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Donald Trump … l’uomo ”giusto” al posto ”giusto” ?

E come volevasi dimostrare, l’uccisione di Suleimani, voluta da Donald Trump, sta iniziando ad avere delle ‘’risposte’’. 

  • L’Iran ha deciso l’arricchimento dell’uranio senza limiti e, tramite Rezai, il responsabile della mediazione tra le istituzioni dello stato iraniano ha fatto sapere che: ‘’Se un nuovo attacco dovesse arrivare dagli USA cancelleremo Israele’’!
  • L’Iraq ha chiesto l’immediato ritiro delle truppe americane sul suo territorio. 
  • La Coalizione Internazionale anti Isis ha sospeso tutte le sue attività per paura di attacchi contro i propri soldati. 
  • Il Ministro degli esteri iraniano convoca l’ambasciatore americano per denunciare, con l’attacco a Suleimani, il disprezzo della sovranità dell’Iraq sul proprio territorio. 
  • Secondo testimoni due razzi sono già stati fatti esplodere vicino all’ambasciata americana a Baghdad.
  • Il comandante delle Guardie della Rivoluzione dice che metterà fine alla presenza americana e che già 35 obiettivi sono stati identificati.
  • Trump, su Twitter, (su Twitter vi rendete conto?) risponde che loro di siti ne hanno già identificati 52 – riferendosi agli ostaggi americani presi dall’Iran nel 1979. 
  • E … dulcis in fundo, si è sparsa la voce che il drone che ha ucciso Soleimani sia partito dalla base americana di Sigonella in Sicilia! 

Che bella situazione di pace ed armonia vero?

Non posso fare a meno di chiedermi se Trump sia l’uomo ‘’giusto’’ al posto ‘’giusto’’ nel momento ‘’ giusto’’…  e la risposta che mi viene spontanea è: ‘’Se la fine di tutto deve essere l’Apocalisse … bè allora forse Trump è l’uomo ‘’giusto’’! 

Buon 2020! Lo avete voluto Trump? Godetevelo! 

Alla prossima

Elena 

Dal ”No B day” … a ”nella rete l’ignoranza vale quanto la tua conoscenza” …

… oppure: ”La verità ”scientifica” vale tanto quanto quella ”rivelata”? Oppure: ”Una fake news vale tanto quanto una vera”? Oppure: ”Una calunnia vale quanto un fatto”? Mah …

”Mi chiamo Elena Saita, ho 54 anni e vivo a Torino. Sì, posso veramente dire … io c’ero … e ne sono estremamente fiera! Non solo ero presente ma ho anche partecipato attivamente al volantinaggio organizzato nei  giorni precedenti l’evento. Partecipato e condiviso con un entusiasmo che, onestamente, avevo da tempo perduto. Una meravigliosa gioventù pensante, organizzata, informata, corretta … questo Popolo Viola è un segno positivo di vitalità! E’ un segnale che deve fare meditare la nostra classe politica. E’ proprio vero che in fondo siamo un popolo di naviganti, eroi, poeti e santi e che nulla e nessuno, nemmeno il vergognoso conflitto di interessi che vige in Italia, potrà annientare! 

Il ‘’tam tam’’ avvenuto su Facebook è stato incredibile! Soprattutto ha dato alla gente come me, la ‘’casalinga di Voghera’’(°) la possibilità di esprimere il proprio dissenso! Questo signore, mi riferisco al ‘’Capo del Gabinetto’’, grazie al vergognoso utilizzo dei media di sua proprietà, ha cercato di ‘’appiattire’’ le meningi della gente semplice. Ha ‘’confezionato’’, ha indotto un consenso sulla sua persona. Chi nega questa evidenza ha due soli motivi per farlo: ‘’o è in malafede oppure non più in grado di rendersi conto di essere ‘’strumentalizzato’’!  Per assurdo infatti, credo che la maggior parte del suo elettorato sia proprio sua ‘’vittima’’. 

Il secondo motivo per cui sono fiera della manifestazione è legato proprio alla mia età. Sono un ‘’genitore’’, una mamma, ho due figli e ultimamente i ‘’genitori’’ sono stati oggetto di parecchie accuse, anche giuste in molti casi, ma la manifestazione stessa dimostra che non abbiamo fallito a 360° … se il Popolo Viola ne è il risultato!

Ci sarebbero migliaia di argomenti contro il ‘’sistema-personaggio’’ … ma invece vorrei aggiungere solo una cosa ancora: ‘’Essendo il la ‘’casalinga di Voghera’’ rimarrò in tema con il mio personaggio, sostengo quindi che: ‘’dopo l’invenzione della lavatrice … Facebook è il più utile ‘’elettrodomestico al mondo’’!  (Elena Saita – Micromega 1/2010 ‘’Finchè c’è lotta cè speranza’’)

Questo lo scrivevo allora e oggi ribadisco che: 

La ‘’rete’’ è la nuova fonte di ‘’informazione’’ … quindi è  il ”futuro”.

Il M5S, lancia i suoi messaggi attraverso questo strumento e suoi messaggi si basano sulle affermazioni di un personaggio senza dubbio ”visionario’’: Gianroberto Casaleggio! 

bè … ma non per lavarci le meningi … 🙁

In questo esatto momento storico, abbiamo un disperato bisogno di ”credere” in qualcuno.  Il M5S  viene offerto su di un ”piatto d’argento” come ”pulito ed onesto’’ , come UNICA alternativa a ‘’tutto il resto’’! Il che è davvero un pò esagerato non credete? Si direbbe ce lo vogliano vendere come un detersivo. 

Fatto sta che, oggi come oggi, la necessità di credere in qualcuno è talmente forte che tendiamo a sottovalutare alcune cose basilari,  se non proprio a mettere ‘’le fette di prosciutto davanti agli occhi’’.

Ripeto, le intenzioni sono senza dubbio ”buone” ma … non dimentichiamo mai i contrappesi della democrazia! Se li dimentichiamo, se li mettiamo in un ”cassetto” senza troppi scrupoli … saremo ”finiti”!

La rete, al momento, è peggio ancora delle tanto aborrite tv dello ‘’gnomolaccatodibiaccamarroneintesta’’, i cui giornalisti sono soggetti, se non altro, a denuncia se dicono delle ‘’bugie’’. 

La rete è peggio ancora perche NON non ha regole di sorta.  Se io, o altri, diciamo una castroneria ‘’qui’’ cosa ci succede? Niente! Se lo dice un giornalista su una testata e/o su una rete televisiva è soggetto a denuncia! Ora … facciamo ”finta” che in ”rete” circolino come ”vere” notizia che non lo sono ma che facciano ”leva’ sul nostro ”sentire comune” … che modifichino il nostro pensiero … che ci ‘’appiattiscano le meningi’’ … che ‘’siano usate per confezionare consenso’’ … come la mettiamo? 

La rete è fantastica, serve per confrontarci, ma non dimentichiamo che grazie alla rete è stato eletto Trump … ci sono state le ”Primavere Arabe” e … l’ISIS recluta la sua ”folle manovalanza”! 

Meditiamo gente … meditiamo … 

Alla prossima

Elena

 

(°) Silvio Berlusconi, quando doveva fare un esempio di un individuo sottosviluppato ed ignorante usava il termine: ”Casalinga di Voghera”! 

Articolo correlato: 

Stiamo sottovalutando il M5S …

SIRIA- una guerra sporca …

… come tutte le guerre d’altronde. Ma questa ci fa orrore in modo particolare perchè, in teoria, ci sentiamo tutti troppo ”evoluti” per assistere indifferenti a ‘sto massacro!
Proviamo a mettere qualche punto fermo … giusto per cercare di capirci qualche cosa in ‘sto caos maledetto …

Quando è iniziata la crisi?
Nel marzo 2011 è esplosa la rivolta popolare contro il regime guidato da Bashar Assad. Un pò sull’onda delle altre Primavere Arabe e un pò per eliminare il regime del partito Bath. Il potere ha reagito alle manifestazioni di protesta con una repressione feroce. La contestazione, di stampo salafita, in seguito e grazie agli aiuti di nazioni sunnite del Golfo Persico si è trasformata in luna vera lotta armata.

Chi sono gli Assad?
Appartengono alla comunità minoritaria degli alawiti. Bashar è salito al potere nel 2000 alla morte del padre Hafez che era diventato presidente grazia ad un golpe nel 1970. Il delfino designato era Basil Assad, ma è deceduto in un incidente stradale e questo ha proiettato Bashar al vertice di un regime che conta comunque su un appoggio di parte della popolazione.

Chi sono i ribelli?
È uno schieramento variegato. Inizialmente erano disertori dell’esercito che hanno fatto fronte comune con settori della contestazione. Oggi operano dozzine di fazioni nazionaliste, islamiste, jadiste ed è presente anche l’Isis che vorrebbe instaurare la Sharia. I rapporti tra le formazioni non sono sempre facili, frequenti i cambi di alleanza, i contrasti e anche le battaglie tra loro. Il punto debole è la mancanza di coesione, l’assenza di un progetto comune e una leadership non ben identificabile.

Chi appoggia gli insorti?
Arabia Saudita, Qatar, Turchia sostengono gruppi diversi con denaro, invio di armi, supporto diretto e indiretto. Ognuno di questi paesi manovra per esercitare il suo ruolo attraverso gli ‘’insorti’’ da loro appoggiati e che combattono sul territorio. I paesi occidentali, specialmente Usa, Francia e Gran Bretagna, hanno garantito aiuti ad alcune ‘’brigate’’ dell’opposizione, ma non si capisce nemmeno bene quali … visto che c’è sempre il timore di scegliere il partner sbagliato.

Chi appoggia il regime?
La Russia, che ha schierato un contingente militare, e dispone di un paio di basi. L’Iran, da sempre alleato della Siria, ha inviato consiglieri e reclutato miliziani sciiti in Afghanistan, Pakistan, Libano, Iraq, che sono poi stati mandati a combattere a fianco dei governativi di Assad. Il movimento sciita libanese Hezbollah. L’Iraq. Teheran considera questo conflitto come parte di quello più ampio che oppone sciiti e sunniti. Per la stessa ragione i paesi del Golfo Persico si sono mobilitati in favore dell’insurrezione. Insomma un ‘’pastrocchio’’ di interessi ed etnie.

Quali sono gli obiettivi degli insorti?
Rovesciare Assad e sostituirlo con una nuova forma di governo. Ma sul futuro di questa ‘’nuova forma di governo’’ visto il numero e la diversità degli opponenti al regime, le idee sono diverse, confuse e … non manca chi insegue lo stato islamista. In passato i Paesi che sostengono l’opposizione hanno chiesto l’immediata partenza del dittatore, posizione che però è stata addolcita. Il leader se ne deve andare, ma senza fretta. C’è il timore del vuoto di potere e dunque si spera in qualche forma di transizione.

Quali sono gli obiettivi di Assad?
Piano A: riconquista dell’intero territorio siriano. Piano B: creazione di uno stato che comprende i principali centri urbani e l’area costiera. Ci sono evidenti rischi di spartizione, in particolare nel settore nord, al confine con la Turchia. Qui i guerriglieri curdi, giocando su più tavoli, puntano a rafforzare i loro territori. E per questo manovrano cercando sponde negli Usa, che garantiscono loro assistenza militare. Damasco però non vuole la frammentazione del territorio e quindi l’attrito con i curdi aumenta fino ad arrivare a prendersi a fucilate…

Quali sono gli obiettivi della Turchia?
Creare una fascia di sicurezza nel nord della Siria con due target: impedire la nascita di un’entità autonoma curda e disporre di un trampolino controllato da ribelli pro-turchi per incidere sul futuro della Siria. Negli ultimi mesi sono mutati i rapporti con i russi. Erano sull’orlo della guerra, ora c’è stato un riavvicinamento, forse temporaneo e tattico. Tutto cambia rapidamente e a seconda delle zone geografiche o del momento.

Quali sono gli obiettivi della Russia?
1) Proteggere l’alleato siriano. 2) Estendere la propria presenza militare nella regione. 3) Accrescere il peso nel Mediterraneo orientale. 4) Tenere a bada le ambizioni turche e contrastare il passo agli Usa. Da qui la presenza di truppe in Siria e di un grande dispositivo aeronavale. Il vero avversario del Cremlino sono gli insorti, l’Isis viene solo in un secondo momento. L’intenzione è quella di spingere i ribelli verso le ali più estreme in modo da negare l’esistenza di un’alternativa digeribile al regime. E in effetti l’azione del Cremlino non solo ha salvato Assad, ma gli ha permesso di recuperare molto terreno a scapito degli avversari.

Quali sono gli obiettivi della Cina?
Appoggiano Russia e Iran nel mantenere il regime di Assad. Probabilmente il loro interesse più grande è quello di voler mettere le mani sulla ricostruzione del Paese alla fine del conflitto.

Quali sono gli obiettivi Usa?
Lotta allo Stato Islamico e influenzare, attraverso parte della ribellione, il futuro della Siria. La presidenza Obama era stata però comunque prudente, la Casa Bianca aveva voluto evitare un coinvolgimento massiccio. Gli americani dispongono poi di due avamposti nell’area curda, basi dalle quali lanciano operazioni contro i jihadisti del Califfato.

Quali sono gli obiettivi dell’Isis?
Oltre all’instaurazione della Sharia … hanno ovviamente bisogno di un terreno e quindi difendono le cosiddette sone conquistate e cioè le ‘’aree del Califfato’’ mantenendo la continuità territoriale, se possibile, tra il nord est della Siria e l’Iraq. Gli uomini di al Baghdadi controllavano città ed ampie zone che recentemente hanno però perso. Nel conflitto siriano si battono contro i ribelli contro Assad, contro gli Usa, contro i curdi e contro il regime.

Questa dovrebbe essere Aleppo prima e dopo …

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E’ notizia di oggi, 19 marzo 2018, che la città di Afrin sta per cadere. Se non è già caduta. La bandiera turca ora sventola sugli edifici pubblici della capitale del cantone della Siria nord-occidentale controllato da tre anni dai curdo siriani. Dopo un’offensiva durata 58 giorni, l’esercito turco, insieme alle milizie arabo-sunnite dell’esercito libero siriano, sembra aver raggiunto il suo primo obiettivo.

Le organizzazioni internazionali hanno accusato le forze governative e le sue milizie di usare i civili come scudi umani, di puntare intenzionalmente le armi su di loro, di usare armi chimiche, di eseguire omicidi di massa. Ma anche i ribelli anti-governativi sono stati accusati di abusi dei diritti umani tra cui torture, sequestri, detenzioni illecite ed esecuzioni sia di soldati che di civili.
I cittadini siriani … uomini, donne, vecchi e bambini non sanno più come fare per salvarsi. Vivono come topi sotto le macerie … non hanno né cure mediche … né cibo nè acqua.

Ma quanto può ancora durare questo sfacelo? Alla faccia della Guerra Civile! Una guerra vergognosa in cui si mescolano potere, odio razziale, odio religioso, interessi nazionali diversi … che orrore! Proprio vero che discendiamo da Caino e Abele!

Alla prossima

Elena

.-.-.-.
fonti: sole24ore,corriere,stampa.wikipedia,rete in generale

Afghanistan – attentato Kabul – chi è stato?

L’ Isis, tanto per cambiare, rivendica l’ attentato contro gli sciiti a Kabul di sabato scorso.
Un bilancio di 80 morti e oltre 230 feriti nell’attentato suicida che, in piena Kabul, ha preso di mira una manifestazione di protesta di esponenti della minoranza etnica degli hazara, che professano la confessione sciita.

Gli hazara sono un’etnia di lingua persiana e di religione sciita insediata soprattutto nell’Afghanistan centrale. I dimostranti hazara cercavano di raggiungere in corteo il Palazzo Presidenziale, stavano protestando contro un mega-progetto governativo per la creazione di una linea dell’alta tensione che collega la capitale afghana con il Turkmenistan, ma che discriminerebbe la provincia di Bamyan, dove gli hazara costituiscono la maggior parte della popolazione, fornendo loro energia a potenza dimezzata.

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I talebani afghani, inizialmente indicati come possibili responsabili dell’attentato, hanno negato ogni addebito. Il portavoce degli insorti, Zabihullah Mujahid, ha sottolineato in un comunicato che l’attentato “è una cospirazione di chi vuole la  divisione del popolo afghano”. A farsi avanti, invece, è stata la solita l’Isis con questo comunicato: “Due combattenti dello Stato islamico hanno fatto esplodere le loro cinture esplosive in un raduno sciita nel quartiere Dehmazang di Kabul, in Afghanistan”.

Tastando il ”polso” della situazione su fb, molti si lamentano della poca partecipazione degli utenti in rete,  al ”dolore” di queste perdite …
Vorrei dire che è difficile parlare di una cosa che si fa fatica a capire … non sappiamo nemmeno chi ha fatto l’attentato!
La situazione in Afganistan è drammatica da parecchio tempo, e non mi riferisco alla guerra scatenata da Bush e dagli alleati del Nord (Regno Unito, Francia, Canada …) dopo l’attentato del 2001 alle Torri Gemelle, che ha iniziato di fatto una guerra contro talebani e milizie ONU per circa 13 anni … ma da quando è stato nominato il Mollah Mansour alla testa dei Telebani, al posto del defunto Omar, il leader storico dei ribelli islamisti. Da questa nomina gli attentati sono all’ordine del giorno.
Attacchi alle caserme … attacchi con camion carichi di dinamite nei quartieri residenziali …
Dal dicembre 2014,  quando cioè la maggioranza dei soldati ONU ha lasciato il paese (è rimasto solo un piccolo contingente con missione di ”consulenza” per l’esercito regolare afgano) le violenze contro i soli civili ammontato a 1.592 morti e 3.329 feriti.  E questo senza contare le vittime tra polizia e militari … che devono ormai contenere da sole una insurrezione che coinvolge tutto il paese.

Cioè … voglio dire, dovremmo inorridire ogni giorno … non solo per l’attentato di sabato!

Pare questi attacchi siano una dimostrazione di ”forza” da parte di quei talebani che rifiutano la nomina di Mansour al posto di Omar. Insomma una guerra di fazioni per il potere.

E comunque, pur senza esser sicuri di chi ha compiuto l’attentato di sabato a Kabul …  l’Isis, senza sapere né leggere né scrivere, se ne è già assunta la paternità! Lo fa ormai per qualsiasi atto di sangue che accade nel mondo, anche se non è vero.  Lo fa per far credere ai suoi nemici di disporre di una rete capillare di “cellule a disposizione” pronte ad agire in tutto il mondo!

Tra l’altro il bacino di utenza in cui pescare queste ”cellule” diventa, grazie alla crisi economica, sempre più grande. Il Califfato non ha necessariamente bisogno di combattenti militarmente addestrati sparsi ovunque … ma grazie alla propaganda su Internet riesce a “radicalizzare” indirettamente e persino inconsapevolmente qualsiasi pazzo/deficiente/disperato in circolazione.
Non è necessario che costoro siano addestrati con armi ed esplosivi … bastano anche solo dei ”lupi solitari” su un camion! Personaggi che accettano di buon grado di commettere una strage e poi di suicidarsi giusto per passare alla storia!

Secondo la mia misera opinione di ”mamma” …  al di là di tutto ‘sto casino religioso, di potere, di ideologie finte  … il modo migliore per combattere il terrorismo è dare un futuro sereno agli abitanti del pianeta.

Alla prossima

 

Elena

 

 

http://lecourrier-dalgerie.com/afghanistan-attentats-les-plus-meurtriers-a-kaboul-en-2015-44-morts/

Guerra in Siria … ”Chi” combatte ”chi” e perché?

Ogni giorno i media ci informano dell’esodo del popolo Siriano, molti di noi inorridiscono, alcuni, tra cui la sottoscritta, piangono, molti scrollano le spalle. Stamattina pensavo con orrore al fatto di quanto in effetti si sia ”impotenti” davanti ad un massacro simile.

Mi viene in mente di quante volte da ragazzina, leggendo o parlando con amici dell’olocausto subito dagli ebrei, la mia rabbia crescesse.

Tutti abbiamo letto Anna Frank, non so quanti invece abbiano letto ”Tu passerai per il camino” di Vincenzo Pappalettera.

Io, ero ragazzina quando ebbi occasione di leggerlo, la mia indignazione alla fine del libro,  fu talmente tanta che feci una discussione accesissima con mio padre. Sostenendo la teoria che fossero stati tutti, in qualche modo,  consenzienti nei confronti di questo massacro! In quanto, dal mio punto di vista, non ritenevo possibile che la popolazione intera fosse rimasta inerte davanti ad un orrore simile.

Mio padre ricordo cercava di farmi ragionare, spiegando e dando delle giustificazioni … dicendo che la gente allora ”non sapeva” … non era sicura.  Al che rispondevo che i rastrellamenti degli ebrei c’erano in tutte le città e che a qualcuno un ”dubbio” avrebbe pur dovuto venire o no?

Come mi sbagliavo! Come il mio entusiasmo giovanile mi portava a veder ”distorta la realtà”!

Oggi sta accadendo una cosa altrettanto orribile in Siria! Un Paese che si ritrova con una popolazione in gravi condizioni di precarietà e a rischio vita. Vediamo tutti i giorni sui telegiornali questo esodo drammatico,  queste famiglie che devono abbandonare le loro case distrutte dai bombardamenti per mettersi in salvo, e che cosa facciamo?

Guerra in Siria © Infophoto (2)

Bene che vada … ci disperiamo! Ma il ”nostro tran tran …” deve continuare, quindi? Quindi ”chiudiamo un occhio” quando non li chiudiamo tutti e due!  Senza contare che ci sono addirittura dei ”mostri ignoranti” che sostengono: ”ma che stiano a casa loro”!

Chiudiamo un occhio e deleghiamo la politica per risolvere il problema. Che cosa sta facendo la politica? Vediamo un po’ …

Fino ad oggi i negoziati per ‘sto conflitto che dilania il Paese e che ha causato circa 250.000 vittime e un immenso fiume di rifugiati nei paesi vicini – non hanno avuto esiti. Sono ormai più di 13 milioni i siriani bisognosi di assistenza.

Per capire qualcosa di quello che sta succedendo vale la pena tenere a mente che in Siria stanno combattendo diversi gruppi e i fronti di guerra sono molti: c’è il regime di Assad che combatte contro i ribelli moderati, contro i gruppi jihadisti, tra cui al Qaida, e in misura minore contro l’ISIS. I ribelli moderati combattono contro il regime di Assad e contro l’ISIS, e a seconda dell’opportunità combattono contro o si alleano con i gruppi jihadisti.

Poi bisogna anche cercare di capire, in mezzo a ‘sto casino,  quali stati esterni sono intervenuti in Siria … contro chi combattono e perché.

Vediamo un po’ quali sono questi Stati …

Stati Uniti – Appoggiano i ribelli anti-Assad più moderati, anche se non ne sono rimasti molti. Hanno individuato come loro nemico principale l’ISIS, che bombardano, sia in Siria che in Iraq. Hanno avviato un piano per l’addestramento di alcuni ribelli finalizzato a sconfiggere l’ISIS, spendendo diversi milioni di dollari: finora con risultati deludenti. Gli Stati Uniti si oppongono anche al regime di Bashar al Assad, ma non tanto quanto si oppongono all’ISIS. In passato, oltre all’ISIS, gli aerei da guerra americani hanno colpito in Siria anche il cosiddetto ”Gruppo Khorasan”, una cellula di al Qaida incaricata di pianificare obiettivi terroristici all’estero.

Francia – Appoggia i ribelli più moderati, tra cui i curdi nel nord-est della Siria. Si oppone all’ISIS, ad altri gruppi jihadisti e ad Assad, ma come gli Stati Uniti bombarda solo il primo. Gli attacchi aerei francesi in Siria sono iniziati più tardi: fino ad allora la Francia era stata molto riluttante a intervenire in Siria – mentre in Iraq aveva già cominciato da tempo – anche per paura di rafforzare indirettamente il regime di Assad. Diversi analisti dicono che le ragioni dell’intervento francese sono due: una reazione ai recenti attacchi terroristici compiuti da alcuni simpatizzanti dell’ISIS in territorio francese e il timore di essere messi da parte quando ci sarà da negoziare il futuro della Siria. A differenza di altri paesi europei, la Francia ha continuato a mantenere una certa autonomia dagli Stati Uniti in politica estera e l’interventismo non è una cosa così strana per la politica francese.

Russia – Appoggia il regime di Bashar al Assad, che è l’unico importante alleato del governo russo in Medio Oriente. Giustifica il suo intervento nella guerra in Siria come mossa preventiva contro l’ISIS, ma i suoi primi bombardamenti hanno colpitotre province siria ne – Homs, Hama e Latakia – in cui l’ISIS non è presente. Alcuni analisti pensano che i veri obiettivi di Putin siano gruppi ribelli che stanno contendendo ad Assad il controllo delle zone della Siria ancora sotto il controllo governativo, soprattutto nell’ovest. Già nelle ultime settimane la Russia aveva mandato diversi aerei da guerra e rafforzato la sua presenza in una base militare a Latakia, città costiera siriana saldamente sotto il controllo di Assad.

Iran – È l’unico alleato del regime di Bashar al Assad in Medio Oriente, da alcuni decenni. Dall’inizio della guerra, nel 2011, fornisce soldi, armi e invia consiglieri militari al governo siriano. Nella primavera di quest’anno ha combattuto attivamente l’ISIS in Iraq a fianco dell’esercito iracheno ma senza un reale coordinamento con la coalizione anti-ISIS guidata dagli Stati Uniti (Iran e Stati Uniti sono nemici): lo ha fatto con alcuni uomini ma soprattutto con diverse milizie sciite irachene sotto il suo controllo. In Siria ha agito soprattutto tramite Hezbollah, gruppo sciita libanese che si oppone tradizionalmente a Israele. I militanti di Hezbollah hanno aiutato Assad a riconquistare alcuni territori vicino al confine libanese, cioè nella Siria occidentale, considerata una roccaforte del regime di Assad.

Turchia – I suoi nemici principali sono due: il regime di Bashar al Assad e i curdi alleati con il PKK, il Partito dei Lavoratori del Kurdistan che per anni ha agito contro il governo soprattutto nella Turchia meridionale. Le posizioni della Turchia nella guerra contro l’ISIS sono state molto discusse: per diverso tempo la Turchia – che è membro della NATO – ha appoggiato formalmente l’azione della coalizione anti-ISIS guidata dagli Stati Uniti, ma poco altro. Non ha concesso le sue basi agli aerei da guerra americani e non ha fatto quasi nulla per rendere il suo confine con la Siria meno “poroso”, permettendo per esempio a molti “foreign fighters” di unirsi all’ISIS e ad altri gruppi jihadisti che combattono contro Assad. Dopo l’ attacco terroristico nella città turca di Suruc rivendicato dall’ISIS, lo scorso luglio, la Turchia ha cambiato atteggiamento: ha compiuto qualche attacco contro l’ISIS al confine siriano e ha concesso l’uso delle sue basi agli americani. Ma i suoi obiettivi non sono cambiati: la priorità rimane la caduta di Assad e non la sconfitta dell’ISIS.

Arabia Saudita – Appoggia i ribelli che combattono contro Assad – non fa tanta differenza tra ribelli più e meno moderati – e da circa un anno ha cominciato a bombardare l’ISIS in Siria all’interno della coalizione guidata dagli Stati Uniti. Secondo alcuni appoggia l’ISIS, secondo altri non appoggia né finanzia l’ISIS.  (Capirci qualche cosa qui in mezzo è complicato) La sua priorità, comunque, è la caduta del regime di Assad! Perché? Perché Assad è il principale alleato dell’Iran in Medio Oriente, e l’Iran è il principale nemico dell’Arabia Saudita! Seplice no?  Il ministro degli Esteri saudita, Adel al Jubeir, ha detto martedì che il suo paese non accetterà alcuna soluzione alla guerra in Siria che preveda Assad ancora al potere, come invece propone la Russia. I sauditi sono anche disposti ad aumentare i finanziamenti e la fornitura di armi ai ribelli che combattono Assad.

Israele – Formalmente Israele non è coinvolto nella guerra in Siria, nonostante condivida con la Siria una parte di confine sulle contese Alture del Golan e quindi sia interessato alla generale instabilità causata dalla guerra. Di fatto da diverso tempo Israele compie bombardamenti occasionali contro alcune postazioni dell’esercito siriano. La situazione è piuttosto complicata: in un recente incontro con Putin, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha detto che Israele non è né a favore né contro Assad. Il problema principale degli israeliani riguarda le attività del gruppo libanese Hezbollah, che oltre a combattere a fianco ad Assad nella guerra in Siria da molti anni lancia dei razzi dal sud del Libano per colpire obiettivi nel nord di Israele. Israele sembra interessato alle attività del governo di Assad nella misura in cui queste stesse attività possano rafforzare Hezbollah in Siria. L’Economist scrive che Netanyahu e Putin hanno trovato una specie di accordo: nonostante il loro intervento in Siria, i russi non metteranno in pericolo gli interessi strategici israeliani in Siria; in cambio gli israeliani hanno assicurato che non interverranno per rimuovere Assad dal potere.

Qatar – Sostiene soprattutto finanziariamente i ribelli che combattono contro Assad, senza farsi troppi problemi di quanto siano moderati. Il New York Times ha scritto che nel 2013 ha fornito ai ribelli dei missili terra-aria, ignorando le preoccupazioni americane che di quelle armi potessero impadronirsi i gruppi jihadisti o terroristi. Anche gli altri paesi del Golfo Persico hanno assunto una posizione simile a quella del Qatar. L’obiettivo principale per tutti loro, come per l’Arabia Saudita, è la caduta del regime di Assad.

Regno Unito – Si oppone all’ISIS, ad altri gruppi jihadisti e ad Assad e sostiene i ribelli più moderati. Finora però i bombardamenti britannici si sono limitati a colpire l’ISIS in Iraq, anche se di recente il Regno Unito ha condotto un’operazione militare in Siria con dei droni uccidendo due cittadini britannici che si erano uniti all’ISIS…

Non è per voler fare ”Ponzio Pilato” … ma che cosa potremmo fare noialtri oltre che firmare una ”petizione su Internet”? Se la volete firmare eccola qui sotto:

https://www.change.org/p/siria-se-vuoi-la-pace-prepara-la-pace-paceinsiria

Alla prossima

Elena

 

 

fonti:

http://www.nytimes.com/2015/10/01/world/middleeast/the-syria-conflicts-overlapping-agendas-and-competing-visions.html

http://www.ilpost.it/2015/09/20/guerra-contro-isis/

http://www.nytimes.com/2013/06/30/world/middleeast/sending-missiles-to-syrian-rebels-qatar-muscles-in.html?_r=0 

http://www.economist.com/news/middle-east-and-africa/21669563-though-opposite-sides-syrian-conflict-binyamin-netanyahu-and-vladimir-putin-agree

http://www.ilpost.it/2015/07/24/turchia-bombardamento-isis/

http://www.ilpost.it/2015/07/20/esplosione-suruc-turchia/

http://www.ilpost.it/2013/06/06/a-qusayr-ha-vinto-assad/

 

”Uniti” per combattere il terrorismo …

Pensiero mattutino …

Dando un’occhiata ai giornali questa mattina mi ha colpito il titolo di un articolo di Roberto Napolitano:  Combattere ”uniti” per difendere la ”civiltà”!

Non trovate sia una frase inquietante? Cosa vuol dire esattamente?

Non per saltare di ”palo in frasca” , ma questa frase mi ha fatto venire in mente i padri pellegrini, che hanno trattato benissimo i Pellerossa che han dato loro da mangiare e li hanno aiutati a sopravvivere. In seguito però, quando le due ”civiltà” si sono contese il medesimo territorio, guarda caso hanno vinto ”uniti” quelli ”più civiili” che tra l’altro erano pure quelli armati meglio!

D’altronde … non si poteva certo trovare un accordo con i ”retrogradi” pellerossa!  Costoro non avevano nemmeno il senso del ”possesso del territorio”. Cosa che invece noialtri abbiamo stampato a caratteri cubitali nel nostro DNA! Quindi, per farla breve, siamo andati a ”casa loro” e,  visto che non si ”adeguavano” al nostro sistema, li abbiamo sterminati! Semplice no? E chi ci vuole? Così abbiamo potuto costruire la più grande civiltà del mondo moderno!

Attenzione non sto cercando di confrontare i pazzi furiosi dell’ISIS di oggi con i Pellerossa di allora, che sia ben chiaro. E sia anche ben chiaro che in ognuno di noi, sale lo sdegno per quello che 8 disgraziati, ignoranti e strumentalizzati, hanno combinato ai nostri figli,  ai nostri amici,  ai nostri parenti venerdì scorso a Parigi!

I francesi in risposta hanno già bombardato Racca! Assicurando a tutti di aver colpito un commando dell’Isis. Noialtri possiamo solo sperare che di civili innocenti, attorno a quel commando, ce ne fossero pochi.

Intanto al G20 non si è parlato d’altro che di terrorismo islamico e di come risolvere la crisi siriana. Sappiamo tutti che gli esodi delle popolazioni sono legate al malessere da cui scappano, che sia fame o guerra. Nel 1990 i musulmani in Europa erano  meno di 30 milioni ma dovrebbero, secondo stime recenti,  avvicinarsi a 60 milioni nel 2030.

Bè … dov’è il problema?  Finchè si integrano perfettamente e non rompono con i loro atteggiamenti medioevali andrà tutto bene. Viceversa … troveranno lungo e verranno ostracizzati. Essendo comunque minoranze l’amalgama dovrebbe avvenire senza troppi traumi. L’importante è che siano ”spalmati” in percentuale sui territori che li accolgono e che abbiano un lavoro degno di tale nome. Questo per favorire la loro integrazione.

Non si può certo commette  di nuovo l’errore fatto con gli ebrei dopo la seconda guerra mondiale no? Abbiamo preso un territorio abitato da arabi, abbiamo tirato a tavolino un paio di ”confini”  e abbiamo detto loro: ”Ecco questa è la vostra nuova casa”! Ne stiamo pagando le conseguenze!

Dopo gli attentati la ”borsa” è scesa,  ma … tranquilli hanno inventato  un ”trader robot” che gestisce anche il fattore ”attentato”! Capito? Gestiscono a livello finanziario pure il ”fattore attentato”! Insomma quel  4% della popolazione che detiene il 50% della ricchezza mondiale (ricordiamoci che tra costoro ci sono sia cristiani che musulmani … e vanno d’accordissimo)  non ha nessuna intenzione di smetter di fare quattrini.  Quattrini assolutamente ”slegati” dall’economia reale e che non fanno altro che aumentare le differenze tra il popolo ”minuto”. Eppure ”tutti” intuiamo che con eccessive discrepanze nella distribuzione del reddito le cose possono solo peggiorare.

Insomma cari signori, noi tanto civili, noi che ci fregiamo di essere moderati e culturalmente evoluti,  accettiamo passivamente che quattro gatti comandino il pianeta!  E, per dar loro una ”mano”, siamo disposti a ridurre gli ”attriti sociali”! Come? Ma accettando anche i bombardamenti no?

D’altronde … siamo troppi … ed il pianeta è uno solo”! Inoltre, detto tra noi, con tutta onestà,  non è che il tagliar le teste alle persone con un coltello, l’uccidere le donne a colpi di pietra, l’abolire la musica e l’arte ce li renda poi tanto simpatici ‘sti terroristi! Anzi! Ma comunque …  ho l’impressione che qui non si parli affatto  di ”religioni … ma bensì di economia e ”finanza”!

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Ricapitolando la triste realtà: ”Quando due civiltà si scontrano … vince sempre quella ”armata” meglio”!

Alla prossima

 

Elena

Come mai giovani cresciuti in Europa rimpinguano le file dei terroristi islamici?

Morti e feriti negli attentati di Parigi. Siamo tutti inorriditi … ma iniziamo anche a dividerci sulle azioni future da intraprendere.

Cosa intende esattamente Hollande quando dice: ”Prenderemo provvedimenti sia in Patria che all’estero … quando parla di rafforzamento nella vigilanza”.

Che cosa significa ”prendere provvedimenti all’estero? Bombardare? Siamo nel 2015 e non riusciamo ancora a risolvere i problemi del pianeta in cui viviamo senza prenderci a ”mazzate”?

Che cosa significa poi rafforzamento nella vigilanza? Saremo passati tutti al setaccio ogni volta che usciamo di casa e ci infiliamo in un supermercato?

Perché non ci chiediamo invece come mai sia così facile al giorno d’oggi per i terroristi dell’Isis trovare dei seguaci anche tra le schiere di ragazzi nati e cresciuti nella vecchia e democratica Europa?

Eppure sappiamo benissimo che la disoccupazione tra i giovani ha raggiunto proporzioni inquietanti … quanti sono i giovani senza né arte né parte che cercano di immaginarsi un futuro?

Quanti sono i giovani che si sentono sicuri di avere le forze necessarie per combattere con la stessa o meglio con ”maggiore energia” di quella che possiede un loro coetaneo cinese?

Non dimentichiamo che il loro coetaneo cinese sta vivendo in questi anni quello che in Europa si viveva nel ”dopo guerra” … quando tutto sembrava possibile e a portata di mano. Quando c’era un’effettiva speranza per migliorare la propria condizione sociale.

Oggi che ”speranze” hanno i giovani? In che cosa dovrebbero credere? Quanto è facile per loro trovare un lavoro?

Eppure dovremmo renderci tutti perfettamente conto di quanto sia facile, quando si è disperati,  cadere negli artigli di chi ti promette che combattendo per la ”giusta causa” avrai la gloria che ti permetterà la pace eterna nei cieli. O, male che vada,  la sensazione di combattere contro un sistema che ti ha deluso, tradito e non ti garantisce sicurezze per il futuro?

Non sarebbe meglio, invece che dichiarare guerra all’Islam, dare un lavoro dignitoso ai nostri giovani? Siamo sicuri che se avessero un futuro a portata di mano, seguirebbero le ”sirene” islamiche?11221399_10207117902082498_172702672308775895_nEppure di gente ricchissima a questo mondo ce n’è tanta … non sarebbe ora di ridistribuire un po’ di questa ricchezza? Impedire a costoro di continuare a far quattrini giocando in borsa ma fare invece qualche cosa di ”reale” che dia la possibilità alla gente di LAVORARE! Quante sarebbero le ”periferie” delle nostre città da rivedere? Buttar giù vecchi palazzi fatiscenti e costruire in maniera ecologica? Fare ”polmoni” verdi nelle città? Quante le scuole da mettere a norma? Quanti gli acquedotti che ”fanno acqua da tutte le parti” tranne che da quella giusta?

Non sarebbe forse meglio che la società si fondasse su valori come ”cultura e conoscenza” invece che su ”Ferrari e Rolex”?

Mah …

 

Alla prossima

 

 

Elena

 

 

Attentati estremisti islamici … il venerdì nero …

Francia – Dipartimento dell’Isere zona industriale impianto di gas, viene trovata la testa di un uomo, separata dal resto del corpo con un semplice coltello, e lasciata in bella mostra infilzata sulla recinzione del cortile …  intanto fanno esplodere sparando alcune bombole di gas … per fortuna non sono arrivati ai depositi grandi di gas  … viceversa il danno sarebbe stato inimmaginabile.     Cresce il senso di insicurezza e di paura … senza parlare del malessere per un lavoro di ”macelleria” indegno persino di bestie feroci!

Kuwait – La strage della moschea durante la preghiera, morti in 27. Anche dove il terrorismo raccoglie ”simpatizzanti” e ”donazioni” non ha paura di spargere sangue, tanto … il nemico che deve morire è sempre Sciita!

Tunisia –  Susa, a pochi chilometri da Tunisi, i terroristi sono arrivati sulla spiaggia … hanno tirato alcune granate, tanto per avvisare … e poi sparato con un  kalashnikov decimando turisti ignari che prendevano il sole. Una strage in cui sono morte 37 persone tra inglesi, tedeschi, belgi e irlandesi , altre 36 sono rimaste ferite. Dopo il Bardo ecco che cosa si sono ”inventati”! La Tunisia è terra di Jihad e produce militanti su scala industriale! Andranno avanti così … tanto non hanno nulla da perdere … si sentono importanti e compiendo queste follie, credono di dare un senso alla loro esistenza!

Somalia – un attentatore suicida si è fatto saltare in aria a bordo di un’autobomba all’ingresso del villaggio di Leego a sud di Mogadiscio, sede della forza di peacekeeping dell’Unione africana, nota con l’acronimo Amisom, che è composta principalmente da soldati di Kenya, Uganda e Burundi e la maggior parte delle vittime, 50 soldati,  sarebbero di quest’ultimo paese.  Colpiti, bombardati, a volte divisi, con molti capi eliminati, i terroristi somali hanno comunque conservato la loro capacità distruttiva. Hanno dimostrato di poter organizzare azioni a Nairobi, di portare morte nelle scuole in Kenya o di tenere testa alle forze internazionali schierate in Somalia. Inoltre sono il polo d’attrazione per decine di volontari, spesso d’origine occidentale, come Thomas Evans, detto la bestia, ucciso di recente in uno scontro a fuoco. La missione suicida nella base del contingente dell’Unione Africana è solo l’ultima risposta di un movimento che è comunque rimasto fedele alla casa madre qaedista ma che quanto a orrore non vuole essere meno dell’Isis.

-.-.-.-.-.-.-.-.

All’angoscia e all’impotenza che proviamo per questi attentati … aggiungiamo il fatto che siamo nel mese sacro di Ramadan, un periodo di preghiera e digiuno che da sempre è sfruttato dai movimenti radicali.                                                               In rete infatti i capi fanatici dell’ISIS lanciano continui messaggi ”ispiratori” contro il ”nemico” ! Con i tempi che corrono … trovare dei giovani scontenti e vulnerabili non è certo difficile … cosa c’è di più semplice per dare un senso alla propria esistenza  se non facendo ”contenti” i capi religiosi che martellano le loro meningi con messaggi folli sulla rete? 

ISIS-ExecutionI giovani attentatori kamikaze sono semplici strumenti nelle mani di chi ”tira le fila” di questo gioco al massacro … ma che non rischia certo la propria di esistenza … né si vuole ”sporcare”.

La manovalanza a ”bassissimo costo” a questi ”bastardi” non manca!  Questa è una battaglia di potere tra sciiti e sunniti … e ”noialtri” ci lasciamo le ”penne”!

Alla prossima

 

Elena

 

DIALOGARE CON L’ISIS ?

Chi sono costoro … e che cosa vuole Abu Bakr al-Baghdadi? La guida di questo gruppo armato che terrorizza il mondo?

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Abu Bakr al-Baghdadi 

ISIS = Stato Islamico dell’Iraq e della Siria – un califfato islamico nei territori controllati tra Siria e Iraq, il loro leader Abu Bakr al-Baghdadi, “il califfo dei musulmani”.

Il Califfato si estende da Aleppo, nel nord della Siria, alla regione di Diyala, nell’est dell’Iraq, e occupa un territorio di circa 35mila chilometri quadrati e oltre 6 milioni di persone vivono sotto il suo controllo.

In un audio diffuso su internet dai jihadisti ,  il portavoce al-Adnani invita tutti i musulmani a respingere la democrazia, la laicità, il nazionalismo e le altre lordure dell’Occidente: “Tornate alla vostra religione”.

Più di 80mila combattenti hanno aderito alla causa o sono stati costretti a diventare parte dello Stato Islamico. Sono cifre impressionanti …

Le giovani reclute dello Stato Islamico erano ragazzi in cerca di lavoro,  molti parlano inglese, francese, tedesco, spagnolo … sono partiti infatti da città come Londra, Bruxelles, Parigi,  Berlino, dalla Spagna,  posseggono passaporti europei e sono attratti dalla propaganda Jjadista che su Internet fa proseliti a tutto spiano. In Siria e in Iraq circa 3mila europei combattono per lo Stato Islamico!

Cosa rappresenta la bandiera dello Stato Islamico? Una bandiera nera, un simbolo con una scritta bianca. Tra l’altro la si può comprare su e-Bay per circa 20 dollari. Tra le iscrizioni non ci sono messaggi di odio. Campeggia la frase:  There is no god but God, Muhammad is the messenger of God ! 

 

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Lo Stato Islamico NON riconosce la comunità internazionale, non ha bisogno di costruire uno Stato per legittimarsi nella comunità internazionale, tanto meno la sua emanazione mediorientale, che è esattamente ciò contro cui si batte. Non è Hamas, è Al Qaeda … una specie di Al Qaeda II , trasformata in Stato Islamico. In questo modo riscopre una nuova identità e la capacità di combattimento sul terreno, che ha avuto in Afghanistan e che non ha avuto in Iraq negli anni peggiori della guerra – 2006/2008. Con la differenza, però, che sia in Afghanistan sia in Iraq Al Qaeda era ospite di qualcun altro, oggi sono autonomi!

L’organizzazione territoriale serve a manifestare la plausibilità del progetto del califfato, serve a rievocare quello che diceva Al Zarqawi: Damasco e Baghdad sono le due capitali storiche dei grandi califfati arabi.

Il Califfato adotta la legge della Sharia, cioè la religione controlla totalmente la vita dei cittadini … e autorizza a frustare … lapidare … mutilare … sgozzare … bruciare vive le persone.

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Il pilota giordano bruciato vivo … 

Il cosiddetto stato Islamico guadagna circa 3 milioni di dollari al giorno grazie al petrolio, guadagna anche grazie al riciclaggio di denaro, alla vendita di tesori archeologici … e non dimentichiamo tutti i denari requisiti nella banche man mano che occupavano i territori. Senza parlare poi del ”foraggiamento” che probabilmente riceve dalle ”elite sunnite” del Golfo.

Insomma le rivoluzioni arabe avevano messo da parte Al Qaeda,  ma lo stesso fallimento delle rivoluzioni arabe l’ha riportata in auge, in una versione più moderna e più feroce, che comunica con noi anche a mezzo Internet.

Teniamo ben presente che Il terrorismo arabo e mediorientale non sono la stessa cosa.

l’ISIS non è  un movimento di liberazione nazionale, è semplicemente composto da fanatici e feroci assassini.

Non c’è assolutamente possibilità di dialogare con persone che vivono nell’arretratezza medioevale! Costoro sono fermi all’Inquisizione …

 

Alla prossima

 

Elena

 

 

ECCO UN AEREO CONVENIENTE! ”SOLO” 70 MILA EURO A BIGLIETTO !

Il sogno del Concorde ritorna e si reincarna non in un velivolo di linea, ma  … pensa tu … in un business jet privato!

Questo la dice lunga su chi ha denaro e come lo investe. La ”collettività che conta”  pare ridursi sempre di  più … a noi faranno un’elemosina mensile, tanto per ”tenerci buoni” .

Comunque il nuovo ”mostro” si chiama Aerion AS2 e vola alla velocità di 1.906 chilometri orari, il che  tradotto in modo becero, significa per esempio: tre ore da Washington a Parigi !

Aerion-AS2

L’AS2, al momento, è solo un progetto ma potrebbe vedere la luce nei prossimi tre anni grazie anche ad un accordo di collaborazione tecnologica siglato tra l’americana Aerion  e il gigante dell’aeronautica europeo Airbus.

Il prezzo di listino è fissato in 100 milioni di dollari (ma aumenterà in corso d’opera, specie se dentro ci mettono le mani in molti…)  ed è destinato a multimilionari e alle flotte aeree delle compagnie di chartering privato che effettuano viaggi superbusiness.  Un volo da Londra a New York per un uomo d’affari ”importante” costa tra i 50 e i 70 milia euro a cranio!

Noialtri invece, ammesso e non concesso,  che potremmo continuare a viaggiare, lo faremo in low cost … in piedi … con un sacchetto di nylon per bagaglio … ed il passaporto tra i denti, e questo al fine di facilitare il riconoscimento dei nostri ”resti” in caso di incidente!

D’altronde fino a quando la distribuzione del reddito è quella che è … non ci sono speranze.

Non dimentichiamo che chi possiede  il petrolio (quattro gatti)  fa soldi a palate … ma a palate davvero! Piacerebbe tanto a quelli dell’ISIS aver anche loro il loro staterello in zona petrolio.

Forse non ci rendiamo conto ma quelli guadagnano milioni di dollari all’ora! E noi ci preoccupiamo delle superpensioni italiche … come siamo ridicoli!

Tornando a ‘sti ricconi che guadagnano più soldi loro in un mese, del prodotto annuale di uno Stato … dove crediate che li mettano ‘sti quattrini? Forse che investano nei ”voli low cost” … o che migliorino le ferrovie per i pendolari da Brembate a Milano?

Naaaa …  i Signori del petrolio si affidano ai Signori della Finanza per investire i ”loro dindi” … e tutti costoro ”volano alto” … alla faccia nostra! E non esiste nessuna forma di governo al mondo che li può fermare se non la volontà comune di tutti gli stati esistenti al mondo, di imporre a costoro delle regole.  Primo fra tutti il prezzo politico del petrolio!

Sarà dura … altro che il TAV! Che tra l’altro sarebbe stata l’unica cosa che ad un ”super ricco” di questi avrebbe potuto interessare. Ma il vecchio progetto TAV, quello che andava da Kiev a Lisbona … adesso, ridotta com’è non interessa più a nessuno. Tranquilli  Val Susini … non la faranno … avete vinto ”voi” …

Mah …

 

Alla prossima

 

Elena 

 

Fonti:

http://www.viagginews.com/2014/09/26/londra-new-york-in-3-ore-aerion-as2/

http://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2014-09-26/il-sogno-supersonico-ritorna-superjet-100-milioni-144317.shtml?uuid=ABg6xUxB