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Tutti parlano della Meloni…

… e, come recita un vecchio adagio: ”Parlate bene, parlate male ma parlate di me”!

Si direbbe che gli accordi con l’Albania servano esclusivamente a far veleggiare nel mare del ”consenso” la Signora Meloni e ad acquistare preferenze personali.

Avete visto come si da da fare la Signora per ridurre il numero dei disperati?

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Cosa si è inventata adesso? Dopo il fallimento dei campi di concentramento in Tunisia, mò li fa in Albania.
Campi costruiti da noi italiani ma gestiti dagli albanesi. Ovviamente, questi ultimi, remunerati per questo.

Visto che i campi in Albania sono previsti solo per uomini adulti, va da se che le famiglie di questi disperati che arrivano, quando non annegano, sulle nostre coste, verranno subito separate, donne e bambini non si sa bene dove, gli uomini in Albania!
In pratica una situazione non troppo diversa da quello che facevano gli schiavisti di un tempo.

Quindi questi disperati, in cerca di una vita migliore, verranno caricati su navi e/o aerei, accompagnati da personale della polizia italiana e portati nei campi in Albania.
Pensate che siano contenti? Non è che stiamo fomentando altre disperazioni?

Tutto questo orrore, dal punto di vista economico, rimane a carico di noialtri ‘’popolo’’!
Tra l’altro, siamo sicuri che verranno forniti a costoro avvocati ed interpreti che dovrebbero informare i migranti dei loro diritti? Ho qualche riserva in proposito.

Comunque… mica ce lo dicono che paghiamo noialtri queste belle invenzioni della Giorgia.

Tra l’altro, detto tra noi, la Signora in questione, si direbbe faccia tutto di testa sua, al massimo chiede avviso ai suoi fedelissimi mentre il Parlamento, se va bene, viene informato di quello che costoro hanno già deciso. Bontà loro!

Ma … sarebbe questo il concetto di democrazia di ‘sto Governo? Andiamo bene…

Alla prossima

Elena

San Martino al Cimino …

Eccoci qui a San Martino al Cimino. Il 21 luglio è stato il compleanno di mia cognata e quest’anno sono 80! Quindi tutta la ‘’famigghia’’ si è riunita per festeggiare l’evento.
Mia cognata è un pò il ‘’perno’’ su cui ruota la famiglia di cui faccio parte. Notaio in pensione, tiene ancora i ‘’fili’’ degli interessi delle figlie con un occhio, non invasivo, ma … attento.
San Martino è dove ci sono le ‘’radici’’ della famiglia di mio marito che, assieme a sua sorella è nato, pur essendo ‘’romano de Roma’’, proprio qui.
Perché vi chiedete voi? Semplice. La famiglia abitava a Roma in Via Barberini ma nel ’42 Roma era sotto i bombardamenti, quindi la ‘’novella mamma’’ veniva spedita nella ‘’casa delle vacanze’’. Posto ovviamente più tranquillo per una donna che doveva metter al mondo una nuova vita.
Qui c’era la casa delle vacane sia dei nonni materni che di quelli paterni. Ecco quindi che questo delizioso paese è rimasto una sorta di ‘’rifugio’’ per le vacanze. Quando il caldo si fa opprimente cosa c’è di meglio che non stare in una vecchia casa di pietra sotto un bosco di castagni? Niente!
Noialtri si vive in una sorta di ‘’condominio’’ di famiglia. Sotto, al fondo del bosco, c’è il vecchio villino di famiglia, di mia cognata, sopra c’è la casa di pietra che era dello zio, ormai scomparso, e che è diventata nostra. A fianco del terreno di mia cognata c’è la casa di una delle figlie. Siamo quindi una sorta di ‘’villaggio’’ vacanze. Quando ci siamo tutti siamo una ventina tra adulti e bambini che vanno e vengono dappertutto. Ognuno a casa propria, ma quando ci va, si mangia, si chiacchiera, si ride e si scherza tutti assieme … una pacchia!
Ma non è tutto oro quel che luce. Tutti gli anni c’è una ‘’grana’’ nuova! Quest’anno abbiamo fatto potare i castagni, spesa, vi assicuro, non indifferente. Ormai le castagne non vengono nemmeno più raccolte e quindi chi pota non scala, dal lavoro fatto, l’importo delle castagne raccolte. Ormai i castagneti da frutto sono in pianura e la raccolta viene fatta con le macchine, senza contare che ‘’chi’’ acquista fa ”cartello” e non paga praticamente nulla il frutto. E poi, qui il bosco è in pendenza, le ”macchine” non possono entrare e non c’è più nessuno che voglia abbassare la schiena. Toppo faticoso per noi italiani che preferiamo ormai un posto con un contratto a termine in un Call Center.
Ma torniamo al ‘’problema’’ di quest’anno. Visto che la potatura non è gratuita ma che costa una schioppettata ci siamo fatti tagliare dal potatore un bel pò di legna per l’inverno.
Ne avremmo avuto per almeno 5 anni, visto che d’inverno ci veniamo pochissimo e che il camino lo accendiamo raramente.
Il potatore ci aveva inviato la fotografia con la legna accatastata ma … quando siamo arrivati la legna era scomparsa!
Dunque le chiavi del cancello principale le hanno in tre: Il potatore; il nostro, si fa per dire, ‘’guardiano’’ e l’impresario che ha fatto la nuova fognatura.
Quindi chi è stato?
E’ triste l’aver dei dubbi su delle persone in cui avresti bisogno di riporre la massima fiducia ma … i dubbi vengono e sono difficili da mandar via.
Ovviamente il ‘’nostro guardiano’’ non si ne era nemmeno accorto della scomparsa della legna il che la dice lunga su quanto ”attento” stia alla proprietà.

Alla prossima

Elena

Coronavirus: attenzione ad alimentare l’odio generazionale …

Brutto periodo questo che stiamo vivendo.

Il coronavirus, o il CoVid-19, come lo si voglia chiamare,  ci sta mettendo in ginocchio. Nonostante tutta la nostra prosopopea, noi che siamo in cima alla catena alimentare, noi il ”meglio del meglio”, creati, secondo alcuni, addirittura direttamente dall’Essere Supremo, senza esser passati attraverso la fatica dell’evoluzione … siamo oggi vittime di un microscopico virus. La cosa è già ovviamente successa nel passato, ma le varie pestilenze, nell’arco della storia, non ci hanno preparati a quanto sta accadendo oggi.

Ma comunque, visto che la pandemia è in atto, e che sta facendo una strage, vorrei dire un grandissimo ‘’grazie’’ ai medici, agli infermieri, a tutto il personale che si prodiga per la nostra salute.

Grazie ai dipendenti dei supermercati che continuano a lavorare nonostante la paura del contagio, per permetterci di ‘’mangiare’’.

Grazie a chi continua, nonostante la paura, a pulire le nostre strade ed a raccogliere l’immondizia che continuiamo a produrre.

Grazie alle forze dell’ordine che, nonostante la paura, continuano a monitorare e a soccorrere chi ha bisogno di aiuto. 

L’economia sta andando a ramengo è vero ma i primi da salvare sono gli esseri viventi o i soldi?

Non cediamo per favore all’odio tra generazioni!  Vero è che i vecchi ‘’costano’’ alla società. Prendono la pensione senza più lavorare ma, hanno lavorato tanto ‘’prima’’ e oggi aiutano figli, nipoti e danno lavoro a loro volta. Una badante, una persona che li aiuti in casa. 

Se l’odio generazionale prendesse il sopravvento,  il passo  seguente,  verso l’abbandono di chi è più vulnerabile, più povero, diventerebbe sempre più corto e più facile da fare. 

Quindi … lasceremo morire il barbone per strada? Il senzatetto che ha perso il lavoro?  L’emarginato? L’immigrato che è fuggito da una guerra o dalla fame per cercare un futuro che non trova? 

I prossimi passi poi saranno forse quelli di abbandonare in toto chi vive in quella parte del mondo dove non c’è nemmeno l’acqua? In quella parte del mondo dove a causa della siccità, non possono nemmeno lavarsi le mani?

Bisogna fare attenzione a cedere a slogan del tipo: ‘’Che vivano i più forti’’ … che muoiano questi vecchi che ci hanno rubato il futuro … noi siamo resistenti al coronavirus … loro si arrangino’’!

Gruppo marmoreo del Bernini dove si vede Enea che porta in spalla il vecchio padre Anchise per salvarlo dalle fiamme che sanno divorando la città di Troia. Mentre il figlioletto Ascanio li segue.

Che genere di generazione potrebbe mai essere quella che sopravvive a questo prezzo? Certamente ben lontana da quella di Enea che, con immensa fatica, salva il padre Anchise dalle fiamme di Troia portandolo sulle spalle! 

Meditiamo gente … meditiamo … 

Alla prossima

Elena 

E’ mancata Augusta Schiera Agostino …

E’ mancata Augusta Schiera Agostino.  La mamma dell’agente ucciso, assieme alla giovane moglie Ida, mentre chiudeva il cancello di casa.

Che la terra ti sia leggera cara e dolce mamma …

Augusta non si dava pace. “Io voglio sapere chi ha ucciso Nino e Ida”. Con suo marito Vincenzo girava l’Italia, parlava agli studenti, sfilava in corteo. Augusta Schiera era il simbolo dell’antimafia migliore, l’antimafia vera, quella che ha una sola missione: cercare la verità. Augusta se n’è andata questa mattina all’alba stroncata dal brutto male che l’aveva assalita negli ultimi tempi, ma anche questa volta non si era arresa. Aveva 80 anni, la forza di una ragazza, la determinazione di una madre che un giorno d’estate si era vista strappare il figlio e la nuora incinta.

Quel 5 agosto 1989 doveva essere un giorno di festa per la famiglia Agostino, per il compleanno di una delle figlie. Diventò presto un giorno di dolore. E non sappiamo ancora perché due uomini a bordo di una motocicletta iniziarono a sparare a Nino Agostino, uccidendolo assieme alla giovane moglie in dolce attesa.  Ufficialmente Nino era solo un poliziotto addetto alla squadra Volanti del commissariato San Lorenzo, in realtà andava a caccia di latitanti.  

La macchina del depistaggio era già in azione … e  le indagini presero la strada dei rancori di alcuni familiari di un’ex fidanzata di Nino. 

Augusta non ha mai smesso di denunciare che la verità sulla morte del figlio “è dentro lo Stato”. Si chiedeva, con la sua voce gentile ma determinata: “Dove sono finiti gli appunti di mio figlio, trafugati la notte del delitto?”. E ancora: “Chi, all’interno delle istituzioni, ha tenuto lontana per così tanto tempo la verità? Chi conosce la verità?”. Augusta non ha mai smesso di fare queste domande. Che adesso restano scolpite sulla sua tomba. E Vincenzo, che ha promesso di non tagliarsi la barba fino al giorno in cui conoscerà la verità, prosegue la battaglia di una vita.

Stiamo vicini a Papà Vincenzo. 

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Per curiosità ecco qui un elenco ‘’parziale’’ di ‘’documenti’’ che spariscono in questo Paese:   

– Nel 1947 SCOMPARE uno dei memoriali di Salvatore Giuliano, quello in cui il ”bandito” indicava il nome dei mandanti dei delitti che servivano a bloccare il movimento dei lavoratori italiani;

– Nella vicenda Moro SCOMPARE il memoriale dello statista assassinato;

– Nel ”caso Calvi” SCOMPARE la borsa del banchiere;

– Nell’attentato in cui morirono Carlo Alberto Dalla Chiesa e sua moglie SPARISCE la valigetta con tutti i documenti che portava con sé – e la cassaforte di casa … fu trovata completamente vuota

– Nella Strage di Capaci del 23 maggio 1992 in cui morirono il giudice Falcone, sua moglie Francesca Morvillo  e gli uomini della scorta, SCOMPAIONO i dati sia dal computer portatile che da quello nell’ufficio dove lavorava Falcone e SCOMPARE anche la ”ram card” esterna che Falcone utilizzava per l’agenda elettronica;

– Nell’attentato di 22 anni fa, la domenica del 19 luglio del 1992 in cui moriva il giudice antimafia Paolo Borsellino e assieme a lui, perdevano la vita i ragazzi della scorta: Agostino Catalano, Emanuela Loi , Vincenzo Li Muli, Eddie Walter Cosina e Claudio Traina …  l’inseparabile AGENDA ROSSA del giudice SCOMPARE!

– 5 Agosto 1989 – scompaiono gli appunti dell’Agente Nino Agostino, trafugati la stessa notte in cui è stato ucciso da ‘’ignoti’’ in motocicletta; 

– Metterei nell’elenco, come ciliegina sulla torta,  anche la DISTRUZIONE quindi SPARIZIONE delle intercettazioni telefoniche intercorse tra Mancino e Napolitano. La tempistica scelta per distruggere queste intercettazioni  è quantomeno ”inopportuna”  e,  per forza di cose , desta degli orribili sospetti …

Reddito di Cittadinanza – situazione al 6 novembre 2018 …

Dunque vediamo un pò di fare il punto della situazione su quello che viene chiamato ‘’reddito di cittadinanza’’ che dovrebbe partire nei primi tre mesi del 2019.  

I beneficiari dovrebbero essere circa 4,5 milioni di persone, che non verranno individuati in base alle dichiarazioni dei redditi ma in base all’Indicatore della situazione economica equivalente (Isee). L’Isee è un indice che serve a misurare la situazione economica delle famiglie e considera non soltanto il reddito, ma anche il patrimonio mobiliare e immobiliare e la composizione dei nuclei familiari.

1) Chi sono i destinatari?

La platea di riferimento è rappresentata da persone maggiorenni che si trovano in una condizione di povertà assoluta – inoccupati o disoccupati – in cui dovrebbero essere compresi anche i cittadini extra-comunitari residenti in Italia da almeno 5 anni. Inclusi anche i pensionati, ai quali sarà riconosciuta la pensione di cittadinanza. L’Istat nel 2017 ha stimano in povertà assoluta 1,78 milioni di famiglie residenti in cui vivono poco più di 5 milioni di individui, compresi 1,2 milioni di ragazzi minorenni.

2) Come si calcola?

Il reddito di cittadinanza sarà vincolato all’Isee, l’indicatore della situazione economica equivalente, riferito alla famiglia. La soglia da non oltrepassare dovrebbe essere di 9.360 euro. Se consideriamo le dichiarazioni Isee presentate nel 2017, secondo l’Inps sono poco più di 3,6 milioni quelle con Isee inferiore ai 10mila euro. Se si abita in una casa di proprietà – situazione tipo del 20% dei potenziali beneficiari – una quota del reddito non verrà  erogata. Secondo le ipotesi in circolazione in tal caso si percepirebbero 280 euro su 780 euro. I 780 euro dovrebbero essere riferiti a un single senza casa. E per una famiglia? Si dovrebbe applicare un coefficiente familiare che va da uno a uno e mezzo, arrivando per una famiglia con 5 persone a 1.170 euro. L’importo dell’assegno, come più volte dichiarato da esponenti del Governo, dovrebbe essere a integrazione per arrivare ai 780 euro mensili, riconosciuti per intero solo a chi non possiede nulla. Così il sussidio dovrebbe essere più basso di 780 euro per chi ha redditi da lavoro o beneficia già di forme di sostegno pubblico.

3) Come si riceve?

Serve una domanda all’Inps o sarà lo Stato a rintracciare il cittadino povero? Sarà necessario essere titolari di un conto corrente? Sono le domande che troveranno risposta nel testo del decreto su cui sta lavorando il governo. Il viceministro all’Economia, Laura Castelli, parlando dal palco della manifestazione M5s a Roma, ha dichiarato che il reddito di cittadinanza non dovrà essere richiesto dai cittadini ma sarà lo ‘’Stato’’ ad individuare chi ne ha diritto.  Qualche tempo fa era circolata l’ipotesi di accreditare l’importo sulla tessera sanitaria, ora l’idea più quotata è quella di accedere al reddito attraverso una carta ricaricabile, considerata lo strumento più trasparente.

4) Come si spende?

Dopo le polemiche successive alle dichiarazioni di inizio ottobre di Luigi Di Maio: ‘’Niente spese immorali…niente gratta e vinci…solo negozi italiani’’ nel decreto previsto per Natale si dovrà chiarire se ci saranno vincoli etici di spesa: tipo gratta e vinci no e pane si. E soprattutto si dovrà chiarire cosa succede se non si spende tutto a fine mese.

5) Cosa sono le politiche attive?

‘’Il reddito di cittadinanza non dà un solo euro a chi sta sul divano – ha detto Luigi Di Maio – perché avranno tutta la giornata impegnata per la formazione e lavori pubblica utilità e non avranno il tempo di lavorare in nero e se imbrogliano si beccano 6 anni di galera per dichiarazioni non conformi alla legge’’. Lo strumento, nelle intenzioni del governo, sarà fortemente collegato a percorsi di politica attiva: oltre alle otto ore da dedicare a impieghi di utilità collettiva, il beneficiario non potrà rifiutare tre proposte di lavoro “eque”, pena la perdita del beneficio. 

6) Che cos’è l’offerta di lavoro congrua?

L’offerta di lavoro congrua è quella proposta di lavoro in linea con il curriculum e all’interno di un certo raggio chilometrico dalla residenza del beneficiario. Una definizione non certo nuova nella disciplina del lavoro italiana, ma che finora non ha prodotto alcun tipo di risultato, perché è difficile stabilire con certezza quando un’offerta di lavoro è congrua e non può essere rifiutata. Il limite chilometrico sembra destinato ad essere rivisto: oggi si può rifiutare un’offerta di lavoro oltre 50 chilometri dal domicilio (80 chilometri oltre 12 mesi) senza perdere il sussidio. ‘’Questo vincolo – ha detto Di Maio – sarà superato. L’Italia sarà divisa in distretti con una logica legata al buonsenso. Non ci saranno vincoli chilometrici, ma vogliamo evitare lo spostamento in massa dal Sud verso il Nord. La formazione sarà legata alla ‘domanda di lavoro’ che c’è sul territorio’’. 

 7) Cosa faranno i centri per l’impiego?

Per risollevare la situazione disastrosa dei centri per l’impiego italiani il ministro del Lavoro,Luigi Di Maio, ha dichiarato di volersi affidare a Domenico Parisi,  direttore del National Strategic Planning and Analysys Research Center dell’Università del Mississippi, artefice di una riforma dei servizi con forte accento sull’aspetto digitale e tecnologico. L’obiettivo è creare un sistema in cui le offerte di lavoro viaggino esclusivamente sul canale digitale. Ogni cittadino potrà accedere ad un sistema informativo, ha spiegato Nunzia Catalfo, presidente della Commissione Lavoro del Senato, al quale si potrà accedere dal computer o dal telefonino per fare la ricerca del lavoro.  La fotografia attuale dei centri per l’impiego però restituisce l’immagine di strutture che non hanno personale a sufficienza e non formato allo scopo. Sono un decimo rispetto a quelli impiegati nei Paesi che veleggiano verso la piena occupazione (in Germania sono 110mila contro gli 8mila italiani). Spesso gli impiegati dei centri per l’impiego italiani si dedicano a “scartoffie” burocratiche senza concentrarsi invece su orientamento e formazione.

8) Quanto dura il reddito di cittadinanza?

La durata massima del sussidio dovrebbe essere di 3 anni con una sorta di “tagliando” a metà percorso: dopo i primi 18 mesi di erogazione delle somme scatta una verifica: se il percettore è ancora in possesso dei requisiti richiesti (vale a dire, Isee non superiore a 9.360 euro, costo affitto, programmi di formazione e riattivazione) la misura viene prorogata di ulteriori 18 mesi.

9) Ci sono incentivi per le aziende?

Chi riceve il reddito di cittadinanza porterà in dote tre mensilità all’impresa che lo assume da un centro per l’impiego dove ha stipulato un patto di servizio per il reinserimento lavorativo, come scritto sul Sole 24 Ore del 1° novembre. L’impresa potrà dunque ricevere al massimo 2.340 euro, considerando i 780 euro riconosciuti a un single che non ha nessun’altra forma di reddito. Non è escluso che questo bonus possa essere riconosciuto anche alle agenzie per il lavoro private, nel caso a questi enti venisse riconosciuto un ruolo “attivo” nei percorsi di riqualificazione dei beneficiari del reddito di cittadinanza.

10) Come funzioneranno i controlli?

L’operazione-verifiche si annuncia imponente e complessa. L’agenzia delle entrate lavorerà insieme a Inps e Guardia di Finanza: l’obiettivo è incrociare le banche dati, come annunciato da Laura Castelli, viceministro all’economia, anche se non è da trascurare lo “scoglio” della privacy. Per quanto mirati, poi, i controlli eseguiti negli ultimi anni dalla Guardia di Finanza coprono meno dello 0,5% dei potenziali beneficiari del reddito di cittadinanza, come già ricordato in un articolo sul Sole 24ore. Quanto ai centri per l’impiego finora non hanno mai eseguito controlli. 

Mò fate le vostre considerazioni …

Alla prossima

Elena 

Fonte: Sole24ore

TERRORISTI DELL’ ISIS – CHI SONO? CHI LI FINANZIA? COSA VOGLIONO?

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 Eccolo qui il leader dell’ISIS, Abu Bakr al Baghdadi, un tizio che ha trasformato poche cellule terroristiche, al limite dell’estinzione, nel più pericoloso gruppo di fanatici del mondo.  L’obiettivo dell’ISIS è di creare un ”califfato” o una sorta di stato islamico nelle aree sunnite di Iraq e Siria, utilizzando, come forma di governo la Sharia.

Dato che hanno anche conquistato Mosul, la seconda città dell’Iraq,  l’obiettivo non appare poi così utopico. L’ISIS oggi controlla territori in cui il potere dei precedenti governi è ormai praticamente ”evaporato”.

Ma da dove arrivano  costoro?

Quando gli americani se ne sono andati dall’Iraq … gli ufficiali iracheni iniziarono già allora a  parlare di una ”terza generazione di Al Quaeda in Iraq. La nuova Al Qaeda è praticamente rinata nel 2006 come ISI (Islamic State in Iraq) l’aggiunta della ”S” finale (ISIS) è avvenuta in seguito e si riferisce al territorio Siriano. Visto infatti il casino che c’è in Siria loro ne hanno subito approfittato. L’ISIS recluta, a differenza di Al Qaeda,  anche ”Sunniti” (moderati rispetto agli sciiti) che si sentono messi in posizione di minoranza dal Primo Ministro Iracheno Nuri al-Maliki (Sciita) un dissidente della Shia, che ha agito a suo tempo contro Saddam Hussein e che oggi è Primo Ministro.

Ricordiamoci che, dopo la deposizione di Saddam, ci furono le elezioni e vinsero gli Sciti, quindi oggi gli sciiti sono al governo in Iraq, e ovviamente alla più colta e laica minoranza sunnita la cosa non va affatto bene.

Chi è il capo dei terroristi dell’ISIS?

Abu Bakr al Baghdadi!  Costui è arrivato al potere all’età di 39 anni dopo che Abu Omar al Baghdadi  fu ucciso in una operazione congiunta tra Iraq e USA. (Sono tutti parenti …) Non si sa un gran che di questo personaggio tranne il fatto che possieda un PHD (Dottorato di ricerca) in studi islamici! Sigh (Adesso sfatiamo una leggenda. Possedere un dottorato in studi islamici significa sapere a memoria tutte le sunne del Corano. Grande memoria ma intelligenza proprio pochina.) Costui ha formato il suo gruppo militare nelle aree di Samarra e Diyala, dove la sua famiglia ha origine, prima di confluire in Al Qaeda in Iraq. E’ stato quattro anni in un campo di prigionia americano a Bucca, dove ha sviluppato una buona rete di contatti e perfezionato la sua ideologia. Nel 2009 fu rilasciato e iniziò a lavorare per creare l’ISIS!

Cosa vuole l’ISIS?

Vuole creare un califfato, o uno stato tra Iraq e Siria e imporre la legge della Sharia. Sharia è quel sistema orribile che vige negli emirati arabi. Dove ragazzi e ragazze devono essere separati.  Le donne devono indossare il Niqab o il velo intero in pubblico. Non possono né guidare né accedere a studi superiori … dove la giustizia è applicata in modo brutale e la musica è bandita. Le regole sono ancora più dure durante il ramadan. Insomma la Sharia copre tutti gli aspetti della vita, religiosi e civili ed è un sistema medioevale!

Eppure … pensiamoci un attimo, i più ricchi de mondo, i califfi dell’Arabia Saudita applicano proprio questo sistema: la Sharia. Nel senso che costoro tagliano le mani ai ladri nelle piazze … lapidano le donne … le donne non possono guidare … devono indossare il velo … non possono studiare … insomma costoro hanno denaro a palate, ma non si sono evoluti per niente. Fanno il bello ed il brutto tempo nei loro paesi e posseggono il petrolio. I loro denari sono investiti in tutte le attività che ”rendono” e sono ovviamente distribuiti in giro per tutto il mondo.

Anche solo l’idea di ”democrazia” e ”diritti” a costoro fa venir la ”pelle d’oca”. Stanno benissimo così com’è. E più c’è casino meglio è … magari a loro l’ ISIS va anche bene … E noi ci lamentiamo delle ingerenze del Vaticano!  ah ah ah ah … questi lapidano le donne in piazza!

 

Dove prende i soldi l’ISIS?

Estorsione …  come domandare denaro ai camionisti minacciandoli di perdere il lavoro … derubando banche ed oreficerie. Questo denaro anche se non moltissimo assicura un fiume ininterrotto di attacchi suicidi ed assassini che avvelenano l’atmosfera politica. Attaccano le prigioni e liberano centinaia di prigionieri che si arruoleranno tra le loro fila. Utilizzano il denaro che trovano nelle banche delle città conquistate  le armi della polizia locale.                            Queste sono le fonti ufficiali … ma mi sa che c’è qualche altro ”potente” che li finanzia. Un potente che ha denaro ma che vive come nel Medio Evo!                   Quali sono i potenti sunniti al mondo oggi? Facciamoci una domanda … diamoci una risposta!

Come mai l’ISIS continua a crescere?

Pare che ‘sto Al Baghdadi eviti gli errori fatti da al-Zarqawi’s (il precedente capo di Al Qaeda) evitando la divisione tra le potenti tribù. Quando ad esempio catturò Falluja, ad ovest di Baghdad, lavorò di comune accordo con le locali tribù e non si sognò neppure per un attimo di mettere la SUA bandiera nera sulla città conquistata. L’ISIS cerca di catturare e di coinvolgere il risentimento di quei Sunniti a cui è stato tolto il potere. Sia in Siria che in Iraq cerca di vincere il favore della gente attraverso opere benefiche come creare attività di ricreazione per i bambini … (quando non li arruola direttamente come soldati) … distribuisce cibo e petrolio e organizza ospedali. Quello che chiede in cambio è il rispetto ed il rafforzamento della Sharia.

Per l’ISIS Siria ed Iraq sono campi di battaglia intercambiabili. L’esplosione della violenza in Siria è stata un regalo per loro. Il presidente siriano Bashar al-Assad ha perso il controllo su larga parte del Nord e lungo i confini con l’Iraq … lasciando a costoro ampi spazi di manovra.

Insomma quello che è strano è che i ”moderati Sunniti” oggi fanno parte dell’ISIS e combattono contro gli Sciiti che sono al governo in Iraq. I sunniti che non volevano al tempo di Saddam la ”Sharia” oggi la chiedono a gran voce … mah … capirci qualche cosa è difficile.

Mi chiedo … ma a ”chi” giova tutto sto casino? Chi ha paura della democrazia? Chi ha paura delle ”primavere arabe”? Chi ha paura di paesi che cercano di diventar ”moderni”? Dove ”democrazia” e ”diritti” per tutti siano parole con un peso effettivo?

Eppure questi paesi martoriati possiedono il petrolio … dovrebbero esser la culla del futuro, considerando che possiedono i denari per migliorarlo ‘sto futuro …invece …

Meditiamo gente … meditiamo …

Alla prossima

Elena