Archivi tag: Pane

Trino – Deposito nucleare: cosa c’è dietro il ritiro dell’autocandidatura?

TRINO. Il Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi non sarà costruito in mezzo alle risaie del Vercellese. Dopo aver chiesto ed ottenuto da Governo e Parlamento una modifica legislativa che gli ha permesso di candidare, per la realizzazione del Deposito, il territorio di Trino già dichiarato inidoneo da Sogin e Isin, ed esattamente tre mesi dopo aver presentato l’autocandidatura, il sindaco Daniele Pane è stato costretto a ritirarla.
Il lungo pressing sulle istituzioni
Da anni Pane è convinto che la soluzione per lo stoccaggio del materiale radioattivo attualmente immagazzinato a Trino (in minima parte), a Saluggia e in altre decine di siti “temporanei”, oltre a quello che rientrerà dal ritrattamento all’estero e a quello prodotto per usi diagnostici e medicali, sia la costruzione del Deposito a Trino. Ne aveva già parlato nel 2019 in un convegno romano organizzato dalla Fondazione Farefuturo dell’attuale ministro Adolfo Urso, a cui aveva partecipato insieme al suo mentore Roberto Rosso. Ha continuato a coltivare questa ipotesi anche quando Trino – con la pubblicazione della CNAPI, prima tappa del percorso verso l’individuazione del sito – era stata esclusa dal novero delle aree potenzialmente idonee, fino a proporla ufficialmente intervenendo nel novembre 2021 al Seminario Nazionale sul Deposito organizzato da Sogin. E finalmente tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024 – con un intervento alla Commissione Ambiente della Camera l’8 novembre 2023, e con l’invio di richieste scritte – ha ottenuto dal Governo amico (Pane è esponente di Fratelli d’Italia), che ha inserito nella norma una modifica ad hoc, la possibilità di candidare Trino. Il 12 gennaio scorso, poche ore dopo la conclusione di una lunga seduta del Consiglio comunale, ha riunito la Giunta, ha deliberato e ha inviato a Sogin la pec con l’autocandidatura.
Tre mesi di mobilitazione
Fin da dicembre, da quando si era capito che il ministro (piemontese) Gilberto Pichetto Fratin aveva inserito nel decreto-legge 181 il comma ad Tridinum richiesto da Pane, tra basso Vercellese e Monferrato i cittadini hanno cominciato a mobilitarsi contro la (possibile, poi dichiarata) autocandidatura. E’ nato il Comitato Tri-No, che ha coordinato i gruppi spontanei sorti in vari centri, ha superato il migliaio di iscritti, ha supportato una petizione con oltre cinquemila firme e ha instancabilmente organizzato incontri informativi in molti paesi della zona. Legambiente il 3 febbraio ha organizzato una manifestazione che ha toccato il Principato di Lucedio, la centrale “Galileo Ferraris” e il centro storico di Trino.
Pronti i ricorsi
Il sindaco Pane ha sempre snobbato con ostentazione le obiezioni delle associazioni ambientaliste, del Comitato Tri-No e delle forze politiche che gli chiedevano di ritirare l’autocandidatura. Forte dell’appoggio della sua maggioranza in Consiglio comunale, attendeva che Sogin certificasse l’idoneità del già scartato sito di Trino. Ha però cominciato a preoccuparsi quando, ai primi di marzo, è risultato chiaro che contro la sua delibera di autocandidatura sarebbero stati presentati diversi ricorsi amministrativi: dalle associazioni ambientaliste (Legambiente dispone di un proprio Centro di azione giuridica) e dal Comitato Tri-No, certo, ma anche da alcuni agricoltori e, soprattutto, da almeno una decina di Comuni circostanti, i cui sindaci si erano già riuniti a Crescentino e avevano deciso di affidare congiuntamente l’incarico allo studio dell’avvocato Paolo Scaparone, già docente di Diritto amministrativo all’Università di Torino. Battaglie legali su più fronti che avrebbero coinvolto il Comune di Trino per lunghi mesi, se non addirittura anni.
Correzione “fraterna”
Ma a costringere Pane a ritirare l’autocandidatura sono stati, in alcuni concitati conciliaboli che hanno preceduto di poche ore la riunione di Giunta – convocata in tutta fretta e tenutasi in videoconferenza – di martedì 12 marzo, soprattutto alcuni influenti esponenti della coalizione di destra e, in particolare, del suo partito. L’autocandidatura del Comune di Trino infatti, decisa da Pane senza consultarsi con i maggiorenti di Fratelli d’Italia e con gli altri amministratori della zona (in gran parte alla guida di Giunte di destra), stava creando grossi problemi alla coalizione e al partito: il malcontento stava crescendo, anche tra la popolazione e tra alcuni “grandi elettori” dei partiti attualmente al governo del Paese, della Regione, della Provincia e della città di Vercelli. A tre mesi dalle elezioni europee, regionali e amministrative (di Vercelli, Crescentino, Cigliano ecc.) nelle quali Fratelli d’Italia auspica di raddoppiare i consensi rispetto a cinque anni fa, il partito non poteva permettersi né di sostenere né di ignorare (come per qualche settimana ha tentato di fare) la dirompente iniziativa del suo rampante esponente Daniele Pane. E così, accerchiato dal sottosegretario Andrea Delmastro, dal consigliere regionale Carlo Riva Vercellotti, dal presidente della Provincia vercellese Davide Gilardino e dal sindaco casalese (e probabile candidato al Consiglio Regionale) Federico Riboldi, Pane ha dovuto capitolare. Non per nulla, alla conferenza stampa del giorno successivo in municipio a Trino, il partito gli ha affiancato come “badante” proprio Gilardino, in rappresentanza di tutti i Comuni della provincia contrari all’autocandidatura.
Una delibera che gronda falsità
Anziché limitarsi a deliberare la revoca (alcuni giuristi ritengono che sarebbe stato preferibile l’annullamento) della delibera di autocandidatura del 12 gennaio, nella relazione che precede il dispositivo di deliberazione il sindaco Pane – con la mano evidentemente guidata dalla rabbia e non da una ponderata valutazione dei fatti – ha infilato una serie di affermazioni oggettivamente false.
Innanzitutto Pane scrive che la richiesta di «rivalutazione del territorio di Trino» è «l’unica scelta allo stato percorribile ai fini dell’accelerazione del processo di realizzazione del deposito». Affermazione falsa: l’introduzione – chiesta e ottenuta da Pane – nel decreto 31 del 2010 della possibilità di autocandidature da parte di aree già valutate come non idonee (e quindi la necessità di predisporre una CNAA, Carta Nazionale delle Aree Autocandidate) non ha accelerato, bensì rallentato la procedura già in corso, che prosegue con i passaggi previsti dall’art. 27 del decreto dopo la pubblicazione della proposta di CNAI (risalente al 13 dicembre 2023): «il Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, con proprio decreto, di concerto con Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, approva la CNAI, con il relativo ordine di idoneità. La CNAI è pubblicata sui siti della Sogin, dei suddetti Ministeri e dell’Agenzia».
L’autocandidatura di Trino si è inserita come una zeppa in questo lineare percorso previsto fin dal 2010 e di fatto lo ha bloccato perché ha aperto la procedura di CNAA e, come ha spiegato il funzionario ministeriale Nicola Ippolito – invitato proprio da Pane al Consiglio comunale dell’11 gennaio – «i Comuni della CNAI rimangono in attesa: o è l’una o è l’altra; solo se la procedura CNAA viene interrotta si torna alla CNAI».
Checché ne dica Pane, quindi, l’autocandidatura del Comune di Trino non ha portato alcuna «accelerazione», anzi: dal 13 dicembre sono trascorsi più di tre mesi, e proprio a causa dell’inserimento di Trino – funzionale all’apertura del percorso CNAA – non sono stati fatti dal Governo ulteriori passi verso l’approvazione della CNAI, atto necessario per i successivi passaggi previsti dal decreto al fine dell’individuazione del sito tra i 51 selezionati. Ora che l’autocandidatura di Trino è saltata occorre che Sogin, enti locali, associazioni e cittadini esaminino con attenzione le caratteristiche dei siti inseriti nella CNAI: ed è ciò che si poteva e doveva fare fin dal dicembre scorso, se non fosse stata messa in campo da Pane la turbativa dell’autocandidatura.
In un altro punto della delibera di revoca, poi, il sindaco Pane afferma che «diversi Comuni sia della provincia di Vercelli che di Alessandria, i presidenti delle Province di Vercelli e di Alessandria e quello della Regione Piemonte nonché alcune associazioni ambientaliste hanno evidenziato di non condividere alcun metodo previsto dalla vigente normativa per l’individuazione del sito idoneo per la realizzazione del Parco Tecnologico e del Deposito Unico Nazionale».
Anche questa affermazione è oggettivamente falsa. Comuni, Province, Regioni e associazioni ambientaliste hanno attivamente partecipato alla procedura per l’individuazione del sito idoneo, tanto che nel 2021 hanno inviato puntuali e dettagliate «osservazioni e proposte tecniche» a Sogin dopo la pubblicazione della CNAPI e hanno partecipato al Seminario Nazionale: osservazioni e Seminario espressamente previsti dalla normativa (il già citato decreto del 2010). Quanto alle associazioni ambientaliste, poi, sono state proprio loro, fin dal 2017, a collaborare alla stesura del “Programma nazionale per la gestione del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi”, tuttora reperibile sul sito internet del Ministero dell’Ambiente: Programma in cui si prevede espressamente la necessità della realizzazione di un Deposito Nazionale. Come si può, sulla base di tutto ciò, accusare gli ambientalisti di non «condividere il metodo»?
A non «condividere il metodo» per l’individuazione del sito per il Deposito, ed anzi a cercare di “minarlo” introducendo – tredici anni dopo l’approvazione del decreto – la possibilità di rivalutazione di siti già giudicati inidonei, è sempre stato soltanto Pane, che ora accusa di ciò le altre istituzioni e le associazioni ambientaliste. E’ il tipico caso di bue che dà del cornuto all’asino, ma il problema è che Pane lo fa non nella stalla ma in una delibera del Comune che amministra.
Infine Pane, anche in questo caso spinto dal livore verso coloro che l’hanno costretto al clamoroso dietrofront, sempre nella delibera di Giunta del 12 gennaio scrive che è «in capo ai soggetti che si oppongono» all’autocandidatura «la responsabilità di ogni conseguenza negativa dovesse derivare» dalla permanenza dei rifiuti radioattivi a Trino «stoccati in un deposito temporaneo».
Anche in questo caso al sindaco fa difetto la memoria. Pane dimentica che proprio questi soggetti – in primis le associazioni ambientaliste e il comitato locale – sono coloro che negli ultimi vent’anni hanno sollecitato lo smantellamento della centrale nucleare “Fermi”, hanno vigilato sul cosiddetto decommissioning e hanno ottenuto – fin da quando lui nemmeno era ancora sindaco – l’istituzione di una commissione comunale ad hoc, che più volte ha convocato Sogin a riferire sull’andamento dei lavori di smantellamento. Commissione che Pane, da quando è stato rieletto, nonostante le sollecitazioni non ha mai convocato.
Dimentica inoltre che proprio nella seduta consiliare dell’11 gennaio scorso lui e la sua maggioranza hanno respinto una mozione, redatta dalle associazioni ambientaliste e proposta dal gruppo consiliare di minoranza, intitolata “Liberare definitivamente il territorio di Trino dalla presenza di materiali radioattivi”, e che impegnava il sindaco e la Giunta
- a sollecitare il Governo a proseguire rapidamente nell’iter per l’individuazione del sito per il deposito nazionale, valutando le caratteristiche dei 51 siti contenuti nella Cnai, in modo da liberare quanto prima Trino dalla presenza di materiale radioattivo sul proprio territorio;
- a sollecitare Sogin ad aggiornare il cronoprogramma dei lavori di smantellamento dell’ex centrale nucleare “Fermi”, che vanno avanti da 25 anni con enorme dispendio di denaro pubblico, in modo da pervenire quanto prima alla situazione di brown field e predisporre il materiale radioattivo al trasferimento al deposito nazionale, da realizzare in un sito che risponda ai criteri della citata Guida tecnica n. 29.
E’ evidente che un sindaco dimostratosi sordo a tutte le iniziative propostegli per accelerare la liberazione di Trino dalla presenza di materiale radioattivo non può attribuire, con una delibera, la «responsabilità di ogni conseguenza negativa» di tale presenza proprio ai soggetti che da anni stanno lavorando in senso opposto.
Triste, solitario y final
Daniele Pane si sta rendendo conto, in questi giorni, che il ritiro a furor di popolo della sua delibera che candidava Trino ad ospitare il Deposito Nazionale non costituisce per lui soltanto una sconfitta su questo punto, ma è il sintomo di un malcontento che potrà avere conseguenze molto più ampie. Con la sua battaglia solitaria per ottenere da Governo e Parlamento la possibilità di autocandidatura (e poi con le conseguenti delibera e pec) Pane ha scavato un solco profondo tra sé e buona parte dei cittadini di Trino, che l’avevano recentemente rieletto con una percentuale bulgara, e inoltre ha indispettito i colleghi amministratori di città e paesi del circondario: sia quelli del suo partito che quelli delle altre forze politiche e delle liste civiche. La richiesta che Pane si dimetta da presidente dell’associazione di Comuni “Borghi delle vie d’acqua”, avanzata a febbraio da Carlo Bailo sindaco di Bianzè e di cui stanno discutendo altri primi cittadini della zona, è il primo risultato dell’evidente disconnessione di Pane dal territorio e dalle sue istituzioni, e del crollo di fiducia che la sua iniziativa – concordata con Roma ma non con il Vercellese e il Monferrato – ha comportato.
L’autocandidatura per ospitare il Deposito alla fine è saltata, ma per il “nuclearista” Pane – e per le sue ambizioni di carriera politica: fare il sindaco di Trino è soltanto il primo gradino – si è rivelata un boomerang. Il ragazzo è ambizioso e cercherà di recuperare, ma in un partito rampante qual è Fratelli d’Italia, dove in tanti dal Vercellese e dal Monferrato sgomitano per arrivare in Regione o in Parlamento, ora parte più indietro.
.-.-.-.-.-.
Fonte: La Voce

Fiat, FCA, Stellantis e… adesso? Trino e la discarica nucleare e… adesso?

Pensierino del mattino…

Leggo che a Torino, a #Mirafiori, la sede dello stabilimento che dava lavoro ad una marea di operai e che sembrava dover garantire lavoro per sempre, oggi non sa più quale sarà il suo futuro.
Gli operai, con sempre maggiore apprensione, si chiedono quale sarà il loro destino, quali sono esattamente le ‘’strategie’’ di Stellantis sull’auto elettrica? Produrranno vetture ‘’cinesi’’? Mah…
Gli operai, giustamente in ansia, si sentono traditi dalla politica.

Prendersela con la politica è facile, ma dovremmo ammettere che anche la ‘’famiglia’’, e parlo di quei due geni di John e Lapo Elkann, non è che abbiano poi fatto delle scelte strategiche visionarie.

Da rampolli viziatelli quali sono, quando si sono resi conto che la Fiat stava per fallire, su pressione delle banche hanno assunto Marchionne, che ha fatto benissimo quello per cui era stato assunto. In primis gli interessi della famiglia, il cui obiettivo era quello di garantirsi i dividendi, punto.
Gli operai e i posti di lavoro erano l’ultimo dei pensieri per costoro.
Eppure Joh e Lapo sono ‘’giovani, hanno mezzi economici, avrebbero dovuto avere ‘’visione’’… invece? Invece ‘’ciccia’’!

La politica, in tutte queste vicissitudini, è sempre stata ‘’colpevolmente assente’’. Han scoperto la Golden share da poco. Ecco perché i francesi ci ‘’mangiano in testa’’. Non sono cattivi i francesi, siamo noi che siamo pirla. E’ diverso.

D’altronde, visto che in Italia non esiste una politica industriale pianificata con cura e con visione ecco che capitano ‘’cose strane’’, tipo la Fiat se la comprano i francesi.

Oppure, per esempio, nel Bel Paese può capitare che il sindaco di un Paesino di poco più di 6000 anime decida, diciamo ‘’autonomamente’’, di candidare il proprio paesello, nonostante fior fiore di geologi abbiano detto quanto la zona non sia idonea, per costruirci un catafalco di 150 ettari di discarica di tutti i rifiuti nucleari d’Italia.
Facendoci digerire che il nucleare è bello, sano e innoquo.
Anche se fan ‘’finta di non capire’’, ma gli fa comodo così, che il problema NON è il nucleare ma la discarica di rifiuti nucleari in un luogo inadatto!

E la politica che cosa fa? Visto che la cosa le fa comodo, senza la minima visione a lungo termine, risponde con un: ‘’Ti rivaluto il territorio e faccio in modo che se ‘’prima’’ non era idonea, adesso lo diventerà’’.
Risolvendo che cosa esattamente? Che in Europa faranno bella figura dicendo: ‘’Visto come siamo bravi? Abbiamo risolto il problema della discarica nucleare’’.
Per un pò di anni ci saranno quattrini che ‘’girano’’ ma… poi? Come sarà la situazione tra 60/70 anni?

Trino fatica a far dimenticare a potenziali nuovi ‘’cittadini’’ che in zona c’è una centrale nucleare in dismissione, per avere il cementificio Buzzi, che da si lavoro ma ‘’forse’’, nel sentir comune, inquina anche un pò, per essere vicinissima a Casale, sede dell’Eternit che, per quanto riguarda ‘’amianto’’ non scherza. In futuro sarà anche famosa per avere l’unica discarica nucleare d’Italia? Ottime zone per far crescere dei bambini vero?

Eppure Trino è ad un passo dalle colline del Monferrato, l’aria non è pestifera come quella delle città che, pian piano si stanno svuotando. La gente vuole vivere in posti tranquilli, il lavoro è cambiato e si può lavorare ormai da casa, cosa obbliga quindi la gente a vivere in città caotiche quando potrebbe venire a stare in un posto dove le case costano poco e lo spazio è assicurato e ti muovi in bicicletta senza il rischio di morire?
Trino diventerà sicuramente appetibile in futuro come zona residenziale. Siamo sicuri che il deposito di scorie nucleari contribuirà a renderla interessante?
In base ad una mia esperienza personale direbbe di no. Ho una carissima amica, ex docente universitaria, l’avevo quasi convinta a trasferirsi da Torino a Trino, decantandogli quanto si stia bene e quanto sia un posto tranquillo a misura d’uomo e che, grazie ad una moltitudine di associazioni, anche culturalmente movimentata ma, in seguito a questa ‘’rogna’’ del deposito mi ha detto di aver cambiato idea.

Comunque, per farla breve, la domanda è: ‘’Se i geologi dicono che la la zona NON è idonea lo diventerà a causa di una politica che ‘’vive alla giornata’’?

Si direbbe di si…

Alla prossima

Elena

No al Deposito – Livorno è con TriNO ..

Ieri sera, 23 febbraio 2024, a Livorno Ferraris c’è stata davvero una bella partecipazione.

Quando possiamo andiamo anche noi, mio marito e la sottoscritta ad ascoltare, che ci fa solo bene. Vero è che quando si invecchia la sera è piacevole stare al calduccio sul divano a guardare un bel film, ma se si ”delega” sempre tutto agli altri, si finisce… come si finisce.

Noi ”popolo” abbiamo il dovere di partecipare e di conseguenza di informarci. A furia di delegare stiamo perdendo ”democrazia” e ci stiamo consegnando in mano a dei presunti ”uomini/donne forti” che di forte non hanno proprio nulla.

Ma torniamo a noi…
Ieri erano presenti oltre al sindaco anche i consiglieri sia di maggioranza che di minoranza.

Screenshot 2024-02-20 alle 09.09.21

L’incontro è finito all’una ma ne è valsa la pena. Persino il mio cane ascoltava con attenzione.
La politica deve imparare a fare la politica e non sostituirsi ai tecnici. Decisioni che richiedono specifiche capacità scientifiche NON le si possono lasciare ai ‘’politici’’.

Tutti sappiamo che il deposito va fatto, tutti sappiamo che l’’Europa ‘’preme’’ affinché ‘sto benedetto deposito si faccia, tutti sappiamo che la Meloni sarebbe felice di ‘’risolvere’’ ‘sta rogna e di far bella figura, sul genere: ‘’Avete visto quanto so brava’’?

Ma questo NON significa che, pur di farlo, la politica scenda in campo e faccia tutti i truschini possibili ed immaginabili, affinché noialtri si digerisca passivamente questa auto-candidatura, in una zona che presenta problemi sia di faglia in movimento che di falda acquifera troppo in superficie.

Questa decisione non ha niente di democratico e se noi non riusciamo a percepirlo, allora abbiamo dei problemi e anche gravi.
Pane è stato si votato da parecchi trinesi ma non ha mai detto a quei trinesi che lo han votato che cosa aveva intenzione di fare.
Tra l’altro è legittimo o no, da parte nostra, pensare che questa sua auto-candidatura sia anche il frutto dell’amore e/o sintonia che questo Signore porta per il suo partito?

Non facciamoci mettere i piedi in testa per favore. Alla prossima manifestazione dobbiamo essere in tantissimi. La politica capisce solo i ‘’numeri’’. Sono i ‘’numeri’’ a farla vivere e a farla ‘’muovere’’.
Se noi passivamente accettiamo questa auto-candidatura, nascondendoci dietro al pessimistico: ‘’Tanto fanno quello che vogliono’’… ebbene sappiate che NON è vero.
Se i numeri sono ‘’alti’’ la politica si piega.

Vivono di ‘’voti’’ e, se sospettano che per questo motivo, non glieli daremo più ‘sti voti, tornerà sui suoi passi.
Ma dobbiamo essere in tanti e convinti!
Quindi?
Quindi forza!

Nonostante si sia imboccata una strada che è ormai solo in mano alla politica, non buttiamo la spugna.

Chi si arrende ha già perso.

Alla prossima

Elena

.-.-.-.-.-.-.

A questo link alcune foto della serata, fatte da me quindi fanno un pò pena, ma tanto per rendere l’idea. Tra l’altro il link, per qualche strano motivo non è attivo, quindi per vedere le foto, è necessario copiarlo ed incollarlo sul vostro browser. Grazie.

https://www.facebook.com/media/set/?vanity=elena.saita&set=a.10224474781033284

Trino nucleare … ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere!

Premesso che non sono un ‘’tecnico’’ ma solo una nonna, con splendidi nipoti, che vorrei fare crescere in un posto ‘’sicuro’’, non posso fare a meno di pensare che il nostro sindaco sia decisamente un personaggio, diciamo, ‘’curioso’’.

Stiamo parlando delle ‘’scorie nucleari di tutta Italia’’ che lui vorrebbe mettere proprio qui a Trino.

Una decisione la sua, che sconfessa il lungo lavoro di selezione delle aree idonee fatto finora dalla Sogin, l’azienda creata dallo Stato proprio per gestire lo smantellamento delle vecchie centrali nucleari e dei rifiuti radioattivi ospedalieri. (Destinati tra l’altro a crescere per forza di cose)

Centrale di Trino - Esterno

Centrale di Trino – Esterno

Attenzione, non stiamo parlando di nucleare di ultima generazione, non stiamo parlando di lavoro tecnico ad alto livello, non stiamo parlando di qualche cosa che porterà beneficio al territorio, indotto compreso, macchè! Stiamo parlando della più grande e unica discarica nucleare d’Italia! Magari avremo dei quattrini come ”compensazione” per il disagio, il che la dice lunga. Ma…davvero possiamo mettere i ”quattrini” prima della salute?
Noialtri italici gestiamo maluccio persino l’immondizia ‘’normale’’… quindi qualche ‘’dubbio’’ è lecito.

Durante la trasmissione Tagadà, intitolata: ‘’Tutte le scorie portano a Trino, la conduttrice gli ha fatto una domanda diretta: ‘Sindaco, mi dice perchè lei vuole ‘sta discarica a tutti i costi’’? La risposta è stata: ”Perché oggi, il piccolo deposito che abbiamo credo non sia abbastanza sicuro, quindi voglio l’immondizia nucleare di tutta Italia, confidando nel fatto che la discarica nazionale sarà più sicura di questo, anche perché ho famiglia e figli e vorrei che vivessero in sicurezza. Inoltre mi devo occupare della sicurezza dei miei concittadini’’.

Praticamente un filantropo! Un filantropo che non vede l’ora di avere in casa sua, per il bene dei suoi figli, l’unica discarica radioattiva d’Italia!

Ora, obiettivamente, vi sembra una risposta sensata?

Considerate le parole che questo signore, da un pò di tempo, spende sull’autocandidatura per la realizzazione della discarica italiana delle scorie nucleari a Trino, e che lo ha portato alla ‘’ribalta’’ nazionale, diciamo che il provvedimento inserito nell’ultimo momento nel decreto legge, relativo all’autocandidatura, e approvato dal Consiglio dei ministri, sia una sorta di ”ciliegina sulla torta”, certamente un prezioso ”assist” per il Governo che non sa che pesci prendere per quanto riguarda ‘sta discarica, visto che nessuno dei Comuni identificati vuole.

Fossi nella Meloni, lo prenderei con me ‘sto ragazzo, visto quanto si ”sbatte” per aiutarla. In fondo non si può certo negare che non provi a toglierle le castagne dal fuoco.
Bisognerebbe premiarlo no? Non vorrà mica lasciarlo a Trino, con ‘sta discarica, per tutta la vita?

Come diceva il pessimo Andreotti: ‘’A pensar male si fa peccato ma, quasi sempre, ci si azzecca’’!

Alla prossima

Elena

.-.-.-.-.-.-
a questo link il video – nel caso non fosse attivo, fate un copie e incolla del link ed incollarlo sul proprio motore di ricerca : https://www.la7.it/tagada/video/il-sindaco-che-vuole-le-scorie-nucleari-lo-faccio-per-la-sicurezza-dei-miei-cittadini-30-11-2023-516475

Stoccaggio scorie nucleari, si accettano ”autocandidature”!

E, come volevasi dimostrare, Giorgia&Co, fanno alto e basso quel che vogliono.
Visto che la sindrome NIMBY (Not in my back Yard) prevale, onde evitar di perdere elettorato, cosa decidono? Decidono di accettare le ”autocandidature” per lo stoccaggio delle scorie nucleari.
Insomma se ne lavano le mani e rifileranno le scorie a chi si offre di ospitarle.
Indovinate un pò ”chi” si è proposto?
Quindi, per farla breve, sbattendosene altamente degli studi fatti per l’idoneità dei siti, accetteranno le autocandidature anche dei siti dichiarati NON IDONEI!!!
Mò sorge spontanea la domanda: ”Ma perché si sono spesi tanti quattrini – che poi sono quattrini nostri – per identificare i siti adatti se poi il Governo NON è in grado di far rispettare le decisioni prese dagli esperti?
Certo che imporre i siti adatti porta scontento, il che significa perdita di voti, invece, se si trova uno che, un pò per metter le mani sulle compensazioni, un pò per togliere le ”castagne dal fuoco” agli amici degli amici si offre volontario, è più facile vero?

Attenzione qui non stiamo parlando di nucleare di 4 o 5 generazione, qui non stiamo parlando di rivedere un pò il discorso del ”nucleare” in toto, qui non stiamo parlando di fare di Trino un centro di ricerca a livello nazionale sul nucleare, qui non stiamo parlando di attrarre e/o creare lavoro ad alto contenuto tecnologico, macchè! Qui stiamo solo parlando di una discarica di scorie radioattive.

Quindi, per farla breve, Trino e i dintorni non sono adatti ma … fa niente.

Alla prossima

Elena

.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

Qui di seguito il comunicato ANSA:
Dl Energia consente autocandidature per deposito nucleare
Il decreto legge Energia appena approvato dal Consiglio dei ministri consente agli enti locali italiani di autocandidarsi per ospitare il deposito nazionale dei rifiuti nucleari.
Lo apprende l’ANSA da fonti del governo.Il Dl non contiene le norme attese per le concessioni sull’idroelettrico.
.-.-.-.-.-.-
Venerdì 1 dicembre si parlerà della questione, venite numerosi. Più siamo meglio è.
PHOTO-2023-11-27-20-47-21