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Next generation? Ma … quale esattamente?

Pensierino del mattino …
Stamattina leggevo un interessante articolo di Mattia Ferraresi su Domani’’ l’articolo dava alcune informazioni su quello che è, ormai da anni, il ‘’trend’’ della demografia in Italia.
Ribadiva in pratica che in Italia l’indice di vecchiaia, cioè il rapporto tra il numero di persone con più di 65 anni e il numero dei giovani fino ai 14 anni, è 179: significa che per ogni cento giovani ci sono 179 anziani. Nel 2010 erano 144. Come possiamo constatare il rapporto è cresciuto parecchio e sono tutti d’accordo nel pensare che, difficilmente, questo trend potrebbe invertirsi.
L’articolo riporta che, quando l’indice tra anziani e giovani supera il 50 per cento si creano squilibri generazionali difficili da assorbire e i sistemi pensionistici entrano in crisi profonda, con tutti gli annessi e connessi. Specie con sistemi a ripartizione come i nostri.
Comunque, tornando a noi, questo ‘’trend’’ significa che la società di domani sarà composta da moltissimi più anziani rispetto a quella di oggi.
E qui arriviamo al ‘’Next Generation Fund’’ di cui oggi tanto si parla.
Quando immaginiamo il futuro, pensiamo ad asili, scuole, università, innovazione, ricerca, primi impieghi distribuiti dignitosamente, opportunità per chi si affaccia sul mondo del lavoro, nuovi settori di sviluppo e via dicendo; ma , considerato il trend di nascite, dovremmo pensare invece alle Case di Riposo, alle pensioni, ai sistemi di welfare che possano reggere il peso di una società ‘’vecchia’’, all’assistenza domiciliare per chi non è autosufficiente, all’impatto delle malattie croniche sui sistemi sanitari, ai reparti di geriatria in espansione e in generale a tutti gli squilibri creati da una minoranza della popolazione attiva che dovrà reggere il peso di una crescente maggioranza di inattivi.
Quindi anziché usare la definizione: ‘’Next Generation’’, sarebbe più adatto utilizzare il: ‘’Recovery Fund’’.

Ma torniamo a noi e al motivo per cui non si fanno più figli. Tuti sappiamo che le giovani coppie di oggi, con cognizione di causa, tentennano sempre di più dal mettere al mondo dei figli. E lo fanno per mille motivi, i principali sono quello economico e la ‘’paura del futuro’’.
Un figlio costa, il futuro non è poi così ‘’roseo’’ e di conseguenza, nel cosiddetto mondo ‘’evoluto’’ di figli se ne fanno sempre di meno.
Altro ‘’paio di maniche’’ è il trend delle nascite nei paesi sottosviluppati, dove di figli si continua a farne e anche troppi.
Vivo in Francia ed i francesi hanno l’assillo di venir sorpassati, come numero, dalla popolazione araba che vive sul loro territorio. La loro è una vera e propria ‘’ansia’’. Devo ammettere di sentirmi a disagio, quando chiacchierando, mi paventano apocalittiche situazioni di ‘’arabi’’, chiamati spregiativamente ‘’bugnul’’ che prendono il sopravvento numerico su di loro.
Non riesco nemmeno impegnandomi, a condividere questa loro insana paura.
Anzi, a me verrebbe da pensare che, in un certo senso favorire l’immigrazione potrebbe invertire la tendenza della ‘’vecchiaia’’ nelle cosiddette società ‘’ricche’’. Il problema è: ‘’come controllarla/gestirla questa ‘’immigrazione’’? Non ci siamo ancora riusciti.

2021 bambini nei campi profughi.

2021 bambini nei campi profughi.

Dovremmo farlo il prima possibile. Favorire ed inserire l’immigrazione potrebbe essere un ‘’valore aggiunto’’ per la società occidentale, e nel contempo, potrebbe essere un aiuto per le popolazioni più demunite del pianeta. Da sempre esiste l’immigrazione. Da quando eravamo ‘’cacciatori/raccoglitori’’ e seguivamo le mandrie che si spostavano a loro volta alla ricerca di cibo.
Il mondo è complicato ma va affrontato per quello che è … l’immigrazione non si può fermare. E poi chissà … magari sarà la nostra salvezza, chi può dirlo allo stato attuale delle cose?

Alla prossima

Elena

La morte di una tortora …

Ieri pomeriggio in giardino c’era una vecchia tortora, in un angolo, con le piume tutte arruffate, forse per tenersi calda nonostante il sole. 

Ho capito subito che era un animale vecchio e che stava morendo. Per un attimo ho avuto la spinta di prenderla e metterla in qualche poso ‘’sicuro’’ affinché potesse morire in pace. Poi però non l’ho fatto e … non so nemmeno io il motivo per cui non ho seguito il mio primo istinto. Rassegnazione? Rinuncia? Tanto la natura fa il suo corso? 

Stamattina ho tolto i ‘’resti della tortora’’ massacrata dai gatti.

Odio i gatti! Ma detesto anche me stessa, che non ho provveduto a farla morire ‘’serenamente’’. 

Mi spiace … mi sento in colpa. Qualche volta, se non quasi sempre, dovremmo far prendere il sopravvento all’animo del ‘’bambino’’ che è nascosto in noi.

Mi fa pensare al coronavirus … ma come fa certa gente a dire: ‘’tanto muoiono solo i vecchi’’ … 🙁 

Alla prossima

 

Elena

Coronavirus e … l’approccio tedesco al problema.

Pensierino del mattino …

I tedeschi usciranno da ‘sto casino con le ossa meno rotte di noialtri. 

Come mai? 

Bè … se come sembra,  l’età media dei contagiati in Germania è compresa tra i 30 e 60 anni, significa che i controlli e le relative cure vengono fatti solo in questa fascia di età.

‘’Come mai’’? Chiederete voi? Semplice! E’ la fascia di età produttiva.

Quelli più avanti negli anni, inutile curarli, tanto muoiono comunque;  se non di coronavirus, di una qualche altra patologia. Quelli con meno di 30 anni, inutile curarli, tanto sono giovani e forti e quindi guariranno da soli. 

Quindi concentriamo le forze e gli sforzi sanitari sulla fascia produttiva. 

Evitando, in questo modo, di spendere cifre folli, che metteranno sicuramente in ginocchio il paese, e di non mandare in crisi il sistema sanitario.

Quando si ripartirà (ammesso e non concesso che si riparta) la Germania avrà, proprio per questo suo approccio alla situazione,  le ossa meno rotte di noialtri, degli spagnoli e dei francesi, che tutto sommato hanno, come noi,  ancora un pò di ritegno morale.

D’altronde … la mentalità tedesca, in questo caso, è molto più vicina a quella inglese ed americana.

Questa è una rara foto di Toro Seduto. Spesso mi chiedo: ”Ma … se avessero vinto gli indiani, il mondo sarebbe migliore”?

Se vogliamo fare l’Europa, dobbiamo forse noi avvicinarci alla loro mentalità  o … sarebbero loro a dover avvicinarci alla nostra?

Mah … che domande eh? 

Alla prossima

 

Elena

Coronavirus: attenzione ad alimentare l’odio generazionale …

Brutto periodo questo che stiamo vivendo.

Il coronavirus, o il CoVid-19, come lo si voglia chiamare,  ci sta mettendo in ginocchio. Nonostante tutta la nostra prosopopea, noi che siamo in cima alla catena alimentare, noi il ”meglio del meglio”, creati, secondo alcuni, addirittura direttamente dall’Essere Supremo, senza esser passati attraverso la fatica dell’evoluzione … siamo oggi vittime di un microscopico virus. La cosa è già ovviamente successa nel passato, ma le varie pestilenze, nell’arco della storia, non ci hanno preparati a quanto sta accadendo oggi.

Ma comunque, visto che la pandemia è in atto, e che sta facendo una strage, vorrei dire un grandissimo ‘’grazie’’ ai medici, agli infermieri, a tutto il personale che si prodiga per la nostra salute.

Grazie ai dipendenti dei supermercati che continuano a lavorare nonostante la paura del contagio, per permetterci di ‘’mangiare’’.

Grazie a chi continua, nonostante la paura, a pulire le nostre strade ed a raccogliere l’immondizia che continuiamo a produrre.

Grazie alle forze dell’ordine che, nonostante la paura, continuano a monitorare e a soccorrere chi ha bisogno di aiuto. 

L’economia sta andando a ramengo è vero ma i primi da salvare sono gli esseri viventi o i soldi?

Non cediamo per favore all’odio tra generazioni!  Vero è che i vecchi ‘’costano’’ alla società. Prendono la pensione senza più lavorare ma, hanno lavorato tanto ‘’prima’’ e oggi aiutano figli, nipoti e danno lavoro a loro volta. Una badante, una persona che li aiuti in casa. 

Se l’odio generazionale prendesse il sopravvento,  il passo  seguente,  verso l’abbandono di chi è più vulnerabile, più povero, diventerebbe sempre più corto e più facile da fare. 

Quindi … lasceremo morire il barbone per strada? Il senzatetto che ha perso il lavoro?  L’emarginato? L’immigrato che è fuggito da una guerra o dalla fame per cercare un futuro che non trova? 

I prossimi passi poi saranno forse quelli di abbandonare in toto chi vive in quella parte del mondo dove non c’è nemmeno l’acqua? In quella parte del mondo dove a causa della siccità, non possono nemmeno lavarsi le mani?

Bisogna fare attenzione a cedere a slogan del tipo: ‘’Che vivano i più forti’’ … che muoiano questi vecchi che ci hanno rubato il futuro … noi siamo resistenti al coronavirus … loro si arrangino’’!

Gruppo marmoreo del Bernini dove si vede Enea che porta in spalla il vecchio padre Anchise per salvarlo dalle fiamme che sanno divorando la città di Troia. Mentre il figlioletto Ascanio li segue.

Che genere di generazione potrebbe mai essere quella che sopravvive a questo prezzo? Certamente ben lontana da quella di Enea che, con immensa fatica, salva il padre Anchise dalle fiamme di Troia portandolo sulle spalle! 

Meditiamo gente … meditiamo … 

Alla prossima

Elena 

14 giugno 1940 …

Cosa succedeva nel mondo il 14 giugno del 1940?

Purtroppo veniva inaugurato il campo di concentramento di Auschwitz.
Apriva per la prima volta il suo cancello a 740 polacchi, prime vittime del terrore nazionalsocialista.

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il lavoro rende liberi … che orrore!

In seguito ne arrivarono tantissimi altri, tutti quelli invisi o inutili al ‘’regime nazista’’ che erano nell’ordine: ebrei, zingari, omosessuali, handicappati, bambini, e poi nemici della patria, quelli che cioè combattevano contro la Germania ed i suoi alleati, noi compresi.

Queste persone arrivavano al campo stipate peggio degli animali in vagoni merci senza cibo né acqua e come ‘’animali’’ venivano ‘’usati’’.

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esseri umani privati prima, della loro dignità, e poi della vita!

Venivano sfruttati fino all’osso e poi eliminati quando erano solo più dei ‘’limoni spremuti’’. Nel 1942 il periodo di ‘’massima capacità’’ il campo ‘’ospitava’’ ventimila detenuti.
Non dimentichiamo … e … vigiliamo perché la ”follia” del Mondo è sempre ”dietro l’angolo” !

Alla prossima

 

Elena

Notizie sulle pensioni …

Il presidente dell’Inps, Tito Boeri, spiega che il ”nuovo sistema” previdenziale italiano viene imitato in tutto il mondo!  Dice anche che l’Italia sta aiutando la Cina a mettere in piedi un sistema come il nostro!   Non so se rallegrarmi o compatirli i cinesi per questa affermazione di Boeri … l’unica cosa che mi viene in mente … è che spero  paghino bene le nostre consulenze. Abbiamo un ”disperato bisogno di soldi”! 

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Comunque … Boeri sostiene sia necessario rendere il sistema non soltanto finanziariamente, ma anche socialmente sostenibile. Giusto! Il motivo, secondo lui,  è legato ad un tacito ”patto tra generazioni”!  Le persone devono percepire la riforma come equa, viceversa,  rischierebbe di non reggere! E fin qui siamo tutti d’accordo.

Sostiene vi siano ”attacchi” da parte dei Parlamentari … e che la pesantezza degli attacchi,  sia  strettamente proporzionale all’entità dei tagli che il nuovo sistema produce sui loro vitalizi. Secondo Boeri, Brunetta è uno di quelli che si lamenta di più. Ma non si vede perché i ”vitalizi” non debbano essere trattati come le pensioni di tutti gli altri lavoratori. E anche qui siamo tutti d’accordo.

Boeri,  dice che andranno a colpire 230 mila persone! 230 mila su una platea di 16 milioni di pensionati … quindi  poca cosa. Persone che hanno delle pensioni ”alte” e che quindi possono in qualche modo permetterselo!

Questa è una giustificazione un po’ ”barbina” secondo me.  Se uno,  nella propria esistenza lavorativa,  ha ”effettivamente” versato di tasca sua contributi per ricevere una pensione ”alta” … ma perché ridurgliela? Se, detti contributi, fossero stati versati ad un’assicurazione privata, sarebbero stati restituiti in forma pensionistica in proporzione.  Punto! Quindi perché penalizzare chi effettivamente ha versato contributi per ricevere una pensione in proporzione?  Non ha senso e non sarebbe giusto!  Sarebbe bene colpire invece chi ha delle pensioni molto più alte di quelle che sarebbero giustificate alla luce dei contributi che costoro hanno effettivamente versato! Il dramma è che il nostro stato NON è capace di farli questi conti! Quindi fanno prima a dire: ”Sopra questo importo, tagli lineari”! Grrrr …

Boeri segnala anche che ci sono resistenze al cambiamento da parte dei sindacati per cambiare le pensioni dei sindacalisti.  Chi ha fatto la carriera sindacale, in aspettativa e con cariche nel pubblico impiego, aveva delle regole molto vantaggiose. Verso la fine della carriera poteva pagarsi dei contributi molto elevati e poi andare in pensione con delle pensioni molto alte.  Una delle proposte che l’Inps oggi fa è proprio di cambiare questa possibilità. Boeri ha anche sottolineato che la resistenza del sindacato è forte. Ma va? 

Vedremo che cosa combineranno. Un punto fermo, secondo me,  è che NON dovrebbero toccare le pensioni alte, ma giustificate in toto dai contributi versati!  Non ha senso mettere sullo stesso piano pensioni giustificate da contributi versati con pensioni  ”regalate” in quanto con contributi NON coerenti con il loro importo o addirittura mai versati!

Mah … vedremo …

Alla prossima

 

Elena

 

 

Il cellulare … questo oggetto ”misterioso” …

Buon giorno a tutti,

sto facendo esperimenti con la fotocamera del mio ‘nuovo’ telefono. Ho dovuto acquistarlo in quanto il ”vecchio” era caduto in piscina quest’estate. Mi era scivolato dalla tasca della vestaglietta che indossavo mentre cambiavo le pastiglie di cloro dai cestini degli  ‘skimmer’ !

20150930_071921mattina presto … 

Sulla piscina abbiamo una ”copertura” invernale, fatta di segmenti in plexiglass a cupola, che vengono fatti scorrere uno dentro l’altro durante l’estate, per avere la piscina tutta esposta all’aria. Essendo questi segmenti infilati uno dentro l’altro, lo spazio che rimane per pulire gli skimmer è un po’ poco e bisogna stare inginocchiati.  Morale della favola, il telefono mi è scivolato, ed evidentemente spostandomi a ”quattro zampe”, l’ho spinto inavvertitamente in acqua, senza nemmeno accorgermene.

Ovviamente non l’ho cercato subito.   Dopo un paio d’ore, ho iniziato a chiedermi dove lo avessi lasciato, spesso lo appoggio da qualche parte e poi me ne dimentico. Ma dopo ore di ricerche per tutta casa … mi è venuto in mente che potesse esser vicino alla piscina, sono andata a cercarlo lì e l’ho trovato! Purtroppo non era ”vicino” alla piscina …  ma ”dentro!  l’ho messo ad asciugare per due giorni, l’ho accudito con amore materno, ma purtroppo la lunga permanenza in acqua gli è stata ”fatale”! L’ho messo nella sua scatola … con tutti i suoi cavi e cavetti e l’ho seppellito su un ripiano di un vano chiuso della biblioteca, che contiene già ”reperti simili”! Non ho il coraggio di buttarli via … mi pare di mancar loro di rispetto. Tra l’altro, per esser onesta,  non era nemmeno mio, me lo aveva dato in prestito d’uso mia nuora e …  non ho certo il coraggio di restituirle un ”cadavere”!

Mio figlio erano mesi che continuava a dirmi: ”mamma comprati un telefono decente, in maniera che tu possa usare almeno  ”WhatsApp” … una maniera ‘economica’ per sentirci durante la giornata, visto che abitiamo lontani.

Insomma,  per farla breve, ho cambiato il cellulare, prendendone uno di quelli di nuova generazione che si collegano con tutto e tutti! Che ansia!

A parte il fatto che sono stati i miei figli a configurarlo in modo tale che funzioni in maniera evoluta.  Mia figlia poi è impressionante! E’ in grado di manovrare ‘sta tecnologia con una semplicità incredibile, come se bevesse un bicchier d’acqua!

Comunque l’unica cosa che, tutta da sola  sono riuscita a far funzionare, è la ”macchina fotografica”. Tanto a me, il telefono serve soprattutto a quello! Mi piace da morire poter far foto a tutto quello di ”interessante” che mi capita sotto tiro. E’ un po’ come ”immortalare” un momento.  Voi non ci crederete ma io ogni volta sono stupita! Il fatto che un ”bagaglino” così piccolo, possa fare le foto, per me ha della ”magia”!

Quando ero piccola, l’apparecchio telefonico era una cosa grande, appesa in alto nell’entrata di casa, con una ruota per comporre i numeri … e del quale si aveva molto rispetto. Quando si telefonava era solo per le ”urgenze” ed il discorso lo si preparava ‘prima’ per non perdere troppo tempo! I bambini poi,  non erano autorizzati nemmeno a toccarlo, ecco il motivo per cui, questi apparecchi tecnologici, venivano appesi al muro ad altezza ”adulto” .

Comunque … non ho avuto il cellulare per un terzo della mia esistenza e non ho mai avuto problemi, mentre ora, se lo dimentico a casa … pare mi ”frani il terreno sotto i piedi”! Mah …

Alla prossima

 

Elena

2 0 1 5 …

Ed eccoci arrivati al 31 dicembre … che dire?

E’ stato un anno difficile, come lo sono stati d’altronde quelli che lo hanno preceduto.

Per i giovani, grazie a Dio,  un anno in più non significa molto … ne hanno tanti davanti … La percezione del tempo che trascorre per loro è mitigata dalla ”forza vitale” che li alimenta.

Questo è l’immenso bene che la gioventù porta dentro di sé. Un bene che li porta a guardare ”avanti” …

Per gli altri, un anno in più, scandisce l’inesorabile passare del tempo … quella clessidra che non si ferma mai e che va in una sola direzione.

Un tempo che si vorrebbe fosse, nel limite del possibile, sereno … ma che invece ha dentro di se il ”germe” dell’angoscia e dell’insicurezza.

Spero tanto e con tutto il cuore, per me e per tutti i miei amici e conoscenti, che il 2015 sia l’anno in cui  la luce si faccia vedere al fondo di questo tunnel maledetto, in cui ci siamo infilati nel 2007 e da dove non siamo ancora riusciti ad uscire!

Lo spero per tutti noi, per i nostri figli e per i nostri nipoti!

Un abbraccio con affetto a tutti quanti.

Alla prossima

Elena

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