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Conoscete la storia del canarino e dei minatori?

Ieri pomeriggio, sul mio balcone, ho trovato un’ape stremata. Le ho dato del miele e dell’acqua e, quando sono tornata una paio d’ore dopo, non c’era più, spero sia riuscita a tornare al suo alveare, anche se non ne sono poi tanto sicura.

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Questa scena purtroppo si ripete sempre più spesso…
Pesticidi, perdita di habitat naturali, monocolture, parassiti, malattie e, sempre più spesso, i cambiamenti climatici sono le cause che han ridotto le colonie di api in tutto il mondo negli ultimi anni.
In particolare … sono i pesticidi che uccidono in modo diretto e immediato gli impollinatori.
L’opera di impollinazione delle api deve essere tutelata: da loro dipende la ricchezza della biodiversità, la salute delle persone e quella di tutto il Pianeta. 
Non sottovalutiamo il fatto che muoiano così numerose, la faccenda è gravissima. Senza di loro vivremo in una landa desolata senza cibo.

Forse non tutti conoscono la storia dei canarini nelle miniere, ma è molto interessante.
Ecco che cosa succedeva un tempo. Le prime miniere di carbone, non avevano nessun sistema di ventilazione. I minatori avevano escogitato un sistema rudimentale di ”allarme”.
Portavano nei tunnel dei canarini in gabbia. Se il canarino iniziava a dar segni di malessere e soffocare era il segnale della presenza di una fuga di gas. Era il “campanello di allarme” per i minatori, e permetteva loro di risalire il prima possibile in superficie e mettersi in salvo!

Proprio come quei canarini nelle miniere, anche le api ci stanno dicendo che sono in pericolo di vita, e che la loro vita è strettamente connessa alla nostra.

Il concetto è semplice, niente api, niente cibo.

Vogliamo salvarla ‘sta biodiversità? Si o No? Le aree verdi vanno protette ed aumentate se vogliamo sopravvivere.

Quando lo capiremo? Mah …

Alla prossima

Elena

Ma noi … parliamo dei problemi veri o cincischiamo su quelli ”falsi”?

Un tempo, che noi cittadini fossimo scocciati e delusi dalla nostra politica inconcludente, lo sapevano in pochi.
Lo sapeva il panettiere, lo sapeva il proprietario del banco sul mercato dove si andava a prendere frutta e verdura, lo sapeva il garagista dove si andava a far controllare l’auto. Adesso, grazie ad Internet e alle nostre esternazioni sulle piattaforme virtuali, lo sanno tutti!
Ma … è forse cambiato qualche cosa? Naaaa … tutti a cincischiare, giornalisti, politici, noi ”popollo” sul problema, fasullo, del momento.
Ad esempio ora di parla solo di Green Pass, sul quale è saltata fuori una diatriba degna dei talebani.
Il problema serio, quello vero che ci perseguita, saebbe quello di ‘sto virus delle ‘’OO’’ che, se lasciato libero di riprodursi eccessivamente, muta alla velocità della luce e noialtri si rischia di essere daccapo a 12 e magari, perché no, anche di estinguerci.
Il che, a pensarci bene, forse non sarebbe nemmeno il guaio peggiore.
Comunque, noi concentriamo forse sul problema vero tutti i nostri sforzi? Macché! Ci si concentra sull’obbligo del Green Pass.
Chi lo vuole … chi no … chi lo vorrebbe diverso … chi trova sia una privazione alla libertà dell’individuo … il poveretto che non vuole vaccinarsi è obbligato a fare tamponi in continuazione se vuole andare in giro … e quindi vorrebbe che fosse lo Stato (cioè NOI) a pagare ‘sti tamponi.
Onde evitare equivoci e male-interpretazionichi, resta fermo il fatto che: ”chi non può fare la vaccinazione per motivi di salute ha diritto al green pass e a tamponi gratuiti”.
Detto questo, per gli altri, quelli che NON vogliono fare il vaccino per futili motivi, verrebbe voglia di dire: ‘’Non ti vuoi vaccinare? Liberissimo di farlo ma, se ti ammali, paghi di tasca tua. Punto’’! Dov’è il problema?
Così si garantirebbe la ‘’sacra libertà’’ dell’individuo no? Tanto loro mica si ammalano. Questa del Covid è tutta una ”palla” messa su dalle Multinazionali Farmaeutiche per fare quattrini. Quindi che cosa temere?
State tranquilli che, quando si tratta di pagare un qualche cosa che si potrebbe avere gratuitamente, sarebbero in molti a cambiare idea.
A noialtri è sul portafoglio che bisogna colpirci, viceversa capiamo poco.
Alla prossima

Elena

Considerazioni mattutine sulla democrazia …

Stamattina dando un’occhiata ai giornali ho letto questa notizia che mi ha fatto pensare. Pensare soprattutto a causa dell’età di chi ha commesso quest’orrore.

Pochi giorni fa a Manduria, in provincia di Taranto, questo Signore:  Antonio Stano di 66 anni è morto in seguito alle botte ricevute da una gang di ragazzini.  E’ morto in ospedale dopo una straziante agonia per lesioni interne provocate dai colpi, calci molto probabilmente.

Manduria (Taranto) Antonio Stano di 66 anni tormentato per mesi e poi ucciso da una gang di ragazzini.

I suoi carnefici sono 14 ragazzini di cui solo due sono maggiorenni.

Questo pensionato affetto da problemi psichici è stato stato tormentato, derubato, picchiato, torturato ed è morto per emorragia interna. I ragazzini carnefici condividevano ridendo su WhatsApp i video sulle torture fatte a questo povero Cristo. 

Che dire di una simile gioventù? Che genere di ‘’valori’’ hanno costoro? E’ la Società che ha fallito? Ma noi esseri umani possediamo SI o  NO il ‘’libero arbitrio’’? E quindi? Potevano scegliere una condotta diversa … oppure non potevano farlo in quanto troppo ignoranti? Se i ragazzini sono troppo ignoranti da chi dipende? Dalla scuola? Dalla Famiglia? Dalla Società? Dall’insieme di tutte queste cose? La giustizia in un Paese è applicata in funzione dell’evoluzione stessa del paese. Sorge spontanea la domanda: ‘’Ma noialtri siamo un paese democratico evoluto Si o No? Verrebbe da pensare di No considerato quanto successo.

In un Paese ‘’evoluto’’ le persone con disabilità sono rispettate e curate. I giovani le dovrebbero aiutare ad attraversare la strada e non torturarle ridendo delle loro sofferenze!  Sarebbe questa l’evoluzione dell’essere umano nel 2019? 

In Cina ‘sti bulletti sarebbero già ‘’scomparsi’’ dalla faccia della terra. Non dimentichiamo che in Cina, dove la democrazia è una chimera, la ‘’pena di morte’’ è ‘’segreto di Stato’’. 

Avanti di questo passo … con questa ‘’regressione’’ … con questa ‘’involuzione’’ … stiamo perdendo il bene della ‘’democrazia’’! E pian pianino … tutti i giorni un pò per volta … ci ritroveremo in dittatura. 

Meditiamo gente … meditiamo.

Alla prossima

 

Elena

Dicotomia tra il ”Governo Giallo-verde” e la realtà del mondo.

Milena Gabanelli/Fabio Savelli: Si fa presto a dire ”fermiamo tutto e rifacciamo i conti”, ma anche i ripensamenti hanno un costo: il tira e molla sulle opere in corso ha dato il colpo di grazia ad un intero settore. Nel giugno 2018, s’insedia il nuovo governo e il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, decide di stoppare i finanziamenti a tutte le grandi opere già in corso o programmate: dal tunnel del Brennero (appalti per un valore di 5,9 miliardi), alla pedemontana veneta (2,3 miliardi), dall’alta velocità Brescia-Padova (7,7miliardi), al Terzo Valico tra Genova e Milano (6,6 miliardi), oltre alla Torino-Lione. Il ministro vuole rivedere il rapporto costo-benefici. Dopo sei mesi di conti, il 17 dicembre, ha scoperto che con il Terzo Valico (opera urgente, con cantieri aperti da anni) è meglio andare avanti. Le altre opere, a parte la discussa Torino-Lione, dove in ballo ci sono i finanziamenti europei, ad oggi sono ancora bloccate. Nel frattempo le imprese di costruzioni, che stavano già sul lastrico, sono a rischio fallimento.

Le imprese in pre-fallimento – Da luglio a dicembre hanno fatto richiesta di concordato Astaldi, Grandi Lavori Fincosit di Roma, la Tecnis di Catania e, da ultimo, la più grande cooperativa italiana, la Cmc di Ravenna. Per Condotte è andata peggio: è finita in amministrazione straordinaria per evitare la liquidazione degli asset. Operai, manovali, carpentieri, ingegneri, geometri: zero. Al lavoro non c’è più nessuno, perché nessuno viene più pagato. Quindici delle prime 20 imprese sono in stato pre-fallimentare o in forte stress finanziario perché le entrate previste sono bloccate, mentre le uscite nei confronti dei fornitori che continuano ad accumularsi stanno costringendo molti piccoli imprenditori a chiudere.

Anas con l’acqua alla gola- Parliamo di aziende il cui destino dipende da quanto «strette» sono le relazioni politiche, quasi tutte con guai giudiziari, indebolite dai tempi ingiustificabili della burocrazia e dalle modalità delle gare, dove spesso vince chi fa il prezzo più basso, obbligando poi le imprese in sub-appalto a tirarsi il collo. L’esito complessivo è che nessuno rispetta le scadenze, i rimpalli di responsabilità finiscono nei tribunali in contenziosi senza fine con enormi richieste di risarcimento alle stazioni appaltanti pubbliche. La più grande, Anas, che proprio a causa dei ritardi ha cancellato solo nel 2018 circa 600 milioni di euro di lavori, deve ora affrontare le rivalse economiche delle imprese, che a loro volta sono esposte con banche e fornitori. Alla fine le richieste vengono soddisfatte al 10-15% con ritardi mostruosi che uccidono le aziende dell’indotto. Mentre il fondo rischi da contenzioso di Anas di circa 9 miliardi serve a gestire i contraccolpi giudiziari, i costi di ri-cantierizzazione da parte di altri contractor sono quantificabili in un 20% secco in più del prezzo pattuito. Il corollario è quello del crollo dei bandi di gara pubblici (meno 67% nell’ultimo anno e mezzo), per cui oggi Anas si trova priva di autonomia finanziaria e rischia di uscire dal perimetro di Ferrovie dello Stato. La sua sopravvivenza è appesa agli iter lunghissimi dei finanziamenti pubblici che partono dai consigli dei ministri e transitano mesi nelle commissioni parlamentari

Il peso della burocrazia – Alla difficoltà di realizzare progetti approvati (300 sono le opere incompiute), si aggiungono i 21 miliardi bloccati sulle grandi opere in corso, e il fatto che negli ultimi 3 anni oltre 10 miliardi di investimenti in infrastrutture, messi nero su bianco, non sono partiti. Tutto questo trascina inquantificabili costi occulti e il risultato è che le grosse imprese del settore stanno andando fuori mercato, 418mila potenziali posti di lavoro sono saltati, mentre 120 mila aziende sono fallite. L’agenzia di rating Standard&Poor’s l’ha appena definito «l’anno nero delle costruzioni». La causa principale è nel mostro a cinque teste della burocrazia, e qualcuno punta il dito sul nuovo codice degli appalti che ha introdotto ulteriori controlli sulle imprese sottoponendole al visto preventivo dell’autorità anti-corruzione. La patente di legalità però è inevitabile perché le infiltrazioni malavitose sono talmente ramificate da toccare decine di sub-fornitori. Sarebbe invece il caso di accendere un faro sul ruolo del Cipe. Il comitato interministeriale per la programmazione economica alle dirette dipendenze di Palazzo Chigi, che dovrebbe fungere da distributore delle risorse, viene interpellato per ogni modifica progettuale anche quando il costo dell’opera resta immutato. Ogni passaggio «costa» 6-8 mesi.

Mancano i soldi? – Il governo ha trovato in cassa 150 miliardi disponibili già stanziati, di cui è stato speso meno del 4%. Soldi immediatamente utilizzabili grazie ad un accordo con la Banca europea degli investimenti. Ci sono 60 miliardi destinati al Fondo Investimenti e sviluppo infrastrutturale; 27 miliardi del Fondo sviluppo e coesione; 15 miliardi di fondi strutturali europei; 9,3 miliardi di investimenti a carico di Ferrovie dello Stato che controlla l’altra grande stazione appaltante del Paese, Rfi, Rete ferroviaria italiana; 8 miliardi di misure per il rilancio degli enti territoriali; 8 miliardi per il terremoto; 6,6 miliardi nel contratto di programma dell’Anas. Ma il governo ha preferito fermare tutto, e attingere da lì i fondi per la riforma delle pensioni, il reddito di cittadinanza, la flat tax per le partite Iva.

Sacrificati gli investimenti – Nel negoziato con la Commissione Ue sono stati proprio gli investimenti ad essere sacrificati. L’impostazione complessiva prevede ancora 15 miliardi nei prossimi tre anni per le grandi opere, ma al 2019 è stato sottratto un miliardo per destinarlo come copertura di altre misure, togliendo solo a Ferrovie dello Stato circa 600 milioni. I costruttori per stare a galla hanno iniziato la corsa disperata a vincere maxi commesse all’estero, per arricchire i portafogli-lavori e godere di maggiore credibilità verso le banche, il mercato, le agenzie di rating.

Spesso propositi di lungo termine che finiscono per appesantire i conti (già in rosso) quando c’è da anticipare il costo di alcune opere. Alla fine il rischio è quello di spianare la strada all’ingresso in Italia dei grandi general contractor europei e cinesi che hanno le spalle finanziarie più larghe per assorbire cambi di programma e ripensamenti, con la conseguenza però di creare minore occupazione. Dalla francese Vinci (40 miliardi di fatturato) al colosso China State Construction Engineering. Basti pensare che la nostra più grande impresa di costruzioni, la Salini Impregilo ha un fatturato di SOLI 6,3 miliardi (dato 2016).

Personalmente ho l’impressione che a furia di eleggere gente che sa pochissimo, che non possiede esperienze di sorta ma che si ”vende” bene promettendo mari e monti noialtri si concluda sempre di meno.   Ripeto, mentre il suffragio deve rimanere universale le candidature politiche NON devono essere ”universali” ma chi raggiunge quegli scranni deve essere in grado, senza SE e senza MA di portare ”valore aggiunto” per la collettività. Avere insomma una cultura sufficiente per possedere una visione a tutto tondo e a lungo termine …  Tutto il resto è ”aria fritta” !

Alla luce di quanto sopra, pensate che il  Governo Giallo-verde si stia muovendo nella giusta direzione?  O stia semplicemente gettandoci fumo negli occhi, ad esempio, gonfiando l’inesistente problema immigrati, per distogliere l’attenzione dal vero problema del paese? E cioè l’assenza di LAVORO?  A voi l’ardua sentenza …

Alla prossima

Elena

 

Fonte: Dataroom di Milena Gabanelli e Fabio Savelli su Corriere della Sera: 

Pensierini del mattino su Obbligo di Mandato e ulteriore perdita di democrazia … 

La crisi economica porta anche alla perdita di democrazia? Si direbbe di si … L’obbligo di mandato non è altro che un passo in più verso una dittatura. Il primo passo è stata la triste legge elettorale che ci perseguita.

Com’è che grillini e Lega, che si sono venduti come i  paladini del popolo,  non la cambiano ‘sta legge elettorale mò che ne avrebbero i mezzi e i numeri? Fatevi una domanda e datevi una risposta! Nessuno affronta più l’argomento e vedrete che, se saranno costretti a farlo in seguito magari ad un ‘’pressione della rete’’, come al solito il tutto si risolverà in ‘’tanto fumo e poco arrosto’’! Ci impapocchieranno qualche cosa … raccontandoci un sacco di stupidaggini condite con qualche slogan tanto per tenerci buoni. 

 A proposito di ‘’slogan’’ … mò è il ritrovato tandem ‘’DiBattista/DiMaio”, peraltro da una Stazione sciistica decisamente ‘’vip’’ e quindi non certo alla portata di tutti, a lanciare l’altro ‘’must’’ del loro populismo e cioè il taglio agli stipendi dei parlamentari.

Ecco gli astri nascenti della politica italiana … i prossimi chi saranno? Cip e Ciop ?

Il miracolato Di Maio e il non proprio pezzente Di Battista – figli entrambi di genitori che le tasse le pagano a ‘’modo loro’’ – non sanno più cosa fare per rendere ‘’felice’’ ed ingraziarsi il proprio ’’popolo’’, soprattutto in vista delle prossime elezioni europee.   

Sentendosi giustamente in colpa: uno, per lo stipendio che prende senza meritarselo, l’altro, per lo stipendio che prenderà, sempre senza meritarselo … promettono che questi stipendi verranno ridotti nel nome del ‘’popolo sovrano’’! 

Già ne restituiscono una parte i grillini, il che li rende più simpatici alla massa vero? Dove poi vadano ‘sti soldi non è proprio chiaro, ma l’importante è il ‘’gesto’’. 

Personalmente vorrei invece che ne prendessero anche di più di soldi, se solo sapessero fare qualche cosa di positivo per far ripartire il paese. Ma costoro, purtroppo, sono dei miracolati, inesperti ed incompetenti,  conditi con una grande dosa di prosopopea, che a noi servono proprio pochino. 

Infatti, nonostante quello che ci raccontano… la manovra l’ha fatta più Bruxelles di loro. A noi ‘’vendono’’ il fatto di essere dei ‘’duri’’ ma in realtà sono dei ‘’carciofi’’! 

Ma tornando agli stipendi dei Parlamentari … d’altronde … con gente che ha nel proprio ‘’pseudo-statuto’’ l’obbligo di mandato a che cosa servirebbero parlamentari e parlamento?

A niente! Non servirebbero ad una cippa visto che l’obbligo di mandato annullerebbe la discussione e sarebbero obbligati a votare come dice il ‘’capo’’! Altro che diminuire gli stipendi , in quest’ottica non solo gli stipendi andrebbero aboliti ma pure il Parlamento in toto.

Cribbio!  Lo ‘’gnomolaccatodibiaccamarroneintesta, in quanto a parlamento di ‘’nominati’’ era un principiante confronto a costoro.

Ma intanto noi ‘’popollo’’ non ci facciamo domande e felici applaudiamo per il ‘’taglio’’ annunciato senza renderci nemmeno conto di che cosa ci stanno combinando. 

Vediamo un pò di spiegare per i distratti che cos’è l’obbligo di mandato.

L’Articolo 67 della Costituzione della Repubblica italiana recita:

‘’Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni SENZA vincolo di mandato’’.

Questo articolo della Costituzione fu scritto e concepito per garantire la massima libertà di espressione ai membri del Parlamento italiano eletti sia alla Camera che al Senato della Repubblica. 

Questo ovviamente funziona però nel caso di una ‘’democrazia rappresentativa’’, quella prevista dalla nostra Costituzione, dove cioè a noi ‘’popollo’’ è consentito di votare una persona che ci rappresenti. Ma questa legge elettorale ci permette di farlo? Macché!

Vi ricordate la famosa proposta di legge elettorale auspicata da Bersani, l’unico con delle meningi funzionanti? E cioè che i collegi avrebbero dovuto essere uninominali e a doppio turno?  Il che significava, tradotto in soldoni,  che io elettore ero nelle condizioni di votare uno nel mio collegio che conoscevo perché si era distinto in qualche modo e che lo delegavo a rappresentarmi! Invece? Per carità … nessuno la vuole ‘sta legge. Troppo pericolosa eh? Bisognerebbe esser capaci di fare qualche cosa vero? 

Invece com’è la nostra ‘’pseudo-democrazia’’ oggi? Oggi la nostra, che lo si abbia capito o no, è una ‘’democrazia referendaria’’ e cioè noialtri si vota un capo-popolo e/o un partito che a sua volta nomina degli yes-man che rappresentano ovviamente il ‘’capo-popolo’’ o il partito e noialtri per loro siamo l’ultimo problema. 

Quindi noialtri pirla non abbiamo più nessuno che ci rappresenti se non un capoccia con una grande visibilità mediatica, oppure una sorta di ‘’massa informe’’ a sempre più vaga. Una sorta di ‘’blob’’ in cui ognuno di noi mette quello che ci vuole vedere,  speranze comprese.

Nel caso di una ‘’democrazia rappresentativa’’ i deputati/senatori eletti dovevano rendere conto ai propri elettori, nel caso non lo avessero fatto, alle elezioni successive ne avrebbero pagato lo scotto. Oggi? Fatevi una domanda e datevi una risposta … noialtri non sappiamo più nemmeno chi c’è in parlamento! 

Almeno, pretendiamo che, ‘’chi’ arriva su quali scranni DEBBA essere una persona che PORTI ’’valore aggiunto’’ grazie alle sue conoscenze, al suo impegno ed alle sue comprovate capacità! Invece? Invece oggi chi è che arriva su quegli scranni? Sono troppi i ‘’miracolati’’ senza né arte né parte che si siedono in Parlamento … e che cosa faranno costoro per noialtri di grazia! Una emerita cippa! Non certo perché sono ‘’cattivi’’ ma semplicemente perché: primo,  non ne sono all’altezza, secondo sono degli ‘’yes-man’’ che devono baciare la terra dove cammina CHI su quegli scranni li ha messi. 

Non mi stancherò mai di dire che  il suffragio DEVE essere e rimanere universale ma le candidature NO … e che la legge elettorale deve restituire a noi elettori il diritto di votare un individuo che ci rappresenti!   Quindi collegi uninominali a doppio turno! 

Ma torniamo al vincolo di mandato e facciamo un esempio becero tanto per rendere le cose ancora più chiare: ‘’Facciamo finta che tu sia un parlamentare e il partito in cui sei stato eletto, dall’oggi al domani, emetta un provvedimento che autorizza la Polizia di Stato a torturare gli arrestati!  Tu parlamentare non sei d’accordo e voti contro’’! Ma … se hai l’obbligo di mandato, voti quello che ti dicono e stai zitto!  Capito adesso? Ecco perché i grillini che non sono d’accordo vengono sbattuti fuori. Li vogliono allineati e coperti! E … parliamoci chiaro … più sono scemi, meglio è! 

Queste sono alcune piccole ‘’cosette’’ che sembrano ‘’quisquilie’’ nel tran tran di tutti i giorni, come ad esempio l’obbligo di mandato e la legge elettorale … ‘’nascondono’’ invece le basi della democrazia. E noi le stiamo perdendo tutte a poco a poco …  facciamo attenzione, please! 

Le multinazionali ringraziano comunque. Molto meglio aver a che fare con ”pochi” che governano la baracca piuttosto che con ”molti” che ragionano autonomamente … non credete? 

Alla prossima

Elena 

Politica: ”La rivoluzione” italiana dei giorni nostri …

Considerazioni mattutine …
Vorremmo tutti, chi più chi meno, cambiare il ‘’sistema’’ che ci tiene nel Medio Evo, che ci costringe a rimanere indietro rispetto ai paesi più ‘’evoluti’’.
Ma forse, non tutti lo vogliamo fare nello stesso modo, e forse, a molti, il ‘’sistema’’ tutto sommato va bene così com’è. Viceversa non si spiegherebbe la persistenza di cancri come Mafia, ’Ndrangheta, Camorra e Sacra Corona Unita! Al di là delle colpe della ‘’politica’’ la malavita organizzata è in perfetta forma grazie anche alla connivenza dei cittadini. Prendiamoci le nostre responsabilità.
Gli italiani sono famosi per mettersi sotto l’ala protettrice di chi, in qualche modo, emerge dalla massa.
La storia ce lo ha insegnato! A furia di seguire ‘’Leaders’’ più o meno positivi siamo arrivati fino ad oggi.
Facciamo mente locale un attimo al fatto che quando la spinta populista per cambiare è fortissima … gira gira succedono sempre le stesse cose!
Rivoluzioni grandi o piccole … ma che ‘’difficilmente’’ portano a dei miglioramenti. Anzi spesso portano dei ‘’peggioramenti’’ che richiedono anni di lavoro e sacrifici per poterci mettere delle ‘’pezze’’! Attenzione, NON risolvere, ma metterci delle ‘’pezze’’!
Anche Hitler, in fondo, era un socialista che voleva cambiare il ‘’Sistema’’! La sua spinta per smantellarlo era talmente forte che una volta avuto ‘’consenso’’… guardate un pò dove siamo finiti tutti!
E poi, siamo onesti, il temine ‘’nazismo’’ era solo la contrazione di ‘’Nazional-Socialismo’’, non sembrava mica ‘’grave’’ all’inizio … anzi! Oggi però, con il senno di poi, il termine ‘’Nazismo’’ fa accapponare la pelle!
Bene, noialtri, con Mussolini, NON solo abbiamo avuto lo stesso percorso ma lo abbiamo addirittura ANTICIPATO!

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non ripetiamo gli stessi errori …

Ora per fare degli esempi nostrani più ‘’recenti’’ e forse meno drammatici, per smantellare il ‘’sistema DC’’, che cosa abbiamo concluso? Abbiamo sostituito la DC con Berlusconi! Possiamo forse considerare questa ‘’mossa’’ come una vittoria? Mah …
Ci abbiamo messo un bel pò a rialzare la testa dai guai provocati da costui, eppure oggi la formazione di ‘’centro-destra’’ guidata da un simile individuo e nonostante la legge Severino gli abbia messo delle ‘’pastoie’’, è in testa nei sondaggi!

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Questo Signore è pericoloso … non diamogli fiducia!

Oggi stiamo, più o meno, alzando la testa… ma eccoci di nuovo nella fase di ‘’smantellamento’’!
Il fatto che il M5S sia il primo partito in Italia e che il centro-destra sia in testa alle intenzioni di voto la dicono lunga sul desiderio di cedere al canto delle sirene da parte nostra.
Converrete con me che, fino ad oggi, le spinte per smantellare il sistema, corroborate soprattutto da crisi economica e da populismo avanzante siano sfociate sempre al ‘’ribasso’’! Quindi significa che ad ogni ‘’rivoluzione’’ invece di ‘’migliorare’’ ‘’peggioriamo’’!
Facciamo attenzione a chi vuole cambiare il ”cattivo  sistema’’ spingendo magari per l’obbligo di mandato in Parlamento e/o per gli ‘’agenti provocatori’’ inviati da semplici cittadini. Anche se le nostre intenzioni di voto sono in ”buona fede” … non dimentichiamo l’irrinunciabile variabile che si chiama Democrazia!
Già oggi sono stati ‘’sdoganati’’ partiti come Forza Nuova e Movimenti come CasaPound. Come mai? ‘’CHI’’ spinge a ‘’chiudere un occhio’’ contro una destra sempre più baldanzosa e che si rifà apertamente al Fascio?
Quando la democrazia perde pezzi … poi si fa fatica a recuperare, ammesso e non concesso che ci si riesca!
Non si potrebbe smantellare il ‘’sistema’’ a piccoli passi giusti sempre nella buona direzione? Non sarebbe meno drammatico e magari ‘’più costruttivo’’?

Meditiamo gente … meditiamo …

Alla prossima

Elena