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La Sanità in Calabria … la gestisce la ”Ndrangheta

Nel commissariamento più lungo e inutile della storia, nessuno è innocente. Non i commissariati che hanno causato il disastro. Non i commissari che l’hanno aggravato. Il presidente reggente che urla ‘’la Calabria ai calabresi’’! Tace però il fatto che furono i calabresi a provocare il commissariamento.
Con le 11 aziende sanitarie, i 20 mini-ospedali con meno di cento posti letto, la dozzina di presìdi sanitari a rischio crollo, i reparti con rapporti medici/pazienti 20/1 (nemmeno nelle terapie intensive tedesche). E con gli oltre 2 miliardi di debiti, peraltro senza contabilità scritta. ‘’Ci hanno detto che la contabilità la fanno per tradizione omerica’’!
Questo quanto raccontò Tremonti dopo un consiglio dei ministri.
Prima con il rampante governatore destrorso Scopelliti (finito in carcere) e poi con militari, prefetti e manager mandati da Roma, il commissariamento avrebbe dovuto riportare i conti a posto. Tagliando ospedali (diciotto chiusi), posti letto (-60%) e personale (3800 dipendenti in meno). Operazioni per le quali non servono premi Nobel. Più difficile è farla funzionare, la sanità.
Dei tre nuovi ospedali promessi da Scopelliti con un tafazziano project financing, in cui i privati mettevano 134 milioni e ne incassavano 382, non restano che i rendiconti.
Se tutto va bene, se ne riparla nel 2023. Nel frattempo, mancano 1100 posti letto. Il 12% delle famiglie calabresi denuncia problemi economici per ragioni sanitarie, il doppio della media nazionale. L’aspettativa di vita in salute è 15 anni più bassa che in Trentino. Il punteggio dei livelli essenziali di assistenza, che misurano posti letto e liste di attesa, è 139. La sufficienza è 160, raggiunta solo un anno negli ultimi dieci.
Un calabrese su cinque si cura in altre regioni. ‘’Anche per un’unghia incarnita andiamo a Milano’’, sospirava un assessore in una riunione al ministero. Un esodo che costa 300 milioni l’anno, 148 euro pro capite. Il che spiega perché, a dispetto dei tagli, i conti non tornano. Il deficit del 2019 è 221 milioni, superiore a quello che determinò il commissariamento.
È il paradosso della sanità calabrese: taglia i servizi, non gli sprechi. «Approccio clientelare patologico», scrive l’ex commissario Massimo Scura nel libro Sanità malata (Pellegrini). La sanità in Calabria sposta 150mila voti su 1 milione (il primo partito, il Pd, ne prende 118mila), muove tre quarti della spesa pubblica e rappresenta il 10% del Pil. Dai tempi del leggendario Francesco Macrì, ras dell’ospedale di Taurianova soprannominato Ciccio Mazzetta perché si vantava di aver «sistemato» più gente di tutti nella regione, trasversalismo politico, interessi privati, lobbismo sindacale e criminalità si confondono.
Altrimenti non si spiegherebbero le fatture pagate anche cinque volte, perché non registrate. I bilanci dell’azienda sanitaria di Reggio Calabria mai presentati dal 2013. I pagamenti ritardati dieci anni e gonfiati per venti volte da sanzioni, interessi, spese legali. I documenti notificati a indirizzi di posta elettronica certificata di cui nessuno ha le password. Gli uffici legali delle aziende sanitarie che non si oppongono al 90% delle cause civili. I decreti ingiuntivi protocollati da uffici privi di personale da cinque anni. I contratti per acquistare i macchinari delle Tac chiusi quattro anni in cassaforte. Le cliniche e i laboratori privati convenzionati che lavorano il quadruplo degli ospedali pubblici. Il 53% del personale dell’azienda sanitaria di Reggio con diritto di limitazione o esclusione dai turni. I 136 milioni di danni erariali segnalati solo negli ultimi tre anni dalla Finanza. Le due aziende sanitarie sciolte per infiltrazioni mafiose. I medici stipendiati in carcere dopo la condanna all’ergastolo per ‘ndrangheta.
Il resto è cronaca, dal valzer di commissari all’ostilità, ‘’perché non abbiamo bisogno di missionari africani’’, a Gino Strada. Che dieci anni fa aprì un ambulatorio di Emergency dove si curano italiani e immigrati. Medicina di territorio, con un bus per chi non ha l’auto.

(Articolo di Giuseppe Salvaggiulo- La Stampa)

Che dire? Grazie ’Ndrangheta! D’altronde … perchè quindi stupirsi se chi studia e diventa ‘’valore aggiunto’’ emigra!

Alla prossima

Elena

Coronavirus e … l’approccio tedesco al problema.

Pensierino del mattino …

I tedeschi usciranno da ‘sto casino con le ossa meno rotte di noialtri. 

Come mai? 

Bè … se come sembra,  l’età media dei contagiati in Germania è compresa tra i 30 e 60 anni, significa che i controlli e le relative cure vengono fatti solo in questa fascia di età.

‘’Come mai’’? Chiederete voi? Semplice! E’ la fascia di età produttiva.

Quelli più avanti negli anni, inutile curarli, tanto muoiono comunque;  se non di coronavirus, di una qualche altra patologia. Quelli con meno di 30 anni, inutile curarli, tanto sono giovani e forti e quindi guariranno da soli. 

Quindi concentriamo le forze e gli sforzi sanitari sulla fascia produttiva. 

Evitando, in questo modo, di spendere cifre folli, che metteranno sicuramente in ginocchio il paese, e di non mandare in crisi il sistema sanitario.

Quando si ripartirà (ammesso e non concesso che si riparta) la Germania avrà, proprio per questo suo approccio alla situazione,  le ossa meno rotte di noialtri, degli spagnoli e dei francesi, che tutto sommato hanno, come noi,  ancora un pò di ritegno morale.

D’altronde … la mentalità tedesca, in questo caso, è molto più vicina a quella inglese ed americana.

Questa è una rara foto di Toro Seduto. Spesso mi chiedo: ”Ma … se avessero vinto gli indiani, il mondo sarebbe migliore”?

Se vogliamo fare l’Europa, dobbiamo forse noi avvicinarci alla loro mentalità  o … sarebbero loro a dover avvicinarci alla nostra?

Mah … che domande eh? 

Alla prossima

 

Elena

Italia – m5s la soluzione?

Il PD di Renzi è ormai un partito di Centro e non di sinistra. La ”sinistra” è andata a cercar ”altri lidi” dividendosi ed impoverendosi come è solita fare. Regalando quindi ”spazi” di manovra alla destra.

Un tempo i politici erano il ”meglio” che la cittadinanza potesse offrire. Nell’arco del tempo la faccenda è andata deteriorandosi ed in politica sono entrati individui che, più che volersi occupare della ”cosa pubblica” tendevano ad occuparsi dei ”fatti loro”.

Un esempio eclatante? Razzi!
Una vergogna che costui sia entrato tra le file dell’Italia dei Valori. Un partito nato sulla scia della giustizia e della legalità, considerato il suo padre fondatore. Eppure questo partito è stato pian piano distrutto da personaggi saliti su un carro relativamente ”facile”, rispetto a quello degli altri partiti, dove veniva richiesta almeno un po’ di sana ”gavetta”.
Ma di peggio in peggio ecco arrivare gente che sale su un carro che di gavetta proprio non ne chiede. Qual’è ‘sto carro? Ma quello del m5s!
Nel marasma iniziale della rete, quella meravigliosa rete che avrebbe potuto finalmente offrire ai cittadini la possibilità di una partecipazione attiva per alitare sul ”collo a chi di dovere”, quindi una grande opportunità di partecipazione ”autonoma” diretta, questa opportunità non si è avverata.
La rete di tutti è stata di fatto ”fagocitata” da un comico, associato ad un’azienda di ”strategie digitali”.
Due individui al ”posto giusto” al ”momento giusto”.
Il primo faceva spettacoli in piazza, raccogliendo consensi entusiasti, il secondo metteva a disposizione le proprie conoscenze di lavoro,  organizzando rete e meet-up per raggiungere ed ”assorbire” più internauti possibili.
Di sicuro i due, armati di sacro furore, credevano immensamente in quel che facevano. Quel che mi domando è: ”I due agivano solo ed esclusivamente spinti da una innata ed amorevole filantropia nei riguardi del popolo italiano, o sotto sotto c’era e c’è anche qualcosa d’altro?
Il qualunquismo di Grillo lo conosciamo tutti no? E’ facile sparare a 360° ad altezza uomo, lo sa fare chiunque, pure il mio panettiere, ma nessuno gli dà retta perché non sale su un palco in piazza.

Comunque la si possa pensare, quel che è drammatico è che l’Italia abbia partorito il M5S come soluzione ai problemi. Di nuovo cerchiamo l’uomo ”forte” che risolva le nostre ”rogne”! Inutile menare il can per l’aia, nel m5s di ”democratico” c’è poco e l’uomo ”forte” in questione è Beppe Grillo. A ”lui” si demanda di portarci fuori dal guado.

Stiamo parlando di un partito, fondato da un comico fulminato sulla via di Damasco dall’incontro con Casaleggio.
Casaleggio a suo volta con un conflitto di interesse da far paura, visto che, di mestiere, si occupa di strategie digitali in rete, che sono quelle che fanno ”vivere” e prosperare il partito e non solo quello.

Un partito dove ”democrazia diretta” si traduce alla fin dei fini (vedi l’ultimo caso di Genova) nella richiesta di fiducia cieca nel comico. Un partito che ha personaggi del calibro di Di Maio, che, vivaiddio non ha mai lavorato un giorno solo nella sua vita, che è iscritto a legge da 12 anni senza aver concluso una cippa, ma che spiega agli italiani che ”tirano la carretta”, come funzionano le cose e come ”loro” sapranno risolvere problematiche mondiali.

Che dire? Mah …

Alla prossima
Elena

Roma – la ”brutta pagina” della ”questione Ignazio Marino” …

Tutti abbiamo recentemente assistito all’attacco mediatico fatto a scapito del sindaco di Roma Ignazio Marino. Affichè si capisca bene che cosa ne penso, riporto qui una frase di Giovanni Avanzi (uno dei miei contatti FB) che condivido in toto.

”Devono mettere le mani sugli appalti per il Giubileo! E’ il ”sottogoverno” il potere vero e capillare, quello che consente di avere le mani nella marmellata ed in prospettiva, quello che crea consensi e voti. Non lo possono lasciar gestire ad una persona onesta”.  L’affiancamento del prefetto al sindaco (di nomina governativa e che dunque risponde all’asse Renzi-Alfano-Verdini) non è stato che il primo passo della lunga marcia per mettere le ”mani sul malloppo”! 

ignazio-marino-immigrati-ai-parioli

Detto questo … ora passiamo ai fatti , ecco quel che il sindaco Marino ha fatto in due anni:

PRO …

1) ha chiamato la Guardia di Finanza il primo giorno che si è insediato affinché si facesse chiarezza sul ”marcio” legato ai ”conti pubblici”!

2) ha risparmiato 120 milioni ogni anno solamente confrontando le spese allegre del comune con i prezzi di mercato come, per esempio, pagare 4.800€ ogni pc ai soliti noti!

3) ha portato e continua a portare al Procuratore Pignatone tutta la documentazione in possesso dell’Amministrazione comunale consentendo così di dare una svolta importante alle indagini di Mafia Capitale.

4) ha chiuso Malagrotta dopo 30 anni evitando così pesantissime sanzioni dall’Europa e tornando ad accedere nuovamente ai fondi europei

5) Ha indetto un bando internazionale per la raccolta rifiuti portando ad oggi la differenziata al 43% (prima non esisteva!)

6) ha riaperto i cantieri della metro C, nel 2013 la talpa era ferma, in 2 anni ha 21 fermate in più

7) ha identificato un nuovo centro per i rifiuti, a settembre apre Rocca Cencia per la trasformazione dell’umido a impatto zero e senza odori

8) ha messo a capo dei vigIli un poliziotto facendo infuriare quella lobby potentissima dei vigili, gli ha tolto i privilegi, li ha denunciati il 31/12 e ha messo la turnazione dei dirigenti comunali.

9) ha cacciato l’AD di AMA poi arrestato con Mafia Capitale

10) ha cacciato in ATAC tutti gli assunti da Alemanno imbucati in ufficio e li ha mandati a fare i controllori

11) ha messo un magistrato alla trasparenza

12) ha mandato le ruspe a Ostia liberando gli accessi al mare dove da anni TUTTI facevano finta di non sapere che comandava la mafia degli Spada e dei Fasciani

13) ha, in soli 6 mesi portato all 90% il raddoppio della Prenestina (in 6 ANNI avevano realizzato solo il 40%)

14) ha pedonalizzato i fori e il tridente.

15) ha eliminato i camion bar dal centro storico restituendo Roma al suo fascino naturale.

16) ha valorizzato i fori con le luci del premio Oscar Vincenzo Storaro e gli spettacoli multimediali di Piero Angela e Paco Lanciano in attivo già dal primo anno.

17) ha riportato in attivo il teatro dell’opera.

18) ha portato ingenti investimenti nella cultura anche da parte dei privati.

19) ha fatto rimuovere migliaia di cartelloni abusivi e ha vietato le pubblicità a sfondo sessista.

20) Sta pagando circa un miliardo di debiti che si è ritrovato appena insediato.

21) ha fatto il bilancio di previsione a inizio anno e non alla fine o addirittura l’anno successivo come avveniva in precedenza.

22) ha stabilito nuove regole più stringenti per il bando degli appalti e l’affidamento di lavori pubblici.

23) ha portato alla riduzione del tempo di apertura degli sportelli della metro, riducendo così il numero di ingressi senza biglietto.

24) ha sperimentato (sulla linea B1) la timbratura del biglietto in uscita dalla metro come ulteriore incentivo a timbrarlo.

25) ha comprato nuovi cassonetti della spazzatura, che quelli che abbiamo ora sono in leasing a un prezzo astronomico.

26) ha sostituito l’illuminazione della città con le lampadine al LED.

27) ha previsto per l’estate il rifacimento delle principali arterie stradali.

28) ha finanziato il progetto per la realizzazione del GRAB (poi bloccato dall’ultimo assessore Esposito)

29) ha ristrutturato tutta una serie di monumenti (Colosseo, Fontana di Trevi, Barcaccia, Piazza 4 Fontane, ecc.).

30) ha varato un nuovo piano per i ripetitori con lo scopo di ridurre l’inquinamento da elettrosmog.

31) creato per la prima volta il registro unioni civili, trascrizione matrimoni tra persone omosessuali contratti all’estero, progetti contro il bullismo omofobico.

32) ha finalmente varato un nuovo PGTU. (Piano Generale Traffico Urbano)

33) ha messo 300 spazzini in più nelle strade

34) ha messo il gps alle spazzatrici (Prima non avevano nemmeno un percorso stabilito da percorrere)

35) ha indetto una gara europea trasparente mettendo 1000 nuovi appartamenti a disposizione dell’assistenza alloggiativa temporanea

36) ha cancellato 20 milioni di potenziali metri cubi di cemento per 160 proposte di nuove urbanizzazioni che si sarebbero riversati su 2300 ettari di Agro romano.

37) ha cancellato altri 5 milioni di metri cubi di cemento, all’Ex Snia, al Casilino

38) ha revocato la delibera sulla valorizzazione delle caserme e ridotto i volumi in altre delibere come quella della ex fiera, da 93 mila mq a 67.500 mq.

39) ha individuato 743 occupanti di case pubbliche sprovvisti dei titoli per

abitarle perché occupanti abusivi, oppure proprietari di immobili o con redditi superiori ai limiti. (°)

Ora parliamo invece della ”tuffa mediatica” manipolata ad arte per buttargli fango addosso!

LA PANDA NEL PARCHEGGIO – Tra giugno e agosto 2014 Marino finisce nella bufera perché la sua Panda era entrata nella Ztl (zona a traffico limitato)con il permesso scaduto. Per questo è multato varie volte. Ma non tutte le contravvenzioni risultano pagate. L’opposizione attacca a testa bassa. Alla fine per uscire dall’angolo Marino paga di tasca sua le multe prese. Marino, da sindaco, beneficia di un parcheggio gratis davanti al Senato per la sua Panda rossa, anche dopo le dimissioni da senatore. L’utilitaria è spostata solo dopo una protesta formale presentata da un gruppo di senatori di ogni schieramento tranne il Pd. Marino aveva ottenuto di conservare il posto che gli spettava quando era senatore per via di alcuni atti vandalici e minacce subite. Teniamo conto che se invece di usare la sua panda,  avesse usato l’auto blu con autista come fanno tutti gli altri … avrebbe potuto fare alto e basso quel che gli pareva! Parcheggiare ovunque e non pagare una ”cippa”!

ALLA FESTA DELL’UNITA’ HA DETTO – Il 21 giugno alla Festa dell’Unità Marino si difende dalle polemiche per Mafia Capitale attaccando il suo predecessore Gianni Alemanno. «Alemanno voleva raccomandarmi due nomi», annuncia (ma l’ex sindaco smentirà), e poi attacca la destra: «Tornate nelle fogne». Le scuse arrivano quattro giorni dopo in consiglio comunale.

L’ATTACCO ALLA CONTESTATRICE – ”Signora, provi a far funziona quei due neuroni che ha”. Così il 19 luglio di quest’anno il sindaco Marino si rivolge a una donna che lo contesta a margine della cerimonia per ricordare il bombardamento del quartiere romano di San Lorenzo. Infuria la polemica dopo la pubblicazione del video. Il sindaco si scusa due giorni dopo: ”Non avrei dovuto perdere la calma, ma parlavo di mio padre deportato in un campo di concentramento in Polonia” …

FUNERALE CASAMONICA – Mentre a Roma il 20 agosto un funerale si trasformava in un tributo a un boss del clan dei Casamonica (noto alle cronache giudiziarie per estorsioni, traffico di droga e usura), Marino è in vacanza negli Stati Uniti con la famiglia e si permette persino di andare anche ai Caraibi (è il 20 agosto).  In città monta la polemica per il funerale show con tanto di carrozza trainata dai cavalli e petali di rosa cosparsi da un elicottero sul sagrato antistante la chiesa di Don Bosco (teatro delle esequie), ma Marino non torna dalle ferie. Rientra solo ai primi di settembre (lasciando il vicesindaco Marco Causi, a gestire l’emergenza). Il 27 agosto arriva in consiglio dei ministri la relazione del ministro dell’Interno Angelino Alfano sulle infiltrazioni di Mafia Capitale (scongiurato lo scioglimento del Comune, l’esecutivo affianca comunque il prefetto Franco Gabrielli a Marino). E sono approvati in Cdm i provvedimenti sul Giubileo. Ma Marino rientra a Roma solo il 3 settembre.

IL PAPA NON LO HA INVITATO –  Neanche il tempo di far dimenticare le polemiche per le ferie negli Stati Uniti, ed ecco il sindaco prepara di nuovo le valige. Il 23 settembre Marino vola a Philadelphia (che lo ha visto lavorare come chirurgo e dove ha molti amici) per seguire il Papa che partecipa all’ottavo Incontro mondiale delle famiglie. Ma Francesco prende le distanze. E il 28 settembre, sul volo di ritorno per Roma, in seguito ad una domanda insinuante fatta da un giornalista, dichiara : “Io non ho invitato il sindaco Marino, chiaro? Ho chiesto agli organizzatori e neanche loro lo hanno invitato”. Papa Francesco poi aggiunge: “Lui si professa cattolico ed è venuto spontaneamente”

IL VIAGGIO A FILADELFIA – Poi si scopre che per la trasferta a Filadelfia (rimborsata a Marino dagli americani) il Comune ha speso comunque diverse migliaia di euro. Il sindaco aveva parlato di viaggio “a costo zero per i romani”, omettendo di citare le spese per i viaggi di due dirigenti comunali che lo accompagnavano. Alessandro Onorato (Lista Marchini) attacca: «Tutto il viaggio è costato oltre 22 mila euro”. Incalzato da Riccardo Formigli a Piazza Pulita si difende dicendo che quando parlava “costo zero” si riferiva solo a se stesso.

IL PREFETTO BADANTE – È il 1° ottobre 2015 e il sindaco, nel suo intervento all’assemblea dei costruttori romani, chiosa: «Ringrazio la mia badante, il prefetto Gabrielli». Gelo in sala nessuno ride.

LE RICEVUTE ON-LINE E LE CENE SOSPETTE – Il 2 ottobre 2015 Marino mette on line un faldone di 492 pagine con tutti gli scontrini con le spese di rappresentanza sostenute con la carta di credito del Comune. Una scelta in nome della trasparenza, dice il sindaco, mentre i Cinque stelle dichiarano di aver ottenuto prima l’accesso ai documenti grazie alla legge sulla trasparenza. I giornali passano al setaccio gli scontrini e saltano fuori alcune pasti «sospetti». Nel mirino finiscono alcune cene, definite “istituzionali”, che sarebbero in realtà, secondo alcune testimonianze, cene familiari pagate con la carta di credito del Comune o cene alle quali i convitati dichiarati dal sindaco erano assenti. La Procura di Roma apre un procedimento senza indagati su esposti di Fratelli d’Italia e M5S. Con un gesto a sorpresa, Marino annuncia che pagherà di tasca sua tutte le spese sostenute con la carta di credito del Comune di Roma. “In questi due anni – fa sapere Marino – ho speso con la carta di credito messa a mia disposizione dal Comune meno di 20.000 euro per rappresentanza, (Repubblica ovviamente parla di 44.000 mila – chissà come mai?) e li ho spesi nell’interesse della città”.

Aggiungiamo, ciliegina sulla torta, che costui si è permesso, in una città come Roma, di celebrare matrimoni civili tra coppie dello stesso sesso …  ed ora proviamo a darci una risposta del perché quest’uomo dava fastidio …

Alla prossima

Elena

 

(°) dalla bacheca  FB di Paolo Zinno

Per chi volesse tornare sulla questione Pittsburg … ecco qui la sentenza a favore di Marino:  http://www.ignaziomarino.it/wp-content/uploads/SENTENZA-IL-FOGLIO-al.-14-9-12-copy.pdf