare dietro ad un gruppo di studenti che si dirigevano, appunto, verso la stazione.
Erano allegri e ridevano ma molti tra loro non indossavano, purtroppo, la mascherina.
Un gruppetto particolarmente ‘’allegro’’, beveva da una bottiglia, dopo averla aperta e spruzzata a mò di Gran Premio, sui compagni.
Dopo averla velocemente svuotata, uno di loro ha buttato la bottiglia sulle strisce pedonali, dove è esplosa in mille pezzi! Proprio dove avrei dovuto passare con il cane.
Ovviamente i vetri non fanno bene ai polpastrelli dei cani e nemmeno alle ruote delle auto.
Tra gli studenti c’era anche un gruppetto un pò emarginato rispetto al ‘’gruppo centrale di gaudenti goaliardi’’ e che, dopo aver assistito alla scena, un ragazzo di questo gruppetto è andato in mezzo alla strada a raccogliere i pezzi di vetro più grandi e li ha buttati nell’apposito cassonetto.
Passando loro vicino li ho ringraziati dicendo: ‘’Proprio vero che non siamo tutti uguali! Grazie mille ragazzi’’!
Proprio così. Non siamo tutti uguali. Onestamente spero che in futuro il sopravvento lo prendano i ragazzi come quello che ha raccolto i vetri e non il pirla che li ha lanciati.

Alla prossima

Elena

La DAD alle elementari …

Siamo stati in Italia la scorsa settimana. Siamo obbligati a muoverci, nonostante la cosa non ci entusiasmi per niente, per seguire la ristrutturazione della nuova casa.
I temponi nasofaringei per noi sono ormai diventati una sorta di routine. Mentre però in Francia li facciamo gratuitamente, in Italia ci tocca pagarli e sono dai 75 a 92 euro a cranio a seconda che li si faccia a Torino o a Vercelli.
Abbiamo comunque deciso che è giunta l’ora di tornare all’ovile. Nonostante l’Europa sia ‘’casa nostra’’ , gli ultimi anni è meglio passarli vicino ai propri affetti e, visto che in Italia abbiamo i nostri figli è bene tornare.
Ma non è questo di cui voglio parlare, piuttosto del fatto che ho avuto l’occasione di scoprire l’ebbrezza della DAD nelle scuole elementari.
Se devo essere proprio onesta, mi sono resa conto che la più agitata della faccenda ero io.
I miei nipotini, sia Gaia di 9 anni che Claudio di 7 gestivano la cosa sui loro Tablet in modo sereno e distaccato, attenti, silenziosi e parlando solo quando erano interrogati e/o quando non sentivano o vedevano nulla.
Le povere maestre hanno presto realizzato che la linea internet della scuola, lasciava veramente a desiderare, si sentiva una parola ogni 5 o 6 e l’immagine dell’insegnante era, il più delle volte, ferma e a ‘’quadretti’’.
C’era una cacofonia di: ‘’maestra non vedo … non capisco … non si sente niente … che cosa hai detto’’? E via discorrendo.
Io ero molto scoraggiata, la mia pazienza con questi aggeggi tecnologici è mooolto limitata.
Le insegnanti si sono rese presto conto che avrebbero dovuto utilizzare i loro cellulari e quindi, in poco tempo, tutto l’am ba ra dam, è stato messo a posto e i bambini hanno iniziato a fare lezione.
Devo ammettere che i bambini se la sono cavata benissimo.
A parte qualche piccolo problema tecnico, tipo alcuni video tratti da YouTube, che i bimbi non potevano aprire, per via dei ‘’blocchi’’ di sicurezza impostati giustamente dai genitori sui loro Tablet, ma a quello si è sopperito, senza gravi problemi aprendoli, in seguito, con i pc degli adulti. Tutto sommato quindi la lezione si è svolta in modo ”sereno”.
Detto questo è inutile negare che, mentre io ho la percezione che, con questo modo di far lezione, ci sia qualche cosa che non vada, che manchi il contatto visivo diretto, e quindi il contatto ‘’umano’’, i miei nipoti non vivono la faccenda nel mio stesso modo.
Questo per loro, visto che c’è il CoVid, è il modo di fare scuola in questo momento, quindi va bene così. Quelle sono le loro maestre e, se non le possono vedere in ‘’carne ed ossa’’ per loro non è un trauma particolare, ma è la realtà del momento e, tutto sommato si divertono pure.
Ci sono dei momenti divertenti anche per chi rimane in zona ad assistere a queste ‘’lezioni’’, tipo quando, di punto in bianco, mentre si legge un paragrafo a turno, si sente una vocina che dice: ‘’maestra, posso andare a fare pipì’’? E la risposta della maestra è: ‘’Ma certo cara’’.
Ma si sa le ‘’pipì’’ sono ‘’contagiose’’, forse più ancora del covid e, in men che non si dica la maestra si è ritrovata da sola, mentre i bambini sono andati tutti a fare pipì!
Comunque anche questa settimana è passata. Ora penso con ansia a come potrà gestire la cosa mia nuora, da sola, con due bambini.
Mi chiedo: ‘’Ma come si fa a lavorare in quel che chiamano ‘’smart working’’, che di ‘’smart’’ non ha proprio nulla, quando in contemporanea bisogna occuparsi di due bambini, con problemi di connessione, con la linea che sparisce, con dei video che, di colpo diventano tutti neri e non si sente più la voce della maestra’’?
E poi, i bambini devono anche pranzare. E il pranzo dei bambini non è affatto detto che coincida con la riunione in atto della mamma.

Cribbio che vita difficile che hanno i genitori di oggi.

Alla prossima

Elena